
La problematica dei rapporti del cristianesimo con le altre religioni è da sempre più intricata e ardua che mai. Se l'incapacità mostrata dal cristianesimo di comprendere l'ebraismo è data per acquisita, il bilancio dei modi in cui esso ebbe a confrontarsi con le religioni cosiddette pagane resta disastroso, e oggi le chiese cristiane si trovano eredi di una tradizione teologica per la quale missione cristiana ha significato salvataggio di pagani da pratiche intrinsecamente malvagie. Nella sua indagine sul cristianesimo dei primordi e le religiosità pagane in età greca e romana, Luke Johnson muove da una definizione articolata di religione che consente di evitare le sacche usuali di attacco e difesa, gettando nuova luce su un dibattito tanto annoso quanto attuale.
L'amicizia in quanto tale non detiene un ruolo principale nella Bibbia. Il tema dell'amicizia è tuttavia presente, nascosto appena sotto la superficie. E rifiorisce sempre durante tutta la storia del cristianesimo. Gesù, d'altra parte, non dice a coloro che lo accompagnano: "Vi ho chiamato amici" (Gv 15,15)? In un tempo in cui quasi tutte le istituzioni sono in crisi, l'amicizia interpella forse più di altre forme di relazione umana. Il volume illumina il messaggio cristiano a partire dal concetto di amicizia universale. Prende avvio con la domanda "qual è lo specifico della fede cristiana?", per arrivare a cogliere l'idea di comunione e quindi l'importanza della Chiesa. Esplora l'idea di amicizia e le trasformazioni che essa ha subìto grazie al cristianesimo. Presenta poi l'esperienza di Taizé, come esempio significativo di un vasto tessuto di amici in Cristo. Infine offre alcune proposte pratiche per la vita cristiana dell'uomo di oggi.
Un'opera colossale che comprende 257 carte e schede a colori su tutta la storia della Chiesa, dalle origini ad oggi.
Fino al XV secolo cristianesimo e islam hanno convissuto nella vasta area dell'Oriente che va dall'odierna Turchia fino ai confini dell'India e della Cina. Una coesistenza che inizialmente non risultò né problematica né violenta, anzi: nei primi secoli dell'era islamica, ad esempio, gli intellettuali cristiani erano consulenti alla corte del califfo di Baghdad; esistevano sedi episcopali negli attuali Yemen e Afghanistan; quattro vescovi amministravano altrettante diocesi in Arabia; nel 1050 l'Asia Minore aveva 373 sedi vescovili. "Fino al 1250 - scrive Jenkins - si poteva pensare a un mondo cristiano che si estendeva a est da Costantinopoli a Samarcanda, e a sud da Alessandria d'Egitto quasi all'equatore". Il cristianesimo non è mai stato una faccenda solo "europea". Fin dai suoi esordi si è segnalato come una religione tricontinentale, fiorente inizialmente in Asia, quindi in espansione in Africa, soprattutto nel Nord, e infine esportata in Europa. Le vicende della storia hanno poi visto un progressivo sgretolamento della presenza cristiana in Medio Oriente, fino alle selvagge persecuzioni attuali dell'Isis. Capire perché qui le chiese rischiano la scomparsa, sgomberare il campo da facili stereotipi, rivalutare una storia perduta, è quanto ci propone questo libro di Philip Jenkins. Un saggio che è il racconto di una civiltà pressoché sconosciuta.
DESCRIZIONE: La laicità trova nella separazione giurisdizionale fra Stato e Chiesa solo una delle sue possibili figure – come lo Stato laico in Francia. Nelle pagine qui proposte, scindendo nel concetto di laicità l’idea di legge e l’idea di morale, Arturo Carlo Jemolo elabora la peculiare definizione di coscienza laica: spetta alla coscienza religiosa evitare il peccato, benché lo Stato debba ammetterne l’esistenza; questa è libertà di coscienza. Il cristianesimo non si applica come legge di Stato e «si estrinseca con ben altre armi che non la protezione statale, i concordati, i fori privilegiati, il braccio secolare».
In queste pagine ci è offerta una “lezione di metodo”: non tanto trovare una sola definizione di laicità, ma seguire il mutare del termine con l’evolversi della congiuntura storica. A questo fine sono qui presentati, oltre al testo sulla Coscienza laica, i saggi su Il problema della laicità in Italia – la sua specifica recezione in un’Italia segnata dal capitolo fascista – e su I cattolici non conformisti, quelli che «si sforzano di guardare alla vita da un angolo religioso», pur appartenendo a una tradizione “liberale”. Come annota il curatore, Carlo Fantappiè, questi saggi sono un classico che dà ancora a pensare, in un tempo ove il problema della laicità s’è fatto più radicale: tocca «la separazione di principio del “politico” e del “religioso” nella strutturazione dei vari ambiti della società».
Una riflessione che, proprio mettendo in gioco la complessità e plurivocità di ciò che si intende con “laico”, si inscrive nel disegno di Jemolo di una “lotta per le libertà”.
COMMENTO: I saggi inediti del grande storico della Chiesa, oggi quanto mai attuale, sul significato della laicità.
La grande biografia di Jedin dedicata a Girolamo Seripando, tra i protagonisti del Concilio di Trento, per la sua portata teologico-filosofica si può considerare una pietra miliare per comprendere, al di là di chiusure ideologiche, la storia della Chiesa, la dottrina e la storiografia successive. Illuminanti in tal senso le parole di Benedetto Croce, che nel 1937 recensì su "La critica" il primo volume allora uscito: "Con questa monografia del Jedin, la vita e l'opera di Girolamo Seripando ottiene finalmente la trattazione esatta e piena che da molto tempo si desiderava. Il Seripando ebbe una sua parte nel configurare la vita morale e religiosa d'Europa mercè dell'atteggiamento che egli prese e l'azione che esercitò nel Concilio di Trento, nei dibattiti intorno alla dottrina della giustificazione per la fede, punto capitale della divisione dei protestanti dai cattolici. [...] Altri (come il Gothein) notò già che alla formola nata da quelle obiezioni e proposte del Seripando si dovette la possibilità nella Chiesa stessa cattolica di un movimento come il giansenismo, che non fu mai possibile dimostrare eretico. Ora del modo in cui si formò il pensiero del Seripando su questo proposito, e di tutte le particolarità delle discussioni che egli sostenne in Trento, il Jedin offre preciso ragguaglio, che se ha, come è naturale, un interesse precipuamente teologico, non manca neppure di qualche interesse filosofico".
La chiesa apostolica e subapostolica - Vita e letteratura ecclesiastica - Dalle persecuzioni all'avvento di Costantino
(I-IV secolo)
Volume 1 della "Storia della Chiesa"
E' questa la seconda Ristampa della seconda edizione dell'opera che è stata pubblicata la prima volta, sotto la responsabilità redazionale di Elio Guerriero, nell'aprile del 1976. Alla originaria Prefazione Gian Domenico Gordini ha aggiunto una nuova Postfazione a questa edizione.
Revisione e aggiornamento bibliografico di Elio Guerriero e Walther Ruspi
La vita della chiesa dalla metà del quinto secolo alla fine del settimo. La prima parte è dedicata alla chiesa orientale, mentre la seconda, in due sezioni, segue lo sviluppo della chiesa occidentale e quindi l'organizzazione e la vita interna di questa chiesa.
Tra gli anni trenta e cinquanta del secolo ottavo avviene la grande svolta nel mondo antico: il progressivo distacco di Roma e dell'Occidente da Bisanzio per via dell'iconoclastia degli imperatori bizantini, e parallelamente il progressivo avvicinamento tra il papato e il popolo franco.
E' questa la Ristampa della seconda edizione dell'opera che è stata pubblicata la prima volta, sotto la responsabilità redazionale di Elio Guerriero, nel novembre del 1976. Oltre alla originaria Prefazione di Giorgio Gracco, questa edizione presenta una nuova Introduzione di Diego Quaglioni.