
Muovendo sulle orme dell'invisibile, adempiendo le esigenze di vita umana, ogni uomo può giungere alla totale trasformazione e connaturalità con il Dio Padre del Signore Gesù.
Il testo si distingue e dissocia dalle non poche Cristologie moderne e contemporanee per le quali il "Gesù della storia" non sarebbe "il Cristo della Fede". Il loro intento critico è quello d'incapsulare Gesù Cristo nella categoria del mito, oppure di liberarlo dai significati della sua mitizzazione con una ricerca al di là delle fonti storiche, là dove il mito sarebbe nato. Quanto al metodo il testo si distingue pure dai principi formali e dalla distribuzione contenutistica dei manuali di Cristologia. L'autore, infatti, raccogliendo i dati della più pura ed ininterrotta tradizione cattolica, fissa il suo sguardo sul Cristo della Chiesa, quale la Chiesa stessa propone alla Fede dei suoi figli con il secondo articolo del Credo e con le formulazioni dogmatiche dei Concili ecumenici cristologici. La contemplazione, peraltro, non esclude la fondazione critica d'ogni singolo asserto attraverso un procedimento in cui teologia biblica, Tradizione, filologia e retta ragione rendon il loro omaggio a Cristo.
La pubblicazione ha come oggetto lo studio di un particolare tipo di documenti, le cosiddette Carte Dotali. Tali Carte costituivano dei documenti contrattuali stipulati tra la famiglia della futura sposa e lo sposo, quindi tra due famiglie, che sotto forma di giuramento si impegnavano a "dotare" i coniugi di determinati beni per condurre la loro vita matrimoniale. Queste Carte, nella maggior parte dei casi, erano redatte davanti ad un notaio, alla presenza di uno o più sacerdoti e di un certo numero di testimoni. Scopo della ricerca è quello di approfondire il valore di questi contratti, sia dal punto di vista civile che religioso e quindi stabilire se non rappresentassero in qualche modo il momento di incontro tra la celebrazione religiosa e quella civile; inoltre, cogliere gli elementi per tentare una riflessione teologica e morale, a partire dalla prassi matrimoniale che si svilupperà dopo il Concilio di Trento.
Il volume presenta una serie di numerose e circostanziate riflessioni, approfondite ed ampliate dall’Autore che le raccoglie sotto una argomentazione dalla lettura univoca: la fede religiosa. Sono tratte da numerosi e inediti appunti del compianto Prof. Giovanni Lanzilotta, pubblicista, docente di filosofia e di pedagogia, preside nei licei classici di Putignano e Monopoli, oltre che Vicesindaco di Castellana Grotte e fondatore della Democrazia Cristiana nella sua città, deceduto il 9 ot-tobre 1992.
Rappresentano numerose e circostanziate citazioni da Il dottor Zivago, dalle Poesie e dalle Lettere del grande scrittore russo Borìs Pasternàk. Le citazioni erano prese dalle edizioni Einaudi del romanzo e delle Lettere agli amici georgiani.
L’intento del volume è quello di confermare la centralità della “questione antropologica” e la necessità di cogliere e valorizzare le attese e le provocazioni provenienti dal confronto – di chiaro sapore critico, ma anche per la pastorale – con temi e problemi prevalenti nella cultura contemporanea.
A tal proposito, l’Autore non si è limitato a documentare la centralità della “questione antropologica” né si è accontentato di indicare gli ambiti di applicazione di essa. Nell’ultima parte del volume, si è misurato – in maniera esemplificativa – con i risvolti antropologici connessi ad alcuni temi di bioetica e presenti in maniera prepotente nell’attuale discussione sul tema dell’anima. In particolare, le pagine che compongono l’ultima parte del volume sono il frutto di un notevole impegno di “inveramento” delle tesi sostenute: in particolare di quella centrale – di sapore biblico – che vede, in maniera definitiva, liquidati i riferimenti a una concezione dualistica dell’universo personale, a favore di una concezione unitaria dell’uomo.
Questa nuova pubblicazione sui cristiani laici ruota, fondamentalmente, attorno all’idea, chiara e distinta, di Benedetto XVI secondo il quale i “laici cattolici” sono corresponsabili dell’essere e dell’agire della Chiesa: quest’insegnamento, dichiarato e approfondito, non contrasta, dal punto di vista teologico, ecclesiologico e pastorale, né con quello del Concilio Vaticano II (1962-1965) né con quello dell’Esortazione apostolica Christifideles laici (1988) del beato Giovanni Paolo II (1978-2005).
È piuttosto, un “insegnamento definitivo” che riposa sull’autocoscienza popolare e matura della Chiesa di Cristo: autocoscienza riflessa, metafisica e storica, che, dicendo l’ontologia vocazionale e l’ontica missionaria dei fedeli laici, supera il residuo dualismo ecclesiologico tra l’evangelizzazione ad intra e la nuova evangelizzazione ad extra dei cristiani che vivono nell’unica storia del mondo.
Quale considerazione e potere ha "la predicazione orale" della Parola di Dio, nella nostra era digitale? A tale interrogativo intende rispondere questo libro con uno stile semplice, immediato, fortemente esperienziale, positivo, ottimista ma anche con tanto studio e tanta riflessione sistematica. Nel testo sono raccolte tutte le fatiche e le bellezze della predicazione: omelie, catechesi, dialoghi personali, interventi, cioè quando un prete si fa "pastore e padre" della sua famiglia, della sua comunità. L'affermazione paolina "... a Dio è piaciuto salvare i credenti attraverso la stoltezza della predicazione" (1Cor 1,21) fa da binario sicuro per appassionarsi anche oggi a un tale ministero necessario. Il lettore si sorprenderà per le numerose suggestioni che un tema così noto e dibattuto ancora suscita.
Scritti nei quali emerge su tutto e compare in ogni pagina il valore della testimonianza". Mons. Bello è stato prima di tutto un testimone attraverso il quale Dio stesso si racconta. "
Occorre superare l'infantilismo e la superficialità, per crescere e giungere alla statura spirituale che Dio vuole da noi: l'amore oblativo.
Il testo si articola sull'incontro di Gesù con la samaritana. Una brocca è della donna che la usa per attingere acqua dal pozzo con cui si disseta, ma solo temporaneamente perché l'acqua che ella possiede fa tornare la sete. L'altra brocca è quella che Gesù non ha. Egli, però, dona la vera acqua che zampilla per la vita eterna ed estingue la sete per sempre. Con quell'acqua si disseta l'uomo che cerca Dio e il pozzo diventa il luogo-simbolo dell'incontro con Cristo che dona lo Spirito. L'intento specifico è proporre, alla meditazione dei credenti, la rivelazione di Gesù, dall'Incarnazione fino alla glorificazione sulla croce, alla risurrezione e all'ascensione, attraverso i densi temi teologici che l'evangelista Giovanni presenta. La nostra storia è compresa in quell'incontro, in quel dialogo, nei simbolismi mai bene interpretati e mai in maniera univoca. La nostra storia è vissuta come un dialogo sempre in atto. La samaritana giunge a conoscere Gesù, giunge alla fede in lui; noi non sappiamo a che punto siamo di quell'incontro e del nostro cammino!
Il libro è formato da quattro studi sul tema della laicità e dei cristiani laici: studi ispirati, in prevalenza, da "documenti importanti" per la vocazione e la missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo. Il primo studio su "Laicità e soggettività sociale della famiglia" si muove sulla base del documento preparatorio per la 47a Settimana sociale dei cattolici italiani. Il secondo studio su "Città degli uomini e laicità nella Lumen fidei" si concentra sul capitolo quarto della prima lettera enciclica di Papa Francesco: si tratta di uno studio non comune perché relaziona la luce della fede cristiana alla creatività della vita politica: luce e creatività che vengono analizzate e interpretate secondo i canoni più avvertiti dell'ermeneutica e dell'epistemologia teologica. Il terzo studio su "Una buona politica per il bene comune: laicità e responsabilità dei fedeli laici", impostato, in massima parte, sui contenuti del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, è la rielaborazione scientifica di "due conversazioni" avute nelle "Scuole di formazione alla vita pubblica dei cattolici". Il quarto studio su "Laicità positiva e impegno politico dei cristiani laici" è, infine, una riflessione sistematica che fa il punto prescrittivo su un aspetto fondamentale della testimonianza profetica dei battezzati, legata alla "doppia cittadinanza" dei christifideles laici.
Il presente volume raccoglie le relazioni della XXXVIII Settimana Teologica Diocesana (18-22 febbraio 2013) e del XXVII Convegno Pastorale (17-19 giugno 2013), il cui argomento è stato: "Il volto educativo e missionario della parrocchia". Dopo aver sviluppato il tema "Educati dalla liturgia educare alla liturgia", la Chiesa ugentina ha sentito l'urgenza di volgere la propria attenzione alla parrocchia, luogo simbolo della comunità ecclesiale per riscoprire i caratteri essenziali e permanenti della sua funzione in ordine all'educazione della vita cristiana e alla sua testimonianza missionaria in mezzo agli uomini del nostro tempo. Ampia e articolata è risultata la riflessione sviluppatasi nelle due assise ugentine così come si può constatare in questa pubblicazione che costituisce il secondo volume della collana Theologica Uxentina.