
La Filocalia è una raccolta di testi tradizionali sulla preghiera ortodossa, soprattutto "solitaria". Questo tipo di orazione e ascesi prende le mosse dagli anacoreti egiziani del IV secolo per giungere fino ai monaci del Monte Athos del XV secolo. Per il contenuto, oltre che per l'ispirazione dei suoi compilatori, la Filocalia converge verso la preghiera del cuore o la preghiera di Gesù, che alcuni hanno chiamato il "cuore" della spiritualità ortodossa. A cura di J. Gouillard.
Questo profilo biografico percorre le tappe essenziali del cammino umano e spirituale di Giovanni della Croce e si propone per una prima conoscenza del dottore della Chiesa. L'autore, conoscitore della letteratura spirituale carmelitana, pone grande attenzione alle opere di Giovanni della Croce, citando i suoi scritti e sottolineando in questo modo l'attualità di questo ricercatore di Dio che con la sua opera letteraria ha dato voce all'insopprimibile desiderio del cuore umano, quello di incontrare in Dio il senso della vita. Il volume, arricchito da un inserto fotografico, è concluso da un'appendice che introduce alla lettura delle opere di Giovanni della Croce e riporta un'antologia dei suoi scritti principali.
Scritta tra il 397 e il 400, questa è una delle opere della maturità di Agostino d'Ippona, sicuramente la più originale sia dal punto di vista letterario che da quello dell'introspezione psicologica e che ci dà la misura della profondità del suo travaglio e della acutezza della sua mente speculativa. Le Confessioni di Agostino sono, da una parte, la considerazione delle ambiguità e degli errori che accompagnano l'esistenza umana e, dall'altra, la confessione dell'amore e della misericordia di un Dio che non si fa cercare invano. La presente edizione si avvale di una introduzione che colloca Agostino e la sua opera nel contesto storico, culturale e ecclesiale del suo tempo, fornendo in questo modo alcune chiavi di lettura del suo pensiero. Volume curato da L. Landi.
Questo volume di E. Bergadano, vuole offrire un primo strumento di conoscenza della vita e della spiritualità di questa donna semplice che con la sua esperienza ha indicato al mondo la strada della fiducia nella Divina Misericordia. In sei capitoli viene ripercorsa la vita di sr. Faustina Kowalska, attingendo al suo Diario, dove registrava le tappe della sua esperienza mistica e dove tracciava un percorso che sarebbe diventato itinerario di vita spirituale per molte persone. Come per tutti i volumi di questa collana "I Radar", il libro contiene anche un'appendice dove sono raccolti: un capitolo dell'Enciclica Dives in misericordia di Giovanni Paolo II, pagine del Diario e scritti di sr. Faustina e altri contributi per la riflessione sul tema della misericordia.
Per tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" Con un grande maestro, questa edizione economica presenta il testo integrale del Cantico spirituale. L'opera viene ampiamente introdotta con notizie biografiche sull'autore, ma specialmente con una attenta guida alla lettura del testo. Nel Cantico spirituale Giovanni della Croce si esprime anzitutto in un intenso componimento poetico: in esso, sul modello del Cantico dei Cantici, il rapporto tra l'anima e Dio è descritto come la vicenda di due innamorati. Ciascuna strofa del cantico poetico viene poi spiegata dallo stesso autore, che così riesce a unire, in una stessa opera, il linguaggio simbolico ed evocativo della poesia e quello espositivo e chiarificatore della dottrina. Il risultato fa di questo testo fondamentale una delle opere di riferimento della tradizione spirituale cristiana di tutti i tempi.
Nell'anno dedicato dalla Chiesa all'Eucaristia, pubblichiamo le 16 omelie sull'Eucaristia, trascritte dallo stesso Carlo Borromeo o da fedeli testimoni. Il santo vescovo si rivolge al popolo, ai potenti, ai principi dell'epoca, al suo clero, ai religiosi: a tutti indica con chiarezza la via di una intensa devozione eucaristica. Numerose e scelte con cura le sue citazioni della Scrittura. Ferma e illuminante la dottrina. Pagina dopo pagina l'Eucaristia diviene modello e fonte di vita cristiana, di armonia nella comunità, di trasformazione del mondo. Con una completa biografia dell'autore e un'attenta introduzione sul tema "Il pensiero di San Carlo sull'Eucaristia".
Si tratta della raccolta di 100 inni tratti dai testi cristiani, partendo dal Padre Nostro fino a Simeone Il Nuovo Teologo (949-1022) Si tratta di testi delle varie liturgie (romana, gallicana, bizantina, armena, siriaca, ecc.), ma anche dei grandi innografi cristiani, da Ambrogio di Milano a Paolino di Nola, da Venanzio Fortrunato a Efrem Siro, da Prudenzio a Giovanni Damasceno. Inni per la preghiera liturgica, come invocazioni, suppliche personali e espressioni di lode al Signore che nascono dal cuore dei cristiani, talvolta conosciuti, come i grandi appena citati, altre volte sconosciuti, come i testi ricavati dalle epigrafi. L'introduzione di don Berselli offre tutti gli elementi necessari per inquadrare i testi, senza ingombrare il lettore con informazioni ridondanti. Gli indici (per autori, temi, ecc.) offrono spunti per l'utilizzo personale o comunitario.
Ebrea tedesca, Edith Stein nasce a Breslavia (allora tedesca, oggi polacca con il nome di Wroclaw) il 12 ottobre 1891. Dotata di straordinaria intelligenza, è prima allieva e poi assistente del filosofo fondatore della fenomenologia Edmund Husserl, divenendo a sua volta un'insigne filosofa. Convertitasi al cattolicesimo nel 1921 e battezzata nel 1922, insegna a lungo, in particolare a Spira in un istituto cattolico. Poi, finalmente, nel 1933 realizza il suo grande desiderio: entra nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Pur essendo una religiosa, non sfugge alla persecuzione nazista: in quanto ebrea viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942. Beatificata nel 1987 e canonizzata nel 1998, è dichiarata nel 1999 da Giovanni Paolo II compatrona d'Europa insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia.
Gregorio di Nissa, con queste omelie sul Padre nostro (nella versione di Matteo), rivela l'intensità e la profondità di pensiero di uno dei più grandi Padri orientali. L'opera è strutturata in cinque parti (omelie): la prima, di carattere introduttivo, parla della necessità della preghiera e del modo di pregare. Le altre sono dedicate alle meditazioni sulle varie parti dell'orazione del Signore: "Padre nostro che sei nei cieli" (Omelia 2), "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno" (Omelia 3); sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il pane quotidiano" (Omelia 4) e l'ultima parte (Rimetti a noi i nostri debiti ecc.) nell'Omelia 5. L'interpretazione allegorica e quella letterale si intersecano a seconda che rispondono al fine ascetico-morale dell'autore. Le omelie sul Padre nostro, nella loro relativa brevità, sono ricche di spunti speculativi, teologici, mistici e morali che rivelano in Gregorio l'uomo di pensiero, il filosofo, ma soprattutto l'asceta con la mente e il cuore fissi al cielo.
Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell’autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l’esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all’esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno ‘straniero’, un altro che irrompe destabilizzando la logorata ‘domesticità’ cui il canone religioso l’aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di ‘perdita’ e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l’accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell’inaspettato incontro con la sua presenza. «Una verità interiore appare solo con l’irruzione di un altro», ci dice, «perché si desti e si riveli, occorre sempre l’indiscrezione dello straniero o l’urto di una sorpresa. Bisogna essere sorpresi per diventare veri». Come i discepoli di Emmaus, rapiti dalla rivelazione che lo ‘straniero’ alla cui ignoranza dei fatti guardavano con sufficienza è proprio il Signore, e da quello svelamento cambiati anche nel loro rapporto con gli altri, così tutti i cristiani incontrano in modo nuovo l’alterità degli uomini e da essa e con essa vengono trascinati verso l’esperienza dell’alterità di Dio. Gli apostoli sulle strade contemporanee a Gesù, ma anche un educatore o un padre di fronte a un giovane, un missionario partito per ‘un altro paese’, una società alle prese con i suoi fermenti di cambiamento: sono tutte occasioni per incontri con una pluralità di universi, con un intreccio di legami sociali dai quali si può uscire cambiati e resi più veri. È l’ideale, caro a de Certeau, della ‘vita comune’, quella vita in cui l’esperienza dell’incontro con gli altri stimola l’accettazione dei limiti della propria particolarità e nutre il desiderio dell’incontro con l’alterità e la sorpresa di Dio. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, «l’unione nella differenza».
Se volere, nella prospettiva di Tommaso, è volere il bene e il bene è tale buono - perché determina il movimento di una volontà, come può la volontà, in quanto inclinatio boni, volere il male? Può darsi la possibilità di una libera umana malvagità? Bernhard Welte, prendendo le mosse dal fatto indubitabile del male attestatoci dall'esperienza, individua nella tensione, scoperta da Tommaso, tra l'essenza e il modo d'essere della volontà umana la radice del male morale. Un male reso possibile dalla tentazione diabolica dell'uomo di considerarsi come qualcosa di infinito, dimenticando la sua natura creaturale e la destinazione ultima - destinazione che pertiene alla Grazia. È un paradosso: "proprio questo assoluto volere il bene è un male, poiché è realizzato assolutamente nella separazione dall'Assoluto, da Dio". Un'innovativa interpre-tazione di Tommaso che, al di là della ripetitività di tanta Scolastica, è un modello di ermeneutica in grado di far interloquire l'Aquinate con Schelling e Kierkegaard.
Nuova edizione a cura di Giulio Colombi
DESCRIZIONE: «Ogni teorico dell’economia e della sociologia, per aver chiaro il valore dei princìpi sui quali pensa di dover costruire la sua teoria, dovrebbe domandarsi che cosa dicano la metafisica e l’etica intorno alla solidità delle sue idee. Cadranno allora molti preconcetti, anche sul medioevo, arrivando forse alla persuasione che gli Scolastici, e san Tommaso in particolare, non furono estranei ai problemi sociali ed economici; ché anzi, molti furono risolti da essi con una grande, persuasiva chiarezza. Per questo l’autore ha creduto che fosse opera utile l’esporre per sommi capi la dottrina tomistica del superfluo.
La dottrina di san Tommaso infatti, sia pur pensata e scritta da vari secoli, appare all’autore nella risoluzione degli odierni problemi sociali ed economici di grande vitalità, perché fondata su una sicura soluzione dei problemi metafisico ed etico».
(dalla Prefazione)
COMMENTO: Una sintesi molto chiara del concetto di superfluo come è presentato nell'opera di San Tommaso. Un'esposizione che aiuta a vedere la problematicità filosofica di un concetto del quale abbiamo esperienza quotidiana.