
«A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell’essenziale. Costoro di fronte all’orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all’ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall’amore.
Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l’Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con – si potrebbe dire – un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte “qualcos’altro”. Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto
la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione.
A Taizé ci si “desta” al silenzio, alla preghiera, all’amicizia. E ognuno ritorna al proprio paese, alla propria parrocchia, con il gusto incontenibile di questo risveglio.»
Olivier Clément
L'AUTORE
Olivier Clément (1923-2009) è stato docente di teologia presso l’Institut de Théologie Ortodoxe Saint-Serge di Parigi. Tra le sue numerose opere pubblicate in italiano ricordiamo: La Chiesa degli ortodossi, Riflessioni sul Natale, I volti dello spirito.
Nella prospettiva evangelica, il vero potere è quello del Dio crocifisso: un potere che vuole l’alterità dell’altro fino a lasciarsi uccidere per offrirgli la risurrezione. Perciò il potere assoluto s’identifica con l’assoluto del dono di sé, con il sacrificio che comunica la vita agli uomini e fonda la loro libertà.
Olivier Clément, nato in Francia nel 1923, docente di teologia presso l’Institut Saint-Serge di Parigi, da anni dedica la sua vita a sondare le angosce più profonde dell’uomo contemporaneo per discernervi i gemiti latenti dello Spirito.
Gesù ha insegnato ai discepoli a rivolgersi a Dio come al Padre, e la chiesa a sua volta ci ha trasmesso il Padre Nostro, preghiera che ci fa entrare nella preghiera stessa di Gesù. In essa è raccolta tutta la ricchezza liturgica della chiesa, l’intero suo patrimonio ascetico e spirituale, segno del nostro incontro con Cristo e della nostra vita in lui. Olivier Clément, teologo ortodosso, e Benoît Standaert, monaco benedettino, entrambi famosi per i loro lavori esegetici e spirituali, ma soprattutto due uomini di preghiera, animati dal medesimo Spirito: sono loro a introdurci a una lettura orante del Padre Nostro, attraverso due itinerari avvincenti per la loro forza interiore e per l’apertura del cuore che producono. Il Padre Nostro cessa di essere una semplice formula di preghiera e diventa il gemito dello Spirito in noi, la chiave di lettura dell’intera vicenda umana alla luce della volontà di Dio.
Si nasce dal fonte battesimale, come dice Nicola Cabasilas. Lì muore una vita e ne risorge un’altra, la vita in Cristo, che assume e trasfigura l’esistenza presente, liberandola dai determinismi dell’eredità biologica, psichica, culturale e sociale e rendendola creativa della creatività divina. Forte di questa esperienza battesimale, Olivier Clément è come assorbito da Cristo e sperimenta la verità della vita nuova, fondata nel perdono. Con ciò, diventa importante non quello che eri, ma cosa Cristo ha fatto per te e cosa tu puoi diventare in Lui. La Chiesa, la comunione delle persone, diventa così un luogo per rinascere e passare dalla frantumazione ad una unità integra dove è coinvolta tutta la persona e tutte le sue capacità di conoscere. In un graduale assorbimento di questa verità, passano gli anni di progressiva trasfigurazione della vita, del lavoro e della sua intera esistenza. Questa raccolta di articoli, in parte inediti, di Olivier Clément, vuole essere come una testimonianza al se
Traduzione dal francese di Maria Campatelli
Dal capitolo 8 della Lettera ai Romani alla patristica, e da questa agli aspetti durevoli della filosofia religiosa russa contemporanea, la grande tradizione orientale è esplicita: esiste una cosmologia cristiana che si basa su una conoscenza che noi riceviamo dalla fede. Da soli non possiamo conoscere neanche l'essenza del più piccolo filo d'erba; l'uomo, creatore ad immagine del suo Creatore, è il punto di intersezione tra la materia frutto dei primi cinque giorni della creazione e il soffio personale alitato da Dio sulle sue narici il sesto giorno. Perciò all'uomo è legato il destino del creato.
Non è questo il momento per i cristiani di vergognarsi della loro eredità di ascesi, di capacità di fruire delle bellezze del mondo, di spiritualità, di depositari di una conoscenza antropologica e cosmologica, ma di sviluppare al massimo una capacità di trasfigurazione del mondo e di servizio pasquale alla vita, dato che il senso di tutto è la risurrezione.
Indice: La cosmologia, conoscenza ecclesiale * 1. Il mistero dell'essere creato * 2. La cosmologia e la storia della salvezza * 3. Tecnica e risurrezione.
Il cristianesimo è una religione della gioia. In un tempo - il nostro segnato da crisi, preoccupazione, paura, sembra difficile trovare ragioni per gioire. Olivier Clément scruta il mistero della vita e della fede. Attinge alla sua ampia conoscenza della Bibbia e del patrimonio mistico e spirituale dell'Oriente cristiano e indica nella Resurrezione il motivo ultimo della gioia dei cristiani. Questo volume immerge il lettore in una riflessione profonda sul fondamento della fede cristiana, la morte e la Resurrezione di Gesù. È una meditazione sulla Settimana santa e sul suo culmine, la Pasqua. Le pagine del libro sollevano interrogativi decisivi sull'esistenza umana. Clément lo fa senza enfasi, né intende imporre soluzioni. Si confronta con le domande sul senso della vita, sulla morte, sull'incontro con l'altro, sul male e sulla sofferenza, sulla ricerca di Dio e sull'amore. In modo mite e nel contempo autorevole ripropone senza stancarsi la risposta dei Vangeli: quella di un amore più forte della morte. È una celebrazione della vita. È la gioia della Resurrezione. Introduzione di Matteo Zuppi.
La raccolta dei più bei testi
sullo Spirito santo
del grande teologo francese,
vero poeta dello Spirito
Lo Spirito è inafferrabile, non ha né nome né volto. Tuttavia in questa raccolta dei suoi più pregevoli contributi sull’argomento, Olivier Clément ci guida a scoprire un fatto fondamentale: siamo noi a dare un volto allo Spirito santo, vivendo sotto la sua guida, lasciandoci portare dal soffio della tradizione ecclesiale che dello Spirito è l’espressione vivente e vivificante. In una serie di quadri dedicati al rapporto tra Spirito santo, Trinità, chiesa, vita cristiana e paternità spirituale, l’autore ci guida così ad assumere la paternità sacrificale e liberante di Dio, che proprio nella terza persona della Triunità divina trova la sua espressione più eloquente e trasformante per il cuore di ogni uomo.
Olivier Clément (1921) è docente di teologia presso l’Institut Saint-Serge di Parigi. Uomo delle fonti, sa cogliere con sapienza spirituale i germi di resurrezione disseminati nella storia dell’umanità. È esponente di spicco della cultura francese e uomo spirituale tra i più credibili dell’intero panorama ecumenico.
Maestra di vita e studiosa dei valori universali attraverso l’analisi introspettiva dell’Essere nella sua Essenza interiore, Lydia Clemente si presenta al suo pubblico con questa nuova pubblicazione per far conoscere ai lettori le profonde esperienze vissute dalla sua anima.
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte "qualcos'altro". Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione."
Traduzione degli articoli francesi di Michelina Tenace.
E' una raccolta di scritti di Olivier Clément sulla bellezza e sull'arte. Il rapporto tra bellezza e fede è ambiguo. Un monoteismo rigidopuò denunciare nella bellezza un'idolatria. Ma la fede, liberandosi dal moralismo, può vedere nella bellezza il modo più idoneo per cogliere l'unità, per esprimere e comunicare tutta la profondità e l'ampiezza dell'esistenza. La fede può, soprattutto, trasfigurare la bellezza. Dappertutto, il Creatore e la sua creatura si incontrano in una bellezza non di possessione, ma di comunione. Dappertutto la liturgia abbozza un'arte globale, in cui anche l'estetica diventa contemplazione.
Indice: La fede e la bellezza * A proposito della bellezza. Crisi e promesse * L'arte e la fede * Piccola introduzione alla teologia dell'icona * La bellezza imitazione di Cristo * "La comunione che produce bellezza" * Trasfigurazione * Per una teologia della bellezza * Il Nome e il Volto splendore del Bello.
Pierre Claverie amava predicare. Anche da vescovo non aveva rinunciato a farlo nel corso di ritiri spirituali. Questi momenti erano per lui una preziosa occasione per condividere la propria fede ed esplicitarne il contenuto. L’aiutavano inoltre a sopportare le fatiche della vita quotidiana. Nelle sue meditazioni si ritrova sempre un’intuizione fondante: la spiritualità si gioca nella realtà della vita, in ciò che quest’ultima ha di più incarnato.
Il volume propone al lettore italiano uno dei testi di Claverie più significativi. Si tratta del corso di esercizi spirituali predicato nel 1981, in occasione del Congresso eucaristico di Lourdes, sul tema Gesù Cristo pane spezzato per un mondo nuovo. Nel commentare la struttura della celebrazione eucaristica secondo il canone II, egli ci introduce nel cuore della sua spiritualità di donazione. Le pagine sull’offertorio e sulla consacrazione sono impressionanti, se messe in relazione alla sua fine tragica e luminosa di quindici anni dopo. In certo qual modo, si può dire che in questo testo egli anticipi in modo stupefacente una lettura unitaria dell’eucaristia e della sua vita, intese come luoghi di una stessa donazione. Le dodici meditazioni sull’eucaristia presentate nel volume consentono di accostare l’itinerario interiore di un uomo che ha pagato con la vita la convinzione che il valore della propria esistenza dipenda dalla capacità di offrirla.
Sommario
Prefazione. Introduzione. 1. Il mondo dei segni e della presenza. 2. Avvicinarsi a Dio: perdono e Alleanza di misericordia. 3. Accogliere la sua Parola: l’espressione del suo stesso Essere. 4. Proclamare la propria fede: fiducia e obbedienza. 5. Abbandonarsi offrendo la propria vita: la povertà. 6. Rendere grazie, celebrare l’eucaristia. Cantare la gloria, la riconoscenza. 7. L’invocazione allo Spirito Santo, maestro d’opera, potenza di vita. 8. La Pasqua di Gesù e la nostra. 9. Presenza reale e adorazione. 10. La preghiera di Cristo e della Chiesa. 11. Corpo di Cristo nell’amore. 12. Corpo di Cristo per il mondo.
Note sull'autore
Mons. Pierre Claverie o.p., è uno dei martiri del XX secolo. Domenicano, nominato vescovo nel 1981, fu ucciso il 1° agosto 1996 a Orano (Algeria). Era nato ad Algeri nel 1938, da famiglia francese ivi stabilitasi da quattro generazioni. Nel mezzo della guerra d’Algeria decide di farsi religioso per donarsi fino in fondo a ciò che sente essere «la cosa più bella del mondo».