
Nel 384 d.C., alle soglie di un decennio fatale per le sorti del paganesimo, il prefetto di Roma Simmaco e il vescovo di Milano Ambrogio si affrontano in merito alla presenza dell'altare della Vittoria nel Senato. Simmaco, l'uomo della religione tradizionale, invoca pluralismo e tolleranza per gli dèi dell'antica Roma; Ambrogio, l'uomo della nuova fede, nega ogni possibilità di dialogo e di compromesso tra vecchia e nuova "religio", censurando come segreta volontà di dominio l'appello di Simmaco alla tolleranza. Una delle prime e più significative tappe di quel dibattito sulla tolleranza che impegnerà tanta parte del pensiero moderno e contemporaneo. Con introduzione di Ivano Dionigi e un saggio di Massimo Cacciari.
Dai fortunatissimi scritti morali e introspettivi, un'antologia di pensieri sui temi decisivi della nostra esistenza.
Collocandosi tra medioevo ed età moderna, Niccolò Cusano consegnò al suo tempo travagliato da gravi conflitti in seno alla Chiesa e allo Stato un cristianesimo rinnovato, con particolare attenzione alle nuove esigenze culturali.
Anselmo, grande teologo e filosofo medievale, studiò ossessivamente per anni un problema: un'argomentazione con premesse per sè evidenti, vale a dire non richiedenti nessuna dimostrazione, capaci di dimostrare l'esistenza dell'Essere assoluto, ossia di Colui da cui tutto dipende e che non dipende da nulla. Proprio quando stava per desistere, improvvisamente ebbe la soluzione durante una notte in cui non riusciva a dormire. Era arrivato alla famosa prova ontologica di Dio, di cui tratta nel Proslogion. Questa edizione della BUR, ampiamente annotata da Lorenzo Pozzi, riporta anche le famose obiezioni mosse da Gaunilone e le risposte critiche di Anselmo.
Antologia di autori cristiani, vissuti tra il I e il XV secolo, che hanno trattato il tema della luce. Il volume e un sussidio volto a recepire la luce nell'arte. Infatti, tutto cio che si manifesta e luce" (Ef 5,13) e "uno sguardo di luce allieta il cuore" (Pr 15,30). I testi di Filone, Basilio, Boezio, Dionigi Aeropagita, Giovanni Scoto, Rabano Mauro, Roberto Grossatesta, Caterina da Siena e Marsilio Ficino, forniscono le loro suggestioni sulla luce testimoniando che la 'Luce e Dio che e Amore e Bellezza'. "
Atti del colloquio Filosofia e mistica" svoltosi a Roma il 6 e 7 dicembre 2001. " La mistica e la filosofia sembrano dover essere sempre l'una irriducible all'altra, lontane o estranee l'una all'altra, su vie eterogenee. Cio che le differenzia e il fatto che pongono su piani diversi la cura della sophia". Su questo tema si sono interrogati alcuni docenti Filosofia e Teologia come Angela Ales Bello, Luigi Borriello, Alvaro Caciotti, Andrea Grillo, Elmar Salmann, delle maggiori Facolta teologiche e Pontificie Universita. "
Agile volumetto nato con l'intento di proporre con semplicità un percorso liturgico quaresimale e pasquale attraverso i pensieri e le riflessioni dei Padri della Chiesa. Questo libretto si propone di far conoscere con semplicità i pensieri e le riflessioni di alcuni Padri della Chiesa in relazione ai tempi forti dell'anno liturgico. Ogni brano è corredato da un'introduzione in corsivo scritta dall'Autore per avere una chiave di lettura del testo attuale.
Catalogo della mostra che Aosta ha dedicato al suo santo. Catalogo volto alla divulgazione della vita e dell'opera di Sant'Anselmo da Aosta, mediante la ricostruzione sintetica delle vicende umane e del pensiero di un protagonista della scena politica e intellettuale del secolo che ha visto un profondo rinnovamento della civiltà europea.
Atti della Conferenza sul tema 'Tommaso d'Aquino e il dialogo con l'Islam', Aquino 7 marzo 2009.
«Quello di Tommaso è un vero umanesimo "simbolico e integrale che permette di concludere che "il modo di esistere che comporta la persona umana è più degno di tutti»
Gianfranco Ravasi
Prefazione di Massimo Cacciari e postfazione di Inos Biffi.
L'autore segue Tommaso sia nel distinguere differenti sfere e dimensioni dei beni personali e sociali, sia nel riconoscere diverse azioni e politiche che verso di essi si indirizzano. Ciò lo conduce alla riflessione di specifiche idee a proposito delle condizioni della comunità, le quali sono, a loro volta, condizioni politiche e giuridiche. Egli cita Tommaso a riguardo dell'esigenza di un solido amore del bene pubblico e suggerisce che esso può essere inteso nei termini di un concetto non così centrale negli scritti di Tommaso, vale a dire il concetto di cultura. Si tratta di un'idea molto interessante che apre ad un potenziale legame del pensiero tomassiano al mondo contemporaneo.
Perché presentare nuovamente al pubblico la Didachè, che sin dalla sua scoperta (1873) e prima pubblicazione (1883) è stata oggetto di numerose traduzioni, studi e commenti? La risposta è una sola: l’esigenza di osservare il testo sotto una luce nuova. La Didachè veniva considerata come la più antica opera della Patristica Cristiana, e, giustamente, era vista come una straordinaria testimonianza della vita di una Comunità alla fine del I sec., nel particolarissimo momento della prima elaborazione di un cammino di fede attraverso cui si sarebbe operato il progressivo sviluppo di tutta la Chiesa. Abbiamo cercato qui quanto più possibile di metterne in luce i profondi legami con l’ambiente ebraico di origine, cercando di intravedere, attraverso il greco della koinè, parole ed espressioni che permettessero di risalire al contesto culturale e spirituale dell’ebraismo. Del resto siamo di fronte ad un’opera che certamente si è avvalsa di testi precedenti composti sia in ebraico che in aramaico. Lo stesso titolo dell’opera viene reso con Torah, termine ebraico corrispondente ad “insegnamento”, in greco Didachè. Quando il testo venne pubblicato gli studiosi ebbero l’impressione di essere trasportati sulla scena delle origini cristiane, all’epoca in cui i membri della Comunità ebraica messianica erano assidui nell’ascoltare la didachè degli apostoli (At 2,42) e la Comunità si apriva all’ingresso dei goyim, dei pagani che decidevano di convertirsi. Un ebreo e una cristiana rileggono e commentano quello che alcuni considerano il più antico testo cristiano, che forse precede anche le Lettere di Paolo e i Vangeli.

