
Le storie di Paolo di Tarso, di Agostino di Ippona, dei grandi convertiti dei secoli antichi ancora oggi riempiono di stupore. L’autore dimostra, invece, in questo volume che la voce di Cristo è ancora capace di procurarsi ascolto, di risuonare nei cuori, nonostante i pregiudizi e l’ostilità. Adolfo Retté, André Frossard, Giovanni Papini, Edith Stein, Eugenio Zolli, Sergej Kourdakov e Pietro Cavallero sono uomini del 1900. Diversi per origine, formazione e professione essi credevano di portare avanti un loro progetto di vita quando una voce potente ordinò loro di abbandonare la loro casa per avviarsi verso una terra nuova. Nel libro le loro storie.
Monsignor Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato La firma di Dio (2002) e Dio è amore (20032).
Il testo fondamentale di un grande testimone di questo secolo, chiamato anche il “Giovanni della Croce” francese. ROBERT DE LANGEAC fu prete di San Sulpizio e professore al Grande Seminario di Limoges prima della seconda guerra mondiale. Fortemente impregnato della spiritualità del Carmelo, affidò i suoi scritti inediti a tale Ordine in vista della loro pubblicazione. Morì nel 1947.
Attraverso i suoi scritti egli traccia la strada del cammino verso Dio e verso gli altri e ne segna le tappe.
Questo libro vuole essere un aiuto per tutti coloro che si trovano ad affrontare il dolore e per coloro che hanno a che fare con persone che soffrono. Si propone di fornire degli spunti per vivere fino in fondo questa esperienza che fa parte della nostra vita e farla diventare motivo di crescita. Non esistono direttive particolari o modi corretti o scorretti per vivere il dolore; in questo libro, tuttavia, il lettore troverà un percorso capace di parlare direttamente al cuore.
Joan Guntzelman ha conseguito un Ph. D. in psicologia presso l’Università del New Mexico e un master in psicologia clinica presso l’Università Xavier di Cincinnati. Ha scritto numerosi articoli e vari libri che trattano il problema del lutto e del dolore che ne consegue, tra cui 124 preghiere per coloro che aiutano le persone nella sofferenza.
In qualità di assistente presso il dipartimento di psichiatria della facoltà di medicina dell’Università del New Mexico e di consulente con una clientela privata, Joan Guntzelman tiene spesso conferenze e seminari a professionisti in campo medico e a persone che devono affrontare il dolore di una perdita e fare i conti con gli stress del mondo del lavoro. Dirige inoltre Ring Lake Ranch, un centro di accoglienza aconfessionale e no-profit sulle Wind River Mountains del Wyoming, dove si tengono seminari e incontri di rinnovamento spirituale. Vive ad Albuquerque, New Mexico.
Un piccolo libro d'amore. Un pensiero per la persona che si ama, un biglietto da personalizzare in occasione della Festa di San Valentino.
Libretti di auguri per i regali di anniversari e compleanni.
Anche nelle circostanze esterne più sfavorevoli, rimane per tutti uno spazio di libertà che nessuno può violare e del quale Dio è la sorgente e il garante. L'asserzione fondamentale dell'autore è di grande portata: l'uomo conquista la sua libertà interiore nella misura in cui si fortificano in lui la fede, la speranza e l'amore. Scritto nello stile semplice e concreto che è caratteristico di Jacques Philippe, questo libro aiuterà "tutti coloro che desiderano rendersi disponibili ai meravigliosi rinnovamenti interiori che lo Spirito Santo vuole operare nei cuori, e così accedere alla gloriosa libertà dei figli di Dio". Jacques Philippe è membro della "Communauté des Béatitudes". In essa ha ricoperto importanti incarichi (consigliere generale, responsabile dei preti e dei seminaristi, incaricato della formazione dei pastori). Sacerdote dal 1985, predica ritiri spirituali in Francia e all'estero. Dello stesso autore in lingua italiana: La pace del cuore (Dehoniane, 2000); Un tempo per Dio (RnS, 2000); Affinché voi portiate molti frutti (Segno, 1998).
“La fuga immobile è… un documento unico…” (Dall’Introduzione di H. U. Von Balthasar).
Nel 1957 Divo Barsotti dava alle stampe il suo diario spirituale La fuga immobile, relativo agli anni 1944-1946. Il giovane sacerdote toscano era già noto all’ambiente ecclesiale per l’attività di giornalista, che lo aveva impegnato nei primi anni ’40 presso “L’Osservatore Romano” e il suo nome andava ancor più divenendo noto per i suoi primi sostanziosi lavori in ambito liturgico, esegetico e spirituale.
In occasione del suo novantesimo genetliaco, la “Comunità dei figli di Dio”, da lui fondata e guidata per lunghi anni, ha pensato di riproporre la pubblicazione di questo diario spirituale: testo fondamentale per entrare nel mondo interiore del Barsotti mistico, tutto proteso su Dio e insieme acutissimo osservatore dell’“oggi” della storia. Si è scelto di pubblicare il testo così come è uscito dalla penna dell’autore, senza appesantirlo di note o commenti.
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
"Da più di quarant'anni lavoro tra disperati, e mi sono accorto che le poche pecorelle salvate si sono salvate più a mia insaputa che per le mie qualità terapeutiche, pastorali, rieducative. Sono un po' come due discepoli di Emmaus, delusi dal profeta morto e traditi da una proposta di vita più grande di loro. Troppo tardi ho capito che non devo pregare per salvare gli altri, e che non devo pregare nemmeno per salvare me stesso. Devo pregare per vivere, non per salvarmi. Sono arrivato, dopo tante fatiche, a capire che pregare non è una fatica, ma l'ossigeno dell'anima. Mi viene tanto da ridere pensando ai tempi nei quali mi stendevo per terra, mi inginocchiavo sulle mattonelle, mi obbligavo a veglie faticose, ascetiche, quasi contro natura. Pregare è come parlare; parlare è come vivere. Vivere non si può senza incontrare qualcuno che si accorge di te, che ti saluta, che ti sorride, che ti meraviglia, che ti obbliga a domandarti: chi è? Perché ti ama?".

