
Questo volume intende presentare il pensiero di alcuni Padri orientali e occidentali sul ministero ordinato attingendo direttamente dai loro scritti e facendo parlare loro stessi. L'attenzione dell'autore è rivolta a cinque scritti dei Padri che attraversano l'intero periodo patristico (Lettera a Corinti di Clemente Romano; A Donato di Cipriano; De Sacerdotio di Giovanni Crisostomo; De Officiis di Ambrogio; Regula Pastoralis di Gregorio Magno). L'analisi di queste fonti è preceduta da uno studio, di carattere generale, sul munus regendi (il compito di guida pastorale) nei Padri della Chiesa. Alla luce della loro peculiare esistenza umana, culturale e pastorale i Padri ci offrono delle piste per essere "preti del e nel nostro tempo". Essi ci indicano delle priorità spirituali e pastorali, ci sono di esempio e di modello per una inculturazione della fede e per una evangelizzazione forte e coerente in un presente tanto complesso quanto affascinante. Attingere ai loro scritti, e quindi alla loro esperienza, vuol dire avere la possibilità di una conoscenza "sapienziale" di Cristo e della Chiesa, ma anche di un confronto con i loro metodi e le loro concrete vie di evangelizzazione. Ciò potrà costituire un aiuto e un alimento per la vita spirituale e pastorale non solo dei ministri ordinati, ma anche dei religiosi e dei laici. Con una introduzione di Vittorino Grossi dell'Istituto "Augustinianum" di Roma.
"Gli stimoli provenienti a una società sempre più cosmopolita e policroma, qual è quella in cui viviamo oggi, potranno probabilmente mettere in condizione i giovani studiosi di apprezzare i "cristianesimi" dell'antichità, nelle loro diverse declinazioni e caratterizzazioni culturali meglio di quanto non sia avvenuto nei decenni scorsi, quando si era persuasi di separare con l'accetta bianco e nero, verità ed errore, ortodossia ed eresia, e ciò a discapito dei chiaroscuri di cui è fatta la storia e la vita stessa, anche quella degli antichi cristiani" (G. Rinaldi). Questo libro intende offrire ai lettori un panorama il più completo possibile delle fonti utili per studiare le correnti del cristianesimo antico che sarebbero state poi definite "ereticali". Lo studio non comprende solo le fonti letterarie ma anche quelle documentarie: archeologia, iscrizioni, papiri. Inoltre, per la prima volta, sono presentate le testimonianze dei pagani sulle eresie e sulle lotte interne tra cristiani. Il repertorio include un elenco completo delle leggi dei secoli IV-V miranti a reprimere il dissenso religioso e le eresie.
La vita spirituale e terrena, le opere espiatorie e le visioni di Suor Anna Caterina Emmerick. La prima biografia completa in italiano tratta dalle fonti dei suoi biografi contemporanei.
La santa preferita dal beato Giovanni Paolo II ci aiuta a riflettere sulla realtà del Purgatorio, che, come dichiarò il papa polacco in un discorso dell’agosto 1999, “non indica un luogo, ma una condizione di vita. Coloro che dopo la morte vivono in uno stato di purificazione, sono già nell’amore di Dio, il quale li solleva dai residui dell’imperfezione”.
«Meno non significa affatto decrescere. Vuol dire arretrare, questo sì: nell'indifferenza, nell'individualismo, nella conflittualità, nella bulimia del consumismo e della ricchezza. Ma per essere più. Più civili, più realizzati, più umani, più felici. Sì, meno è di più. Occorre creatività, e anche un po' di follia, occorre essere affamati di futuro. E tutto questo, non è forse proprio nelle corde della iniziativa The economy of Francesco?» (Francesco Antonioli). Con l'iniziativa The economy of Francesco, papa Bergoglio ha convocato ad Assisi cinquecento giovani economisti e imprenditori sotto i 35 anni, invitati a scrivere un "patto" per cambiare l'attuale economia e dare un'anima all'economia di domani. Occorre correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell'ambiente, l'equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future. Questo libro è una provocazione. Ricco di spunti e di originali suggestioni, apre uno sguardo sul significato dei valori e delle spinte ideali per la vita economica. Ma lo fa ritornando all'antico, a due santi carismatici, a due manager ante litteram, inventori di prototipi finanziari e di organizzazione aziendale a cui si ispira la nuova "economia civile", una teoria che è responsabilizzante e parla a tutta la società: alle imprese, ai consumatori, ai decisori pubblici.
Breviario esicasta si compone di due preziosi saggi di Dumitru Staniloae, uno dei maggiori teologi ortodossi rumeni del XX secolo, considerato "la colonna della teologia ortodossa contemporanea" e il "teologo dell'amore" per eccellenza. Il primo contributo, che dà il titolo al libro, raccoglie gli esercizi spirituali che padre Staniloae predicò ai monaci della comunità monastica benedettina di rito bizantino, presso l'Abbazia di Chevetogne, la cui principale vocazione è quella di mantenere vivo il dialogo ecumenico con la tradizione ortodossa. Queste meditazioni tenute nel settembre 1974, ci consegnano un limpido distillato del suo insegnamento sulla preghiera. In filigrana emerge una dottrina che è il frutto di un'assidua frequentazione della grande tradizione patristica-esicasta e filocalica. La riflessione è incentrata sull'esichia, ovvero su una particolare modalità di contemplazione orante connotata da uno stato di profonda pace del cuore. Il secondo contributo, "La ricezione della tradizione nel mondo di oggi", scritto nel 1979, si concentra sul significato della tradizione cristiana nel mondo contemporaneo, con il preciso intento di presentare una risposta alla ricorrente domanda: la cultura contemporanea può ancora far tesoro della tradizione? I due brevi saggi riflettono una profonda sensibilità maturata nei confronti della "preghiera del cuore" radicata intimamente nella teologia orientale, cui si aggiunse l'esperienza spirituale personale di un sapiente testimone della spiritualità cristiana del Novecento, tale da rendere preziosa questa traduzione italiana di Staniloae, anche nell'intento di celebrarne i centoventi anni dalla sua nascita.
I testi delle preghiere di Agostino non sono composizioni a sé stanti, ma s'intrecciano con i suoi discorsi sull'uomo e su Dio, sulla sua vita, sui suoi peccati, sulle sue esperienze di misericordia. In esse Dio appare costante interlocutore della sua esistenza, presenza viva e costante. Una preghiera intessuta di pensieri e di sentimenti, di luci e di ombre, costantemente aperta al futuro pur nutrita di mille memorie. Egli un giorno, volendo riassumere il nocciolo di ogni preghiera, scriverà che essa è tendere con amore a Dio, alla vita eterna, cioè all'incontro svelato e definitivo con lui, espressione del desiderio più profondo del cuore umano. Questo radicamento degli interrogativi, dei pensieri e della stessa preghiera nel cuore degli uomini ha reso Agostino nel corso dei secoli vicino anche alle persone che si ritengono lontane da Dio, ma che sono pensose. Le parole di Agostino fanno per così dire corpo con la sua persona, con la sua esperienza, con la sua lingua, con i vari tempi della sua vita; per questo risulta difficile la loro traduzione, anche perché egli costantemente allude sia ad espressioni della sacra Scrittura che non sempre cita in modo esplicito, sia ad esperienze della sua esistenza che richiama solo in forma allusiva.
Le Confessioni sono l'autobiografia spirituale di Sant'Agostino. Un'opera grandiosa, scritta e pubblicata perché i lettori ringraziassero Dio con Lui per averlo salvato dal naufragio spirituale, in cui il travaglio morale, filosofico ed esistenziale lo stava inabissando ad ogni momento. Figure di spicco hanno contribuito a farlo approdare al porto della salvezza in Gesù Cristo, nell'ambito della Chiesa Cattolica: il Vescovo di Milano Ambrogio e, soprattutto, sua madre Monica. Alle vicende narrate, in nove libri, che vanno dalla sua Nascita fino alla morte della madre, ne aggiunge altri quattro, nei quali tratta argomenti di grosso spessore culturale e filosofico, come la creazione, la memoria, il tempo, la felicità.
«Nessuno sa davvero con esattezza che cosa voglia dire “gnosi” e il termine viene interpretato in modi assai diversi. Alcuni ne limitano radicalmente la nozione, riservandola a un gruppo ristretto di ebrei, cristiani e pagani; altri intendono la “gnosi” come religione universale o come “corrente sotterranea” nascosta di tutta la storia della religione e del pensiero; altri ancora usano il termine per indicare un certo tipo di filosofia della religione».
Christoph Markschies
La limpida introduzione di Christoph Markschies alla gnosi traccia un quadro complessivo e aggiornato di un fenomeno non semplice da circoscrivere.
Con queste pagine lucide e argomentate, Christoph Markschies intende fare chiarezza intorno al concetto di «gnosi» – in greco «conoscenza» – delineando le principali questioni a esso collegate e proponendone un modello fondato su elementi condivisi da buona parte degli studiosi e corrispondente a quello di numerosi teologi cristiani, così come di pensatori non cristiani, dell’antichità. Il suo discorso si dipana quindi intorno alle diverse tipologie di fonti, alle prime forme di gnosi, alle grandi scuole e al manicheismo, fino a seguire percorsi di indagine che portano al presente e agli aspetti chiave del dibattito attuale.
Completano il volume una tavola cronologica e una bibliografia ragionata.
La gioia del Natale è gioia della salvezza. Non è dato Natale senza Pasqua. I Padri della Chiesa ci aiutano a guardare la Storia dalla giusta prospettiva, per cogliervi i segni della presenza di Dio. Una presenza che nella grotta di Betlemme - nella luce che avvolge i pastori, nel giubilo che cantano gli angeli, nella stella che guida i Magi - parla già del sacrificio della Croce e della gloria della Resurrezione. Nella nascita di Gesù è già anticipata e prefigurata la Croce, il compimento della salvezza.
Una guida agile e riccamente illustrata ai luoghi in cui visse e fu attivo il grande Riformatore tedesco: Eisleben, Möhra, Mansfeld, Erfurth, Eisenach, Wittenberg e Torgau. Informazioni storiche sugli eventi della Riforma protestante e indicazioni sui luoghi da visitare per conoscere più da vicino Martin Lutero o intraprendere un viaggio, reale o virtuale, sulle sue tracce.
Il filosofo Alessandro di Licopoli, vissuto tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo dopo Cristo, appartenne alla scuola neoplatonica di Alessandria d'Egitto. L'unica sua opera pervenutaci, il trattato "Contro i Manichei", costituisce il primo tentativo di critica sistematica al manicheismo, la grande religione tardoantica che proprio in quei secoli si stava diffondendo in tutto il vicino Oriente, grazie a una intensa attività missionaria. Venuto a contatto con i diretti discepoli di Mani, Alessandro ripercorre con lucidità le vicende del mito manicheo, che abbraccia l'intera storia universale, annunciando ad ogni uomo il proprio messaggio di salvezza attraverso la conoscenza.