
Nell'Italia del Cinquecento, lacerata dal dissenso protestante, un monaco benedettino, Giorgio Rioli detto Giorgio Siculo, annunciò rivelazioni straordinarie. Potenti e umili lo seguirono affascinati. Giorgio Siculo consigliava ai protestanti di adattarsi all'ortodossia cattolica, ma ai seguaci più stretti confidava una dottrina segreta, trasmessa clandestinamente, che si opponeva in maniera radicale sia al protestantesimo che al cattolicesimo. Denunciato dai protestanti all'Inquisizione cattolica, Giorgio Siculo venne condannato come eretico e morì impiccato, a Ferrara, nel 1551.
L'anno 1492 segna tradizionalmente una cesura epocale importante: con la scoperta dell'America e l'avvio dell'unificazione del mondo per opera degli europei si considera concluso il Medioevo e iniziata l'età moderna. In quello stesso anno accadono cose che fissano alcuni meccanismi di identità e di esclusione tipicamente moderni. In Spagna, la conquista dell'ultimo regno musulmano e l'espulsione della minoranza ebraica avviano la formazione di uno stato fortemente caratterizzato dall'unità religiosa. Non solo, alle altre figure già codificate dell'alterità umana, l'eretico, il giudeo, l'espansione extra-europea aggiunge la figura del selvaggio. È su di loro che si esercitarono i dispositivi di potere creati nella penisola iberica, in modo particolare quello dell'Inquisizione. In una realtà sociale come quella spagnola, divisa per lingue, culture, tradizioni e religioni, lo Stato moderno nasce issando le barriere dell'intolleranza e creando categorie di 'diversi' su cui si esercitano i meccanismi dell'esclusione o dello sfruttamento: si va dall'assoggettamento dei popoli extraeuropei (i 'selvaggi') all'eliminazione dell'eretico e dell'ebreo. In tutti questi casi la religione offre la legittimazione all'esercizio del potere. Sugli ebrei in particolare si registra un passaggio carico di un pesante futuro: quello dalla tradizione dell'antigiudaismo cristiano del Medioevo a base religiosa alle nuove forme di antisemitismo a base 'naturale', fondato sulla presunta differenza di sangue.
Quella del missionario è una delle figure chiave della modernità: un uomo pronto ad andare in terre lontane obbedendo a un ordine o a quella voce interna che si chiama vocazione. Fu così il mediatore dell'incontro tra diversi, il professionista del contatto fra popoli che si ignoravano, il testimone posto alla giuntura di culture e universi mentali diversi, spesso incompatibili. Fu a lui che spettò mettere d'accordo l'idea occidentale di Dio come persona con le nozioni totalmente diverse delle culture orientali. Il suo modello doveva scontrarsi con quello del crociato, pronto a ogni violenza, compresa la guerra, pur di ottenere con la forza l'adesione che gli era negata. Nel tempo, il potere di dare la missio, concentratosi a lungo nelle mani del pontefice, venne via via delegato ad altre figure della gerarchia ecclesiastica, ma anche a sovrani degli Stati europei che videro nell'organizzazione di ordini missionari un potente strumento di dominio coloniale.
La raccolta di questi saggi e ricerche di Adriano Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra '400 e '600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del '400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del '500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è dedicata alle forme di quell'intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
La raccolta di questi saggi e ricerche di A. Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra ‘400 e ‘600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del ‘400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del ‘500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è stata dedicata alle forme di quell’intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, Firenze 1939) già docente di Storia moderna all’università di Bologna, della Calabria e di Pisa, dal 2002 insegna la stessa disciplina alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di diversi studi, fra cui: Tra evangelismo e controriforma. G.M. Giberti (1495-1543), Roma 1969; L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche, Roma 2002(entrambi presso le Edizioni di Storia e Letteratura); Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino 1996; America e Apocalisse e altri saggi, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1999; L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli 2000; Il Concilio di Trento. Una introduzione storica, Einaudi, Torino, 2001. Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Torino, Einaudi 2005; Salvezza delle anime disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del Battesimo, a cura di A.P., Pisa, Edizioni della Normale, 2006; Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna, a cura di A.P., Pisa , Edizioni della Scuola Normale, 2007. Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008.
La raccolta di questi saggi e ricerche di A. Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra ‘400 e ‘600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del ‘400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del ‘500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è stata dedicata alle forme di quell’intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, Firenze 1939) già docente di Storia moderna all’università di Bologna, della Calabria e di Pisa, dal 2002 insegna la stessa disciplina alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di diversi studi, fra cui: Tra evangelismo e controriforma. G.M. Giberti (1495-1543), Roma 1969; L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche, Roma 2002(entrambi presso le Edizioni di Storia e Letteratura); Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino 1996; America e Apocalisse e altri saggi, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1999; L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli 2000; Il Concilio di Trento. Una introduzione storica, Einaudi, Torino, 2001. Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Torino, Einaudi 2005; Salvezza delle anime disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del Battesimo, a cura di A.P., Pisa, Edizioni della Normale, 2006; Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna, a cura di A.P., Pisa , Edizioni della Scuola Normale, 2007. Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, Firenze 1939) già docente di Storia moderna all’università di Bologna, della Calabria e di Pisa, dal 2002 insegna la stessa disciplina alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di diversi studi, fra cui: Tra evangelismo e controriforma. G.M. Giberti (1495-1543), Roma 1969; L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche, Roma 2002(entrambi presso le Edizioni di Storia e Letteratura); Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino 1996; America e Apocalisse e altri saggi, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1999; L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli 2000; Il Concilio di Trento. Una introduzione storica, Einaudi, Torino, 2001. Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Torino, Einaudi 2005; Salvezza delle anime disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del Battesimo, a cura di A.P., Pisa, Edizioni della Normale, 2006; Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna, a cura di A.P., Pisa , Edizioni della Scuola Normale, 2007. Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008.
Il Dizionario storico dell'Inquisizione è lo strumento scientifico di informazione più ricco e completo sulla storia dei tribunali dell'Inquisizione, dalle origini alla abolizione .
Nella storiografia italiana il nome di Baldassarre Labanca è stato quasi cancellato in una sorta di congiura del silenzio di cui furono protagonisti clericali e anticlericali nel clima delle feroci contrapposizioni della “questione romana”. Questo libro ripercorre il sofferto itinerario formativo e accademico di Labanca che dalla natia città di Agnone nell’Alto Molise e passando per Licei (Chieti, Bari, Milano, Napoli) e Università (Padova e Pisa) divenne primo professore di storia del cristianesimo all’Università di Roma, promotore della disciplina e precursore degli studi storico-religiosi in Italia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. L’Autrice, grazie ad un meticoloso studio di carte inedite di archivio e di un esteso epistolario, ricostruisce una pagina decisiva della cultura nazionale e degli studi di cristianistica di cui Labanca fu solitario protagonista, rimanendo tra i rarissimi che mantennero relazioni internazionali con gli specialisti della materia e rivendicando – in una quantità di scritti – per la Storia del cristianesimo autonomia di ricerca e dignità scientifica.
Un evento meraviglioso, misterioso ma nello stesso tempo miracoloso ha segnato il percorso di vita di questa persona. La svolta nell'anno 2000 mentre era andato in visita nei luoghi ove nacque il Santissimo Padre Pio. Oggi, assiduo frequentatore della Chiesa cattolica e di gruppi di preghiere, Mario, racconta la sua missione e le sue stigmate nelle pagine di questo volumetto.