
Solo ascoltando e accogliendo la voce di Dio che ci ama e ci parla si potrà desiderare di "ascoltare la sua voce", contemplare il suo volto, comunicare con Lui per appagare il desiderio presente nel cuore di ogni essere umano: sentirsi amati.
«Con questo "La luce e le tenebre", giungo al quinto libro di una collana denominata "Vivaio" e che prende il nome da una rubrica fortunata da me tenuta prima sul quotidiano "Avvenire" e poi sulla rivista di apologetica "Il Timone". Questo quinto volume, che naturalmente può essere letto anche come autonomo rispetto agli altri, conclude in un certo senso un lungo ciclo. Qui le materie trattate, come negli altri volumi del resto, sono le più svariate, ma tutte inquadrate in tre grandi filoni, quello della storia, quello delle ideologie imperanti e quello dell'apologetica. In un certo senso riassumono il mio pensiero sempre più convinto con l'amato Pascal che se ci sono nel mondo abbastanza ombre per chi non vuol credere, non manca abbastanza luce per chi vuole credere. Ecco allora "La luce e le tenebre", un testo che parla di fatti a volte di qualche anno addietro, ma con uno sguardo contemporaneo, uno sguardo da credente che, attraverso le armi del cronista, scandaglia storia e cronaca per rintracciare i passi felpati ma non assenti del Signore della storia» (Vittorio Messori).
A 830 anni dalla nascita di santa Chiara d'Assisi (1193/1194-1253) e a 800 anni dalle stigmate di san Francesco, ricevute a La Verna il 14 settembre 1224, viene restituita alla storia, senza filtri, la figura di santa Chiara, attraverso le sue parole, i suoi atti e il suo sguardo: limpido, sereno, libero. Scopo del libro, che l'autrice ha scritto dopo meticolose indagini sulle fonti originali, è quello di gettare una luce di giustizia - dopo decenni di strumentalizzazioni politico-medievaliste e menzogne letterarie e cinematografiche - su colei che è stata definita lungo i secoli «Clara est lux» e «luce del mondo». «Cristina Siccardi - scrive Padre Serafino Tognetti - ha il dono di saper tenere il lettore fermo e inchiodato sul testo, con un crescendo di percezioni ed emozioni che determinano una sorta di rapimento interiore. [...] Leggendo questo libro, si conosce santa Chiara d'Assisi, e l'esperienza che la beata assisana ha di Dio entra in qualche modo a far parte del nostro vissuto. È lei che ci parla, e ci parla di Dio. [...] Così ho conosciuto finalmente santa Chiara e anche, oso dire, mi sono fatto conoscere da lei. E la mia vita ha preso una nuova svolta, ha conosciuto una ripartenza. Una ripartenza decisiva».
In un unico volume tutti gli scritti di Teresa di Gesù Bambino per assaporare genuinamente il pensiero teresiano nella sua sostanza e nelle sue sfumature. Da Storia di un'anima ai Novissima verba, dalle Lettere alle Poesie e Preghiere, ovunque promana la fragranza di quel "piccolo fiore primaverile" che ha voluto dare gioia a Gesù, diventando mezzo e strumento della missione che Teresa in vita sente di dover compiere in cielo, quella di "additare alle anime la sua piccola via" dell'infanzia spirituale.
I cieli nell'opera valtortiana continuano a narrare la meravigliosa storia di un Dio che, per amore, ha spogliato Se stesso per vestire i panni dell'Umanità amata. Un'accurata analisi delle visioni mistiche di Maria Valtorta, effettuata con l'ausilio dell'Astronomia, permette di datare ogni avvenimento narrato. Si ottengono le date liturgiche più importanti: la nascita di Maria e di Giovanni Battista, il Battesimo di Gesù e la notte del 24 dicembre dell'1 a.C. per il Natale, che dà inizio all'era cristiana.
Si tratta di un risultato sorprendente ed inaspettato, come se Qualcuno, mentre l'autrice scriveva, avesse voluto aggiungere qualcosa di importante, richiamando al centro della vita del cristiano la Liturgia e l'incontro sacramentale e mistico con il Cristo che in essa si vive.
Il corpo ha un linguaggio proprio, attraverso il quale esprime la gioia e la sofferenza; ma è anche linguaggio in sé, un "libro di carne". Imparare a leggere il corpo vuol dire prestare attenzione alla sua struttura, saper decifrare le forme del labirinto anatomico. Significa anche riascoltare quanto raccontano i grandi miti dell'umanità intorno alla natura e alla sottile funzione di ogni organo. Implica, infine, la riscoperta dell'"albero" dei qabbalisti: se l'uomo è «creato a immagine di Dio», la figura del suo corpo dev'essere letta come riflesso terrestre di quell'"albero di vita" di cui parla la tradizione della Qabbalah.
L’essenza della chiesa è il dono della vita di Dio fatto agli uomini in Cristo. La chiesa ortodossa russa ha sempre manifestato questa realtà spirituale ed escatologica nella sua vita liturgica, nella sua storia di santità: “Acquista lo Spirito, e mille intorno a te saranno salvati”, annunciava san Serafim di Sarov. Ma questo dono spirituale ha saputo anche trasformarsi in un’avventura umanissima, nell’annuncio del vangelo nelle mille lingue e culture che popolano gli immensi spazi del nord e della Siberia, fino alla Cina e al Giappone, dal medioevo alle soglie della Rivoluzione d’ottobre e fino ai nostri giorni: nei grandi santi missionari russi l’incontro con la buona novella ha saputo farsi ascolto della ricerca di Dio che abita ogni uomo e ogni cultura. Il XIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa ha cercato di mettersi in ascolto della vita missionaria della chiesa russa, proprio in un tempo come il nostro in cui la domanda di senso che abita l’uomo contemporaneo non può essere elusa dai cristiani.
Come, nel rispetto dell'evangelo, restituire ai gesti la loro portata innovativa? In questa domanda vi è il proposito di questo testo, che si iscrive al cuore della riflessione teologica contemporanea. L'autore esplora l'ambito del corpo, del gesto senza però separarlo dalla Parola, dal messaggio che incarna. Attraverso lo studio di alcuni gesti simbolici dei profeti raccontati nell'Antico Testamento e, in continuità con questi, dei gesti di Cristo nel Nuovo Testamento, l'autore rivela il fondamento biblico e soprattutto profetico dei nostri atti ecclesiali e pastorali. Di fronte alla questione attualissima dell'intelligibilità e della credibilità dei nostri segni, questo libro è un contributo importante al tentativo di ripensare i modelli di comunicazione della fede cristiana oggi.
La prassi della paternità spirituale è il terreno in cui le Chiese misurano l’unità che già sperimentano nella costante preoccupazione della trasmissione della vita di fede come il bene più prezioso, che ha bisogno di padri e madri spirituali che con fedeltà e intelligenza, con pazienza e misericordia sappiano farsi interpreti della paternità di Dio come Gesù Cristo l’ha narrata nella sua vita tra gli uomini.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XVI Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, che ha visto cristiani d’oriente e d’occidente considerare l’evoluzione del rapporto di paternità spirituale.
Contributi di: N. Abou Mrad, A. Arjakovsky, E. Bianchi, P. Chondzinskij, G. Chrysostomou, O. Delouis, D. Gavalas, G. Gluchova, S. Joantă, G. D. Martzelos, N. Kauchtschischwili, A. Peckstadt, D. Perović, G. M. Prochorov, N. Ju. Suchova, M. Van Parys, S. Yangazoglou.
L'odierna crisi ambientale ha le sue radici spirituali nel modo in cui l'essere umano vede se stesso e la propria collocazione nella natura. Che ruolo gioca il mondo nel nostro rapporto con Dio? Ha un significato spirituale? Come le nostre azioni incidono sull'intera creazione? A partire dalla Bibbia e dai padri della chiesa, l'autrice risponde da cristiana ai quesiti urgenti che l'attuale situazione ecologica ci pone, offrendo spunti concreti per un'educazione alla responsabilità degli uomini verso la terra e gli uni verso gli altri.
Padre André Louf si rivolge a tutti gli uomini e le donne che cercano nella parola di Dio la luce e il nutrimento per il loro cammino. In queste omelie inedite, di profonda qualità spirituale, accompagna il lettore attraverso le domeniche dell'anno spiegando la Scrittura: seguendo ciò che la chiesa e la liturgia propongono, ci fa conoscere il Vangelo secondo Marco, ci fa scoprire la profonda novità cui il vangelo rimanda e svela il vero volto di quel Gesù nel quale riponiamo la nostra fede.

