
La proposta di queste brevi meditazioni vorrebbe essere proprio questa: entrare sempre più profondamente nel mistero di Maria per ottenere dallo Spirito Santo l'immensa grazia di poterla rivivere, fino a diventare Lei una vera immagine. Essere una presenza viva di Lei nel mondo, facendo rilucere qualcosa della sua bellezza e della più grande Luce di Infinito di cui Ella è solo trasparenza.
Dopo aver trattato il Padre nella Bibbia, intendiamo proporre un aspetto collaterale - anche se, in qualche modo, inedito - come quello della Madre nella Bibbia un tema complesso e intrigante, ma anche interessante, come pure - riteniamo - attuale. Perché? La progressiva emancipazione della donna in epoca moderna, con il processo delle pari apportunità e pari diritti, ha interessato non solo la società civile, ma anche la sfera religiosa e la stessa Chiesa cattolica. È quindi utile affrontare, all'interno della rivelazione biblica, il problema femminile, in genere, e specificamente quello materno, oggi, tra l'altro, investito da temi gender che ne mettono in discussione la sua essenza.
La Salette, parola profetica è segreto ineffabile, ecco l'oracolo che Raissa e Jacques ci fanno ascoltare finalmente, sulle orme di Melania Calvat e Massimino Giraud, a traverso queste pagine finora celate. "Vedete l'Europa in subbuglio, la società sull'orlo della rovina!," proclamava già il vescovo di La Salette. "Chi ci ha preservato, chi ci preserverà da disgrazie ancora più grandi, se non Colei che è venuta dall'alto sui nostri monti, per piantarvi un segno di raduno e salvezza, un faro luminoso, un serpente di bronzo..." (P. de Bruillard, Lettera pastorale della fondazione del santuario, 1° maggio 1852) Cresciuta nell'infelice Mariupol, fuggita nel 1940 dall'Europa della Shoà, Raissa ha incarnato in cuore suo, e nel poema Pietà da lei dedicato a Maria, "Colei che piange", icona della Misericordia di Dio che intenerisce e salva. Jacques, invece, ha raccolto la divina indignazione della Figlia di Gerusalemme, "schierata come armata" (Cant 6,10) contro gli idoli delle genti, è l'ipocrisia dei farisei. Oggi la guerra colpisce l'Europa ricca, e più che mai i scandali strappano le maschere. Guarderemmo verso la Montagna dello Spirito, ammonitrice e risanatrice? (Sal 121,2) Consumata dalla carità, da questo "monte" Raissa prese il volo il 4 novembre 1960. Il 28 aprile 2013, festa di altri due apostoli mariani, marca il cinquantenario della morte, tutta francescana, di Jacques. Pubblicare il suo coraggioso manoscritto, che ebbe P. Garrigou Lagrange per censore, è pregio dell'Angelicum e dei domenicani romani alle soglie della ricorrenza. L'impavidità dei fanciulli di la Salette, Lourdes e Fatima, restii alle preferenza di persone, contagiò nel 1918 i sposi davvero convertiti, che attraversarono l'Europa in guerra per portarlo in Vaticano. "Svegliare i dormiglioni" fu l'impegno romano che Maritain volle ancora svolgere, nel 1945, aiutato da Massignon (p. 607). Adesso, nel terzo millennio, lasciamoci pure interpellare, sul modo divino. Indifferenza e tiepidezza sono i contrari di Dio: le voci del suo amore sono gridi e ansimi (Is 42, 13-14).
E’ una presentazione, biblicamente fondata, della vita e della figura di Maria. Scritta da una donna protestante, ripercorre gli episodi sulla madre di Dio narrati nei Vangeli. Si richiama alla tradizione di Martin Lutero, che contrariamente a quanto si possa pensare, fino alla fine della sua vita ha onorato Maria, ne ha santificato le feste e cantato ogni giorno il Magnificat.
INDICE
Presentazione di P. Raniero Cantalamessa. Annunciazione. Visitazione. Nascita di Gesù. Presentazione al tempio. Visita dei Magi dall'Oriente e fuga in Egitto. La via di Maria con Gesù fanciullo e adolescente. La via di Maria con Gesù all'inizio della sua vita pubblica. Maria accompagna suo figlio fino alla croce. Conclusione.
Si tratta di un libro intervista su un aspetto poco scandagliato di Maria sia nella tradizione popolare che nella rappresentazione artistica. La Madonna nelle sacre rappresentazioni è spesso raffigurata addolorata o dolente, mentre questo contrasta con la testimonianza di tante apparizioni che ci raccontano invece di una Madre di Dio spesso sorridente e serena. L’autrice, partendo da una attenta lettura del testo biblico, lancia spunti di riflessione e “provocazioni” in questo senso raccogliendo le risposte di teologi, parroci, psicologi, studiosi dell’arte e scrittori attorno a questo gesto, così semplice e così comunicativo, del “sorriso”.
È la Musa ispiratrice per eccellenza, tra le donne più cantate di ogni epoca. La Madre di Dio è il soggetto dichiarato, celato o anelato di queste liriche bellissime, sapientemente scelte dagli autori. Una raccolta che mette insieme appositamente poesie di Mario Luzi, Ada Negri, Salvatore Quasimodo, Clemente Rebora, Eugenio Montale… e molti altri, tra i maggiori autori del ’900, per disegnare i tratti poetici della figura di Maria.
Maria per la tradizione cristiana è la “tota pulchra”, la “tutta bella”, anche se i Vangeli non ci offono nessun indizio per immaginarne l’aspetto fisico. E allora, di che bellezza possiamo parlare, quando si riflette teologicamente sulla figura della Madre di Gesù partire dalla Scrittura? Questo piccolo libro offre un punto di partenza ricco e suggestivo per indagare che cosa si intenda per bellezza nella sacra Scrittura e per cogliere, sotto il profilo teologico-biblico, il nesso esistente tra Maria e la bellezza come via di accesso al mistero di Dio.
Raffinato libro di poesie, strutturato come altri volumetti di questa deliziosa collana, ovvero poesia in dialetto con testo a fronte in italiano.
Le “litanie de la madona” sono 48 poesie o, meglio, commenti poetici alle litanie lauretane (la preghiera mariana che si recita alla fine del Rosario).
Il testo si rifà alla poetica di Biagio Marin, profondamente legata alle radici della sua terra, alla sua cultura primitiva marinara, costruita sui dolori dell'esistenza, sulle gioie e amori per le memorie del passato, dove proprio il dialetto gradese con le sue risonanze acquista, in questo senso, una sua verità morale e religiosa. Marin riesce a creare un linguaggio raffinato che nel corso della sua lunga attività creativa si perfeziona nello stile e raggiunge alti livelli di essenzialità e musicalità.
Si tratta di un “manuale del pellegrino” perché accanto alle parti narrative sulla vita di Bernadette Soubirous e della sua famiglia, si inseriscono alcune “Animazioni”: schede, box, spunti di interiorizzazione per tutte quelle figure più direttamente interessate ai pellegrinaggi a Lourdes, come accompagnatori, volontari, barellieri, ma anche per ogni pellegrino che voglia cogliere tutta la ricchezza spirituale di questo viaggio. Nella seconda parte del volume la figura della santa è ripercorsa stile sintetico, approfondendone i tratti psicologici e spirituali. Seguono due Appendici: la prima compie una rapida panoramica delle voci “contro” Lourdes della cultura del tempo; la seconda presenta alcune preghiere di Bernadette.
Le mani, il volto operoso del cuore. Le mani prendono e lasciano, porgono o rifiutano, carezzano, stringono, ma sanno anche colpire. Ci si prende per mano, si dà la mano, si chiede la mano, a volte è necessario «dare una mano» o mettersi nelle mani di qualcuno. Sul palmo delle mani si dice sia scritto il nostro destino… Le mani di Maria sono state mani di bimba, di sposa, di donna felice, di madre affranta, mani che hanno sperimentato la terra e il cielo, sono diventate soprattutto mani di madre per tutti gli uomini, mani di grazia per «gli esuli figli di Eva». In questo prezioso volume, ricco di illustrazioni, le mani della Vergine ci «parlano» dai dipinti in cui compaiono, dal Beato Angelico a Caravaggio, da Giotto a Mantegna, da Raffaello a Tiziano. Più di venti capolavori della storia dell’arte, riletti con sensibilità e competenza, narrano la vita di Maria attraverso la storia delle sue mani
Il sussidio segue lo schema tradizionale del Rosario, con l’aggiunta dei Misteri della Luce, e propone alla meditazione le parole pronunciate dalla Vergine durante le apparizioni del 1917 e le testimonianze dei tre piccoli veggenti, in particolare di Suor Lucia.
Recitare il Rosario significa apprendere da Maria come vivere in profondità e pienezza le esigenze della Fede cristiana. (Giovanni Paolo II)
«Ripubblicando questo piccolo testo dell’indimenticabile padre Falsini, vorremmo riproporre all’attenzione degli amanti della liturgia e alla devozione del popolo cristiano queste invocazioni che, proprio perché antiche, sono particolarmente adatte a nutrire la preghiera e il canto delle donne e degli uomini del nostro tempo» (dalla Premessa).
Il presente volume raccoglie le quattro tradizionali antifone mariane risalenti al 1249 (Alma redemptoris mater, Ave regina caelorum, Regina caeli, Salve regina) con l’aggiunta di quella che si ritiene essere la più antica preghiera a Maria (Sub tuum praesidium, del IV secolo), introdotta con la riforma della liturgia delle Ore del 1970. Ogni preghiera (in latino e italiano) è accompagnata da una sintetica introduzione del curatore, dalla melodia gregoriana nella tipica notazione antica e da un breve commento alla musica.
Completano il volume il brano gregoriano Inviolata e l’Angelus Domini.