
Victor Manuel Fernandez, uno dei più stretti collaboratori di Bergoglio a Buenos Aires, un "figlio spirituale" - per sua stessa definizione - di papa Francesco, condensa in questo volume una visione di fede e di chiesa che unisce contemplazione e azione. Queste due dimensioni, infatti, non sono contrapposte ma complementari. Una vera sfida per i cristiani di oggi, come afferma lo stesso Bergoglio nella prefazione: "Víctor Manuel Fernández è consapevole di trovarsi di fronte a una sfida: aiutare a tener vivo e ad accrescere il fervore dell'evangelizzazione. Il libro che abbiamo tra le mani vuole guidarci su questo cammino: divenire donne e uomini contemplativi nell'azione e attivi nella contemplazione, essere cristiani che vivono in una permanente familiarità con Dio".
Una rilettura meditata e piena di passione dei vangeli, dell'inesauribile sorpresa che racchiudono, dell'imbarazzo che suscita il Dio che in essi sceglie gli ultimi per farne destinatari dell'amore più grande. Un sussurro d'anima che si legge con il pudore di una confidenza e lo stupore di una poesia di vita e di speranza. Sfavillano d'una luce tumultuosa e selvaggia: nel mattino scarmigliato di Nazaret e in quello arruffato di Cafarnao, come nel meriggio riluttante del Golgota e in quello lento di Emmaus. Su trame tormentate, una ciurma d'umani dispiega un'avventura profondamente e disperatamente seria, quella dell'essere braccati dal Cielo: sorpresi dalla Grazia, sorprenderanno la disgrazia. Tra vigne dorate, confusione di popoli e palme di dattero, un anticipo d'Eterno su trame d'imbarazzo. Il Cielo li sorprese acquartierati sulla soglia del loro daffare quotidiano: pescatori, fonditori, tessitori e portatori d'acqua. Coloro che in essi s'imbatterono dopo quell'incontro li annusarono col rossore sulle gote e la fretta come mantello: imbarazzati e imbarazzanti. Tutto cominciò a Nazaret, un pugno di capanne fatte con l'argilla secca: "Lo chiamerai Imbarazzo". Un giorno si fece carne e scompigliò la storia. Imbarazzandola nel colorato bailamme di periferia.
Le meditazioni raccolte in questo libretto aprono innumerevoli spiragli di contemplazione sul racconto evangelico trasmessoci da san Luca. Un racconto che abbiamo letto molte volte, che ogni anno sentiamo proclamare nella liturgia della Chiesa, ma al quale forse non abbiamo mai dato la giusta importanza. Eppure l'affermazione di Gesù sul dover "essere nelle cose del Padre" rivela la sua identità di Figlio, la radice della sua vocazione e quindi di ogni vocazione cristiana. Leggendo le riflessioni del Cardinale Martini scopriamo che la Sacra Scrittura è una terra inesplorata e vergine, che nasconde tesori e meraviglie sempre nuove, che non è solo un libro bensì un'esperienza da rivivere, che ci aiuta a rientrare in noi stessi e a confrontarci con la nostra vita. Nella parola di Dio, infatti, "oggi comprendiamo ciò che ieri non conoscevamo, domani riusciremo a comprendere ciò che oggi ancora non conosciamo, perché Dio nel suo amore ha disposto che veniamo nutriti giorno per giorno; ogni giorno egli ci porge il pane della sua Parola, e basta che apriamo la bocca per accoglierlo" (Gregorio Magno, In Ezechiele 1,10.6).
Le beatitudini evangeliche hanno conosciuto, all'interno stesso del Nuovo Testamento, uno sviluppo e delle applicazioni diverse, a seconda della teologia del singolo evangelista e dei bisogni della comunità per cui scriveva. Padre Cantalamessa riflette su ciascuna beatitudine cercando di illuminare la vita a partire dalla beatitudine e la beatitudine a partire dalla vita. Così come Gesù, per pronunciare le beatitudini, salì sulla montagna, anche noi uomini moderni siamo invitati a farlo idealmente per meditarle. Ogni meditazione sarà come avanzare di un gradino, nel tentativo di scalare questa montagna "dalle otto balze". È vero che "la verità delle beatitudini non ha trovato ancora posto in terra", almeno non come noi vorremmo, ma Gesù non le ha pronunciate invano se esse ci aiutano a tener desto l'anelito ai "cieli nuovi e terra nuova in cui avrà stabile dimora la giustizia".
"Partendo dal Cantico dei Cantici e leggendo nel nostro cuore, vogliamo cercare di scoprire qual è l'itinerario dell'anima verso Dio, dopo che è stata toccata dalla sua grazia". Così Madre Cànopi apre questa lunga e puntuale meditazione su uno dei libri più belli e misteriosi della Bibbia, sul quale i più grandi mistici hanno sparso parole appassionate e sconvolgenti. Con la sua semplicità profonda, l'autrice ci conduce a cogliere il mistero del "libro d'amore" biblico, che può essere raccolto in un'unica frase, che dà il carattere della stessa carità divina: "L'amore discende, attira ciò che è in basso e lo solleva" a sé.
La spiritualità attorno alla quale si è costituita l'esperienza dell'Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all'altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l'occasione di superare la paura di amare. "La lotta genera la lotta, come la paura genera la paura. Invece la pace e l'amore generano la pace e l'amore".
Molte delle meditazioni contenute in questo libro sono state scritte da fratel Carlo per proprio uso. Perciò chi è alla ricerca di uno scrittore spirituale rimarrà deluso, ma saranno soddisfatti quanti cercano un uomo di fede, che ha fatto una forte esperienza di Dio. Vi troveranno un uomo la cui vita è stata un atto d'amore: "Appena credetti che c'era un Dio, capii di non poter fare altro che vivere solo per lui". Egli nutrì per il suo "beneamato Fratello e Signore Gesù" una tenerezza appassionata. E poiché vedeva Gesù in ciascuno dei suoi fratelli, soprattutto nei più poveri e abbandonati, ebbe per essi un amore traboccante di umiltà, rispetto e dedizione totale. "Tutte le sue parole, tutte le sue azioni ci gridano di sperare".
Padre, maestro, pastore, santo. Non è semplice definire la figura e l'opera del Vescovo san Giovanni Antonio Farina in poche righe, data la sua poliedrica e ricca personalità. Abbiamo cercato di farlo avvicinandoci per mezzo di alcuni suoi pensieri. Li abbiamo divisi per tema, offrendo una lettura che permetta di interpretare al meglio la sua dottrina. Attraverso lo studio delle parole abbiamo individuato alcuni elementi fondamentali della figura di questo Vescovo: la sua grande umanità, la costante ricerca della verità, la premura per l'educazione delle nuove generazioni, lo zelo per le cose di Dio, il forte impegno pastorale, l'attenzione alle situazioni di emergenza e di bisogno, la sua dedizione alla formazione delle suore.
"Padre, maestro, pastore, santo. Non è semplice definire la figura e l'opera del Vescovo san Giovanni Antonio Farina in poche righe, data la sua poliedrica e ricca personalità. Abbiamo cercato di farlo avvicinandoci per mezzo di alcuni suoi pensieri. Li abbiamo divisi per tema, offrendo una lettura che permetta di interpretare al meglio la sua dottrina. Attraverso lo studio delle parole abbiamo individuato alcuni elementi fondamentali della figura di questo Vescovo: la sua grande umanità, la costante ricerca della verità, la premura per l'educazione delle nuove generazioni, lo zelo per le cose di Dio, il forte impegno pastorale, l'attenzione alle situazioni di emergenza e di bisogno, la sua dedizione alla formazione delle suore..."
Troppe volte, nella storia della spiritualità e della predicazione, la parabola del Padre Misericordioso è stata approcciata in maniera superficiale o inutilmente moralistica. Alessandro Amapani, in questo volume, è riuscito a farne una sintesi biblicamente e teologicamente centrata, accessibile a tutti, capace di smuovere l'anima. Evidente frutto di un suo percorso personale, di una sua vita interiore, questo suo testo è un vero dono per chi vuole approcciarsi al Vangelo col desiderio di farne la bussola delle proprie scelte.
Perché Francesco d'Assisi ha lasciato una così profonda impronta nel cuore di tante donne e uomini di ogni latitudine e cultura? Per comprenderlo, bisogna chiedersi chi era all'origine e da dove è partito il futuro discepolo di Gesù Cristo, per amore del quale volle farsi sposo di Madonna Povertà. Questo volume di meditazione spirituale, dopo aver percorso quella che potrebbe dirsi la "via della purificazione" di Francesco, corrispondente al cammino della sua conversione, descrive la fase "illuminativa", cioè in quegli eventi ed esperienze in cui la luce di Cristo crocefisso venne a risplendere sempre più profondamente in lui. Infine, la stagione della vita di Francesco, che corrisponde alla tappa cosiddetta "unitiva", porterà a considerare come egli abbia completato ciò che mancava nella sua carne alla passione di Cristo, a vantaggio del Suo corpo, la Chiesa, per il bene di tutta la famiglia umana.
La vita di Gesù scritta con gusto e passione. L'attesa del Messia e le parabole che danno un'immagine nuova di Dio. La passione, la trasfigurazione, l'eucarestia. Gesù nella vita dei discepoli. Il cardinale Angelo Comastri conosce bene gli studi di cristologia; preferisce, tuttavia, accostarsi a Gesù con l'entusiasmo genuino del credente, con la fiducia generosa dell'uomo di fede.