
Perdonare… è possibile di fronte a cose abominevoli come l’uccisione di una persona cara o il rapimento di un bambino da parte di pedofili o trafficanti d’organi?
Il perdono, per quanto talora assai arduo, resta indispensabile nella società come l’ossigeno nell’aria, ed è tutto per la sopravvivenza di ciascun individuo nell’ambito delle relazioni umane.
Esso si attua attraverso tutto un processo psicologico che solo la grazia divina ci rende possibile portare a termine.
Godfried Danneels è nato a Kanegem (diocesi di Brugge) nelle Fiandre Orientali, il 4 giugno 1933. Nel 1954 ottenne la licenza in teologia presso l’Università Cattolica di Lovanio e quindi, nel 1961, la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dal 1979 è arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio) e cardinale dal 1983, ricoprendo importanti cariche nella Curia romana.
L’uomo nel corso dei millenni ha venerato una moltitudine di dèi, e anche oggi deve far fronte a nuove seduzioni: i miraggi del denaro e del consumismo, l’individualismo, il successo ad ogni costo, il male di vivere della depressione. La fede cristiana è seriamente interpellata nel suo stesso senso primario.
Il cardinale Lustiger, attraverso meditazioni brevi e dirette, affronta tutti i problemi che si affacciano nella mente e nel cuore di chi deve annunciare il Vangelo a questo mondo così distratto, e rivela qual è il cammino spirituale perché la coscienza percepisca la verità più bella: che Dio apre sempre la porta della fede.
Jean-Marie Lustiger, cardinale e arcivescovo emerito di Parigi, è nato nella capitale francese nel 1926 da genitori ebrei. I suoi vengono deportati ad Auschwitz, dove la madre muore nel 1943. Il giovane Jean-Marie si salva perché riesce a rifugiarsi presso una famiglia di Orléans. Qui, all’età di 14 anni, decide di convertirsi al cattolicesimo. Frequenta il liceo a Parigi, si laurea in lettere (per mantenersi agli studi lavora in un’officina meccanica) e poi decide di diventare sacerdote. Ordinato a 28 anni, svolge la sua attività pastorale in diverse parrocchie parigine, fino a quando Giovanni Paolo II, nel 1979, lo nomina vescovo di Orléans e, dopo meno di due anni, lo promuove arcivescovo di Parigi. Nella capitale francese rimane titolare della diocesi fino al febbraio 2005, quando lascia l’incarico per raggiunti limiti di età. Membro dell’Académie Française, ha scritto oltre venti volumi, molti dei quali pubblicati in italiano.
"Il piccolo grande Libro per gli Sposi" celebra una delle più straordinarie cerimonie sulla terra, comune a tutti i popoli. Un momento magico e importante. Attraverso frasi tratte da grandi autori, aforismi e citazioni poetiche, accompagnati da immagini, disegni e fotografie a colori, il libro diventa un augurio e il segno di un impegno.
La raccolta completa e inedita in forma di libro degli articoli e delle interviste che Divo Barsotti è andato pubblicando dagli anni ’50 fino ai nostri giorni su vari quotidiani e riviste. I testi spaziano sui grandi temi cari a Barsotti: il lavoro, i poveri, la libertà e l’obbedienza, il secolarismo e l’ateismo, il sacro, il sacerdote, l’homo religiosus dal quale guardarsi, la chiesa e la giustizia.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 – Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, tra cui il russo e il giapponese: diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino per anni alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo, pubblicato quando questi santi della Chiesa orientale erano pressoché sconosciuti in Italia. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Ha predicato in tutti e cinque i continenti e ultimamente è stato inserito tra le dieci personalità religiose più eminenti del ‘900 in “Storia della spiritualità italiana”, curato da P. Zovatto (Edizioni Città nuova). È morto il 15 febbraio 2006.
La vita deve essere fortificata da numerose amicizie.
Amare ed essere amati sono le più grandi gioie della vita.
Sydney Smith
Da un grande cultore della letteratura aforistica, un piccolo libro che raccoglie centinaia di pensieri, riflessioni e poesie sull’amicizia di altrettanti scrittori di tutto il mondo e di tutti i tempi,
Mario Merlino, nato a Palermo nel 1969, cultore della letteratura aforistica, ha collezionato tantissimi libri sull’argomento e ha estratto, catalogando, dalle più svariate fonti, migliaia di massime, pensieri, aforismi sui più disparati argomenti.
II giovani domandano: Ma cos'è la vita? Sesso o amore? Quanto conta la bellezza? Ci vorrebbe una scuola. Contro la droga? Ma cos'è la felicità? Figli dei nonni? Paura del presente? Perché i padri non fanno i padri? Mal di vivere, voglia di morire? L'Aids piove dal cielo? I cattivi maestri? Possiamo andare in discoteca? La tivù è il diavolo? Gli ultimi saranno i primi? Dove nasce la pace? Don Mazzi risponde nel suo modo che non propone verità dogmatiche ma questioni aperte, con ironia e provocazione, parlando ai ragazzi e ai genitori. Uno spaccato della società giovanile, con qualche speranza: quella del somaro!
Eraldo Affinati, Elisabetta Rasy, Antonio Debenedetti, Luca Doninelli, Giovanni D’Alessandro: cinque racconti inediti di grandi scrittori italiani sulla speranza, in vista del convegno ecclesiale di Verona. I racconti sono proposti a tutti come occasione di riflessione e approfondimento sul tema che alimenta la preparazione del grande convegno di Verona previsto per il prossimo Ottobre.
Si aggiungono altri cinque testi di Remo Bodei, Giorgio Bonaccorso, Eugenio Borgna, Francesco Botturi, Tomásˇ Sˇpidlík. L’opera è a cura del Servizio Nazionale per il Progetto Culturale.
Il libro sottolinea la dipendenza della vita psichica dalla vita spirituale e mostra come certe turbe psichiche siano collegate a malattie spirituali e si possano quindi curare e guarire attraverso la terapeutica di queste ultime. Basandosi sulla tradizione patristica orientale, mette in evidenza l’esistenza nell’uomo d’un inconscio spirituale, ne precisa la natura e ne mostra la relazione con la patologia e la psichiatria usuali.
Jean-Claude Larchet è dottore in teologia e in filosofia. Specialista in argomenti concernenti la salute, la malattia e la guarigione, è autore di numerosi studi sulla teologia e la spiritualità dei Padri. Delle sue opere sono state tradotte e pubblicate in italiano Teologia della malattia (Queriniana, Brescia 1993) e Terapia delle malattie spirituali. Un’introduzione alla tradizione ascetica della Chiesa ortodossapresso le Edizioni San Paolo (Cinisello Balsamo 2003).
La storia fenomenale di un vero buddista, un uomo che ha incontrato in India Allen Ginsberg, che ha fatto l’esperienza della beat-generation e dei figli dei fiori che ha conosciuto e vissuto la vita fino in fondo. Svizzero tedesco di nascita e abbandonato dalla madre in tenera età, venne adottato da una famiglia molto severa, dove il padre, protestante dalla morale assai rigida, usava imporre la disciplina con violenza talvolta impensabile.
Ha conosciuto il buddismo zen all’ età di quindici anni in Svizzera, ha viaggiato per tutta l’Europa per motivi di studio, incontrando a Parigi personaggi come Sartre, Giacometti, Chagall, Picasso e, a Berlino, Klaus Kinski e l’intellighentia letteraria.
A Istanbul ha incontrato i mistici sufi, sull’Himalaya i santoni e i guru. È stato discepolo di Krishnamurti, di Tatwala Baba e di tanti altri conosciuti e sconosciuti, ha vissuto in ashram induisti e monasteri buddisti tibetani.
Finché un giorno ha incontrato uno staretz, un eremita ortodosso, che dette corpo alla sua voglia di Dio trasmettendogli la Preghiera del cuore. I suoi quadri sono esposti in varie parti del mondo e anche al Museo d’arte vaticano (fu lì che conobbe Paolo VI). Oggi insegna anche nei monasteri cristiani. Il libro è il racconto in prima persona di questa grande avventura umana, che ha trovato il suo sbocco naturale nel cristianesimo.
Pittore e grafico di una certa notorietà internazionale nella seconda metà del Novecento, il tedesco Masterbee è stato anche, come si definisce in questo libro, un indefesso «ricercatore spirituale». All’attività professionale, contrassegnata da esposizioni in molte importanti città europee e americane e da incontri con artisti illustri, si accompagna dunque l’ascolto di magisteri religiosi diversi da quello protestante nel quale Bee si è formato. Questo libro documenta i suoi contatti con testimoni delle più varie tradizioni spirituali e ascetiche del Medio e dell’Estremo Oriente, la sua adesione al buddismo, per lunghe stagioni della vita, la segregazione eremitica in compagnia della moglie Kicka, affermata scultrice e cantante, e infine la conversione di entrambi alla Chiesa cattolica, nella quale le precedenti esperienze trovano uno sbocco naturale, un approdo che integra, rasserena e purifica.
La perla nella conchiglia come simbolo di una sofferenza accettata e vissuta positivamente: questo libro nasce dal più grande volume che raccoglie la vicenda di Chiara M., "Crudele dolcissimo amore", divenuto ormai un classico della spiritualità contemporanea.
Un grande affresco dell’amore cristiano dall’inizio dei tempi fino ad oggi. L’autore, primo prete ad entrare in Albania, traccia un poderoso disegno del dispiegarsi dell’amore di Dio nella storia degli uomini. Muovendo dalla constatazione che la nostra società vive ormai da tempo senza un Padre, Paglia conduce il lettore alla ricerca delle tracce inequivocabili seminate da Dio nella vicenda umana: la preferenza per Abele, il codice deuteronomico, le prime comunità cristiane, il primo millennio dove la carità si fa storia, il secondo millennio quando la carità plasma l’Occidente, il novecento e la carità globalizzata, fino a giungere al terzo millennio e alla speculare globalizzazione della povertà. Al centro l’universalità dell’amore comprensibile, senza parole, da ogni essere umano.
Vincenzo Paglia è nato a Boville Ernica (Frosinone) il 21 aprile 1945, ha frequentato il Seminario Romano. Si è laureato in teologia presso l’Università Lateranense, dove ha conseguito anche la licenza in filosofia; si è poi laureato in pedagogia presso l’università di Urbino. È stato ordinato sacerdote il 15 marzo 1970 incardinandosi nella diocesi di Roma. Il 2 aprile del 2000 è stato ordinato vescovo di Terni Narni Amelia. È stato nominato dalla Santa Sede, nel settembre del 2002, Presidente della Federazione Biblica Cattolica Internazionale. Dal maggio 2004 è Presidente della Commissione Ecumenismo e dialogo della Conferenza Episcopale Italiana. Presso la Conferenza Episcopale Umbra è presidente della Consulta per il problemi sociali, del lavoro, della giustizia e della pace, presidente della Commissione per i Beni Culturali e presidente della Commissione per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. È stato Assistente Ecclesiastico Generale della Comunità di Sant’Egidio che segue sin dall’inizio degli anni ‘70. Ha collaborato alla cattedra di Storia Contemporanea alla Sapienza di Roma e ha pubblicato studi e articoli sulla storia sociale e religiosa nonché sulla storia della povertà. Significativi sono i suoi studi sul dialogo tra credenti e laici. Numerosi sono, inoltre, i volumi di carattere religioso-pastorale.
Difficoltà e problemi sono sull’uscio di casa ancora prima che si levi il sole, e la giornata che ti sta davanti può restare avvolta in una cortina di lamentele e recriminazioni che appesantiscano l’aria. Spesso difficoltà e problemi sono legati a situazioni sociali, economiche, politiche, religiose; non di rado sono problemi tuoi, difficoltà personali, familiari. Che fare? Occorre non lasciar cadere le braccia, ma credere nelle proprie risorse spesso non riconosciute. Il Decalogo dei forti propone dieci atteggiamenti che possono far intraprendere nuovi percorsi nei momenti difficili.

