
365 esortazioni alla virtù per un intero anno, da meditare quotidianamente, per intraprendere un cammino virtuoso. Questo libro invita a vivere una virtù ogni giorno dell'anno, proponendo un percorso di crescita personale e spirituale. La virtù, spesso vista come un concetto datato e moraleggiante, è in realtà la disposizione a scegliere e praticare il bene nella vita quotidiana. Non si tratta di perfezione, ma di umanità, di un cammino verso una vita più piena e autentica. Con un focus concreto sulla pratica delle virtù, il libro offre uno strumento per affrontare i propri limiti e accogliere la vita come dono e compito. L'Autore ci ricorda che, oltre agli sforzi umani, la grazia divina ci sostiene in questo cammino, permettendoci di espandere l'amore che riceviamo per costruire una Civiltà dell'amore.
In un'epoca in cui le tentazioni sembrano celarsi a ogni angolo, questo libro si erge come una guida preziosa per chi desidera intraprendere il coraggioso cammino del combattimento spirituale. Ispirandosi agli insegnamenti senza tempo del grande sacerdote don Giuseppe Tomaselli, l'autrice ci conduce in un percorso illuminante, volto a superare gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione dell'essere umano. L'opera affronta i nemici interiori, il demonio, le debolezze del corpo e le sfide del mondo moderno, offrendo strumenti concreti per trasformare le prove quotidiane in tappe di crescita spirituale. Oltre agli insegnamenti di don Giuseppe Tomaselli il testo è arricchito anche dal contributo di voci autorevoli, come padre Livio Fanzaga e i compianti padre Lorenzo Montecalco, don Dolindo Ruotolo, l'arcivescovo Fulton Sheen e san Giovanni Bosco. Questo volume rappresenta una miniera di insegnamenti indispensabili per chi aspira a riscoprire la forza interiore e a vivere una vita all’insegna del bene.
"Il trionfo dell'umiltà" è per Teresa, "la rosa colta tra le spine", la vittoria sull'umiliazione inflittale da Léo Taxil, trionfo icasticamente rappresentato dal gesto paolino di deporre sul letame la lettera della fantomatica Diana Vaughan che aveva forse suscitato anche nel Carmelo qualche mondana speranza di trionfo della fede sulle pompe del demonio. "Il trionfo dell'umiltà" è la lettera scritta da Teresa alla priora faticosamente rieletta in cui l'agnellino, messaggero divino, confida a Madre Maria di Gonzaga il desiderio di Gesù che ella vinca con l'umiltà l'umiliazione patita trasformandola in forza propulsiva nell'ancora lungo cammino verso il Cielo e la Santità. "Trionfo dell'umiltà" in Teresa è tutto questo, tutto ciò che Annalisa Bonadonna ha raccolto in questo volumetto comodo e prezioso nell'accompagnare anche noi, lettori e amici della Santa di Lisieux, alla decisione di scegliere sempre "l'umile amore" trionfatore." (Dall'Introduzione di P. Giacomo Gubert ocd)
Nella raccolta "Meditazioni sulla natura" di J.W. Goethe, il genio della letteratura appare nella sua veste meno conosciuta di scienziato e studioso della natura, a cui sono state attribuite fondamentali scoperte scientifiche sulla natura foliare, sulla teoria della derivazione delle ossa e sull'anatomia comparata. Queste meditazioni estrapolate dagli scritti scientifici di Goethe - oltre a testimoniare alcuni punti chiave del suo pensiero - esulano dal tempo offrendo spunti di riflessione su questioni quanto mai attuali: medicina olistica, studi botanici sull'intelligenza delle piante e sul mistero del seme, dibattito tra conoscenza scientifica e conoscenza teologica. Goethe mise in crisi i fondamenti di assolutezza del metodo scientifico secondo l'intuizione di principi ancora più universali. Le sue ricerche scientifiche frutto di cinquanta anni di studi meticolosi sulla geologia, sull'anatomia e soprattutto sulla morfologia degli animali e delle piante, hanno la peculiarità e l'originalità di proseguire di pari passo con la ricerca dei bisogni umani dell'uomo di scienza. La sua visione della natura esprime un sentire scientifico innovativo e moderno che sembra rivolgersi a coloro che coltivano un approccio diverso alla vita, alla medicina e alla scienza, che cercano un contatto e un'appartenenza alla natura, e alla quale si relazionano con rispetto e riverenza.
La poesia di Emanuela Ghini, giunta qui a una nuova matura prova, lascia trasparire la ricchezza del suo mondo interiore e del suo itinerario umano e spirituale, sempre teso all'essenziale, fin dagli anni della sua formazione, vissuta nel respiro del Concilio e alla scuola di maestri quale Giuseppe Dossetti, cresciuta nel solco della spiritualità carmelitana e al tempo stesso profondamente biblica. La relazione dell'anima con Dio si fa così dialogo aperto sulle relazioni umane e sul mondo,che vivono sospesi sull'orlo del mistero.
Raccolta di poesie dal Gulag Romeno
"Io lo so che mi stai cercando. Tu stesso ti percepisci in una condizione di ricerca. Pur tuttavia ti pare di non trovare tanto la mia meta, quanto il tuo stesso approdo. Né me, né te, avverti solo un profondo caos interiore. E ti agiti. La forza della tua agitazione, se fosse tradotta in santità, sarebbe quasi perfezione. Martirio. La natura del suo ordine è però un vento impetuoso. Non dolce alito vivificante. Tra me e te ti pare di percepire un abisso. Non in senso assoluto. Sai benissimo quali siano i rispettivi poli di abitazione. E ti scoraggi. Non che io non avverta il tuo grido, pur essendo alle volte sprezzante, altre volte afono, amalgamato in mezzo a tanti sussulti, ricerche interiori che intraprendi. Io ti esorto. Freno la tua corsa verso il niente. E mi basta quel poco di ascolto che mi dai."
"Parlo con te, conoscendoti.
Sapendo cioè del desiderio transitivo che percepisci quando ti parlo: comunicare ad altri ciò che ti dico.
In questo modo, parlandoti, già vedo le mie parole trasmesse a coloro a cui tu a tua volta le comunicherai, percepisco ~ loro
commenti, i dissapori, ma anche le eventuali armonie che la tua trasmissione creerà in loro
Un parlare orchestrale che io accetto.
Non stupirti, però, se altri si comportano diversamente da te.
Ognuno di voi è diverso, ha una propria sensibilità che io non trascuro né violo.
Mai faccio forza rispetto a certe discrezioni [...]".
Non si tratta qui di una forzata ricerca interiore (conscia od inconscia), quasi che quanto scritto dipenda da un mio previo sforzo nell'acquisizione di determinati contenuti [...]. Libero da impedimenti di ordine volitivo, [...] mi inchino semmai al mistero di un fenomeno che certamente è reale nella sua forma ivi presentata [...]
L'autrice manifesta una crescita umana e letteraria attraverso questa sua quarta raccolta di poesie che denota un approfondito confronto con se stessa. La sua fede si rivela il fattore differenziale per la meta positiva di questa raggiunta maturazione.
Il dono viene offerto e ricevuto: incartato, colorato, infiocchettato... esso è sempre segno di festa. I doni sono onnipresenti nella nostra quotidianità. I doni non sono necessariamente materiali; dono può essere una lezione di vita, il perdono offerto o ricevuto... Nulla nel significato profondo del dono è così scontato. L'autore in questa entusiasmante "meditazione" partendo dall'ovvietà quotidiana cerca di suscitare il piacere e la gioia di offrire e di ricevere un dono.
Le riflessioni qui raccolte, attraverso una rilettura dei racconti della risurrezione di Gesù, vogliono aiutare il lettore a riscoprire nella propria vita i segni del Vivente. Oggi, come allora, il Risorto si rende presente e si fa vedere in alcuni segni, che non sono evidenze. Tali segni ci offrono la capacità di passare dalla tristezza alla gioia della sua presenza, dall'immobilità alla forza di riprendere il cammino, dalle delusioni alla capacità di fidarci, dal fallimento alla gioia di assumerci nuovamente impegni.

