
Commenti ai Libri di Aristotele: Il senso e il sensibile, La memoria e la reminiscenza.
Commenti al Credo, al Padre Nostro, all'Ave Maria e ai Dieci Comandamenti con in appendice l'Ufficio e la Messa Corpus Domini" e le preghiere di San Tommaso. Traduzione e note a cura di P. Lippini. " CONTRO IL PARERE DEI GENITORI, TOMMASO DECISE DI NON ENTRARE NELL'ORDINE DEI , BENEDETTIN I. SI POSSONO FARE SOLO DELLE CONGETTURE SULLE RAGIONI CHE INDUSSERO QUESTO RICCO E BRILLANTE STUDENTE VENTENNE A OPTARE, ENTRANDO NELLA VITA RELIGIOSA, PER IL QUASI SCONOSCIUTO ORDINE DEI FRATI PREDICATORI, LA CUI APPROVAZIONE RISALIVA SOLTANTO AL 1216 E IL CUI FONDATORE, SAN DOMENICO, ERA STATO CANONIZZATO SOLO DIECI ANNI PRIMA (1234). QUELLO DI PR EDICATORE IN EFFETTI FU PER TOMMASO UN SENSO DI VITA CHE SI ESPLICR NELLA MOLE IMPRESSIONANTE DEI SUOI SCRITTI TEOLOGICI
E' la prima traduzione completa delle prediche" di S.Tommaso D'Aquino, tenute nelle universita di Parigi, Bologna e Milano. Scopriamo cosi che l'aquinate, oltre che sommo teologo e filosofo, e stato anche un predicatore efficace e appassionato. " S. Tommaso, secondo il carisma proprio del suo ordine, svolse un'intensa e proficua attivita di predicatore. In questo volume sono raccolti i Sermoni chiamati universitari perche furono pronunciati in varie occasioni nelle universita di Parigi, Bologna e davanti alla citta e al clero di Milano". I n queste "prediche" Tommaso analizza alcune parabole come quella del seminatore e quella dell'amministratore, oppure, partendo da frasi significative tratte dai libri dei Profeti e dei Salmi, sviluppa temi a lui cari. Questa attivita di "Predicatore" del grande teologo domenicano non e molto conosciuta, ma e certamente di grande interesse per avere una conoscenza piu completa della personalita del "Maestro" Tommaso d'Aquino. "
Scritta a Betlemme da san Gerolamo nel 393, l'opera rappresenta il primo tentativo di una biografia letteraria degli scrittori cristiani antichi e comprende 135 brevi vite di "uomini illustri", greci e latini, che si distinsero particolarmente per i loro studi biblici e letterari. Nonostante i limiti e le disuguaglianze tra le biografie letterarie, spesso condizionate dalla forte personalità dell'autore, De viris illustribus ha avuto una straordinaria diffusione nel corso dei secoli. L'edizione critica del testo prende in esame anche nuovi codici e la tradizione indiretta.
Origene è figura centrale del cristianesimo dei primi secoli e, nonostante le controversie suscitate dalle sue complesse dottrine e le censure più volte subite, il suo influsso è rimasto sempre presente nelle epoche successive. Le numerose recenti pubblicazioni a lui dedicate testimoniano come l’interesse nei suoi confronti da parte della comunità scientifica sia ultimamente in costante crescita.
L’autrice definisce volutamente Origene “teologo esegeta” per sottolineare come per lui l’alveo dell’esegesi sia intrinsecamente teologico e conseguentemente ricerca teologica e ricerca esegetica giungano a compenetrarsi. Il fine cui egli perviene è quello di costruire “una” identità cristiana, tra le molte coesistenti nella pluralità di esperienze della prima metà del III secolo. Eppure di identità si tratta, in quanto egli si assunse «con consapevolezza l’impegno di dare fisionomia qualitativamente elevata alla nuova religione, non risparmiandole alcun confronto» né interno – con le varie correnti gnostiche – né esterno – con l’ambiente pagano.
L’opera è strutturata in tre parti: la prima raccoglie studi che presentano Origene nel ruolo di maestro, che offre un impianto teoretico del proprio insegnamento teologico esegetico; la seconda e la terza presentano contributi su limitate porzioni di opere incentrate su pericopi scritturistiche tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento.
Il volume dà avvio a una nuova collana di studi e testi sul cristianesimo antico.
Sommario
Prefazione. 1. Per una «scuola d’anime». 2. Antico Testamento. L’interpretazione: la «lettera», il «velo» e l’«ombra». 3. Nuovo Testamento. Simboli e teologia. Bibliografia. Indici.
Note sull'autrice
Francesca Cocchini è professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Dal 1985 è membro dell’«Association international d’études patristiques», dal 1994 del «Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina» e dal 2004 è responsabile scientifico dell’Unità di ricerca del Progetto di ricerca (cofinanziato dal MIUR) su «La trasformazione del cristianesimo dal I al VII secolo: mutamenti e continuità nelle forme di convivenza comunitaria, politica e culturale». Tra le pubblicazioni ricordiamo: Commento alla lettera ai Romani di Origene, Casale Monferrato 1985-Genova 1986; Aspetti dell’utilizzazione della Bibbia nel V secolo (in F. Cocchini-A. Pollastri, Bibbia e Storia nel cristianesimo latino, Roma 1988); Il Paolo di Origene. Contributo alla storia della ricezione delle epistole paoline nel III secolo, Roma 1992; Teodoreto di Cirro. Commentario alla lettera ai Romani, Roma 1998; Agostino d’Ippona. “Il nostro volere sia suo e nostro” (in collaborazione con M.G. Mara), Città del Vaticano 2006; ha curato il volume Il dono e la sua ombra. Ricerche sul Peri; Eujch;" di Origene (“Studia Ephemeridis Augustinianum” 57), Roma 1997.
Quarto volume, dei dodici previsti, della corrispondenza di San Vincenzo de' Paoli; esso comprende il periodo che va dall'aprile 1650 al luglio 1653. Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle opere di San Vincenzo de' Paoli costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carita. Il piano dell'opera prevede la pubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell'opera omnia pubblicata negli anni 1920-21 da Pierre Coste.
Con questo libro Peter Brown affronta senza ambiguità uno dei grandi paradossi della storia dell'Occidente. Utilizzando fonti alte e archivi "bassi" elaborazioni dottrinali di matrice teologica, disposizioni del diritto canonico e materiali spuri tratti dalla vita quotidiana di comunità e personaggi minori - lo storico scrive una vera e propria storia economica del cristianesimo e della Chiesa delle origini. Al centro del libro la condizione paradossale per cui se anche la rinuncia, il dono e la povertà si trovano al cuore dei Vangeli, la chiesa, che su quei testi si è edificata, è diventata, nel corso dei secoli, una delle più formidabili potenze economico-finanziarie della storia. Lungi dal gridare allo scandalo, Brown cerca di spiegare come mai un'istituzione nata sul presupposto secondo cui la vera vita si colloca nel mondo altro della promessa, e che questo mondo, con i suoi beni, lusinghe e tentazioni, è da rigettare, proprio a questo mondo si è adattata con tutte le sue forze, insediandovisi e organizzandosi anche e soprattutto come potenza economica e politica. Due i fenomeni studiati dall'autore. Da un lato il flusso di ricchezza, poteri, ruoli e funzioni di comando e controllo dalla grande aristocrazia terriera alle alte gerarchie ecclesiastiche. Dall'altro, e specialmente, le condotte e scelte di vita di una "moltitudine sinora inosservata". La ricchezza della Chiesa si spiega soprattutto guardando verso il basso, verso un mondo di cui si sapeva poco solo fino a pochi anni fa...
"Tre secoli sono trascorsi, eppure davanti a Jean-Joseph Surin anche oggi gli uomini s'arrestano discordi e perplessi e si chiedono: ossessione demoniaca o nevrosi? supreme prove del mistico o fenomeni isterici? grazia o follia? o tutte queste cause insieme? C'è un groviglio di elementi inquietanti in giro al Surin: bisogna ammetterlo. Tuttavia i segni della sua grandezza emergono da quel groviglio e s'impongono indiscutibilmente, simili a vette luminose che si elevano da campi di nebbie informi e fluttuanti. Pensatelo pure affetto da nevrosi, ma voi non potrete disconoscere che egli abbia esercitato una vasta e profonda efficacia sulle coscienze migliori del suo ambiente e del suo secolo. Innumerevoli anime (e non tutte suggestionabili o ingenue), prese dal suo fascino spirituale, si sono poste sotto la sua guida e realmente hanno raggiunto le cime della perfezione cristiana." (Giovanni Colombo)
Un sussidio per la predicazione e l’attività pastorale dagli scritti di uno straordinario protagonista dell’arte oratoria.
Vissuto in un’epoca sconvolta dalle guerre di religione, Francesco di Sales dedica molta parte dell’attività pastorale alla predicazione. Vasta erudizione, tatto squisito, vigore comunicativo, abitudine a parlare con precisione e chiarezza: sono le qualità che già i contemporanei gli riconoscono. Per Francesco di Sales l’assemblea che assiste al suo discorso non costituisce un’astrazione; la sua anima entra in comunicazione con ogni singola anima. La sua principale preoccupazione è rendere la predicazione comprensibile a tutti, in particolare ai semplici e agli umili. Le Esortazioni costituiscono uno straordinario documento della sua arte oratoria.
Un sussidio per la predicazione e l’attività pastorale dagli scritti di uno straordinario protagonista dell’arte oratoria.
Vissuto in un’epoca sconvolta dalle guerre di religione, Francesco di Sales dedica molta parte dell’attività pastorale alla predicazione. Vasta erudizione, tatto squisito, vigore comunicativo, abitudine a parlare con precisione e chiarezza: sono le qualità che già i contemporanei gli riconoscono. Per Francesco di Sales l’assemblea che assiste al suo discorso non costituisce un’astrazione; la sua anima entra in comunicazione con ogni singola anima. La sua principale preoccupazione è rendere la predicazione comprensibile a tutti, in particolare ai semplici e agli umili. Le Esortazioni costituiscono uno straordinario documento della sua arte oratoria.