
Il 12 aprile 1947 la Madonna si manifesta a Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figli in località Tre Fontane a Roma. Anticlericale, Bruno vi si era recato per scrivere in tranquillità un discorso per screditare i dogmi mariani mentre i bimbi giocavano. Tanto il suo astio verso la Chiesa che egli era arrivato al punto di concepire l'assassinio del Papa. Ma il Cielo intervenne: «Sono Colei che sono nella Trinità divina: la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta. Rientra nell'ovile santo». Anche se Maria evoca in quest'apparizione grandi prove per la Chiesa e il mondo, le sue parole sono piene di speranza: «Amatevi. L'amore trionfa su tutto. Unitevi nell'amore di Dio, abbiate una sola regola: il Vangelo vivo». Il Messaggio è strettamente collegato anche al mistero dell'Assunzione su cui Pio XII pronunciò il dogma, nel 1950, in considerazione implicita anche di questo evento. Prefazione del card. Christoph Schonborn.
Un libro che illumina sorprendentemente l'azione della grazia, presentando la Croce in una prospettiva nuova, sempre radicale ma umanizzata e con spunti decisivi per l'evangelizzazione. «Tutti i membri della Chiesa sono interpellati e spinti a "giocarsi la vita per Cristo" ed essere responsabili della comunione, tutti chiamati a mostrare che la Chiesa è quel "noi", ossia un soggetto comunitario, che viene prima dei singoli "io"». (Dalla Prefazione di mons. Francesco Moraglia)
"Di lei ho amato la primavera tempestosa che si specchiava nel cielo azzurro dei suoi occhi, ho amato i frutti maturi della sua estate luminosa, ho amato la serena tranquillità del suo autunno... poi è volata via all'inizio dell'inverno, lasciandomi al freddo della mia solitudine... Ma io l'amo ancora... come sempre...". È la dichiarazione d'amore di Bruno per Sara, la donna amata. Dopo la sua scomparsa, Bruno si ritrova tra le mani tre voluminose agende, fitte di appunti legati a un incredibile viaggio fatto da Sara tanti anni prima, nel quale dei singolari personaggi l'avevano istruita su scienza, fede e umane dottrine, troppo spesso confuse con la Parola di Dio. Queste le coordinate di un racconto che si muove tra il rigore della ragione ed esperienze di un "oltre" che materialismo e razionalismo hanno svuotato di significato, lasciando un vuoto che aspetta solo di essere riempito.
Questo è un manuale con tutte le preghiere utili non solo ai devoti del santo patrono di Campagna (SA) e di Sorrento (NA), ma pure a coloro che hanno bisogno di preghiere di liberazione e si rivolgono al santo monaco esorcista. Contiene la potente novena al glorioso Sant’Antonino Abate ed altre orazioni per scacciare gli spiriti maligni.
Dal 2004, il Signore detta a Figlia del Sole (nome che Lui le ha scelto) dei messaggi che Gesù le ha chiesto di pubblicare sotto il titolo di “Sentiero di vita”.
In questo primo volume Gesù ci dona i riferimenti ed i mezzi per rispondere a questo invito.
Figlia del Sole è nata nel 1949 in una famiglia del nord-est della Francia. Cattolica, non praticante, segue sempre più lo spirito del mondo sino al momento in cui inizia un cammino di conversione a 38 anni. Quando una delle sue amiche lascia la fede cattolica, il Signore le chiede di “riunire ed abbellire la sua Chiesa”. Riceve e raccoglie numerosi messaggi.
Una vita di coppia come tante, una fede molto tiepida e poi la prova della malattia... Proprio questa croce, però, ha permesso a Francesca e Alexander di rivolgersi a Dio come unico e vero baluardo della loro vita, e Lui ha portato pace e serenità in tutto il cammino della malattia conclusasi con la vera nascita “al cielo” di Francesca.
Da allora Alexander non ha mai smesso di testimoniare la loro storia, per condividere la speranza, l’amore e la forza che si apprendono nel dolore e che sono in grado di abbattere la paura per quel mistero che è la morte, che non è la fine di nulla, ma l’inizio di tutto.
“La castità è il campo di battaglia di tutti”, ripeteva spesso san Giovanni Bosco. “La purezza oltrepassa oltremodo i cieli e dà la visione e l’intelligenza di cose sublimi”, disse Padre Pio ad un’anima. L’autrice tratta l’argomento forte del sostegno di due grandi “uomini di Dio” incontrati sul suo cammino spirituale – san Pio da Pietrelcina e il sacerdote salesiano don Giuseppe Tomaselli – nell’intento di affermare il principio che “Gesù apre il suo Regno solo ai semplici e ai puri di cuore”, in una realtà che si pasce di orgoglio e di ogni genere d’impurità. Tale presupposto impegna tutti a non fare prevalere la cupidigia, per poter accedere ai “beni celesti” in vista della vita eterna. Tra le varie fonti bibliografiche, particolare attenzione è posta su alcuni libretti di don Giuseppe Tomaselli e sugli “Appunti del papa emerito Benedetto XVI per il mensile tedesco Klerusblatt, 11 aprile 2019”, appunti inerenti l’argomento della pedofilia e dei costumi immorali che minano la credibilità della Chiesa, oggetto di riflessione durante il summit dei presidenti episcopali, riuniti da papa Francesco nel febbraio 2019.
Madre Maria degli Angeli (1841-1906), priora del Carmelo di Bergerac, può dirsi una santa dimenticata, della quale si sa molto poco. La fonte da cui si è attinto per ricostruire questa straordinaria figura mistica della spiritualità francese è una raccola di testimonianze e stralci di lettere della priora carmelianta, curata da autore anonimo e risalente a una decina d’anni circa dopo la sua morte. Il messaggio di suor Maria è legato al dolore di Gesù. Il Signore le manifesta tutto il disappunto per la corruzione della Chiesa e del clero, in particolare. Suor Maria diviene la discepola del dolore di Gesù. In questa partecipazione profonda al dolore di Cristo, suor Maria prova l’abisso insondabile della notte oscura di san Giovanni della Croce, che in un certo senso è peggiore dell’inferno, ma anche la sublimità dalla pace dell’Eterno Trinitario. Renendo omaggio a questa fiaccola ardente d’amore di Cristo, questo libro vuole affidare alla comunità cristiana le sue preziose riflessioni mistiche, affinché possano servire ad edificazione di tutto il popolo di Dio.
«La mia vita mi sta sfuggendo nuovamente, come in una notte d’inverno di tanti anni fa. Stavo morendo di fame e di freddo in una stazione ferroviaria. Intorno, uno scalpiccio continuo, ma nessun piede si avvicinava a me. Chiusi gli occhi, speravo che la neve mi ricoprisse completamente, che tutto finisse in fretta. Una sciarpa mi cadde sul viso, mi costrinse ad aprire gli occhi, un uomo mi guardava impressionato, mi mise dei grossi biglietti tra le mani e scappò, ma nel correre perse qualcosa. Le mie gambe erano congelate, mi trascinai con le mani gonfie di geloni. Un libro. Lo sconosciuto aveva perso un libro, lo aprii: numeri, grafici, parole sconosciute. Un mondo nuovo, un mondo che mi ha accolto, e non mi ha fatto più sentire completamente solo. Comprai dei vestiti, altri libri, trovai un lavoro. Di giorno lavoravo, di notte studiavo, finché mi resi conto di aver sviluppato muscoli poderosi e di conoscere tutto sul mondo della finanza».
Note sull'autore
Maria Rita Mazzanti ha già pubblicato con le Edizioni Segno “Un giorno a Loreto” e “Alla scoperta del fuoco magico”. “Artemide”, uscito per la prima volta a Roma nel 1991, è alla terza edizione.
“Cento minuti sul Vangelo. Per capire chi è Lui”, di padre Maurizio Botta, è un corpo a corpo con la Parola senza finzioni. L’autore, sacerdote della parrocchia di Santa Maria in Valicella a Roma noto per i suoi incontri “Cinque passi al mistero” e per il seguitissimo blog che porta lo stesso nome, ci accompagna in un viaggio al centro del Vangelo con un linguaggio diretto e contemporaneo, che può arrivare a tutti ma che non rinuncia per questo alla bellezza, all’intensità e alla verità della “buona notizia”.
“Io voglio questa buona notizia, solo questa. Io voglio essere regnato da Dio. Io voglio avere Dio per Re. L’unica cosa che mi interessa. Per nient’altro vale la pena vivere.”
Padre Maurzio Botta cerca di restituire il vero volto di Gesù, la Sua vera identità, troppe volte distorta, impoverita. Il Gesù del Vangelo, invece, non può che affascinare per la portata del Suo messaggio e dei Suoi gesti. Ognuno poi può decidere di accoglierlo o di rifiutarlo, in piena libertà.
“C’è un invito rifiutato, un’indelicatezza profonda, un anteporre cose buone e lecite all’immensità del Dono. Ancora una volta una libera scelta. Il problema è che c’era la Roma…”
Le intuizioni di John Martin Kuvarapu appaiono semplici, i suoi ragionamenti immediati, le immagini che usa facilmente visualizzabili. Eppure, dietro questa apparente facilità, si avverte l'incontro di due mondi, l'azzardo di una mirabile sintesi tra due tradizioni, quella indiana e quella biblico-cristiana, che hanno alle spalle secoli-millenni di elaborate riflessioni filosofico-teologico-spirituali. Kuvarapu è consapevole della diversità dei due contesti, eppure la sintesi sgorga da lui con grande naturalezza, come da chi ha praticato da sempre e parallelamente i due sentieri e non sa più scinderli. Il modo in cui procede nell'elaborare le sue riflessioni è vicino a quello di colui che è stato il suo principale maestro, Bede Griffiths: ovvero, mettere in luce ciò che appartiene ad una tradizione e ciò che appartiene all'altra, e poi individuare possibili congiungimenti ("matrimoni"). Questo non per piegare l'una all'altra o per fare inutile e artificioso esercizio di improbabili sposalizi, bensì in base alla convinzione profonda che le due tradizioni, proprio perché apparentemente così irriducibili l'una all'altra e così opposte, sono i due profili di uno stesso volto, i due lati di una stessa medaglia. E dunque l'una non può sussistere senza l'altra.