
"Dio non ha bisogno di maiuscola per essere dio". Mascherato dai mille orpelli con cui la sua creatura l’ha acconciato nel corso dei secoli, il dio in cui crediamo è ormai solo una pallida copia dell’originale. Tuttavia, come è accaduto a molti dopo il restauro della Cappella Sistina, è più facile preferire l’immagine cui si è abituati, anche se sporca, dal momento che la si è amata così, piuttosto che la verità nel suo abbagliante splendore. L’uomo impone quotidianamente delle maschere a Dio, ma anche a se stesso, per apparire diverso o per nascondersi. Avrà il coraggio di liberarsene e andare alla scoperta del vero volto di Dio? Su questo appassionante tema si snoda il pensiero dell’autore, espresso attraverso un linguaggio semplice e immediato, che tocca pagine di alta poesia e di profonda meditazione: un diario intimo, che rispecchia intuizioni, ricerche, sofferenza, prese di coscienza, vagliate e meditate nel silenzio dell’anima.
Note sull’autore
Olivier Le Gendre, sposato e padre di cinque figli, è dirigente di un’azienda operante nell’ambito dell’editoria e della consulenza informatica. Ha pubblicato numerose opere di spiritualità (Le Charpentier, Le Cri de Dieu, Le Risque de Dieu, Aux Affaires de mon Père), tradotte in inglese, spagnolo, portoghese e italiano. È animatore di ritiri spirituali, di corsi di formazione e di una Scuola di preghiera a Parigi.
Ci sono certamente molti modi per parlare della Chiesa. Interpellato dalla rivista Evangelizzare per una rubrica sull’argomento, mons. Luigi Bettazzi ha scelto di farlo accompagnando i lettori attraverso la via del concilio, l’evento che ha generato un modo diverso di concepire la Chiesa e di cui egli stesso è stato diretto testimone da giovane vescovo. Da quei contributi, ampiamente rivisitati, nasce questo volumetto.
Presentando e commentando le quattro costituzioni del Vaticano II, egli ha fatto emergere dai testi i diversi volti della Chiesa, che è ad un tempo comunione, mosaico di doni, in servizio del mondo, in compagnia degli uomini…
Con grande chiarezza si delineano le prospettive aperte dalle grandi scelte conciliari nella pastorale e nella vita del popolo di Dio. Ne scaturisce un ritratto che definisce sì che cosa è la Chiesa, ma insegna anche a vivere una Chiesa così proposta.
Note sull’autore
Luigi Bettazzi ha partecipato alle sessioni del concilio da vescovo neo-ordinato. Era allora ausiliare di Bologna accanto al card. Giacomo Lercaro che al concilio fu uno dei quattro moderatori. È stato poi trasferito alla sede di Ivrea, che ha retto fino al 1999. È stato presidente di Pax Christi italiana e di Pax Christi internazionale.
"In ogni carta d'identità c'è la propria fotografia. Durante la sua vita Gesù non ha voluto essere ritratto da pittori. Le Beatitudini sono il suo ritratto, la sua stupenda fotografia" (dalla Prefazione). Il testo descrive il volto di Gesù, come appare dalle Beatitudini e dal Vangelo, e lo propone all'imitazione di coloro che da lui prendono il nome di cristiani. Non è un libro di studio, ma è destinato alla preghiera, alla meditazione e alla contemplazione di quanti lo vorranno aprire.
Note sull’autore
Giovanni Nervo (Casalpusterlengo -MI, 1918), sacerdote della diocesi di Padova dal 1941, è stato vicepresidente della Caritas italiana dal 1971 al 1986 e poi coordinatore dell'Ufficio Chiesa-territorio della CEI. Attualmente è responsabile per questo incarico nella sua diocesi e presidente onorario della Fondazione "Emanuela Zancan" di Padova. Per le EDB ha pubblicato Educare alla carità. Per una chiesa credibile (1990); Parrocchia e carità. Schede su Evangelizzazione e testimonianza della carità (1993); Anziani, problema o risorsa? (1994); Il consenso democratico rafforza le disuguaglianze? Riflessioni sulle politiche sociali (1995); La scelta preferenziale dei poveri (1996); Immigrati: un'emergenza o un futuro? (1996); Obiettori di coscienza: imboscati o profeti? Riflessioni sulla pace (1996); Dio Padre, voi tutti fratelli (21999).
L’autore di Io non mi vergogno del Vangelo (sei ristampe in tre anni) continua la sua narrazione della vita quotidiana del cristiano comune. Quel primo contributo descriveva l’avventura cristiana nella dimensione familiare, questo la proietta sulla città mondiale, nella quale non ci sono zone protette, ma il nome di Gesù va fatto risuonare in campo aperto. "Qui non si fanno lamenti sulla sorte della fede e non si parla di tramonto del cristianesimo. Si afferma anzi che l’avventura cristiana è soltanto ai suoi inizi sulla terra e che oggi è arduo credere come lo fu sempre, e niente di più. Si dice anche che sono grandi – insieme alle prove – i doni dello Spirito alla nostra epoca".
Il titolo allude a una possibile regola di vita per il cristiano comune, che, oggi come oggi, può essere soltanto una regola di libertà. Essa si articola in cinque piste volte alla narrazione della vocazione cristiana, presentate secondo un ordine di urgenza per il nostro tempo. La domanda di una regola si pone per ricevere non precetti, ma idee, consigli ricavati dall’esperienza, un segnale sulla strada della vita e non un legaccio ai piedi, poiché la fede cristiana è grande scuola di libertà.
La conclusione del volume si presenta in forma di salmo e chiede a Dio di tornare a manifestarsi alle nostre generazioni. L’autore vorrebbe associare il lettore alla sua richiesta.
Note sull’autore
Luigi Accattoli, da 21 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora stabilmente con la rivista Il Regno dal 1973. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam) e la sposa Maria Luisa Cozzi. Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (1999) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (2000).
Quale Vangelo siamo chiamati a comunicare e a quali uomini? Al mondo che cambia dobbiamo annunciare un Vangelo nuovo, o aiutare a riscoprire le verità antiche, che sono poi quelle eterne? Nella traversata, ci sono alcuni fari che possono orientare la navigazione? Attorno a questi interrogativi, semplici e impegnativi ad un tempo, si snodano le riflessioni proposte dall’autore, frutto di alcuni ritiri spirituali a gruppi di cristiani comuni, desiderosi di collocarsi in modo sereno e costruttivo nel mondo in cui si trovano a vivere.
Note sull'autore
Giovanni Nervo (Casalpusterlengo - MI, 1918), sacerdote della diocesi di Padova dal 1941, è stato vicepresidente della Caritas italiana dal 1971 al 1986 e poi coordinatore dell'Ufficio Chiesa-territorio della CEI. Attualmente è responsabile per questo incarico nella sua diocesi e presidente onorario della Fondazione «Emanuela Zancan» di Padova. Per le EDB ha pubblicato Educare alla carità. Per una chiesa credibile (1990); Parrocchia e carità. Schede su Evangelizzazione e testimonianza della carità (1993); Anziani, problema o risorsa? (1994); Il consenso democratico rafforza le disuguaglianze? Riflessioni sulle politiche sociali (1995); La scelta preferenziale dei poveri (1996); Immigrati: un'emergenza o un futuro? (1996); Obiettori di coscienza: imboscati o profeti? Riflessioni sulla pace (1996); Dio Padre, voi tutti fratelli (21999), La carta d’identità del cristiano (2002).
Con lo stile fortemente empatico e il grande afflato che lo contraddistinguono, l’autore propone le nove beatitudini come semi di una nuova vita, segnali luminosi nel cielo stellato della felicità che ci indicano il sentiero per ritornare alla terra perduta e così vivere felici. Nell’originale interpretazione di Matino, le beatitudini non solo promettono la felicità futura ma si incarnano nella vita di uomini e donne che con la forza delle mani nude, con il coraggio delle lacrime, con la libertà del cuore sanno costruire un mondo di pace e di giustizia.
Note sull’autore
Gennaro Matino (Napoli 1956) è parroco nella sua città. Teologo pastoralista, è docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e insegna etica d’impresa all’Università “Federico II” di Napoli. Da sempre sensibile ai problemi dei paesi in via di sviluppo, è impegnato, soprattutto in India, con progetti di solidarietà in favore dei bambini più poveri. Presso le EDB ha pubblicato La tenerezza di un Dio diverso (2001).
L’ospite è colui che accoglie un forestiero o un amico nella sua casa e, al tempo stesso, colui che viene ospitato. La vita è ospite per eccellenza: colei che accoglie, nutre, protegge, ferisce; colei che è ospitata, abitata, accolta, ferita. In questo senso, la vita trattiene qualcosa di divino: viene affidata da Dio come un quasi sacramento che l’uomo ospita ed è chiamato ad abitare.
I sette capitoli del volume sono un invito sommesso a ospitare e abitare la vita nella sua profonda e provocatoria quotidianità. Sono sentieri per rintracciare, nella debolezza, le tracce di un Dio che, abitando in ciascuno, nella storia, nel cosmo, prende l’uomo per mano affinché sia ‘vitale’, custode del passato e generatore di futuro.
Il primo ‘dolce ospite’ del cuore umano è il Dio Trinità: imparando a ospitare la vita, l’uomo non dovrà più attendere, più o meno passivamente, la pienezza di un aldilà, ma, pronto ad accogliere il dolore del mondo, potrà anticipare quell’umanità nuova che è già presente nell’opacità del quotidiano.
Sommario. Introduzione. 1. Ospitare la sequela di Cristo Signore. 2. Ospitare le «ferite». 3. Ospitare la bellezza. 4. Ospitare la relazione. 5. Ospitare la preghiera. 6. Ospitare l’educazione. 7. Ospitare la mitezza e la pace. Conclusione. Bibliografia.
Note sull’autore
Marcello Brunini, nato nel 1951, è presbitero della Chiesa di Lucca dal 1975. Già parroco e padre spirituale del seminario diocesano, attualmente insegna teologia e scienze umane presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore. Collabora, come docente, con l’Istituto Edith Stein (Edi.S.I.). Ha pubblicato saggi di psicologia, sociologia e spiritualità e i volumi: La preghiera del cuore nella spiritualità dell’Oriente cristiano, EMP, Padova 1997; Lettura pastorale della Prima lettera ai Corinzi. Vangelo e comunità, EDB, Bologna 2001, Maestro, dove abiti? Donne e uomini alla sequela di Gesù nel Vangelo di Giovanni, EDB, Bologna 2003.
«Era la prima volta che un quotidiano d’informazione come il nostro, con una tradizione laica e post risorgimentale per di più, affidava una rubrica domenicale a un prete. [...] Un prete, pensavo, se capisce bene cosa sto cercando, forse riuscirà meglio a parlarci dell’altra faccia della nostra società, della nostra quotidiana fatica del vivere» (dalla Prefazione). Con il titolo Cose di questo mondo prende quindi avvio nell’autunno 1999, in vista del Grande Giubileo, la rubrica che don Giovanni Nicolini firma ogni domenica su Il Resto del Carlino, quotidiano di Bologna. Gli argomenti non li suggerisce lui, ma li pongono le lettere inviate dai lettori e a tutti egli riesce a offrire una risposta, un conforto. Sono i temi della vita, gli interrogativi dell’umanità varia che ogni mattina apre il giornale: le famiglie e i bambini, il papà che non crede, il suicidio, i disabili e i carcerati, il Giubileo e la Terrra Santa, la pace e la guerra. E don Giovanni risponde gettandovi sopra un pensiero di fede e un rapporto di umanità. Gli stessi riferimenti – fede e umanità – che danno senso alle sue opere e ai suoi giorni di direttore della Caritas di Bologna. «Da ogni suo scritto, lo vedrete voi stessi, sprizzano scintille. C’è sempre un cenno, una traccia da seguire, perché il Bene arriva anche per il dormiglione del presepe, per colui che al Mistero non è interessato».
Sommario. Prefazione (M. Gagliardi, redattore capo Il Resto del Carlino - QN). Cose di questo mondo.
Note sull'autore
Giovanni Nicolini (Mantova, 1940) dopo gli studi classici si è laureato in filosofia all’Università Cattolica nel 1963 e ha in seguito studiato teologia alla Pontificia Università Gregoriana fino al 1967, anno in cui è stato ordinato diacono per la Chiesa di Bologna. L’allora provicario generale don G. Dossetti gli chiese la disponibilità a esercitare il ministero diaconale, al fine di presentare questo ministero alla Chiesa dopo che il concilio Vaticano II aveva restaurato il diaconato permanente. Ordinato presbitero nel settembre del 1972, fu poi assegnato a una parrocchia di San Giovanni in Persiceto (BO) in qualità di cappellano e dal 1977 ha assunto le parrocchie delle frazioni di Sammartini, Ronchi e Caselle. Incaricato dal card. Biffi di tenere un coordinamento informale tra l’Azione Cattolica, l’Agesci e Comunione e Liberazione nella diocesi di Bologna, nel 1992 è stato nominato assistente diocesano dell’Azione Cattolica fino a quando, nel 1998, è diventato vicario episcopale per la carità. Lo stesso card. Biffi gli chiese di iniziare la rubrica domenicale proposta da Il Resto del Carlino. Dal 1999 è parroco a Bologna. Intorno al suo ministero è nata una comunità di fratelli, sorelle e sposi legata spiritualmente e affettivamente alla comunità di Monteveglio. Come vicario per la carità è anche direttore della Caritas diocesana.
Pierre Claverie amava predicare. Anche da vescovo non aveva rinunciato a farlo nel corso di ritiri spirituali. Questi momenti erano per lui una preziosa occasione per condividere la propria fede ed esplicitarne il contenuto. L’aiutavano inoltre a sopportare le fatiche della vita quotidiana. Nelle sue meditazioni si ritrova sempre un’intuizione fondante: la spiritualità si gioca nella realtà della vita, in ciò che quest’ultima ha di più incarnato.
Il volume propone al lettore italiano uno dei testi di Claverie più significativi. Si tratta del corso di esercizi spirituali predicato nel 1981, in occasione del Congresso eucaristico di Lourdes, sul tema Gesù Cristo pane spezzato per un mondo nuovo. Nel commentare la struttura della celebrazione eucaristica secondo il canone II, egli ci introduce nel cuore della sua spiritualità di donazione. Le pagine sull’offertorio e sulla consacrazione sono impressionanti, se messe in relazione alla sua fine tragica e luminosa di quindici anni dopo. In certo qual modo, si può dire che in questo testo egli anticipi in modo stupefacente una lettura unitaria dell’eucaristia e della sua vita, intese come luoghi di una stessa donazione. Le dodici meditazioni sull’eucaristia presentate nel volume consentono di accostare l’itinerario interiore di un uomo che ha pagato con la vita la convinzione che il valore della propria esistenza dipenda dalla capacità di offrirla.
Sommario
Prefazione. Introduzione. 1. Il mondo dei segni e della presenza. 2. Avvicinarsi a Dio: perdono e Alleanza di misericordia. 3. Accogliere la sua Parola: l’espressione del suo stesso Essere. 4. Proclamare la propria fede: fiducia e obbedienza. 5. Abbandonarsi offrendo la propria vita: la povertà. 6. Rendere grazie, celebrare l’eucaristia. Cantare la gloria, la riconoscenza. 7. L’invocazione allo Spirito Santo, maestro d’opera, potenza di vita. 8. La Pasqua di Gesù e la nostra. 9. Presenza reale e adorazione. 10. La preghiera di Cristo e della Chiesa. 11. Corpo di Cristo nell’amore. 12. Corpo di Cristo per il mondo.
Note sull'autore
Mons. Pierre Claverie o.p., è uno dei martiri del XX secolo. Domenicano, nominato vescovo nel 1981, fu ucciso il 1° agosto 1996 a Orano (Algeria). Era nato ad Algeri nel 1938, da famiglia francese ivi stabilitasi da quattro generazioni. Nel mezzo della guerra d’Algeria decide di farsi religioso per donarsi fino in fondo a ciò che sente essere «la cosa più bella del mondo».
P. Schillebeeckx compie novant’anni. Francesco Strazzari, che una decina di anni fa aveva già permesso al pubblico italiano d’incontrarlo nel libro-intervista Sono un teologo felice, torna a fargli visita nella sua stanza di Ber en Dal, dove, pur nella fatica dell’età e della malattia, egli prosegue operoso i suoi studi: «Non so se farò in tempo a finire il libro sui sacramenti... I sacramenti sono la festa di Dio e dell’uomo, e il loro fascino è un canto che sempre si espande».
Ne scaturiscono appassionate confessioni di un uomo che ha fatto della sua vita una continua ricerca di Dio: «Alla mia età, dopo una lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l’ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza».
Il suo amore per la Chiesa, che mai pensò di lasciare, e le sue preoccupazioni per le sorti dell’umanità, spesso lontana da Dio, vedono la missione della prima strettamente legata alle vicende della seconda: «La Chiesa deve entrare nel mondo, non per conformarsi – guai! –, ma per essere profetica e critica... Cosa dire a coloro che hanno lasciato la Chiesa? Sono purtroppo tanti. Il loro esodo provocherà forse una specie di purificazione e porterà la Chiesa a riflettere, a proporre l’essenziale, a parlare più di Dio che di se stessa, a sentirsi più viandante che trionfante».
Sommario
Prefazione: il nostro Dio umanissimo (T. Radcliffe op). Introduzione: il canto di Dio in un uomo appassionato di teologia. 1. Gesù di Nazaret: sfida continua. 2. Senso della vita e messaggio evangelico. 3. Il desiderio del compimento ultimo. 4. La mistica delle nostre società tardo-moderne.
Note sugli autori
Edward Schillebeeckx (Anversa 1914), frate domenicano, è una delle figure più interessanti della teologia del ’900. Dopo gli studi teologici a Lovanio, Le Saulchoir e la Sorbona, nel 1947 tornò a Lovanio in qualità di docente. Dieci anni più tardi fu nominato professore di dogmatica e storia della teologia all’Università cattolica di Nimega. Durante il concilio Vaticano II fu consigliere del card. Alfrink, arcivescovo di Utrecht. Più volte convocato a Roma dalla Congregazione per la dottrina della fede per fornire chiarimenti in merito ai suoi scritti, il suo pensiero non fu mai giudicato in contrasto con la fede cattolica. Insignito di numerose lauree honoris causa da università americane ed europee, è autore di oltre un centinaio di articoli e volumi.
Francesco Strazzari è presbitero della Chiesa di Vicenza. Giornalista, collabora con la rivista Il Regno, spesso in qualità di inviato. Per le EDB ha pubblicato: il saggio-intervista a E. Schillebeeckx, Sono un teologo felice (1993); Testimoni di speranza (2002) e, con A. Filippi, La cosa più importante per la Chiesa del 2000 (1999). Ha inoltre curato i volumi: Io donna prete (1994); Dal carcere di Londra… (1995); J. Loew, Madeleine Delbrêl. Dall’ateismo alla mistica. Con un ritratto di J. Loew (21998) e la pubblicazione dei testi di E. Zoghby, Fede senza paura (1997) e Il Credo dell’amore (1999), e di J.-M.R. Tillard, Credo nonostante… (2000) e Dialogare per non morire (2001).
«La tenerezza non è lontana da noi: è inscritta come un germoglio nelle profondità del nostro essere; attende solo di venire alla luce e di sbocciare: essa ci è offerta come stupore di essere, di amare, di contemplare con meraviglia sempre nuova le infinite sinfonie dell’universo, stupore di adorare». L’unica condizione – ci dice l’autore – è avere occhi per scorgerla, un cuore per sentirla, mani per stringerla e ridonarla, un animo forte per conservarla intatta e testimoniarla.
Le ‘briciole di tenerezza’ da lui proposte – sotto forma di pensieri, poesie, preghiere –, come piccole luci ai bordi della strada per orientare il cammino della vita e aiutare a realizzarlo in pienezza, costituiscono un invito a volgere lo sguardo in direzione di Dio-Amore, sorgente di ogni tenerezza.
Sommario
Introduzione. I. Pensieri sparsi. II. Poesie in libertà. III. Preghiere di tenerezza. IV. Lettere di bambini a Dio. Conclusione. Una tenerezza conquistata.
Note sull'autore
Carlo Rocchetta, già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell’International Academy for Marital Spirituality (INTAMS), nonché docente all’Istituto teologico di Assisi. Per le EDB dirige la collana «Corso di teologia sistematica». Ha pubblicato: Storia della salvezza e sacramenti, Roma 1976; I sacramenti della fede, Bologna 32001; Sacramentaria fondamentale, Bologna 31999; Per una teologia della corporeità, Torino 1990; «Fare» i cristiani oggi, Bologna 22001; Il sacramento della coppia, Bologna 42003; Teologia della tenerezza, Bologna 32002; L’invocazione del Nome di Gesù, Bologna 2002; Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno, Bologna 22004; Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona, Bologna 2004; con M. Florio: Sacramentaria speciale I. Battesimo, confermazione, eucaristia, Bologna 2004.
«Questo lavoro vuole essere una semplice suggestione per aprirsi insieme al mistero della vita, tenendo conto del fatto che essa ingloba la morte come atto supremo e come sigillo di autenticità». Nate in contesto monastico, le pagine proposte dall’autore affrontano una tematica che accomuna tutto il genere umano.
Esse costituiscono un piccolo viaggio per trasformare la meditazione sul mistero della vita – comprensivo di tutte le sue fasi – in una lectio divina. Per questo la riflessione più sistematica è posta tra due momenti di lettura di testi e figure bibliche. Da Lazzaro fino ad Anna, attraverso Marta e Maria, Simeone e i genitori di Gesù, il lettore è accompagnato verso il Signore della vita, verso il grido di vittoria dell’amore a cui ogni uomo e ogni donna sono destinati per sempre.
Sommario
Presentazione. Introduzioni. I. Lazzaro, l’amico del Signore. II. Come ci aspetta: sorella e sposa. III. Cosa ci spetta: mendicare. IV. Quale nuovo inizio: ef-thanasìa. Epilogo. V. Anna, la «nonna» del Signore. Conclusione.
Note sull'autore
MichaelDavide Semeraro osb (Fasano - BR, 1964) è monaco benedettino del monastero di Germagno (VB) dal 1983 ed è stato ordinato presbitero nel 1998. Ha completato la formazione nei monasteri francesi di Tamié e de La Pierre-qui-Vire, e la formazione teologica alla Pontificia Università Gregoriana con il dottorato in teologia spirituale. È impegnato nell’animazione spirituale che ha nel monastero il suo punto di riferimento materiale e nella Parola il riferimento interiore. Ha pubblicato: Le donne di san Benedetto, La Meridiana, Molfetta 2005; Etty Hillesum: Dio matura, La Meridiana, Molfetta 2005; presso le EDB: Con Gesù in compagnia di Luca. La Parola festiva nell’anno C (2006), Con Gesù in compagnia di Matteo. La Parola festiva nell’anno A (2007) e Cantico dei Cantici. L’amore non s’improvvisa (2006). È inoltre autore delle riflessioni alle letture del volume mensile Messa quotidiana e dei volumi a caratteri grandi Accompagnati dalla Parola (per i tempi di Avvento e di Quaresima).