
Il presente lavoro di ricerca, che si propone di esaminare il pensiero cristologia e trinitario di Giovanni di Scitopoli, si è mosso lungo due direttrici: da una parte, lo sviluppo del dogma cristologico fra i concili di Calcedonia del 451 e il Costantinopolitano II del 553, con l'emergere di nuovi spunti nella comprensione teologica del Verbo incarnato, pur in una fondamentale continuit? con il quarto concilio ecumenico; dall'altra, l'accoglienza e l'interpretazione nella compagine ecclesiale della prima metà del VI secolo di quel corpus di testi di recente composizione, che con finzione pseudoepigrafica erano stati attribuiti a Dionigi l'Areopagita e che quindi erano stati fatti risalire direttamente all'età apostolica. Ora, Giovanni di Scitopoli si colloca nel punto di intersezione di queste due direttrici, in quanto egli è allo stesso tempo il primo scoliasta del Corpus Dionysiacum e uno dei principali esponenti di quel rinnovamento cristologico comunemente denominato "neocalcedonismo".
L'insegnamento dei grandi Padri della Chiesa, come Ireneo, Clemente Alessandrino o Agostino, costituisce un'eredità preziosa. Nei i vari capitoli di questo saggio Guido Bendinelli ci aiuta a valorizzarla e ne mostra le ricadute sulla modernità. I temi trattati sono molti: vanno dallo Spirito Santo al rapporto tra Scrittura e Tradizione, dalla natura dell'uomo alla dottrina del peccato originale, dal consenso ecclesiale all'uso delle ricchezze, dal matrimonio al sacerdozio, dall'educazione cristiana alla predicazione. In questi temi, apparentemente eterogenei, i Padri e i grandi Autori, come Origine, hanno saputo scorgere l'azione del Verbo incarnato come principio unificatore della vita cristiana. Da questa verità nasce il titolo: Ha ricapitolato in sé stesso tutte le cose.
La presente edizione di tutte le Opere di San Giovanni della Croce (1542-1591), curata da Luigi Borriello e Giovanna della Croce, vuol essere un ulteriore contributo a riscoprire la figura e la dottrina del grande mistico spagnolo. Il cammino sangiovanneo, che s'inerpica dritto fino a raggiungere il «Monte della perfezione», passa inevitabilmente attraverso la via purgativa, illuminativa e unitiva. È una forte esperienza del divino, che parte dal "nulla" per accedere, attraverso la notte dei sensi e dello spirito, al mistero di Dio Trinità. Questa edizione integrale dell'opera sangiovannea risponde alla sensibilità e alle esigenze del lettore moderno. I testi sono accompagnati da introduzioni e note utili come bussola tanto per il novizio, quanto per lo studioso più preparato. Dalla Salita del monte Carmelo alla Notte oscura, dal Cantico spirituale (A e B) alla Fiamma d'amore viva (A e B), s'intrecciano i segni del cammino dell'anima che cerca Dio, tra assenza e possesso, fino a trovarsi immersa nella sua luce sfolgorante. Il volume, comprendente anche le Poesie e le opere minori, intende, così, essere d'aiuto a ripercorrere questo testo - classico e sublime - valido in ogni epoca della storia.
Il volume raccoglie le due più autorevoli biografie medievali di Anselmo d’Aosta, presentate in edizione scientifica e con testo latino a fronte. La Vita Anselmi redatta da Eadmero, a parte lo stesso epistolario, è la fonte più ampia e sicura per la conoscenza della biografia anselmiana. Eadmero si presenta come «compagno di esilio dell’arcivescovo, nostro signore e padre», professandosi indegno di tale esilio e di tale compagnia. Anselmo a sua volta lo chiamerà «figlio carissimo, bastone della mia vecchiaia», «al quale - egli afferma - i miei amici sono debitori tanto quanto mi amano». L’autore ha potuto stendere il suo racconto o per aver ascoltato le effusive rievocazioni di Anselmo stesso e le testimonianze di persone affidabili, o per aver fatto constatazioni di persona nell’assidua comunione di vita. Vi troviamo il monaco amante della riflessione lucida e sottile, l’educatore illuminato e profondamente amato, il vescovo retto e tribolato, tenace difensore della «libertà della Chiesa», il pastore premuroso e umile del popolo di Dio, talora accompagnato da segni miracolosi straordinari. Autore della seconda Vita di sant’Anselmo è il colto e raffinato Giovanni di Salisbury - specialmente celebre per il Metalogicon -, il quale la redige su invito di Thomas Becket, che mirava a ottenere da papa Alessandro III la canonizzazione del suo predecessore nella sede di Canterbury. La sua fonte sono i «grossi volumi» - come egli li chiama - della Vita redatta da Eadmero: egli ne ha fatto la sintesi, al fine di offrire «un po’ di conforto a dei pellegrini». Non mancano tuttavia nella narrazione di Giovanni di Salisbury dati o parole anselmiani nuovi, che egli poté raccogliere a Canterbury e soprattutto, pur nella identità fondamentale della figura e delle sue vicissitudini, si trova elaborato e proposto un profilo di Anselmo che porta con chiarezza i segni esegetici del suo autore. Anselmo - secondo Giovanni di Salisbury - si pone nella linea della figliolanza degli apostoli e dei profeti, quale successore della loro fede ed erede della loro virtù e delle loro opere: egli è «un uomo apostolico», un vero seguace degli apostoli». Giovanni di Salisbury scorge nella vita di Anselmo, come in filigrana, lo spirito e le azioni degli apostoli, la loro santità e il loro stile. In aggiunta alle due Vite, il volume contiene una serie di altri testi Vita brevior, Epitaffi, Miracoli... relativi alla figura di Anselmo.
Affascinato dal dogma della divinita di Cristo, Cirillo fa di questo argomento, insieme col tema della salvezza delle anime, il punto principale del suo Commento a Giovanni.
Essere finito e Essere eterno è ormai annoverato tra i classici della filosofia del nostro secolo. L'analisi di Husserl ha comportato un richiamo dell'attenzione sul tema dell'essenza che non contrasta con una ripresa dei temi classici: così inserendosi nel solco della tradizione metafisica di tipo Aristotelico-tomista, la Stein propone un originale incontro con le analisi fenomenologiche, originate da un 'impostazione chiaramente diversa. Dall'analisi dell'essere reale ed essenziale all'Essere assoluto e di nuovo all'essere singolare, seguendo una linea di sviluppo parabolica, si dipana una ricerca lucida e aperta, che chiama in causa pressoché tutte le principali questioni filosofiche in riferimento alle tappe della storia del pensiero. Ne nasce una sorta di Summa legata da una rielaborazione personale, che non si avvale di un procedimento "deduttivo" bensì "ostensivo" e che, soprattutto, non presume mai di dire la parola definitiva. L'esigenza di una filosofia cristiana, l'utilizzazione del metodo fenomenologico e la rilettura del tema dell'essere, soprattutto in riferimento alla speculazione medievale, rendono l'opera di Edith Stein interessante e attuale, testimoniando altresì un 'indagine aperta, coerente e libera, ma non per questo priva di certezze e di principi dai quali muovere, nell'intento costante di restare fedele a un' analisi autenticamente filosofica e a una verità accolta come dono.
In edizione latino italiana: L'Apologia contro Rufino, I Prologhi, Gli uomini illustri di Girolamo.
Una raccolta di commenti al libro di Isaia dei Padri della Chiesa che spaziano dal I all'VIII secolo d.C.
Scritto a Montpellier nel 1283 circa. Con esso l’autore ha voluto dare un ritratto completo dell’umanità, dal piccolo nucleo famigliare in cui nasce il protagonista Blaquerna al mondo intero sotto la guida del papato. Questa raffigurazione lo rende un romanzo totale ma non necessariamente utopico, visto che la chiave che permette di risolvere le molteplici avventure che lo caratterizzano é |’ applicazione dei rigorosi metodi dell’ Arte lulliana. La lettura del romanzo permette di acquisire tutti gli elementi necessari alla comprensione del Libro dell’amico e dell’amato, gioiello mistico creato dallo stesso protagonista, incastonato come capitolo 100 del romanzo e parte integrante di esso.
Questa prima traduzione integrale in italiano permette perciò di accedere ad una delle opere fondamentali della letteratura europea medievale, scritta da un laico illuminato che voleva riformare l’umanità per condurla alla giusta intenzione.
Descrizione dell'opera
L’anno 2004 ha visto Genova capitale europea della cultura. Mentre ferveva il dibattito sulle radici cristiane dell’Europa, tanto controverse a livello di codifica nella costituzione europea quanto condivise nel comune sentire del cittadino e dello studioso, la cattedra di Letteratura cristiana antica – sotto la guida di Sandra Isetta, che accanto all’Università ha saputo coinvolgere l’Arcidiocesi e il suo pastore card. T. Bertone – ha colto l’occasione per riformulare il dibattito in modo nuovo e più concreto, sottraendolo alle astratte dispute di politici e giuristi per calarlo in un contesto culturale, anzi specificatamente letterario, alla ricerca di testi e documenti che, percepiti come espressione peculiare delle moderne letterature europee, rivelano ancora evidente il debito di dipendenza da quegli archetipi letterari cui ha dato vita e sostanza il cristianesimo dei primi secoli.
Ne è scaturito un momento di alto confronto con esperti di discipline apparentemente lontane (francesisti, anglisti, slavisti, storici del teatro, del cinema, dell’arte, giornalisti, vaticanisti, saggisti e scrittori), che potessero dialogare e convergere su Letteratura cristiana e letterature europee.
Ogni singola tematica è stata affrontata da un ‘cristianista’ e da un ‘modernista’. Il volume raccoglie le relazioni a due voci, in progressione di generi e temi letterari: narrativa-teatro-cinema (La centralità del dramma cristiano), agiografia (Il martire e il santo), esegesi (Il filo rosso del simbolo), escatologia (Alla fine del tempo).
Sommario
Presentazione (card. T. Bertone). Presentazione (S. Isetta). Saluto del Magnifico Rettore (G. Bignardi). Prefazione (M.P. Ciccarese). I Cristiani anima del mondo: momento di coscienza di una identità sopranazionale. Ieri e oggi (card. T. Bertone). 1. La centralità del dramma cristiano. Romanzo - teatro - cinema. 1.1. Christus patiens tra Euripide e Jesus Christ Superstar (M. Centanni e M. Rubino). 1.2. Il realismo espressivo tra Pasolini e Gibson (A. Tornelli e S. Margarino). 1.3. Quo vadis? L’uomo in via: il romanzo di Pietro tra gli Atti apocrifi e Sinkiewicz (E. Norelli e M. Salotti). 2. Il martire e il santo. 2.1. La persecuzione nel diario femminile: Perpetua e Anna Frank (C. Mazzucco e G. Momigliano). 2.2. Le tentazioni di sant’Antonio da Atanasio a Flaubert: mediatore Bruegel (S. Isetta e M.C. Viggiani). 2.3. Dal taumaturgo al santo guaritore: un problema al femminile (E. Giannarelli e P. Fontana). 2.4. Confessio: Agostino e Rousseau allo specchio (L. Pizzolato e P. Pinelli). 3. Il filo rosso del simbolo. 3.1. Isacco nella lettura allegorica di Ambrogio e l’incontro con Ifigenia nel teatro moderno (A. Nazzaro e G. Paduano). 3.2. «Fino a quando Signore?». I Moralia in Iob di Gregorio Magno e I fratelli Karamazov di Dostoevskij (G. Cremascoli e G. Ghini). 3.3. Il dialogo interreligioso fra Giustino e Abelardo (P. Grech e G. Orlandi). 4. Alla fine del tempo. 4.1. Il paradiso perduto: dalla Genesi a Milton alla scena (R. Palla ed E. Albinati). 4.2. Città di Dio e città del sole: storia e utopia (M. Marin e M. Marsonet). 4.3. Maria nel teatro di Rosvita e nella Commedia di Dante (F. Bertini e M.G. Fasoli). Postfazione (E. Dal Covolo). Indici.
Note sulla curatrice
Sandra Isetta è docente di letteratura cristiana antica presso l’Università di Genova e di introduzione ai Padri presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale - sezione di Genova. Nella collana «Biblioteca patristica» (EDB dal 1999) ha pubblicato: Tertulliano, L’eleganza delle donne. De cultu feminarum, Nardini, 1986.
Nel quadro dell’"Opera Omnia" di Inos Biffi - dopo i volumi della sezione «La costruzione della teologia medievale» - Il Mistero di Cristo comprende i saggi dedicati alla riflessione sulla «sacra dottrina» e su alcuni dei suoi contenuti fondamentali.
Il primo tomo Sapere il Mistero è dedicato alla conoscenza dell’eterno progetto divino, cioè di Gesù, il Crocifisso Signore: egli è, infatti, la mediazione, la forma e il fine di tutta la realtà, e particolarmente dell’uomo, rappresentando, così, il principio e la sostanza di tutta la Rivelazione. È, allora, evidente la conseguenza sul piano del metodo teologico, che consiste nella lettura e nell’interpretazione rigorosa di ogni cosa dal profilo di Cristo. Il che equivale a riconoscere il cristocentrismo al cuore della teologia e a ritenerlo la condizione assoluta di un rinnovamento della figura della teologia. D’altronde, ciò corrisponde all’itinerario che l’autore ha percorso nei lunghi anni del suo studio e delle sue ricerche e che lo ha portato, di tappa in tappa, alla consapevolezza sempre più esplicita e congruente del primato del Cristo Risorto e glorioso.
Col rilievo del metodo, Sapere il mistero considera tuttavia anche alcuni aspetti del dogma cristiano, nei quali l’opera del Crocifisso salvatore si rifrange, mostrando la sua multiforme ricchezza. Il secondo tomo tratterà L’esperienza del mistero, in particolare nella forma dei sacramenti, che sono la presenza del Signore nel tempo della Chiesa, specialmente nell’Eucaristia, che di quella presenza e di quella esperienza costituisce la pienezza.
Terzo volume, indice analitico dell'Opera Omnia di Sant'Agostino, (lettere g-o).