
Pregare è scoprire il volto di Dio che Gesù ci rivela come Padre: capire questo significa entrare in un mondo completamente nuovo. Con la cordialità dell'amico e l'esperienza del sacerdote, Michele Dolz guida passo passo il lettore attraverso le tappe del riconoscimento di Dio e del dialogo con lui: la preghiera vocale, l'orazione mentale, la liturgia, le devozioni mariane, il riconoscersi figli di Dio e la pratica traduzione di questo rapporto filiale nella presenza di Dio e nell'offerta di tutte le azioni della giornata.
Chiara d'Assisi e Caterina da Siena... Madre Elisabetta della SS. Eucaristia ed Edith Stein: volti del passato e testimoni del tempo presente. Giovanna della Croce offre un grande affresco del genio femminile, popolato delle figure di donna che hanno illuminato l'umanità alla luce della fede e della sapienza cristiana (pp. 152).
La storia, raccontata con humour brillante, di due coniugi americani che, per essere migliori presbiteriani, si trovano «costretti» a convertirsi al cattolicesimo. Un libro appassionante che aiuterà i cattolici a scoprire un gioioso senso di appartenenza (pp. 240).
Seconda edizione in tre mesi per un volume dedicato a Josemaría Escrivá. Guariti senza una ragione scientificamente dimostrabile: questo libro dà voce a 18 casi collegati all'intercessione del beato Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, che conosciuto come l'apostolo della vita ordinaria, del lavoro quotidiano, opera dal Cielo miracoli davvero straordinari che insegnano quanto siano efficaci la preghiera e la comunione dei santi.Sono qui compresi naturalmente anche i due miracoli (entrambi da gravi tumori) ritenuti «decisivi» durante la causa di canonizzazione, di cui mons. Flavio Capucci è il postulatore.
Per conoscere lo spirito e l'organizzazione dell'Opus Dei dalla viva voce del fondatore, è indispensabile questo volume che raccoglie sette ampie interviste rilasciate da mons. Escrivá alla stampa internazionale, e la fondamentale omelia «Amare il mondo appassionatamente» (pp. 208).
Terza edizione rinnovata. Con l'enciclica Laborem exercens Giovanni Paolo II ha solennemente richiamato la centralità del lavoro umano quale strumento per la santificazione personale del cristiano e quale mezzo per la trasformazione corredentrice del mondo. In questa linea, decisivo è l'apporto dell'Opus Dei, la cui spiritualità è centrata sulla santificazione del lavoro ordinario, nella prospettiva vocazionale della chiamata universale alla santità. L'autore, docente in Teologia nell'Università di Navarra, analizza i tratti fondamentali della dottrina del fondatore dell'Opus Dei, san Josemaría Escrivá, su questa tematica che ha trovato nel magistero del Papa, e già prima del Concilio Vaticano II, una luminosa definizione e conferma (pp. 192).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica voluto dal Concilio Vaticano II fu approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992 come "norma sicura per l'insegnamento della fede"; questo fu indirizzato ai vescovi con l'auspicio che presto si desse luogo alla compilazioni di catechismi minori rispetto ai quali il Catechismo della Chiesa cattolica deve essere "testo di riferimento sicuro e autentico". Cristo luce del mondo è una delle prime risposte a tale auspicio.
Il cardinale Julián Herranz è stato per ventidue anni accanto a san Josemaría Escrivá (dal 1953 fino alla morte del fondatore dell'Opus Dei, nel 1975) e per ventisette anni ha lavorato al servizio di Giovanni Paolo II. E' dunque un testimone particolarmente qualificato di molti avvenimenti della vita della Chiesa, nonché dello sviluppo apostolico dell'Opus Dei nel mondo. In queste pagine, gli anni del Concilio e del postconcilio, gli incontri con protagonisti della storia della Chiesa, i grandi eventi che costellano il cammino del Popolo di Dio nello snodo dei due Millenni, vengono rievocati con brillantezza e semplicità , oltre che con notizie e rettifiche di primissima mano, da parte di un osservatore che ha lavorato sotto la direzione di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, e attualmente di Benedetto XVI. Sono pagine intrise di fedeltà e di amore alla Chiesa, che indurranno gli stessi sentimenti nel lettore (pp. 480).
In questo libro, il prelato dell'Opus Dei offre un modello di orazione contemplativa, spiegando al lettore che cosa intendeva san Josemaría Escrivá quando esortava a «entrare nelle scene del Vangelo come uno dei personaggi». Lo scenario è quello della preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi: è un episodio drammatrico della vita di Cristo attraverso il quale il cristiano può apprendere il significato del dolore e della riparazione, alla luce della speranza e nella gioia della risurrezione (pp. 296).
Mons. Javier Echevarrí a (Madrid, 1932) ha collaborato strettamente con san Josemaría Escrivá dal 1953 al 26 giugno 1975, data di morte del fondatore dell'Opus Dei. Sacerdote dal 1955, nel 1994 è stato chiamato a succedere a mons. Alvaro del Portillo come Prelato dell'Opus Dei. Ha ricevuto la consacrazione episcopale da Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1995. Dello stesso Autore, in questa collana, le Edizioni Ares hanno pubblicato Itinerari di vita cristiana (2001).
Un uomo qualsiasi. Un umile artigiano vissuto in una sperduta provincia dell'Impero romano. E' Giuseppe di Nazaret.
Di lui non ci resta una parola. Passa per il Vangelo come un'ombra silenziosa. Non sappiamo neanche quando sia morto. Ma è lecito fermarsi a questo? Assai di più, in realtà, suggeriscono le cronache dei Vangeli, nei quali non una sola parola essenziale è omessa.
Ed ecco che Federico Suárez assimilando le scene evangeliche ripercorre i lineamenti della persona e della vita di Giuseppe, fino a mostrarcelo qual è: il più grande santo, dopo Maria. A lui Dio chiede di prendersi cura del Bambino che la Vergine ha concepito, e di proteggerlo; soprattutto, di essergli padre - vero padre, quantunque non secondo la carne - davanti agli uomini, nel grandioso disegno della Redenzione. Dio stesso, Gesù, gli sarà sottomesso. A Dio stesso, a Gesù, egli insegnerà a camminare, a parlare, a lavorare tra gli uomini. Sarà testimone silenzioso degli avvenimenti più straordinari della storia di ogni tempo. E l'operoso silenzio con cui Giuseppe replica alle richieste di Dio suona come la più eloquente delle risposte (pp. 224).