
La vita dell’uomo è essenzialmente vocazione, “chiamata”.
«Cè una voce nella mia vita» è il primo verso di una poesia di Giovanni Pascoli. Descrive qualcosa che accade a ciascuno di noi.
Qualcuno ci chiama, e il nostro nome risuona in ogni avvenimento, in ogni incontro, in ogni circostanza. Anche se a volte noi siamo distratti e non ce ne accorgiamo, questa voce cè, e, per poco che siamo vivi, la sentiamo.
Di fronte a questa chiamata, che sollecita drammaticamente la libertà del singolo, siamo invitati a rispondere ogni giorno, per incontrare Dio e non smarrire noi stessi.
Sembra arduo affrontare le sfide del terzo millennio senza perdersi d’animo. Dalla perdita di valori alla crisi d’identità delle giovani generazioni, dal progressivo dissolvimento della famiglia come cellula della società agli scandali della coscienza di fronte alle questioni etiche e bioetiche: tutto sembra portare l’uomo contemporaneo allo scoraggiamento, a voler gettare la spugna.
In questo scenario la voce del Cardinal Tonini si leva potente contro la tentazione di arrendersi, indicando nella “forza della speranza” la chiave per vincere le paure, le insicurezze, le ansie dell’umanità.
Il punto di partenza è il cuore dell’uomo, proprio là dove si radicano timore, disperazione e infelicità. Rileggendo le vicende di oggi in una luce nuova, originale, Tonini indica il punto di svolta per ritrovare se stessi: mettersi in marcia. Perché sperare non significa sedersi e attendere che qualcuno risolva le questioni dall’alto, ma rimboccarsi le maniche e, con un sorriso, cominciare a lavorare per un futuro migliore. L’aiuto dall’alto arriverà, ma solo se avremo avuto il coraggio di fare il primo passo.
Il miracolo è un tema che da sempre affascina l’uomo. Pochi sanno che il miracolo è anche la prova dell’enorme potenziale della coscienza. La tesi può sembrare rivoluzionaria, ma è basata su ricerche scientifiche accreditate, in particolare nel campo della fisica quantistica e della psicologia del profondo, ma anche della medicina.
Il miracolo consiste non già in un’eccezione alle leggi di natura, bensì nella applicazione di leggi di natura ancora poco conosciute. Di conseguenza, in linea di massima, il miracolo è sempre possibile. La chiave di volta per accedere a tale potenzialità consiste nella scoperta della natura essenzialmente spirituale dell’essere umano. Il cristianesimo correttamente inteso è infatti una scienza, in quanto basato sull’esperienza.
In questo saggio avvincente sono raccontati molti casi, tutti recenti e rigorosamente documentati, di guarigioni, eventi straordinari, prodigi, normalmente considerati “miracolosi”, ossia “inspiegabili” secondo i canoni della scienza tradizionale. Ogni case history è poi supportato da efficaci esegesi che spiegano la visione della vita e l’atteggiamento psicologico necessari per ottenere un miracolo.
Un libro capace non solo di infondere speranza, ma anche di aprire il cuore e la mente a una visione più alta dell’uomo, a una prospettiva più ampia delle sue possibilità, tanto ottimistica quanto scientificamente testata.
In questo libro si racconta, molto semplicemente, della grande felicità e dei vantaggi, personali e sociali, che il cristianesimo vissuto produce in chi ha la fortuna – la Grazia – di incontrare qualcuno che glielo faccia gustare e capire, con la testa e con il cuore.
Conoscere Gesù è un’esperienza totalizzante, che interpella ragione e sentimento e che, dando gusto all’esistenza, genera emozioni forti, giudizi nuovi e grandi passioni.
La lotta che il cristianesimo introduce nella vita è infatti un impegno senza quartiere, una sfida quotidiana, una battaglia molto poco democratica e assai coraggiosa. Nel compierla con amore e intelligenza sta la gioia di un giorno qualunque.
È un’impresa seria, un compito per chiunque, una battaglia decisiva: la battaglia più importante della vita, dentro le sfide della società dell’immagine che interpella giovani e adulti del mondo d’oggi. Un’esperienza entusiasmante da cui lasciarsi prendere.
In seguito alla nascita prematura, Rita si trova ad avere gravi problemi alle gambe, unitamente a una fragilità diffusa in tutte le membra. La mamma non si arrende, la piccola nemmeno, ed è l’inizio di un calvario fatto di una serie interminabile di esercizi fisici e sedute di fisioterapia. Fino all’intervento chirurgico, all’età di dieci anni, che pare prometterle di risolvere per sempre il problema di mobilità. E invece. Invece l’operazione non va come sperato e Rita si trova costretta su una sedia a rotelle.
Crollate tutte le illusioni di quella vita “normale” che neppure aveva avuto nei primi anni dell’infanzia, Rita cade nella disperazione, finché un giorno ficca gli occhi in quelli di sua mamma e le chiede: «Perché Dio mi ha abbandonata?». «Dio non ti ha abbandonato» risponde la madre «se ti è accaduto questo significa che Lui ha progetti per te sulla carrozzina, gli servi così.»
Questa risposta è stata la sua salvezza, l’inizio di un cammino che ha portato Rita a ritrovare la fede e, soprattutto, a ritrovare la vita, scoprendo in sé una insospettata forza interiore che l’ha aiutata a librarsi in volo, vivendo ogni giorno in modo assoluto e profondo, come se fosse l’ultimo, liberandosi da ogni ansia di guarigione e scoprendo finalmente il suo posto nel mondo.
Una testimonianza di vita commovente e carica di speranza.
Padre nostro che sei nei cieli… Così ha inizio la preghiera che unisce tutti i cristiani del mondo, quella che conosciamo sin dall’infanzia. Ed è dal Padre Nostro che Kathleen McGowan, nota per i suoi romanzi in cui rivisita le figure fondanti della cristianità in chiave esoterica, parte per tracciare un percorso di crescita spirituale e di arricchimento personale.
Secondo l’autrice, il segreto sta nell’utilizzare il Padre Nostro come fondamento di una pratica quotidiana che può portarci a un vero e duraturo cambiamento nel nostro modo di vedere noi stessi e il mondo che ci circonda. Solo quando l’anima si apre è possibile conquistare anche nella vita terrena tutto quello che ci sta a cuore, il successo e la felicità.
Ogni capitolo de La promessa è un passo verso il raggiungimento di questi obiettivi e corrisponde a uno degli insegnamenti primari della preghiera: la fede, la sottomissione, l’altruismo, l’abbondanza, il perdono, il superamento degli ostacoli e l’amore. E in ogni capitolo, attraverso una serie di esercizi, Kathleen McGowan ci indica come superare le sfide e le difficoltà quotidiane e ci conduce verso una consapevolezza che è premessa di una vita pienamente vissuta.
In un periodo di grande incertezza materiale e spirituale, La promessa rappresenta una guida indispensabile per arrivare a dare il meglio di noi stessi in tutti gli aspetti dell’esistenza.
esistono ancora gli eremiti? Chi sono? dove vivono? Perché scelgono un’esistenza austera ai margini estremi della società? In Italia e in Occidente il fenomeno di chi lascia tutto e si ritira in luoghi appartati è in forte crescita anche fra i giovani.
Un giornalista si è messo sulle tracce degli ultimi solitari: li ha incontrati – in Italia, in Francia, in Svizzera, in Medio Oriente, in Asia – dentro una grotta, nascosti in baracche fatiscenti, in eremi sperduti nella natura o semplicemente al riparo dai frastuoni della “civiltà del rumore”. e dopo averli scovati li ha invitati, e talvolta forzati con insistenza, a “raccontarsi”.
Le parole e le storie di questi personaggi – alcuni noti e altri sconosciuti, alcuni credenti e altri in ricerca – svelano preziose verità per chi vive immerso nel caos della vita quotidiana: la necessità di staccare ogni tanto da un vorticoso attivismo per ritrovare il senso del nostro agire; il valore della meditazione come disciplina di spiritualità laica; il bisogno di spazi per la “coltivazione di sé”, il riposo e la rigenerazione mentale; la necessità di un sano distacco dal potere, dai beni e dalle comodità per risvegliare coscienze intorpidite incapaci di produrre il bene, di cercare la giustizia, di generare bellezza.
Francesco Antonioli
È giornalista de “Il Sole 24 Ore”. Si occupa di economia del territorio, ma da tempo esplora i temi legati alla fede, al dialogo tra credenti e laici, al confronto tra le religioni.
Per Piemme ha curato La Bibbia dei non credenti (2002), C’è posta per Dio (2005), L’oppio dei popoli (2009), e ha scritto il racconto La cena dei potenti. Quando Jahvè, Dio e Allah si incontrarono (2006).
Sulle tracce del "Viaggio di Gesù", un percorso che fonde ricordi personali, storia e spiritualità. Il Mediterraneo come culla della civiltà, centro del mondo, sede del mito e della fantasia, luogo in cui sono nate e si sono sviluppate le tre grandi religioni monoteiste. Dai Fenici ai migranti di oggi, passando per le crociate, Scaglia racconta e interpreta il movimento di viaggiatori che, spostandosi da una costa all'altra, ha prodotto una fitta rete di scambi di sapere, di cultura, di commerci. Fino alle guerre e agli insediamenti, primo fra tutti quello dei francescani in Terra Santa, l'ordine religioso nei cui confronti Franco Scaglia ha sempre dimostrato una particolare attenzione e che, con la figura di Padre Matteo, è stato al centro dei suoi romanzi. Tra storia e attualità, un libro che tratta eventi e impressioni di un luogo che è, ancora oggi, il cuore di un processo di grande cambiamento.
Magdi Cristiano Allam – già vicedirettore del “Corriere della Sera”, autore di libri di successo, europarlamentare, convertitosi dall’islam al cristianesimo – in una conversazione con Rita Coruzzi – giovane scrittrice in carrozzina dall’età di dieci anni – racconta come la fede in Gesù sia un dono inestimabile, che regala forza, coraggio e una gioia interiore capace di trasformare la vita.
Argomento
C’è Alessia, che affronta la leucemia con l’aiuto di un angelo protettore; c’è don Giordano, che pedala per oltre 4000 chilometri per raggiungere Gerusalemme; c’è Debora, che sceglie di non affrontare le terapie che potrebbero uccidere la vita che porta in grembo e si sacrifica per la sua piccola Alice; c’è Tatiana che, sospesa su un ponte decisa a farla finita, viene trattenuta da una forza misteriosa che le ridona la speranza. E ci sono tante altre storie di quelli che non vanno sui giornali, quelli che non fanno notizia, uomini e donne comuni. Che sono però il tessuto vivo dell’altra Italia, quella che non si arrende alla crisi – di valori, prima che economica – e continua a lottare e a sognare un domani migliore. Guardando a se stessi, intrecciando le proprie esperienze, Magdi Cristiano Allam e Rita Coruzzi innalzano un cantico di ringraziamento alla vita e prendono per mano chiunque voglia unirsi a loro per ritrovare quella speranza che aiuta ad affrontare ogni giorno.
È una torrida mattina d'estate, Catello e Maria Celentano organizzano come ogni anno la gita al fresco del Monte Faito, con la Comunità Evangelica di Vico Equense. Le tre figlie - Rossana, Angela e Naomi - scalpitano per l'eccitazione. Tutto scorre tranquillo. I bambini giocano. I grandi preparano il picnic. Poi, intorno all'una, l'urlo disperato di papà Catello: "Non vedo più Angela". In un attimo si scatena il dramma. Angela, tre anni, paffuta e bella come una bambola di porcellana, è scomparsa. Inghiottita dal nulla. Perdere un figlio è un dolore atroce, ma perderlo senza sapere che fine ha fatto è ancora peggio. La vita è sconvolta, in un susseguirsi straziante di segnalazioni, telefonate, ricostruzioni, interrogatori, sospetti, ma soprattutto di anni di ricerche infruttuose. Di Angela non si sa più nulla, ma dal baratro più profondo emerge esemplare la storia di una famiglia che non si arrende e dopo sedici anni continua a cercarla, animata da una compattezza straordinaria e da una tenacia fuori dal comune. Catello e Maria Celentano, con le figlie Rossana e Naomi, trovano nella preghiera e nella fede la spinta per tenere vivo il caso e continuare da soli la ricerca fino a conquistare una incredibile serenità, data dalla certezza interiore che un giorno non lontano ritroveranno la loro Angela. Una storia vibrante di speranza per tenere i riflettori accesi su Angela e su tutti i bambini che scompaiono nel mondo ogni anno.