
Il motivo dell'agonia di Gesu e scelto da Massimo per approfondire l'indagine sulla distinzione tra le due volonta di Cristo, umana e divina.
La Lettera alla sorella fiorentina -sulla verginita e la fuga dal mondo- l'unico scritto rimastoci di Leandro, e ritenuta un gioiello di letteratura ascetica.
Il linguaggio semplice e pudico parla dell'esperienza di incontro e perdita dell'intimita col Signore, della illuminazione improvvisa e della notte, segno di una esperienza mistica esemplare.
Straordinario documento che testimonia come i teologi palestinesi, la Chiesa di Gerusalemme, hanno affrontato nell'VIII secolo l'avvento dell'Islam e della lingua araba.
Con l'editto di Milano (313), che poneva fine alle persecuzioni dei cristiani e ristabiliva la pace religiosa, Cecilio Finniano Lattanzio si accinge alla composizione del De mortibus persecutorum. L'opera, che inaugura il genere della storiografia ecclesiastica e delle persecuzioni, racconta il periodo che va dal 303 al 313. Anni bui e sanguinosi. di gelosie e lotte politiche, di tetrarchie, delitti e violenze. Lattanzio ne ripercotre le vicende soffermandosi in particolare sulle persecuzioni anticristiane, la restaurazione della pace, la rinascita della Chiesa e la punizione degli imperatori persecutori attraverso il loro erano politico, le sofferenze fisiche e morali e, il più delle volte, una morte dolorosa e infamante. L'intento è di most:rare che tutto si compie secondo il disegno di Dio affinchè "i posteri imparassero che c'è un unico Dio". Apprezzato da Pico della Mirandola e da altri umanisti come il "Gcerone cristiano", Lattanzio, consapevole di rivolgersi ad un vasto pubblico, si esprime in uno stile curato, elegante, classico, ma al tempo stesso essenziale, semplice e chiaro.
Uno dei gioielli della letteratura cristiana, una vera e propria istruzione morale di grande saggezza spirituale che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale.
Sotto il titolo di Sentenze si raccoglie, serie completa, inedita, dei testi gnomici di Evagrio che nell'offrire consigli utili alla vita cenobitica, colmano un vuoto relativo alla conoscenza diretta dell'opera e del suo pensiero ascetico. Gli otto spiriti della malvagità è un'opera molto nota, per la prima volta edita nella sua forma più estesa. Evagrio affronta il discorso dei vizi e delle passioni situandole all'interno di un percorso di affrancamento del monaco.
Il volume presenta una raccolta di sentenze di Padri della Chiesa (Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita) risalenti tra il IV e il VI secolo.
Pregare non è facile, ma si può imparare. In tale avventura possiamo ricorrere all'aiuto dei grandi maestri della spiritualità. A questo scopo, il libro propone l'insegnamento di uomini e donne della tradizione cristiana e del nostro presente, che hanno vissuto una vera esperienza di preghiera: sant'Agostino, Guido il Certosino, Domenico di Guzman, Benedetto da Norcia, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux, Ignazio di Loyola, san Francesco, Lorenzo Scupoli, Teresa d'Avila, santa Elisabetta della Trinità, John Henry Newman, André Louf, Romano Guardini, Carlo Maria Martini, Divo Barsotti, Anastasio Alberto Ballestrero, Pavel Evdokimov, Andrea Gasparino, Madeleine Delbrêl.
La scoperta dell’importanza di Cromazio come autore spirituale e della Chiesa aquileiese del IV secolo in campo liturgico e artistico, è relativamente recente, non solo per il
largo pubblico ma anche per gli addetti ai lavori. Il volume propone una raccolta di sermoni liturgici, attraverso i quali emerge una nitida e profonda riflessione teologica e spirituale, non aliena dalla necessità di mettere in pratica e dare stabilità ai dogmi teologici sulla natura di Cristo elaborati nel Concilio di Nicea del 325, ma non per questo lontana da una dimensione esistenziale
e un orizzonte pastorale, che animano la scrittura di freschezza e spontaneità. I temi fondamentali sono quello cristologico (Cristo, a partire dal Vangelo, viene descritto come via, pane, pastore, luce e sole, maestro) ed ecclesiologico (un’articolata simbologia, desunta dai testi biblici, concorre a rappresentare la Chiesa come casa, arca, monte delle beatitudini, mangiatoia che ospita Gesù, sposa di Cristo).
Interessante è, inoltre l’originale e critica presa di posizione rispetto all’alleanza tra Chiesa e potere politico, che in quegli anni si andava consolidando.
Il testo non è solo la riedizione economica del volume pubblicato nel 1982: è stato arricchito di un nuovo, ampio commento e totalmente aggiornato secondo le più recenti ricerche.
La spontanea freschezza della scrittura di questo testo seduce il lettore moderno, aiutandolo ad accostare un autore pur molto distante cronologicamente; la riflessione sulla Chiesa (la pace al suo interno, la vocazione universale, la funzione di sposa e madre), la sua autonomia dal potere politico, vivace per il vescovo del IV secolo, è sorprendentemente attuale.
L’AUTORE
Cromazio di Aquileia fu dal 370 membro del clero di Aquileia, importante nodo di transito tra Oriente e Occidente; fu stretto collaboratore del vescovo Valeriano e poi a sua volta primate della sede metropolitica, dal 387. Durante il suo episcopato sviluppò una vivace attività pastorale e si impegnò per la pace della Chiesa e la lotta contro
le eresie. La sua opera, scoperta solo di recente, consta di oltre 40 sermoni e 60 prediche sul Vangelo di Matteo.
I CURATORI
Padre Mauro Todde, dei Servi di Maria, è stato docente di Teologia Patristica e membro della redazione delle riviste Servitium e Marianum. Per le Paoline ha curato anche Spirito di Dio. Antologia dai Padri (Letture cristiane del primo millennio). Gabriele Pelizzari è ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, dove tiene il laboratorio di Introduzione alla critica neotestamentaria. Dal 2013 è Direttore della collana “Letture cristiane del primo millennio”. Tra i suoi lavori si segnala Il Pastore ad Aquileia (2010).
DESTINATARI
• Religiosi; studiosi di patristica; studiosi di esegesi biblica; laici che intendano lasciarsi guidare da una riflessione a partire dalla Bibbia, decisamente attuale per la focalizzazione su Gesù e sulla Chiesa.
Dopo una introduzione che ci dà le chiavi di lettura del linguaggio di Simeone, l'antologia raccoglie estratti dai suoi scritti - brani talvolta brevi, ma densi di contenuto, altra più elaborati - cercando di presentare i temi fondamentali della sua spiritualità. Percorrendoli, entriamo nella mente e nel cuore di Simeone, nelle sue fatiche quotidiane come nella sua profonda esperienza di Dio, che egli vuole comunicare a tutti, fiducioso nella possibilità dell'uomo di sperimentare Dio, di entrare nella sua luce, nel suo amore infinito. Sono testi ricchi di spunti speculativi, teologici, mistici e morali che rivelano in Simeone l'uomo che ha scelto Dio, il mistico con la mente e il cuore fissi al cielo.
Il testo, a carattere antologico, raccoglie alcuni dei passaggi più significativi riguardo al tema dell'ospitalità dello straniero nella Chiesa antica (con l'unica eccezione di una notizia sul carattere tipicamente cristiano di questa pratica, riportata da Giuliano l'Apostata). La radice di questo tema - espresso nella stessa Legge giudaica (basti pensare al significato rappresentato dal libro dell'Esodo) -, fortemente sottolineata nell'Introduzione dalla Curatrice, ha permesso il progressivo passaggio nella considerazione dello straniero da nemico a ospite. Tale acquisizione di valore nella considerazione dell'Altro, ben attestata nelle riflessioni dei primi autori cristiani, rappresenta un genuino apporto della tradizione cristiana al mondo Occidentale, oggi sempre più dimentico delle sue radici culturali

