
Sei disceso sulla terra per salvare Adamo e, non avendolo trovato sulla terra, o Signore, sei andato a cercarlo fino agli inferi. Liturgia bizantina
Sabino Chialà, monaco della Comunità di Bose e studioso di ebraico e siriaco, ha pubblicato il Libro delle parabole di Enoch (Paideia 1997). Per le nostre edizioni ha curato Un’umile speranza, un’antologia di testi di Isacco il Siro.
Anche un cristiano non conosce alcuna strada che aggiri il dolore,
ma piuttosto una strada – insieme con Dio – che lo attraversi.
Le tenebre non sono l’assenza ma il nascondimento di Dio,
in cui noi – seguendolo – lo cerchiamo e lo troviamo nuovamente.
Tra l’etica del finito e il cristianesimo
non è difficile trovare sintonie.
Ma il cristianesimo è tutto qui
o vi sono cose a cui l’uomo è elevato,
che a lui sono donate,
che non appartengono alle sue possibilità,
ma riguardano gli impossibilia Dei?
Salvatore Natoli è docente di filosofia teoretica all’Università di Milano-Bicocca. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’esperienza del dolore (Feltrinelli 1989), La felicità (Feltrinelli 1994), Dizionario dei vizi e delle virtù (Feltrinelli 1996), Dio e il divino (Morcelliana 1999), La felicità di questa vita (Mondadori 2000), Libertà e destino nella tragedia greca (Morcelliana 2002).
“Tuo” e “mio” sono fredde parole.
Quello che è sulla terra
non è nostro,
ma di tutti i viventi:
tutto infatti è di Dio,
Padre comune.
Noi siamo fratelli ...
Tu, delle cose devi usare,
non abusare.
Sono qui raccolte le testimonianze più significative sul rapporto tra gli uomini e i beni della terra, tratte dal messaggio biblico, dai testi dei padri della chiesa e dalla tradizione vivente dei primi secoli del cristianesimo.
Con una introduzione di Armido Rizzi e una postfazione di Mario Tronti.
Il corpo che noi siamo,
e che non proviene da noi,
è la nostra “in-scrizione” originaria
nel senso della vita
Nel corpo “preparatomi da Dio”
e che mi accomuna a ogni uomo
e al tempo stesso mi personalizza,
è incisa la mia unicità, la mia irripetibilità,
ma anche la mia chiamata a esistere con gli altri,
grazie agli altri e per gli altri:
il corpo è appello e memoriale
della vocazione di ciascuno
alla libertà e alla responsabilità.
Il cristianesimo, con l’incarnazione, rivela che il corpo umano è il luogo più degno di dimora di Dio nel mondo e afferma la connivenza profonda tra il sensibile e lo spirituale, tra i sensi e lo spirito, tra il corpo dell’uomo e lo Spirito di Dio. Dio è narrato dall’umanità di Gesù di Nazaret.
Luciano Manicardi (Campagnola Emilia 1957), monaco di Bose e biblista, collabora alla rivista Parola, Spirito e Vita. Attento all’intrecciarsi dei dati biblici con le acquisizioni più recenti dell’antropologia, riesce a far emergere dalla Scrittura lo spessore esistenziale e la sapienza di vita di cui è portatrice. Presso le nostre edizioni, oltre a diversi testi di meditazione, ha pubblicato, assieme a Enzo Bianchi, Accanto al malato e La carità nella chiesa.
“La vita cristiana è segnata
in modo originale e definitivo dalla koinonía:
la chiesa è una comunione”
(Enzo Bianchi)
La ricerca evangelica
di un gruppo di presbiteri,
il loro modo di interpretare
e vivere la fraternità,
nella consapevolezza
che vi è un’unica realtà di comunione:
la chiesa, corpo del Risorto
in mezzo all’umanità
Il nucleo dell’azione redentrice di Cristo è riunire i figli di Dio: tutta la vita di Gesù è sotto il segno del creare comunione: l’agire di Dio in Gesù è orientato all’unità. La comunione diventa dunque la chiave per capire in cosa consista la fedeltà a Dio e all’uomo.
La vita comune dei presbiteri può essere un segno di una chiesa che con fatica e tenacia cerca di costruire questa spiritualità della comunione.
La Comunità dei santi Basilio e Gregorio è composta da sette presbiteri della diocesi di Modena, legati tra loro da una comune ricerca spirituale, senza caratterizzazione giuridica. Dopo un cammino di condivisione nella preghiera avviato nel 1995, dal 1999 vivono in comunità in due canoniche, con un unico stile di vita spirituale e pastorale.
In certi momenti sentiamo, nella fede, che esiste in noi un luogo segreto, nel quale la preghiera non si interrompe mai. Dio in esso ci interpella continuamente, e noi in quel luogo sperimentiamo di essere legati a lui. André Louf, abate per oltre trent'anni del Monastero trappista di Mont-des-Cats, è uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo.
Quando qualcuno legge la Scrittura
cercando di percepirne il contenuto nascosto,
la sua comprensione si accresce
man mano che legge,
e a poco a poco
lo porta alla condizione
dello stupore spirituale.
Una volta raggiunta questa condizione,
egli si trova interamente immerso in Dio.
La vita spirituale è l’esperienza di una vita che si identifica con la persona di Gesù e la sua storia umana. Il credente riceve il germe di questa esperienza attraverso il battesimo che lo destina definitivamente alla vita in Cristo. Possiamo sperimentare la forza di questa vita già quaggiù sulla terra, pur nella debolezza, nelle cadute e nelle tentazioni, tramite le meraviglie della grazia che opera in noi.
André Louf, abate per oltre trent’anni dell’Abbazia trappista di Mont-des-Cats, è uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo. Presso le edizioni Qiqajon ha già pubblicato diversi volumi sulla vita spirituale cristiana e inoltre Cantare la vita, L'umiltà e L’uomo interiore
Saper vivere è saper fare delle scelte,
optare per ciò che ti aiuta a vivere
nella pace e nella comunione,
evitando quello che turba
e mette in agitazione il cuore.
Ecco qual è il miglior modo di lottare
contro le potenze di morte.
Bisogna dire un “no” risoluto alla morte
e ripetere costantemente il nostro “sì” alla vita.
È un atto di fede.
La depressione è una sorta di sole nero che proietta tenebra su tutti gli aspetti della vita, e rende bui e senza gusto anche quegli aspetti che apparivano desiderabili, gradevoli, piacevoli: si confessa di non aver più voglia di niente. La penosissima condizione del depresso lo porta a perdere il senso dell’esistenza, a non sapere più perché vive. Si smarrisce così la condizione stessa di ogni ricchezza: il senso della vita. La tradizione spirituale cristiana parla di acedia, un pensiero malvagio che definisce un malessere generalizzato della persona, un disgusto del vivere che rende l’uomo estraneo a se stesso e alla vita. La via di risalita e di uscita dalla depressione richiederà un cammino di umiltà e di povertà. La positiva povertà della realtà (il lavoro, gli altri, le relazioni) diventa la preziosa ricchezza che aiuta a uscire dal male oscuro, da quella povertà lacerante, disperante e angosciosa che è la depressione.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Jean Vanier (Ginevra 1928), dopo aver ottenuto un dottorato in filosofia, ha insegnato all’Università di Toronto. Nel 1964 ha dato vita in Francia all’esperienza della comunità dell’Arca che negli anni si è diffusa in molti paesi, accogliendo uomini e donne con handicap mentali e fisici, e aprendo a loro e alle loro famiglie nuove porte di speranza e fiducia.
La tua età, per quanto bella e affascinante, non è fine a se stessa. La verità di ciò che ora sei chiamato a vivere è oltre. La parabola umana è essenzialmente apertura al futuro, alla scoperta, a ciò che di nuovo può essere messo al mondo... Volersi bene è il ritorno a se stessi. In fondo noi abbiamo provato a compiere questa prima tappa del mestiere di vivere e perciò ora, proprio ora, puoi iniziare il tuo cammino. Il cammino da uomo adulto. Il cammino da donna adulta.
Un'articolata e profonda riflessione sui problemi etico-morali legati alla pratica della fecondazione in vitro. Il volume è arricchito da lunghi saggi di: Prof.ssa Paola Ricci Siodoni, Prof. Angelo Luigi Vescovi, Prof. Pietro Barcellona.
Il volume si propone come un suggestivo commento al Magnificat. Versetto dopo versetto, l'autore suggerisce riflessioni e meditazioni sulla preghiera di lode di Maria al Dio vivente, fondamento essenziale della devozione cristiana alla Vergine.