
n questo libro Bruno Forte riflette sul dono della fede, per farne conoscere la forza e la dolcezza a tutti, in particolare ai giovani che hanno la vita davanti a sé e possono darle il senso e il sapore che la rendono meravigliosa.
«Cerco, il dono va chiesto, cercato, a volte invocato partendo da situazioni di dolore e di sconforto: non è però un premio, dato solo a chi lo meriti, ma un’offerta d’amore che Dio fa a chi gli apra con fiducia il cuore».
La proposta è scandita in due parti: nella prima sono raccolte Otto lettere ai cercatori di Dio; nella seconda l’Autore risponde alle Otto domande che più spesso gli sono state rivolte sul tema. Senza alcuna pretesa di spiegare tutto, egli intende porre interrogativi che contano ed offrire piste che aiutino a pensare. Si tratta di questioni vere e profonde, che emergono quando ci si mette in reciproco ascolto, pronti a lasciarsi sfidare e provocare dalla libertà, dai dubbi e dai sogni degli altri, che – specialmente nei giovani – sono sempre più grandi dei corti orizzonti dei calcoli e delle paure, che tante volte dominano gli adulti.
Come vivere una vita autenticamente cristiana? Esistono innumerevoli libri e articoli che approfondiscono il contenuto del messaggio evangelico, ma non sempre viene esaminata con altrettanta cura la forma di un'esistenza ispirata dalla fede. Ora, per parlare correttamente una lingua non basta impararne il vocabolario: bisogna conoscere (e praticare) la grammatica. Questo libro vuole allora aprirsi alla comprensione della grammatica della vita cristiana, a partire dal suo nucleo centrale: la nozione di metánoia. Tradotto generalmente con "conversione" o "pentimento", questo termine ha in realtà un significato molto più ricco: descrive una trasformazione totale dell'essere, mai compiuta una volta per tutte, perseguita sotto l'azione dello Spirito di Cristo risorto. La metánoia ci fa uscire da una visione autoreferenziale e dalle nostre azioni limitate e interessate, per portarci nell'oggi di Dio, dove diventare testimoni di una Presenza reale: quella del Corpo universale di Cristo. Una riflessione sulla portata autentica della metánoia evangelica, intesa come continuo processo di trasformazione degli individui, per fede, sulle orme di Cristo.
Questo libro suggerisce un approccio spirituale all'eucaristia, la mensa del Signore. Nel percorso che indica, Klaus Egger, da tempo abituato ad accompagnare singoli e gruppi negli esercizi spirituali, si sofferma sulle varie tappe della celebrazione eucaristica (i suoi momenti chiave), illustra come essa sia una guida fidata e ricca di spunti per la vita, offre stimoli al lettore e alla lettrice per l'approfondimento interiore. Questa introduzione è quindi un invito a riscoprire la liturgia eucaristica - e a riscoprirla con sicurezza, fiducia e forza. È rivolto a tutti coloro che si pongono domande e vogliono comprendere il significato di quel che celebrano nella messa domenicale.
Un altro tipo di organizzazione umana, che porta a un nuovo modo di governare? Sì, è possibile. Ma non è un po' azzardato fondarsi su un brano evangelico per inventare qualcosa del genere? È proprio questa, però, l'avventura in cui ci trascina Marie-Laure Durand. Non ci offre un trattato sull'azione di governo, ma ci aiuta a riflettere su ciò che significa un'autorità dal volto umano. Prendendo come punto di riferimento la parabola degli invitati alle nozze (Matteo 22,1-14), ci spinge ad analizzare le nostre rappresentazioni del potere. E sconvolge, così, le nostre evidenze, smonta le nostre immagini e i nostri modi di operare. Soprattutto ci mostra, qualora non ne fossimo già convinti, l'attualità bruciante del testo biblico nei confronti delle nostre relazioni sociali. Sostenuta dalla sua competenza teologica e filosofica, Marie- Laure Durand ci insegna a considerare in modo diverso la vita collettiva. In ambito cattolico si evita di pronunciare la parola "potere", ma chi lo detiene spesso ne abusa in modo sgangherato. L'autrice offre allora un vademecum essenziale per chi, in un modo o nell'altro, in ambiente laico come in quello religioso, in istituzioni civili oppure ecclesiastiche, si trova a esercitare una governance.
Con l'incarnazione di Dio la nostra vita diventa più divina e più umana. Capire cosa questo significhi è stata la sfida di tutta una vita, per mons. Kamphaus, oggi vescovo emerito di Limburg (Germania). Ed ecco ora che i suoi spunti di riflessione ci accompagnano giorno dopo giorno attraverso il periodo natalizio, dalla prima domenica di Avvento fino alla festa del Battesimo del Signore. Ricco di riferimenti biblici e di suggerimenti per la vita di fede, il libro valorizza dinamiche umane come l'attesa e la speranza, il gioco di tenebre e luce, il dono e la responsabilità di un figlio che viene alla luce... Ma Kamphaus rivolge un'attenzione particolare alle donne e agli uomini di cui si parla nei vangeli della nascita e dell'infanzia di Gesù. Tutti i personaggi del Natale hanno fatto un'esperienza personale del Dio che viene nel mondo, che è qui in mezzo a noi e che continua a venire: e il loro vissuto si fa ispirazione, promessa e invito per i nostri giorni, oggi.
«Qualora non siate inclini a provare gelosia, invidia o cupidigia, potreste trovare poco utile dedicarvi alla lettura di questo libro. Se invece, come me, vi sentite talvolta pervasi da sentimenti imbarazzanti di possesso o esclusività negli affetti, oppure se desiderate ardentemente le qualità del vostro prossimo, di un vostro familiare per esempio, allora vi propongono di esplorare il modo di sciogliere questi nodi e di riconciliarvi con questa parte oscura del nostro essere». La gelosia è un sentimento primordiale, radicato nella natura umana; prima o poi nessuno sfugge alla sua morsa. Come affrontarlo, come lavorarci sopra per superarlo e sviluppare relazioni fraterne? Di fronte a questo male che corrode l'anima e causa una tristezza opprimente, Catherine Aubin propone un autentico percorso di guarigione. Questo percorso si basa innanzitutto sulla scoperta dei modi in cui sbarrare le porte del nostro cuore alla menzogna, al costante confronto e al disprezzo di sé, per poi spalancarle alla benedizione, alla fiducia e alla riscoperta dell'amicizia. Con esempi tratti dalle Scritture, Aubin guida a riconoscere l'invidia e la gelosia, senza sprofondare né nei sensi di colpa né nella disperazione. E a riabbracciare ciò che sta al centro della vita cristiana, vincendo la nostra resistenza a lasciarsi amare.
Questo libro parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell'incontro con il Suo amore. Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l'esperienza e l'attesa di Dio... «Questo testo ci spinge a riflettere e meditare sulla musica, dono stupendo di Dio, che ci rende capaci di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la nostra anima. Bruno Forte descrive il potere straordinario della musica, indagando sul suo valore non solo spirituale, ma anche teologico. Sono pagine che potranno aiutare tanti ad amare la musica e ad accostarsi ad essa per riceverne luce, forza, consolazione, anche sul piano spirituale» (Marco Frisina). «Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accedendo il desiderio dell'amore che da Dio viene e a lui conduce» (Bruno Forte).
«Dio è amore» è l'affermazione radicale del cristianesimo. Ce lo ricorda Frederick Bauerschmidt all'inizio di questa piccola meditazione sugli elementi essenziali della fede cristiana. In uno stile tanto ricco, quanto semplice ed elegante, egli ravviva quella affermazione, attingendo alla Bibbia, ai grandi scrittori cristiani e non cristiani del passato e alla sua esperienza personale, per mostrare quanto il cristianesimo sia sovversivo e remi spesso controcorrente. Rifuggendo dall'astratto e dal dogmatico a tutto vantaggio di uno stile amabile e invitante, Bauerschmidt ha qualcosa da offrire a tutti: a chi da sempre frequenta la chiesa, fino a quanti - anche fra le giovani generazioni - cercano sempre più la realizzazione spirituale al di fuori del cristianesimo istituzionale. E propone suggerimenti per ulteriori letture (scritturistiche e non) alla fine di ogni capitolo. Quell'amore che Dio è si rivela il punto di partenza perfetto per un viaggio spirituale verso una relazione più profonda con il Dio di Gesù Cristo. Prefazione di Sarah Coakley.
La fede cristiana non conosce soltanto, nella preghiera, le forme della gioia e dell'elevazione spirituale. Conosce anche le forme dell'angoscia o dell'oppressione, il dolore del grido disperato, gli accenti della richiesta che viene dal profondo. In questo libro Johann Baptist Metz spiega con parole lucide un tratto irrinunciabile della preghiera cristiana: la «sensibilità al tempo e al dolore». Descrive una preghiera che è luogo dove abitare la memoria e riscoprire la concretezza del credere, uno spazio in cui le istanze di libertà, pace, giustizia, riconciliazione diventano una critica potente verso una fede forse troppo astratta. La preghiera così come raccontata da Metz tiene insieme professione di fede ed esperienza di vita. Evitando stucchevoli frasi fatte, così, il pregare si carica di una tensione e di una drammaticità che non possono lasciarci indifferenti. Il pregare ci rende responsabili proprio perché ci invita non a chiudere, ma ad aprire gli occhi sulle nostre sorelle e i nostri fratelli. Pagine in cui la preghiera perde un'aura ingenua, incantata e sognante, facendosi invece concreta e persino ruvida.
Un itinerario attraverso sei incontri fatti da Gesù con altrettanti personaggi del vangelo: il giovane ricco, Maria Maddalena, Pietro, il paralitico, la samaritana e Nicodemo. Ecco il percorso che offre questo libro, con l'obiettivo di scoprire o riscoprire alcuni elementi centrali della nostra fede di cristiani. Roberto Repole, apprezzato teologo e oggi arcivescovo di Torino, conduce il lettore a cogliere in profondità nella Parola un senso per la vita, come risposta alla sete di verità e alla ricerca di senso presente nel cuore di ciascuno di noi. Queste pagine, pensate in particolare per i giovani, sono adatte però a tutti e rivolte tanto a chi crede quanto a chi è in ricerca. Chi è assetato di senso e vuol trovare il coraggio di uscire dal proprio guscio scoprirà lo sguardo pieno di tenerezza di Gesù. Incontrando e conoscendo meglio Gesù, ci è dato di incontrare e liberare noi stessi.
La speranza. Delle tre virtù teologali, è la sorella più piccola come la definisce Charles Péguy, una bambina che prende per mano le sorelle più grandi, la fede e la carità, e le sospinge in avanti, verso orizzonti infiniti. La speranza è una cavalletta, che si posa silenziosa sulle pareti di casa; è una ginestra sul Vesuvio, come quella cantata da Giacomo Leopardi; è un gelsomino dietro casa, come scrive nel suo Diario Etty Hillesum.In questo libro, tratto dalla sua ultima meditazione teatrale, Lucilla Giagnoni ci accompagna per mano lungo i sentieri della storia e della spiritualità, per riscoprire la forza stupefacente della speranza così come risuona nelle parole senza tempo di scrittori e poeti.La speranza è quella forza che, in ogni "selva oscura", ci fa muovere il primo passo, nonostante tutto; è il senso che orienta il nostro cammino nella città del mondo, e che fa di tutti noi dei "pellegrini di speranza".
Lucilla Giagnoni offre un percorso di riflessione sulla speranza attraverso alcune pagine di grande letteratura, esplorando questa virtù nelle sue molteplici sfaccettature. Il libro conduce il lettore in un viaggio che spazia dalla quotidianità all'eternità, illuminando il potere straordinario della speranza anche di fronte alle avversità più estreme. La speranza cristiana si configura in effetti come una rivoluzione rispetto alla visione greca, trasformandosi da consolazione contro la cecità del fato in dono di sé da parte del divino e in collaborazione umana con il divino. Giagnoni lo mette in luce ridando voce ad Agostino, Dante, Giacomo Leopardi, Emily Dickinson, Etty Hillesum, Mary Oliver, Charles Péguy, David Maria Turoldo... Riflessioni teologiche e narrazioni personali si intrecciano, così, svelando la speranza non come astratta illusione, bensì come una forza concreta capace di trasformare la realtà. Un libro che è un invito a trovare nella poesia la chiave per resistere, creare e sperare, riscoprendo il dinamismo rivoluzionario della speranza nel cuore della vita e spalancando le porte all'Infinito.
L’itinerario qui proposto percorre sostanzialmente due traiettorie.
Dopo aver offerto la chiave simbolica per entrare nell’orizzonte spirituale delle sacre Scritture, ricco di iridescenze tematiche, Ravasi procede innanzitutto a uno spoglio integrale dei due Testamenti nel loro ordine cronico. Qui si rendono necessarie alcune soste specifiche affrontando testi capitali come i profeti, i salmi, Giobbe, il Cantico, le beatitudini – veri e propri sentieri d’altura della spiritualità biblica.
L’altro percorso seguito è più panoramico: Ravasi delinea una mappa sintetica della spiritualità delle Scritture, così da comporre un messaggio teologico unitario, basato sulla categoria di “conoscenza” nella sua vasta molteplicità semantica biblica.
Questi due movimenti, accompagnati da una costellazione di temi aggregati – come lo Spirito santo, la povertà, la lectio divina o la spiritualità della sofferenza – delineano alla fine non solo una guida alla mistica, ma anche un’essenziale sintesi della teologia biblica. Lì fin dall’origine lo spirituale è esperienza affettiva ma non irrazionale, interiore ma non astratta; è esperienza incorporea ma anche “carnale”, è mistero ma anche epifania; è silenzio ma non afasia.

