
“Noi possiamo solo rannicchiarci nel grembo di Dio
e ringraziarlo per la grazia di dimorarvi”.
In manus tuas, Domine...
La sofferenza non ha valore in sé:
apre una falla in tutte le relazioni
e innanzitutto all’interno di se stessi.
Nei confronti della sofferenza
Dio non chiama al compiacimento
ma alla resistenza.
Il dolore degli uomini è sempre una prova
per la loro immagine di Dio.
“Quello che Bruno Chenu dice di Dio attraversa con forza alcune delle grandi opposizioni in cui si smarriscono, a proposito di Dio, molti spiriti contemporanei. Trascende queste opposizioni irrigiditesi in contraddizioni, fa vedere come il Dio manifestatosi in Gesù Cristo è oltre queste controversie, come può essere potente senza crudeltà, più lontano delle nostre lontananze pur essendo vicino, e così via. E lo dice con sobrietà, com’è opportuno sull’orlo dell’estremo”.
(dalla “Prefazione” di Maurice Bellet)
Bruno Chenu è morto a sessant’anni il 23 maggio 2003, neanche due mesi dopo aver steso questo testo a partire dalla propria esperienza della malattia. Religioso assunzionista, era stato professore di teologia all’Institut catholique di Lione, caporedattore per la religione del quotidiano La Croix e copresidente del Gruppo di Dombes. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Tracce del volto. Dalla parola allo sguardo.
˛ˇ R e n d e t e g r a z i e a l S i g n o r e p e r c h È Ë b u o n o
p e r c h È i l s u o a m o r e Ë p e r s e m p r e !
A m o r e Ë l a p a r o l a c h i a v e d e l l i b r o d e i S a l m i ,
d i q u e s t a p i c c o l a B i b b i a
c h e r a c c h i u d e i t e m i p i ˘ i m p o r t a n t i
d e l l i n t e r o m e s s a g g i o b i b l i c o .
T u t t o n e i S a l m i r u o t a a t t o r n o a l l a m o r e d i D i o
c h e r i m a n e p e r s e m p r e ,
c h e d u r a i n e t e r n o ,
c h e n o n a v r ‡ m a i f i n e .
Q u a n d o s i p a r l a d i a m o r e , n e i s a l m i , n o n c Ë p o s s i b i l i t ‡ d i e q u i v o c o : s i t r a t t a d i u n a m o r e f e d e l e , d u r a t u r o , m e n t r e i n o s t r i a m o r i d i s o l i t o n o n l o s o n o , o l o s o n o p i u t t o s t o m a l a m e n t e . O g n i v i t a u m a n a Ë u n t e o r e m a d i a r d u a s o l u z i o n e , e c i Ú c h e n e i s a l m i s i v u o l e d i m o s t r a r e Ë p r o p r i o q u e s t o : c h e l a m o r e d i D i o Ë f e d e l e . . . B i s o g n a d i r e c h e t u t t o i l s i s t e m a c o n c e t t u a l e d e i s a l m i r u o t a i n t o r n o a q u e s t o c e n t r o , c h e Ë l a f e d e l t ‡ d e l l a m o r e d i D i o .
A l b e r t o M e l l o ( B i e l l a 1 9 5 1 ) , m o n a c o d e l l a F r a t e r n i t ‡ d i B o s e a G e r u s a l e m m e e b i b l i s t a , u n i s c e a l l a c o n o s c e n z a d e l l e S c r i t t u r e l a p a s s i o n e p e r l a s a p i e n z a d i I s r a e l e . T r a i c l a s s i c i d e l l a t r a d i z i o n e e b r a i c a d a l u i c u r a t i p e r l e n o s t r e e d i z i o n i r i c o r d i a m o : U n m o n d o d i g r a z i a . L e t t u r e d a l M i d r a s h s u i S a l m i e I l c a n t i c o p r e s s o i l m a r e d i R a b b i J i s h m a e l . S e m p r e p e r Q i q a j o n h a p u b b l i c a t o L a p a s s i o n e d e i p r o f e t i e i c o m m e n t i b i b l i c i a G e r e m i a e a l l E v a n g e l o s e c o n d o M a t t e o .
La Pasqua è la vita eterna,
nella quale noi siamo guidati da Dio
e siamo in comunione con lui
“Cosa significa per noi resurrezione del corpo?
È il rinnovamento della vita
come comunione,
è il corpo spirituale
maturato nella nostra vita
grazie all’amore”.
Alexander Schmemann affronta il tema della morte con parresia, evitando discorsi banalmente consolatori e fughe in avanti, fondando invece la comprensione spirituale e la prassi del morire e dell’accompagnare i morenti su una robusta fede nel Signore risorto, primizia di ogni vivente.
La sapienza che l’autore ci comunica in queste pagine ha la forza di condurci per mano attraverso le ombre della morte per discernere già in esse le energie di luce e di vita: è un percorso battesimale nel senso profondo del termine, perché immerge il nostro vivere e il nostro morire nell’umanità di Gesù, nel suo essere mortale e, così facendo, inscrive nello spazio della resurrezione ogni attimo della nostra esistenza. Sì, la vita che si è sprigionata da un sepolcro vuoto e che abita ogni battezzato non teme di affrontare faccia a faccia il nemico per eccellenza dell’umanità intera: la morte.
Alexander Schmemann (1921-1983), teologo ortodosso, è stato docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York di cui divenne anche decano. Presso le nostre edizioni ha pubblicato L’eucaristia. Sacramento del Regno.
Al cuore della nostra fede
c’è il dono di un corpo:
“Questo à il mio corpo, offerto per voi”.
“Io penso che il modo migliore per intravedere qualcosa della profondità e della bellezza della sessualità sia meditare sull’ultima cena. Essa ci insegna che cosa significa donare il proprio corpo ad altri. Nel cristianesimo si parla molto di amore, ma a volte sembra che questo amore sia un po’ astratto, avulso dalla realtà. Eppure è necessario amare con quello che siamo, con la nostra sessualità, i desideri, le forti emozioni”.
Noi dobbiamo amare le persone
in modo che esse siano libere
di amare gli altri più di noi.
Timothy Radcliffe (Londra 1945) è entrato fra i domenicani a vent’anni ed è stato maestro generale dell’Ordine dal 1992 al 2001. Ha insegnato a lungo Nuovo Testamento a Oxford, dove ora risiede. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Testimoni del vangelo.
Solo quello che costruisce e libera l’essere umano redime.
Ora, la sofferenza in sé non lo fa, di conseguenza non può redimere.
Lo fa, invece, il modo in cui ciascuno cerca di umanizzare la propria vita dentro le sue sofferenze.
Sono raccolte in questo volume riflessioni e testimonianze di Xavier Thévenot sul tema della sofferenza, parole accompagnate dalla coscienza dell’autore di essere afflitto da una grave malattia. Diffidando dei “bei discorsi” e delle “belle teorie”, mettendo in guardia dalle “scorciatoie del linguaggio” e dagli inganni di un “linguaggio approssimativo” che nutrono frasi spirituali e disumane, elevate e antievangeliche al tempo stesso, l’autore persegue il fine di umanizzare ed evangelizzare la sofferenza e dunque anche le parole sulla sofferenza. In ascolto dell’evangelo, Xavier Thévenot indica una via preziosa per vivere la sofferenza e la malattia: coglierla come occasione per vivere il cammino pasquale dietro a Cristo.
(dalla “Prefazione” di Luciano Manicardi)
Xavier Thévenot (1938-2004), salesiano, è stato professore dell’Institut catholique di Parigi, dove ha insegnato a lungo teologia morale. Autore di numerose opere di etica e di spiritualità, presso le nostre edizioni ha pubblicato Avanza su acque profonde! e Le ali e la brezza.
E come sarebbe la nostra vita, se fossimo muti?
Chi non prega, non si avvale della parola. Proprio con Dio.
La preghiera ci struttura e ci completa.
L'autore allora ci invita a pregare, ci prospetta il padre nostro, sintesi e tipo di ogni colloquio con il Cielo. Ma il libro è anche un album di immagini che P. Vito Terrin ha firmato attraverso il suo obiettivo personale con spirito di fede e sensibilità estetica. Parola e immagini si congiungono e ci intrattengono, in modo che preghiamo con lo sguardo dell'anima e gli occhi del corpo.
Le meditazioni bibliche di Daniel Attinger hanno accompagnato il pellegrinaggio dei giovani di AC organizzato dal Forum Internazionale dell'Azione Cattolica in Terra Santa (Betlemme e Nazaret). I luoghi, come il tempo natalizio, durante il quale si è svolto il pellegrinaggio, invitano a riflettere sul paradosso centrale della fede cristiana: "Dio si è fatto uomo". E a scoprire che ogni angolo della terra, partendo da quello che abitiamo, è una Terra Santa.
"Grani di Vangelo" nasce dal desiderio di divlugare il contesto delle riflessioni del Vangelo di Marco e il suo profondo messaggio salvifico. Nasce dall'esigenza di un accostamento diretto al noto evangelista, eludendo gli impervi sentieri di carattere strettamente esegetico, per i quali spesso non si possiede la dovuta preparazione. Tutto questo è stato possibile attraverso il lavoro dell'autrice, che ha sapientemente "reso in briciole" il Pane della Parola, in modo che tutti possano cibarsene e portare frutto, per "gustare" quanto è buono e soave il Signore.
La Galilea, terra da cui è partito il cammino di Gesù e il percorso della Chiesa, è un luogo simbolico, da cui può idealmente prendere il via l'esperienza di ogni laico cristiano, chiamato a vivere la propria spiritualità nelle realtà che abita quotidianamente: dalla famiglia al lavoro, dalla parrocchia alla città.
Finalmente un classico della spiritualità passionista, ora, alla portata di tutti coloro che vogliono confrontarsi con una lettura carica di profonda interiorità. Questo libro, nato per i religiosi passionisti in formazione, dalla penna del beato Bernardo Maria Silvestrelli, compagno di studi di san Gabriele dell'Addolorata, è molto utile, anche a distanza di tempo, per tutti coloro che desiderano introdursi all'orazione mentale, meditando la Passione di Gesù e i dolori di Maria. Dopo aver letto queste pagine i tuoi occhi interiori saranno capaci di vedere cose... mai viste!
Ogni Natale, dal 1983 al 1994, padre Lanfranco Serrini, in qualità di Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, ha scritto una lunga lettera ai suoi fratelli. Dalle pagine emerge tutta la profonda umiltà e l'intensa spiritualità di questo grande uomo, che ha saputo fare del proprio ministero un dono perfetto per Dio e per i fratelli. Le lettere sono indirizzate ai frati, ma il loro messaggio è così attuale e universale che chiunque potrà leggerle, meditarle nel proprio cuore e metterle in pratica nella propria vita. Il ministero di padre Lanfranco aveva queste caratteristiche: insegnava a tutta la fraternità, guardava al cammino salvifico e missionario di tutto l'Ordine, in comunione e in ascolto filiale della Chiesa, ma questa visione globale non distraeva il suo cuore e il suo sguardo dal fratello, dal singolo fratello; padre Lanfranco era attento alla fatica quotidiana di tutti, di fronte alla quale sapeva dire a ciascuno, con la forza dello Spirito: "Coraggio!". E con questo invito donava carità fraterna, comprensione, accoglienza, insegnamento, sostegno, luce e vita. Comunione, fraternità, accoglienza e spirito di servizio sono solo alcuni dei temi su cui padre Lanfranco riflette e porta a riflettere in queste lettere. Facciamo tesoro delle sue parole.
Accogliere in tutto e per tutto la volontà di Dio è possibile. L'"Uniformità alla volontà di Dio", appena scritta, ha subito grande successo tra i lettori. In essa sant'Alfonso spiega: "Conformità è congiungere la nostra volontà a quella di Dio. Uniformità, invece, è molto di più, perché significa fare della volontà di Dio e della nostra una sola volontà, in modo che noi vogliamo soltanto ciò che vuole Dio. Questo è il culmine della perfezione a cui dobbiamo sempre tendere". Ciò è possibile, e sant'Alfonso lo propone a tutti con linguaggio chiaro e semplice, ricco di esempi e perciò comprensibile anche dai meno istruiti. Nell'"Amore di Dio", sant'Alfonso riassume e ribadisce gli elementi fondamentali della vita cristiana e della santità, che per lui sono: il distacco dagli affetti terreni, il meditare la passione di Gesù, l'uniformità alla volontà di Dio, la meditazione e la preghiera. All'"Amore di Dio" sono stati aggiunti alcuni "Opuscoli affini", che alla bellezza del contenuto uniscono il pregio della brevità. In queste pagine sperimenterai che Dio desidera per te la felicità più grande. Vuoi vivere nella pace e assaporare la gioia piena? Vuoi affrontare le prove della vita, se arriveranno, con serenità e speranza? Vuoi realizzare te stesso nel modo migliore? Affida a Dio la tua giornata, scoprirai che la sua strada conduce all'amore e alla gioia vera!

