
Tempo di meditazione, di preghiera, di conversione e di preparazione alla Pasqua, la Quaresima è un momento prezioso per crescere nel dialogo e rapporto con Dio. Ma come viverlo "al meglio"? Il Curatore ha preparato un sussidio di testi tratti dalle opere di s. Agostino allo scopo di arricchire la riflessione e la meditazione personale su alcuni temi tratti dal Lezionario feriale e festivo del tempo di Quaresima. Per ciascuna delle settimane quaresimali ha individuato un tema da sviluppare ricorrendo all'insegnamento del vescovo di Ippona, prediligendo brani tratti da opere omiletiche ed esegetiche. Un iniziale riferimento alla Sacra Scrittura o alle preghiere liturgiche del giorno suggerisce una possibile traccia di riflessione, alla quale seguo-no una breve spiegazione del brano di Agostino. Infine un pensiero agostiniano, inerente ad un contesto di invocazione o di lode al Signore, suggella la lettura e apre alla meditazione personale, per una maggiore conoscenza e approfondimento del mistero pasquale.
Per sant'Agostino la Quaresima è il simbolo della vita dell'uomo. Tutta la nostra esistenza è una prova, una Quaresima, affinché, purificati, possiamo vivere una Pasqua eterna. I quaranta giorni che precedono la Resurrezione sono perciò occasione di meditazione e preghiera, di rinnovamento, di digiuno inteso come strumento di purificazione interiore, di silenzio e dialogo con Dio. In questo cammino l'uomo non è solo. Nei ventiquattro Sermoni qui raccolti il costante richiamo alla Chiesa, spinge Agostino a ricordare ai suoi diocesani che la penitenza quaresimale ha carattere comunitario; se la comunità ecclesiale è simile ad un corpo, le sue membra unite e collegate nel bene e nel male devono incoraggiarsi ed essere di esempio gli uni per gli altri. La raccolta è preceduta da un'ampia e illuminante introduzione.
Il libro più letto e amato della letteratura cristiana antica dalla voce di Alessandro Preziosi.
All'interno della vastissima produzione di Giovanni Crisostomo, le tre omelie De Davide et Saule - con ogni probabilità pronunciate e messe per iscritto nella Pasqua del 387 - costituiscono un ciclo di predicazioni i cui temi centrali sono l'ira, che spinge a cercare vendetta sul proprio nemico, e le virtù ad essa contrapposte, cioè la pazienza, la mitezza e la benignità, che muovono, invece, al perdono. La vicenda biblica che nelle omelie viene commentata è la storia di Davide e Saul: nel Primo libro di Samuele Saul, pur avendo ricevuto da Davide numerosi benefici, tenta più volte di ucciderlo, laddove l'altro, trovandosi a sua volta nella condizione di farsi vendetta, in numerose occasioni risparmia il proprio nemico. Davide, dunque, con la sua capacità di resistere alle tentazioni dell'ira, diventa il referente esemplare per le virtù che l'Autore propone ai fedeli: in quanto uomo, perché capace di superare l'inevitabile condizione di peccato; nel suo rapporto con Dio, perché, consapevole delle proprie miserie, si affida a Lui con fede, speranza ed amore sincero; nel suo rapporto con gli altri uomini, perché non cede alle passioni ma sa prendersi cura persino dei nemici.
Il Libro sul cuore indurito del Faraone, risalente al V secolo d.C., è un trattato attribuito a Pelagio. Si tratta di uno scritto espressione di una dottrina maturata nel Cristianesimo delle origini, il pelagianesimo, secondo la quale la santità è nelle possibilità dell'uomo. L'autore individua pertanto alcuni brani dell'Antico e Nuovo Testamento che sembrano confermare tale visione contro l'idea contraria secondo la quale Dio sceglie chi salvare e chi no. Diversi sono egli esempi scelti e commentati. Tra questi il testo si sofferma in modo particolare sulla vicenda del Faraone - nella quale il cuore indurito del Faraone lo ha reso ostinato nel proposito di non lasciare andare il popolo di Israele - che ha dato il titolo all'intero trattato. L'ampia introduzione è un ottimo sussidio alla lettura e comprensione del testo.
Omelie sulla Preghiera e in particolare sul Padre Nostro.
Le omelie di Gregorio di Nissa sulla preghiera del Signore si possono far risalire agli anni 379-380. Con quest’opera egli si inserisce in una importante tradizione patristica di commento al passo di Matteo 6, 9-13 dove è riportato il Padre nostro. Prima di lui, infatti, altri Padri della Chiesa, Tertulliano e Cipriano tra i latini e Cirillo di Gerusalemme e Origene tra i greci, si erano confrontati con l’interpretazione di questo brano evangelico. Testo esegetico, anche se è evidente la natura omiletica di queste composizioni, l’opera è divisa in cinque omelie che passano in rassegna le sette petizioni in cui si articola l’orazione del Signore. Emerge in esse la lettura morale che Gregorio di Nissa fa del Padre nostro. La preghiera, dice il Nisseno, è un “bene” perché essa ci pone alle presenza di Dio. Tuttavia questa “familiarità” con Dio non può essere intesa come qualcosa di astratto ma deve avere una ricaduta concreta nella vita dell’uomo e le virtù che la modellano devono contenere un riflesso di quella giustizia, santità e bontà che riconosciamo a Dio quando lo chiamiamo «Padre nostro».
Questo manualetto di mistica raccoglie brani e brevi testi dei grandi maestri di spiritualità di diverse epoche e tradizioni religiose. Sono presenti il filosofo pagano Plotino; soprattutto i mistici cristiani, tra i quali Meister Eckhart, Giovanni Taulero,Giovanni della Croce;alcuni mistici islamici medievali,come Al Din Rumi, Ibn Ata Allah; alcuni mistici indiani contemporanei: Vivekananda, Ramakrishna,Yogananda. Il volume è concepito come testo di contemplazione e di ausilio alla vita spirituale.I testi trattano dell’intimo incontro tra l’anima del credente e il Signore e dei difficili percorsi verso quest’incontro. Essi presentano in modo piuttosto esauriente il faticoso pellegrinaggio interiore dell’anima, descrivendo le esperienze dei mistici,che trascendendo dogmi e culti conducono alla sublime meta della “visione immediata della Verità” (in un’identificazione con Dio senza intermediari).Il testo è suddiviso in nove parti:Dio e il Regno dei Cieli;Purificazione e unione; Amore e umiltà; Morte e trascendenza della morte; Preghiera; Meditazione, contemplazione, silenzio; Grazie e illuminazione, Il nulla e la vita divina. La nona parte riporta una sintesi, rielaborata in lingua corrente, di un testo antico (del 1749) e molto raro: Consigli per la pratica spirituale, invocazioni e giaculatorie per essere tutto il giorno alla Presenza di Dio. Conclude il volume un Florilegio, che raccoglie pensieri brevi di mistici, una piccola antologia nell’antologia. “Appena potete,immergete la vostra mente nel pensiero infinito del Signore. Parlategli con il cuore; Egli è il più vicino e il più caro di tutti i vostri cari. Amatelo come un avaro ama il denaro,come un uomo appassionato ama la sua innamorata,come chi sta per annegare ama il respiro.Quando desidererete Dio con questa intensità,Egli si manifesterà a voi”.
San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa, è noto per lo più come zelante predicatore, difensore della dottrina cattolica, fondatore dell’Ordine della Visitazione. Dalle sue opere, però, emerge anche una profonda conoscenza della psiche umana e dei mali che possono affliggere l’anima, i cosiddetti vizi capitali.
Il libro propone un cammino di guarigione dalle malattie dell’anima ispirato appunto agli scritti e alla vita del santo.
Dedicando un capitolo a ciascuno dei vizi capitali, l’autore individua nell’autentica conversione del cuore la via verso la guarigione interiore e nell’amore di Dio il vero balsamo per le nostre ferite.
Punti forti
Il volume presenta un aspetto particolare della figura di san Francesco di Sales, quello di fine conoscitore dell’animo umano.
Ricorrenze particolari
24 gennaio: festa di San Francesco di Sales.
Destinatari
In particolare: pubblico con interessi psicospirituali.
Autore
Gilles Jeanguenin, nato nel 1960 in Svizzera, laureatosi in teologia presso l’Università di Friburgo, è sacerdote della diocesi di AlbengaImperia, dove esercita ufficialmente il ministero di esorcista. Si è specializzato in demonologia e psicopatologia clinica, è membro dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, oblato secolare dell’Ordine di San Benedetto, nonché membro affiliato all’Ordine della Visitazione. Collabora con l’ufficio liturgico diocesano per la formazione al diaconato permanente ed è autore di diversi libri in Italia e all’estero.Tra le sue opere più recenti in lingua italiana, Discernere: pensare e agire secondo Dio (2008), I Fioretti di san Francesco di Sales (2008), Gli angeli esistono! (20072), «Non è vero... ma ci credo!» (2007), Il diavolo esiste! (2005). Con Paoline ha pubblicato Preghiere per ogni circostanza (2009) e San Francesco di Sales e la sua lotta contro il diavolo (2010).
"Per grazia di Dio sono cristiano, per le mie azioni un grande peccatore, per condizione un pellegrino senza dimora del genere più umile, che vaga da un luogo all'altro. Tutti i miei averi consistono in una bisaccia di pan secco sulle spalle, e la Sacra Bibbia sotto la camicia. Nient'altro".
(Incipit - Primo racconto)
La Filocalia è una raccolta di testi tradizionali sulla preghiera ortodossa, soprattutto "solitaria". Questo tipo di orazione e ascesi prende le mosse dagli anacoreti egiziani del IV secolo per giungere fino ai monaci del Monte Athos del XV secolo. Per il contenuto, oltre che per l'ispirazione dei suoi compilatori, la Filocalia converge verso la preghiera del cuore o la preghiera di Gesù, che alcuni hanno chiamato il "cuore" della spiritualità ortodossa. Il Pellegrino russo dei famosi "Racconti" fece della Filocalia il suo specchio di coscienza e il suo breviario; gli ortodossi praticanti la tengono in altissima considerazione e la venerano come un libro sacro. Questo volume è un contributo per approfondire e crescere nella dimensione spirituale e raggiungere l'armonia tra azione e contemplazione. A cura di J. Gouillard.
Il libro VIII delle "Confessioni" rievoca il momento cruciale della vicenda esistenziale di sant'Agostino, culminante nella definitiva conversione, descritta nella famosa "scena del giardino" della sua casa milanese. Il complesso intrecciarsi di sentimenti, pensieri, rivolgimenti interiori dell'intellettuale, che progressivamente ma con estrema fatica si distacca dalle attrattive del mondo per dedicarsi completamente a Dio, è preparato dall'efficace racconto dell'esperienza di conversione vissuta da altri personaggi in vario contatto con lui. Lo scrittore sceglie di alternare momenti narrativi ad altri di riflessione e scandaglio interiore, con il risultato di conferire all'intero libro un andamento personale e partecipato dall'indubbio valore letterario
Che cosa significa essere cristiani oggi? E in particolare in Italia?
Dovrebbe essere chiaro! Eppure, ogni epoca sente l'esigenza di riscoprire nuovamente il significato.
Nel libro gli autori tentano una ricostruzione fenomenologica dell'appellativo. Si può essere cristiani nel nome, nei fatti, nel cuore. Dall’altro lato rintracciano i riferimenti al cristianesimo in alcuni passaggi e pensatori della cultura italiana ed europea.
Emerge che l'essere cristiani, in Italia, è una condizione che oscilla tra il riconoscere di non potersi non dire cristiani (Croce) e il pretendere di dirsi cristiani con formule del tipo: "sono x, sono y, sono CRISTIANO!"
Ma che cosa ha significato il momento in cui: "i discepoli furono chiamati cristiani"(At 11:26)?