
L’elaborazione di Dignitas Infinita ha richiesto oltre cinque anni di
lavoro. Come scrive il cardinale Fernández nella Presentazione, “si tratta di un documento che, per la serietà e la centralità della questione della dignità nel pensiero cristiano, ha avuto bisogno di un notevole processo di maturazione per arrivare alla stesura definitiva che oggi pubblichiamo”.
Nelle prime tre parti, la Dichiarazione richiama i principi fonda mentali e i presupposti teorici necessari a chiarire “le frequenti confusioni che si verificano nell’uso del termine dignità”. Nella quarta parte vengono affrontate alcune gravi violazioni della dignità umana: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne o sulle persone vulnerabili, dall’aborto alla maternità surrogata all’eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza digitale.
Il volume si avvale inoltre di una Guida alla lettura e di un’Appendice.
In un'epoca segnata dall'incertezza e dal cambiamento, la figura di Maria continua a interpellare la nostra fede e il nostro quotidiano. Attraverso un viaggio tra le apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa - da La Salette a Laus, da Lourdes a Fatima e a Kibeho - questo libro ci invita a riscoprire il senso profondo della presenza materna di Maria nella storia dell'umanità. Con uno stile coinvolgente e accessibile, Roberto Fusco esplora il significato delle mariofanie e il loro messaggio per il nostro tempo. Tra eventi straordinari, testimoni semplici e riflessioni profonde che attualizzano gli eventi, emerge un interrogativo fondamentale: abbiamo ancora bisogno della Madre di Dio? Un libro per chi cerca risposte sull'attualità della devozione mariana, per chi è affascinato dal mistero della Vergine e per chi desidera approfondire il cammino di conversione e di speranza che Maria continua a proporre.
Questo non è soltanto un libro su Evagrio Pontico, ma un "cammino" insieme con lui. Non ne riassume solo il pensiero: presenta soprattutto il suo viaggio mistico, scandito da tre tappe, da tre figure, mediante cui ogni battezzato è chiamato a diventare perfetto discepolo di Cristo. Prima figura è il "pratico": un cristiano che scende nel suo cuore, riconosce con umiltà le sue ombre e decide di combattere contro il fascino del male in compagnia di Cristo. Seconda figura è lo "gnostico": un credente che vede, discerne, giudica senza poter essere giudicato da nessuno. Il suo cuore si apre all'ammirazione dello splendore di Dio nel mondo, ad un amore che conosce grazie alla fede e alla mitezza verso il prossimo. Ultima tappa: la beatitudine del "teologo". Non ovviamente il professore universitario che insegna, ma il battezzato che, avendo dato la sua disponibilità allo Spirito, è stato reso capace di riconoscere la Luce. L'intento di questo volume è di far scorgere, attraverso Evagrio, la bellezza di ciò che i Padri della Chiesa ci hanno consegnato: affidarsi a Cristo ci aiuta a pensare, a sperare e ad amare, e anche a crescere, che è molto di più e di diverso dall'essere semplicemente sé stessi.
Il perdono è al centro della vita cristiana, poiché il Dio di Gesù è, per definizione, Padre misericordioso. "Padre nostro" lo preghiamo e a Lui domandiamo che "venga il suo regno" e che dia a ciascuno "il pane quotidiano". Di fronte a questo amore che accoglie e perdona sempre, come sottolinea papa Francesco, noi siamo chiamati a una risposta, come donne e uomini che in questo amore vogliono entrare, vivere, crescere. In questo libro che attinge la sapienza dalle più belle pagine evangeliche (la peccatrice, la vocazione di Pietro, la guarigione del paralitico...) Don Francesco Cristofaro conduce il lettore a scoprire il mistero del rapporto tra noi e un Padre che sempre ci attende, che sempre ci ama e che non guarda ai nostri difetti ma a un amore eterno. Incrociando la propria esperienza personale (fatta anche di difficoltà ed esperienze di rifiuto) con la proposta di Gesù, don Francesco offre una vera e propria "guida" spirituale alla scoperta del valore che tutti noi siamo e che, talvolta, dimentichiamo di essere. Con proposte per un lavoro personale.
Siamo in un tempo in cui si saluta di meno. Pochi sono quelli che salutano lungo la strada, sul treno, in negozio... perfino entrando o uscendo da una chiesa. Eppure, come ben dimostra l'autore in questo avvincente volumetto, un gesto ordinario come il saluto racchiude una potenza straordinaria. Il saluto, infatti, è l'offerta preliminare di se stessi, l'ingresso nella vita di un altro. Salutando qualcuno, lo si riconosce un interlocutore degno di essere considerato, ritenendolo interessante, nella speranza di risultare a propria volta interessante ai suoi occhi. Salutare è anche un atto di coraggio: chi saluta per primo di fatto passa alle dipendenze di chi viene salutato. Se leggiamo poi bene la Bibbia, scopriamo come Dio si rivela anche come uno che saluta, e saluta per primo. Anzi, il saluto, come insegna la parabola del "Padre misericordioso" («gli si gettò al collo e lo baciò»), è l'espressione più alta del vero amore. Per cui, sarà mai possibile credere che «Dio è amore» e aspettare sempre dagli altri il primo cenno di saluto?
Un cammino di speranza per ispirare pazienza e fiducia nelle vite di tutti noi.
Diventare pellegrini di speranza per illuminare tutti coloro che sono alla ricerca del significato della vita.
Pensieri per orientare il cammino di ogni pellegrino sulla via della speranza.
Insieme alla cura dei più emarginati - che fossero poveri, migranti o tossicodipendenti poco importava - e alla lucida analisi sui problemi sempre crescenti del Mezzogiorno d'Italia, tra i temi che più stavano a cuore a don Tonino c'erano: la pace - che, secondo lui, poteva essere raggiunta e mantenuta solo tramite un dialogo costante e costruttivo - e la difesa della vita in ogni sua forma. In questo volume, che raccoglie alcune delle sue più belle pagine su questi temi, emerge quanto le sue parole fossero decine di anni fa delle vere e proprie lucide profezie per l'oggi confuso in cui viviamo. Il presente volume è anche arricchito da un contributo esclusivo e inedito, di straordinario valore spirituale: un documento audio, scaricabile tramite un QRCode, in cui è possibile ascoltare la sua preghiera più famosa, che apre il libro, recitata dalla voce di don Tonino stesso. La scelta dei testi, il prezioso audio, la forza della poesia che apre il libro fanno di questo testo un vero e proprio "breviario della pace e della vita-, indispensabile nei tempi burrascosi che stiamo vivendo, pieni di conflitti in così tante parti del mondo, per i quali papa Francesco ha coniato l'espressione "guerra mondiale a pezzi".
In queste pagine Franco Nembrini affronta un tema che collega le altezze della poesia dantesca con la ricchezza, mai abbastanza approfondita, della devozione mariana, e lo fa soffermandosi su tre visioni, diverse e però convergenti. Da un lato ci conduce alla scoperta di un affresco attribuito a Dono Doni, un vero e proprio unicum fra le rappresentazioni della Sacra Famiglia: "L'accettazione della maternità di Maria da parte di Giuseppe". Dall'altro, commenta per il lettore il XXXIII Canto del Paradiso, introducendoci alla poetica dantesca riguardante la Madre di Cristo nella gloria dei beati. Infine, ci avvicina a un bassorilievo che spicca nell'opera di Gaudí per la sua originale prospettiva mariana. Questi tre sguardi a Maria e Giuseppe, attraverso l'arte poetica e figurativa, ci offrono una prospettiva nuova e originale per tornare a leggere la nostra quotidianità di padri, madri e fi gli nella prospettiva dell'infinito e dell'eterno.
Ogni porta aperta è un segno luminoso per l'umanità, che oggi si presenta come un popolo di pellegrini di speranza alla ricerca della pace, della giustizia, di un mondo più rispettoso dell'altro e del creato. Il volume, curato da don Nicola Gaglio - che ha messo a disposizione le immagini della stupenda Porta del Paradiso di Monreale - intende valorizzare la ricchezza della tradizione liturgica e artistica ed è arricchito da un approfondimento del teologo don Giuliano Zanchi sul tema della soglia nello spazio liturgico. Varcare la porta santa è sempre un affacciarsi sull'anticipo di quel Regno che è già in mezzo a noi grazie alla presenza viva del Risorto. In tal senso, ogni porta che introduce nello spazio liturgico può essere una porta del Paradiso.
Oggi siamo chiamati a riscoprire nella fede cristiana ciò che è davvero vita: vita più vivente del semplice esistere biologico, vita che si è manifestata nel Verbo-Parola Gesù Cristo. La conversione che ci occorre non è a una dottrina, a delle formule teologiche, ma, appunto, alla vita, come testimoniano i primi cristiani di Gerusalemme. Si tratta di rimettere al centro della fede innanzitutto Gesù Cristo, colui che ci ha narrato il Dio invisibile, vivente e vero. Solo Cristo è il fondamento della "differenza cristiana", il Cristo del Vangelo, nato da Maria, vissuto in Palestina, morto e risorto. Senza la morte e la resurrezione, Gesù Cristo non può essere il destinatario della nostra adesione-fede, colui nel quale abbiamo speranza perché è la nostra speranza. Noi cristiani non abbiamo molto di specifico da dare agli altri, ma questa buona notizia della resurrezione di Gesù, quindi anche nostra, sì! Proprio per questo il cristianesimo non può attestarsi in modo definitivo, ma può sempre e solo rinascere, ricominciare: il cristianesimo ricomincia sempre e apre davanti a noi un futuro inedito.