
Il volume propone i testi di un ritiro tenuto da Jean Venier a Rocca di Papa (Roma) dal 4 al 9 aprile 1994, organizzato dalla comunità dell'Arca "Il chicco". Venier ha dato vita a due iniziative: "Vita e Luce", comunità di incontro per persone con handicap mentale, i loro genitori, i loro amici, e "L'Arca", comunità residenziali, composte da più focolari, dove persone con handicap mentali e assistenti condividono la vita di tutti i giorni. Il ritiro è dedicato agli ospiti, i genitori e gli operatori di queste comunità. Ogni capitolo corrisponde al tema di riflessione del giorno.
"In ogni carta d'identità c'è la propria fotografia. Durante la sua vita Gesù non ha voluto essere ritratto da pittori. Le Beatitudini sono il suo ritratto, la sua stupenda fotografia" (dalla Prefazione). Il testo descrive il volto di Gesù, come appare dalle Beatitudini e dal Vangelo, e lo propone all'imitazione di coloro che da lui prendono il nome di cristiani. Non è un libro di studio, ma è destinato alla preghiera, alla meditazione e alla contemplazione di quanti lo vorranno aprire.
Note sull’autore
Giovanni Nervo (Casalpusterlengo -MI, 1918), sacerdote della diocesi di Padova dal 1941, è stato vicepresidente della Caritas italiana dal 1971 al 1986 e poi coordinatore dell'Ufficio Chiesa-territorio della CEI. Attualmente è responsabile per questo incarico nella sua diocesi e presidente onorario della Fondazione "Emanuela Zancan" di Padova. Per le EDB ha pubblicato Educare alla carità. Per una chiesa credibile (1990); Parrocchia e carità. Schede su Evangelizzazione e testimonianza della carità (1993); Anziani, problema o risorsa? (1994); Il consenso democratico rafforza le disuguaglianze? Riflessioni sulle politiche sociali (1995); La scelta preferenziale dei poveri (1996); Immigrati: un'emergenza o un futuro? (1996); Obiettori di coscienza: imboscati o profeti? Riflessioni sulla pace (1996); Dio Padre, voi tutti fratelli (21999).
L'antologia offre una panoramica del pensiero di Augusto Del Noce (1910-1989) attraverso una scansione in quattro parti, ciascuna delle quali dedicata a un tema nodale.
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Il Signore Gesù ha rivelato alla sua serva Luisa Piccarreta il meraviglioso valore del vivere nel Volere Divino. Vivere nella Volontà Divina è imitare l'operato eterno di Dio nelle nostre preghiere e opere, azione che conferisce loro una qualità eterna, per cui le preghiere e le opere buone a favore degli altri esercitano un forte influsso su tutte le anime del passato, del presente e del futuro contemporaneamente. Il pregare per gli altri assume così un valore e ottiene un beneficio che va oltre lo spazio e il tempo. Come non lasciarsi conquistare dalla grandezza di questo dono che ci permette di fare del bene a tante anime? Oltre alle rivelazioni di Gesù a Luisa Piccarreta, questo libro ci presenta l'esperienza di altri mistici contemporanei all'apostola del Divin Volere che, come lei, avevano una particolare sensibilità verso le anime in Purgatorio: Beata Maria della Passione, Beata Edvige Carboni, Suor Josefa Menendez, Venerabile Lucia Mangano, Beata Alexandrina Maria da Costa, Suor Erminia Brunetti, Beata Maria Bolognesi, Fra Modestino, Teresa Musco. In appendice del libro, alcune delle più belle preghiere a favore delle anime in Purgatorio.
Dio ha affidato ognuno di noi ad un amico molto speciale: il nostro Angelo Custode! Non possiamo vederlo, ma è reale, vicino a noi giorno e notte, sempre pronto ad aiutarci, a proteggerci, a guidarci e ad ispirarci. La Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattolica, i Santi ci parlano del meraviglioso ruolo che gli angeli hanno nella nostra vita. Ad essi è ben chiaro il piano di Dio per noi. Gli angeli ci amano teneramente, con l'amore stesso di Dio per noi, per questo sono potentissimi quando lavorano in favore dei loro protetti. Nelle situazioni difficili, nei tempi di prova, chiamiamoli in nostro aiuto, non lasciamoli disoccupati! In questo libro troverete bellissime testimonianze, non riuscirete a chiuderlo! Vi scoprirete aspetti sconosciuti del vostro più fedele amico. Fare amicizia con lui renderà la vostra vita quotidiana molto più ricca e un fiume di gioia scenderà nel vostro cuore. Non vi sentirete mai più soli!
Oh, quanto amerei che anche una sola anima per paese facesse queste ore della mia Passione!". Allora, caro lettore, sii tu quell'unica anima nella tua casa, nel tuo ufficio, nel tuo paese, che comincia a meditare le pene d'amore sofferte da Gesù! I testi di questo libretto sono scelti particolarmente per chi vuole scoprire questo tesoro, ma a causa degli impegni quotidiani non ha tempo di meditare un'ora intera. Leggendo più e più volte un passo, immergiti nella Passione, sperimenterai gli effetti benefici di queste meditazioni e non vorrai più interromperle, perché Gesù opera in ciascun'anima che si china piena di amore sulle sue sofferenze redentive. Così, in ogni luogo e in ogni momento del giorno, potrai consolare il Signore e, unito a Lui, espiare i peccati del mondo. Prefazione di P. Paul Maria Sigl.
Oggi l'identità è un problema; Giorgio Gaber l'avrebbe messa fra le cose di destra, come il bagno nella vasca, o di sinistra, come la doccia? Certo può essere un momento di carica emotiva violenta, in reazione alla perdita di certezze, che è dissoluzione delle strutture culturali. Ma non esiste una cultura "chiusa"; storicamente ogni cultura si incontra con altre; in più viviamo in una società aperta, fatta di vari gruppi, ciascuno dei quali produce identità, senza bisogno di radicalizzazioni. I movimenti "autoctoni" fanno dell'identità una bandiera da usare dalla parte del manico. A di là di battute nostrane, parlare di identità significa mettere in discussione molti paradossi del nostro tempo, dal
versante individuale della coscienza, alla rimozione di quello sociale della cultura, attraverso una vera e propria "apocalissi culturale". Così il termine di identità è diventato un "tabù" perché evoca distruzione e violenza; noi facciamo finta di non sapere "chi siamo" e ignoriamo "da dove veniamo", mentre qualcuno profetizza "dove andiamo", alla ricerca di una improbabile, totale palingenesi. Papà Freud avrebbe trovato abbondante materia di studio. Il problema resta la "domanda di senso" fondamentale sull'uomo e il suo destino; è questo il discrimine dell'identità, attraverso cui ciascuno entra in una "visione del mondo", che fonda un "sistema di valori", dove il campo dell'identità si apre e, con esso, l'istanza morale. Ovviamente non si tratta di una questione individuale e ciò rappresenta un altro momento di crisi per la modernità. L'identità personale continua ad avere senso solo all'interno di una comunità che dà senso, riconoscendo il singolo e mettendo in gioco la sua capacità e responsabilità. Il fenomeno oggi va sotto il nome di "intercultura": ogni cultura è già in sé "interculturale", sempre aperta al confronto con la realtà storica che la circonda e all'ibridazione con altre letture del mondo.
Il quaderno si propone di sviluppare il rapporto tra le dimensioni del mangiare e del pensare. Si vive alimentando anima e corpo; e una molteplicità di metafore e modi di dire indica come le due dimensioni siano tra loro collegate (ad esempio, fame di conoscenza o di informazioni, sete di sapere, divorare un libro, fare indigestione di dati, avere la nausea di leggere o di scrivere, non essere mai sazi di racconti, masticare una lingua straniera, digerire-assimilare-metabolizzare alcuni concetti, bersi una storia, paragoni gustosi, parole dolci o amare, risposte acide, riflessioni insipide, storielle appetitose o particolari piccanti). Dall’agri-coltura al campo della cultura si tratta di preparare le condizioni, seminare, far crescere e raccogliere i prodotti di cui vive l’uomo. I frutti del lavoro e del pensiero devono essere ulteriormente elaborati per essere poi offerti in pasto ai lettori. Cucinare è come scrivere e mangiare è come leggere. La cucina e il pensiero raffinato, corretto, seguono delle ricette, perché ogni passaggio deve essere compiuto in un modo preciso e non ogni accostamento è opportuno. Gli abbinamenti tra cibi sono come nessi sintattici e grammaticali. Mentre l’animale si alimenta, l’uomo mangia e pensa il cibo che mangia. La preparazione del cibo è espressione di chi cucina, è come un discorso. E il pasto è qualcosa di più della somma delle portate. È un’arte.

