
Descrizione dell'opera
La giustificazione per grazia mediante la fede è il tema simbolico del conflitto che ha separato cattolici e luterani al tempo della Riforma. Oggi è tornata a essere l'oggetto di un dialogo condotto in un clima di reciproca benevolenza ritrovata e coltivato nella speranza di una piena riconciliazione fra le Chiese. Il volume presenta il dossier di questa vicenda, che si estende su cinque secoli, e costituisce anche un contributo teologico, di teologia sistematica e di teologia ecumenica. Si tratta di uno strumento di lavoro assai documentato e insieme di un tentativo d'interpretazione, sia del passato sia della situazione attuale.
La sintesi e il bilancio offerti dall'autore - coinvolto da quattro decenni nel dialogo ecumenico - sono strettamente coerenti con la sua radice ecclesiale: un cattolico che propone il suo lavoro a cattolici e protestanti con l'intento di fornire una nuova occasione di dialogo.
Un testo rilevante per completezza e chiarezza, nonché per l'attualità che il tema assume nei rapporti tra le Chiese.
Sommario
Introduzione. I. IL CONFRONTO (1517-1580). 1. Lutero e l'articolo su cui la Chiesa si regge o cade. 2. Da Lutero a Trento: il tempo dei dibattiti e delle conferenze. La Confessione di Augsburg e il Libro di Ratisbona. 3. Il concilio di Trento: preparazione, metodo e interpretazione. 4.Il decreto della sessione VI del concilio di Trento. Commento dottrinale. II. VERSO LA RICONCILIAZIONE (1918-1999). 5. I primi dialoghi teologici sulla giustificazione. Karl Barth, Hans Urs von Balthasar, Louis Bouyer, Hans Küng e Henri Bouillard. 6. Il contributo dei dialoghi ecumenici dopo il concilio Vaticano II. 7. La dichiarazione luterano-cattolica di Augsburg (1999). 8. L'Evangelo della giustificazione oggi. Conclusione prospettica: quale sèguito per la «Dichiarazione comune»? Abbreviazioni. Indicazioni bibliografiche. Indice dei nomi citati.
Note sull'autore
BERNARD SESBOÜÉ, gesuita, è professore emerito del Centro Sèvres, la facoltà dei gesuiti di Parigi. È stato membro del Gruppo di Dombes dal 1967 al 1996, è consultore del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. La sua ricerca teologica è dedicata soprattutto alla cristologia e all'ecumenismo, con particolare interesse alla riespressione attuale della fede e dei ministeri nella Chiesa.Ha diretto una Storia dei dogmi in 4 voll. (1994-1996), ha scritto Hors de l'Église pas de salut (2004, ed. it. 2009), Invitation à croire II (2009, ed. it. 2010).
Uno degli aspetti che caratterizza il volto della Chiesa postconciliare è la crescente e vivace presenza di numerose associazioni, movimenti, gruppi e nuove comunità di vita consacrata. Da un lato esse arricchiscono grandemente il panorama ecclesiale, dall'altro costituiscono spesso motivo di preoccupazione per il loro modo di porsi nella Chiesa e nella società. Lo studio si muove nella convinzione che, per valorizzare tali realtà ecclesiali e per operare un saggio discernimento del loro effettivo carattere evangelico, sia necessario un approfondimento teologico sul tema dei carismi. Per questa ragione viene offerto un percorso biblico e storico in cui sono prese in esame alcune tappe fondamentali, nelle quali la Chiesa ha maturato una migliore comprensione del carisma e dei criteri per stabilirne l'autenticità. Tale percorso si conclude con una riflessione di sintesi, che vorrebbe favorire un ulteriore dibattito teologico sul tema.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione. I. I CARISMI DEL NUOVO TESTAMENTO. 1. Il tema dei carismi in 1Cor 12−14. 2. L'identità del carisma nella visione paolina. 3. L'apporto della visione paolina al discernimento dei carismi. II. I CARISMI NELL'ETÀ PATRISTICA. 1. Il montanismo. 2. L'identità del carisma nella questione montanista. 3. L'apporto della questione montanista al discernimento dei carismi. III. I CARISMI NEL PERIODO MEDIEVALE. 1. La Summa theologiae di Alessandro di Hales e s. Bonaventura. 2. S. Tommaso. 3. L'identità del carisma nella teologia medievale. 4. L'apporto della teologia medievale al discernimento dei carismi. IV. I CARISMI NEL CONCILIO VATICANO II. 1. I testi conciliari più significativi: LG 12 e AA 3. 2. L'identità del carisma nel Vaticano II. 3. L'apporto del Vaticano II al discernimento dei carismi. V. I CARISMI NEL MAGISTERO POSTCONCILIARE. 1. I testi magisteriali postconciliari più significativi. 2. L'identità del carisma nel magistero postconciliare. 3. L'apporto del magistero postconciliare al discernimento dei carismi. VI. I CARISMI: IDENTITÀ E DISCERNIMENTO. 1. Un'ipotesi teologica. 2. Questioni specifiche. CONCLUSIONE.
Autore
MASSIMO NARDELLO, presbitero della diocesi di Modena-Nonantola, ha conseguito il dottorato in teologia sistematica presso la Pontificia Università Gregoriana. Insegna presso l'ISSR di Modena e lo Studio teologico interdiocesano di Reggio Emilia; è docente incaricato annuale presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna in Bologna. Ha pubblicato diversi articoli su riviste teologiche, in particolare nel campo dell'ecclesiologia. Fa parte del comitato promotore del sito www.vivailconcilio.it ed è membro del consiglio di presidenza dell'Associazione Teologica Italiana (ATI).
Descrizione dell'opera
La Chiesa cattolica è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via dell'ecumenismo e, al fine di un proficuo dialogo, risulta di fondamentale importanza la reciproca conoscenza. In particolare, l'Oriente cristiano racchiude in sé autentiche e antichissime tradizioni apostoliche, che rappresentano senza dubbio una componente essenziale della Chiesa di Cristo. Col proprio specifico approccio al mistero rivelato, la teologia d'Oriente propone una visione complementare a quella dell'Occidente cristiano.
L'espressione 'Oriente cristiano' non designa infatti semplicemente una connotazione storico-geografica del cristianesimo, ma anche e soprattutto un insieme di caratteristiche vitali, che formano e determinano la tradizione orientale.
L'opera, in due volumi, presenta la teologia delle Chiese dell'Oriente cristiano. Dopo una panoramica di tutte le Chiese orientali, la cornice interpretativa della loro teologia e dei loro contenuti su Dio, Trinità, ecclesiologia, Maria Vergine, liturgia e sacramentaria, temi esposti nel volume primo, il secondo affronta le questioni relative a cosmologia e angelologia, antropologia teologica, cristologia, spiritualità, escatologia e offre un'ampia iniziazione all'icona.
Sommario
Presentazione (D. Salachas). Prefazione. I. DIO CREATORE E LE CREATURE: ANGELI, COSMO E UOMO. 1. Il Dio creatore e le creature nella teologia ortodossa. 2. Il Dio creatore e le creature nella teologia siriaca. 3. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa copta. 4. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa etiopica. 5. Il Dio creatore e le creature nella teologia armena. II. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA. 1. L'antropologia teologica nella Chiesa ortodossa. 2. L'antropologia teologica nelle Chiese di tradizione siriaca. 3. L'antropologia teologica nella Chiesa armena. 4. L'antropologia teologica nella Chiesa copta. 5. L'antropologia teologica nella Chiesa etiopica. III. IL MISTERO DI CRISTO. 1. Premesse: analizzando due millenni di cristologia. 2. Cristologia ortodossa (calcedonese). 3. Cristologia monofisita/miafisita (copta, etiopica, sira, armena, indiana). 4. Rilievi conclusivi. IV. ESCATOLOGIA. 1. L'escatologia nella Chiesa ortodossa. 2. L'escatologia nella Chiesa copta. 3. L'escatologia nella Chiesa etiopica. 4. L'escatologia nella Chiesa armena. 5. L'escatologia nelle Chiese di tradizione siro-occidentale. 6. L'escatologia nella Chiesa assira dell'Oriente. V. INIZIAZIONE ALL'ICONA. 1. L'icona nella Chiesa ortodossa bizantina. 2. Le icone nelle antiche Chiese orientali. Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice dei luoghi.
Note sull'autore
PIER GIORGIO GIANAZZA, nato a Cerro Maggiore (MI) nel 1945, parte giovanissimo per la Terra Santa, ove nel 1973 viene ordinato sacerdote nei salesiani di don Bosco. Laureato in filosofia e teologia, insegna queste materie da oltre trent'anni (Istituto Teologico di Cremisan a Gerusalemme, Università di Betlemme, Centro superiore di studi filosofici-teologici di Harissa in Libano). Ha pubblicato una sessantina di articoli, sia di teologia che di divulgazione, sulla Terra Santa e, presso le EDB, due agili volumi di informazione sulle Chiese di Terra Santa: Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Diversità e fede nei luoghi di Gesù (22011), Cattolici di rito orientale e Chiesa latina in Medio Oriente (2010) e la prima tavola di questo dittico sulla teologia delle Chiese ortodosse: Temi di Teologia Orientale. 1 (2010).
Florenskij è il più importante pensatore russo del XX secolo. Sacerdote sposato della Chiesa ortodossa, matematico e ingegnere, filosofo e teologo, fu fucilato nel durissimo gulag delle isole Solovki nel 1937. Il saggio, interamente rivisto dall'autore, affronta alcuni dei nodi cruciali - per impegno filosofico e intensità teologica - della sua vastissima produzione: il fulcro riguarda il rapporto tra linguaggio della verità e quello della bellezza. Radicato nella tradizione filosofica patristica e nella propensione estetica dell'ortodossia, Florenskij mette a fuoco una "metafisica concreta" dove "tutto è significato incarnato e visibilità intelligibile". Da una parte egli svolge la critica della ricerca razionale del vero svolta secondo le strade dell'Occidente, dall'altra indica nelle vie del simbolo, dell'icona, della parola e del culto il sentiero attraverso cui la verità si rivela all'uomo. Gli opposti, la distanza e la differenza - scogli su cui si arenerebbe la ragione - convivono nella bellezza come splendore incarnato del vero, che è amore vivo e pieno di grazia. Nelle pagine di Valentini il lettore troverà concentrati vari libri: una aggiornata biobibliografia di Florenskij; un trattato di teologia della bellezza (la teologia dell'icona, la bellezza come via per andare a Dio, il simbolismo ontologico dell'opera d'arte); un trattato di filosofia della religione in una prospettiva ermeneutica in cui l'amore, più che il raziocinio, giunge alla sapienza ed esprime sapienza.
Descrizione dell'opera
Al cuore della produzione teologica di Severino Dianich sta indubbiamente la Chiesa, la sua ragion d'essere e la sua missione, la domanda sulla sua origine e sulla sua natura, l'interrogativo sulla sua vita e i suoi soggetti. Ecclesiam intelligere riassume l'impegno speculativo nella ricerca e un coinvolgimento esistenziale e pastorale sempre ragionato. La miscellanea comprende 38 contributi di discepoli, amici e colleghi, che evocano diversi ambiti su cui si è mossa la ricerca teologica di Dianich: ecclesiologia, cristologia, riflessione su teologia e arte.
La prima parte, «Apprendere dalla storia», è articolata in due sezioni dedicate rispettivamente alle radici bibliche e alla Tradizione ecclesiale. La seconda parte, «Interpretare il presente», è ancora articolata in due sezioni.
Sommario
Prefazione (A. Plotti). Introduzione. I. APPRENDERE DALLA STORIA. RADICI BIBLICHE. L'idea di «popolo» nel libro della Sapienza. Spunti per una riflessione ecclesiologica (L. Mazzinghi). Gv 21,1-14: accenni di ecclesiologia narrata (F. Belli). Oltre ogni limite. Comunicazione del vangelo e comunione universale nell'episodio di Cornelio (At 10,1-11,18) (R. Filippini). «Eletti e amati da Dio» (1Ts 1,4). Definizione ecclesiologica (G. Barbaglio). Daniele 7 e l'enochismo più antico. Qualche confronto (P. Sacchi). La sconfitta che l'amore ha trasformato in gloria. Riflessioni sul Messia sconfitto (C. Molari). TRADIZIONE ECCLESIALE. Florilegio su presbiteri e presbiterio nelle riletture delle Pastorali (T. Citrini). Un protagonista della riforma gregoriana: Bruno di Segni (D. Vitali). Una nuova ricezione dell'unione di Firenze del 1439 per una riconciliazione fra Oriente e Occidente (G. Cereti). Per una Chiesa santa e cattolica? Prime riflessioni sull'ecclesiologa di Filippo Melantone (R. Burigana). La chiesa e la Trinità nell'opera di Carlo Passaglia (1812-1887) (G. Canobbio). Emilio Sanesi e la storia del seminario di Cestello. Voci dallo Studio teologico fiorentino (C. Nardi). L'ecclesiologia montiniana fra Journet, De Lubac e Congar (G. Cioli). Sulla teologia dei laici. La lezione di Newman secondo Guitton (M. Vergottini). La rilettura del concilio Vaticano II: il Sinodo 1985 (G. Colombo). Ernesto Balducci e la pace. Realismo storico, utopia rivoluzionaria, profezia evangelica dalla Pacem in terris alla prima guerra del Golfo (L. Martini). Il sinodo di Firenze (1988-1992). La fase preparatoria: presupposti teologico-pastorali (G. Aranci). Verso un modello ecumenico di chiesa. La riflessione di Wolfhart Pannenberg (S. Noceti). La chiesa come sacramento? Sacramentalità e rappresentanza simbolico-reale della chiesa secondo Eberhard Jüngel (A.M. Fortuna). II. INTERPRETARE IL PRESENTE. FORME ECCLESIALI. Lo Spirito e la Parola. Interpretare la Scrittura nella chiesa (P.G. Paolini). Creatura Verbi: possibilità e limiti di una nozione ecclesiologica (A. Maffeis). Sul luogo ecclesiale della conoscenza di Dio Trinità (P. Coda). La missione della Catholica come «kènosi» e «splendore» dello Spirito (B. Forte). La nozione teologica di «missione». Contributo per una valutazione critica (G. Colzani). La spiritualità diocesana è spiritualità di comunione. E viceversa? (A. Staglianò). Annotazioni sul cristianesimo: il gravame di un termine (G. Ruggieri). La teologia del prete in un mondo che cambia (F.G. Brambilla). Questione chiusa e questioni aperte sul sacerdozio ministeriale (C. Militello). CONFLUENZE DI ORIZZONTI. La filosofia della religione oggi tra indifferenza religiosa e fondamentalismo (A. Fabris). Etica ed ecclesiologia. Una nota in prospettiva ecumenica (S. Morandini). Annuncio cristiano - teologia morale - chiesa (E. Chiavacci). La teologia morale al concilio: un rinnovamento «anacronistico»? (B. Petrà). La diplomazia pontificia: il senso di un servizio ecclesiale (C. Fabris). Il pensiero escatologico di Hans Urs von Balthasar (G. Frosini). Esperienza estetica e teologia: la dimensione veritativa dell'arte (G. Bof). Per una teologia critica dell'esperienza estetica (A. Rizzi). L'opera incompleta. Rito, arte e teologia (T. Verdon). Teologia sistematica, domani (L. Sartori). Bibliografia di Severino Dianich. Tabula gratulatoria.
Note sui curatori
SERENA NOCETI è docente di teologia sistematica presso l'Istituto superiore di scienze religiose di Firenze e la Facoltà teologica dell'Italia centrale. È vicepresidente dell'Associazione Teologica Italiana. Ha pubblicato con Severino Dianich, di cui è stata assistente, Trattato sulla Chiesa.
GIANNI CIOLI è docente di teologia morale delle virtù presso la Facoltà teologica dell'Italia centrale, all'interno della quale ha diretto il primo Master in teologia e architettura di chiese. È direttore della rivista Vivens homo.
GIACOMO CANOBBIO, laureatosi in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1977, è docente di teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, sede di Milano, e presso lo Studio teologico Paolo VI del Seminario di Brescia. Dal 1995 al 2003 è stato presidente dell'Associazione Teologica Italiana.
Lo studio, che costituisce il più importante lavoro teologico dell'autore e conserva a tutt'oggi grande attualità, si muove sul campo di una riflessione fondamentale del linguaggio in vista di una ermeneutica teologica. Il problema della possibilità di un linguaggio religioso-teologico diviene il problema della possibilità e della realtà dell'oggetto stesso della teologia, che è Dio. La lunga introduzione affronta il problema dal punto di vista storico e contenutistico. La prima parte consiste in una fenomenologia del linguaggio inteso come espressività e si svolge in una brillante trattazione fenomenologica dei processi linguistici. La seconda parte ricerca, nel linguaggio, il luogo per la possibilità di un parlare su Dio, quali ne siano le regole e le leggi. Nella terza parte, l'autore tratta del parlare di Dio in linguaggio umano e ne cerca la possibilità nel linguaggio stesso, esaminato nelle prime due parti.
Il libro richiama l'attenzione su un aspetto spesso dimenticato della fede cristiana, cioè la relazione di Dio con tutte le cose. Di tale vincolo si parla nel Credo, fin dal suo inizio e per ben due volte, non solo in riferimento al Padre Creatore, ma anche al Figlio. Senza le cose la vita feriale e festiva dell'uomo non sarebbe nemmeno immaginabile e senza il patto (e l'impatto) tra mano e cose non si darebbe nessuna presa, ripresa, apprendimento, comprensione, impresa. In breve: non si darebbe l'uomo e il suo agire. Se risulta impossibile agire senza cose, parafrasando la tagliente espressione dell'apostolo Giacomo si potrebbe affermare che "la fede senza le cose è morta". Presentazione di Pierangelo Sequeri.
Per l'autore il peccato originale non va inteso come il primo, in ordine di tempo, degli eventi che hanno influito sul destino dell'umanità. Nella Genesi il racconto della caduta è di natura 'simbolica' e non riguarda la prima coppia individuale, ma esprime sotto forma di parabola una legge costante che regola la trasmissione ereditaria di un capitale di peccato e di miseria, parallelo a un capitale analogo di capacità tecniche e di virtù morali. L'importanza decisiva, in ordine alla presenza del male nel mondo, è data quindi non da una trasgressione che avviene prima di altre in senso cronologico, ma dal cumulo di peccati che accompagnano e sfigurano da sempre il destino dell'umanità. Ogni individuo subisce il contagio di questo male, che nel Nuovo Testamento viene chiamato "il peccato del mondo", e solo in forza della grazia di Cristo il battezzato è in grado di resistere e di orientare, già da questo mondo, il proprio cuore a Dio.
Il dibattito sul significato del Vaticano II dimentica troppo spesso la Sacrosanctum concilium, testo fondamentale e chiave ermeneutica per la comprensione dell'evento conciliare e per la riforma che ne è seguita.
La costituzione sulla Sacra liturgia ha infatti stabilito una visione ecclesiologica che ha delineato l'agenda dei successivi documenti e della Chiesa cattolica negli ultimi cinquant'anni. Proprio per questo, nei molti attacchi alla riforma liturgica si annida una critica all'intera ecclesiologia conciliare.
«Un'analisi completa e documentata della Sacrosanctum concilium e della sua recezione da parte dello stesso Vaticano II. Emerge pienamente il legame del documento con l'ecclesiologia. Il libro fornisce così una profonda comprensione del Concilio nella sua dimensione liturgica e nel suo imprescindibile invito a riformare la Chiesa perché sia più fedele al Vangelo di Gesù Cristo» (E. Bianchi).
Sommario
I. La Sacrosanctum concilium e il significato del Vaticano II. II. La riforma liturgica e il ressourcement. III. La riforma liturgica e l'ecclesiologia. IV. Riforma liturgica e rapprochement. V. Riformare la liturgia - Riformare la Chiesa. VI. La liturgia del Vaticano II e i cinquant'anni della recezione conciliare. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice tematico.
Note sull'autore
Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, insegna Storia del cristianesimo nel dipartimento di Teologia della University of St. Thomas (a St. Paul-Minneapolis, in Minnesota). Tra le sue pubblicazioni: Il vescovo e il concilio. Modello episcopale e aggiornamento al Vaticano II (Il Mulino, 2005); Breve storia dei movimenti cattolici (Carocci, 2008; in lingua spagnola, PPC, 2011); True Reform. Liturgy and Ecclesiology in «Sacrosanctum Concilium» (Liturgical Press, 2012); Interpretare il Vaticano II. Storia di un dibattito (EDB, 2013).
Il volume presenta gli atti del 32° Convegno di Ravennatensia dedicato a mons. Francesco Lanzoni in occasione dei 150 anni dalla nascita. Figura poliedrica e di rilievo nel contesto della cultura cattolica di fine Ottocento e inizio Novecento, il sacerdote faentino è noto per le sue pionieristiche ricerche nel campo dell'agiografia e della storia ecclesiastica antica. Egli ha contribuito a gettare le basi per una evoluzione del metodo storico-critico in Italia, nel solco della migliore tradizione della storiografia erudita europea. Il Convegno, attraverso il contributo di esperti, ha offerto una riflessione a tutto tondo sull'itinerario religioso e scientifico del Lanzoni, mettendone in luce non solo il percorso formativo, educativo e culturale, ma anche i tormenti spirituali e i suoi inevitabili confini, che non di meno rendono per tanti versi ancora attuale la sua opera storiografica e agiografica.
La prima decade del ventunesimo secolo, ovvero il periodo dei cosiddetti "anni zero", ha portato con sé la distruzione generale della fiducia. Gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle di New York hanno spazzato via l'illusione di un mondo che, dopo aver superato la guerra fredda, avrebbe raggiunto la pace perpetua, garantita dall'egemonia di un sistema democratico stabile. La crisi dei mercati finanziari del 2009 ha portato il sistema capitalistico a toccare con mano la fragilità delle proprie fondamenta. Oggi più che mai, il corso della storia sembra racchiudere una quantità di inquietanti interrogativi. La crisi di configurazione del tempo, che modifica le tappe della vita umana e segna la discontinuità tra le generazioni, colpisce la vita privata, la costruzione della sfera pubblica e l'interrogativo su Dio. Su questi aspetti la teologia può conferire ritmo e cadenza al ritmo sconnesso dell'uomo, aiutandolo a ricomporre i frammenti della sua biografia e a restituire unità alle sue traversie. La prima parte del volume getta le fondamenta dell'intera riflessione inquadrandola nell'orizzonte dell'esistenza corporea dell'uomo e della sua vocazione all'amore; la seconda affronta le diverse dimensioni del tempo e della storia - la memoria e la ricerca delle sue radici; la promessa che mantiene uniti i fili della vita; la fecondità e il suo nuovo, straripante inizio - mentre l'ultima offre una visione di sintesi per descrivere la visione cristiana.
La fede trinitaria non è il risultato di un’articolazione sottile tra unità e pluralità, ma una meditazione sulla relazione di Gesù con il Padre e con il loro Spirito comune. Questa è la tesi principale del libro, che esplora il mistero in due grandi maestri: Tommaso d’Aquino, per il quale la Trinità è la chiave per interpretare e comprendere l’orizzonte della Vita Christi, e Hans Urs von Balthasar, che considera la figura di Cristo e dei suoi misteri i luoghi di eccellenza della rivelazione trinitaria di Dio.
Un aspetto particolarmente problematico riguarda il rapporto tra la specificità delle tre persone e la loro profonda unità; a questo proposito l’autore propone una vera e propria «teologia dei misteri di Cristo» sulla base di una elaborazione filosofica di rivelazione come irruzione e novità, coerente con la singolarità e la contingenza dei misteri.
Sommario
Premessa (B. Sesboüé). Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La Trinità come orizzonte dei misteri. Tommaso d’Aquino. Introduzione. Il trattato degli acta et passa tra teologia della natura e teologia dell’agente. 1. Lo Spirito Santo attore dell’ingresso del Verbo in questo mondo. 2. I misteri dell’infanzia e il battesimo: dalla testimonianza da parte della Trinità alla manifestazione della Trinità. 3. La vita pubblica, tra cristologia delle due nature e cristologia trinitaria. 4. La passione: obbedienza al Padre nella carità dello Spirito. 5. L’esaltazione di Cristo: l’ingresso del Verbo incarnato nella vita trinitaria. 6. La Trinità e l’incarnazione. Riflessioni conclusive sull’approccio di Tommaso. II. La Trinità rivelata nei misteri. Hans Urs von Balthasar. Introduzione. I misteri della vita di Gesù ovvero la figura e le sue diffrazioni. 7. Dai misteri dell’infanzia alla passione: una vita sotto il segno della relazione. 8. La risurrezione. Azione trinitaria e rivelazione della Trinità. 9. L’unità della Trinità: tra economia dei misteri e vita intradivina. Riflessioni conclusive sull’approccio di Balthasar. III. Pensare la rivelazione e l’operazione della Trinità. Una proposta. 10. Il Mistero si rivela nei misteri. 11. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (1): indagine storica. 12. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (2): proposta teologica. Conclusione. I misteri di Cristo: Trinità e spiritualità. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Étienne Vetö, prete cattolico francese della Comunità Chemin Neuf, è responsabile dello Studium di Filosofia di Chartres e docente al Centre Sèvres di Parigi.