
Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, e la sua limpida figura è stata inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni di una madonna sempre loquacissima, che affida misteri e segreti a persone d'ogni genere e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con "Nostra Signora degli eretici" Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come sorella nella fede. Solo in questo modo è possibile cancellare quell'aura che per secoli l'ha resa distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
Chi è, davvero, Bernadette? «Sarà una peste!», disse il suo padrino il giorno del battesimo ascoltando i pianti disperati della piccola durante la celebrazione. Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare lo sconvolgimento che avrebbe portato pochi anni dopo nel paesino, all'epoca sconosciuto, di Lourdes. Nata in una famiglia poverissima, Bernadette è una bambina all'apparenza come tante: analfabeta, non particolarmente devota, sempre un po' cagionevole di salute. Ma l'11 febbraio 1858 la sua vita cambia per sempre. Perché presso la grotta di Massabielle, dove si era recata insieme alla sorellina e a un'amica, accade l'inspiegabile. Da quel giorno in poi, una moltitudine di persone sempre più vasta sarà conquistata dal mistero di quel luogo, oggi divenuto meta di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Ma la vera apparizione di Massabielle forse non è quella che la narrazione ufficiale ci ha sempre raccontato. Con questo libro minuziosamente documentato, frutto di anni di studio e di ricerche, Alberto Maggi ricostruisce per la prima volta un ritratto autentico di Bernadette Soubirous, liberandola dalle false rappresentazioni angelicate che negli anni le sono state costruite addosso - lei ancora in vita, rinchiusa nel monastero di Nevers -, e che ne hanno soffocato la sorprendente genuinità. A emergere è così una giovane donna ribelle, che forte del suo solido buon senso è capa - ce di opporsi alle autorità civili ed ecclesiastiche, ostinata nel non volersi adeguare al conformismo religioso e soprattutto decisa nel difendere con forza i suoi spazi di libertà.
Al bisogno di ridare significato al riferirsi del cristiano alla Madre del Signore e della Chiesa rispondono persuasivamente queste pagine di don Giovanni Moioli.Esse non offrono contributi indulgenti verso forme sentimentali o psicologistiche di "devozione a Maria"; ma ne mettono in evidenza le ragioni fondamentali, innestate sul dato della fede, e della fede soltanto. A questo dato, ed entro questa prospettiva, che l'Autore stesso sottolinea nell'introdurci a "comprendere" il mistero di Maria, riconducono puntualmente le meditazioni proposte: orientate a raggiungere l'intelligenza del mistero mariano nel contesto del mistero di Cristo, quindi del mistero salvifico. L'invito è, allora "a scrutare con attenzione e con interiore docilità il senso della presenza di Maria accanto a Cristo": ripercorrendo, o ritrovando, quei tratti di Lei che, mentre ne sottolineano la singolarità essa solo è la Madre del salvatore - la fanno riconoscere "dalla nostra parte, dalla parte della Chiesa: non tra la Chiesa e noi". In questo senso Maria è il "tipo" del credente. E il dinamismo del suo itinerario spirituale diventa paradigmatico per il cammino di ogni cristiano.
Sguardi e prospettive diverse sulla figura di Maria che è da sempre banco di prova e "caso serio" per la teologia. Come viene vista Maria dalla filosofia, dal cinema, dalla pietà popolare, dalla spiritualità? Ma soprattutto in che modo la mariologia può essere di stimolo alle altre discipline teologiche a pensare più a fondo se stesse? Il testo, che presenta i contributi del XXIX Corso di Aggiornamento ATI, raccoglie le voci che hanno provato a rispondere a queste domande. Il testo offre contributi di saperi e sensibilità differenti per permettere di cogliere la pluralità di letture che possono illuminare Maria.
Il libro percorre l'antica preghiera mariana, inserita dalla pietà popolare al termine della recita del Rosario e dalla Chiesa al termine della preghiera di Compieta, attingendo al libro delle Scritture Sante e alla preghiera della Chiesa, in modo particolare alle Messe del Messale mariano. Il duplice riferimento consente di cogliere, non solo la provenienza biblica del "vocabolario" utilizzato nella Salve Regina, ma anche di apprezzare la ricchezza spirituale di quanto le parole della preghiera attestano.
Francesco Saverio Toppi (1925-2007), cappuccino della Provincia di Napoli, è nominato Arcivescovo-Prelato di Pompei il 13 ottobre 1990. Questo volume esamina la mariologia dell'episcopato toppiano attraverso la lettura contestuale degli scritti pubblicati: le "Lettere pastorali", le meditazioni e gli appunti spirituali, consegnati al "Diario" di Mons. Toppi.
«La Madre di Dio, che ricordiamo col titolo di Beata Vergine del monte Carmelo, insuperabile nell’accogliere la Parola di Dio e nel metterla in pratica (cfr Lc 8,21), ci aiuti a purificare il cuore e a custodirvi la presenza del Signore» (papa Francesco)
Per comprendere una cultura, non c'è via più diretta delle immagini che ci ha trasmesso. Che cosa ci rivela la rappresentazione della Vergine, secolo dopo secolo, ritratta nel momento in cui dà alla luce Gesù? Quali fonti hanno marcato le fasi della sua evoluzione rappresentativa, insieme alle varianti più significative? L'Autrice ripercorre l'iconografia antica fino ai giorni nostri, analizzandola tanto dal punto di vista dogmatico (la postura, la presenza di elementi simbolici) quanto sul piano storico, come specchio della percezione del mistero della maternità nel tempo, incrociando l'arte con le fonti testuali, facendo ricorso quindi a testimonianze interdisciplinari frutto di un'ampia ricerca. Accanto alla figura di Maria, un archetipo che attraversa l'arte degli ultimi duemila anni, vengono prese in esame le altre presenze femminili, espressive della cura del Bambino nel giorno della sua nascita. Corredato da una ricca bibliografia e un corposo apparato di note, questo secondo volume della collana fa seguito all'analogo studio dedicato al ruolo di san Giuseppe nell'iconografia natalizia. Un'occasione di riflessione inedita sui significati del Natale, per arricchire il proprio percorso culturale e spirituale, e offrire ad altri la stessa opportunità.
«Lo scapolare è un particolare segno dell'unione con Gesù e Maria. Per coloro che lo portano è un segno del filiale abbandono alla protezione della Vergine Immacolata. Nella nostra battaglia contro il male, Maria, nostra Madre, ci avvolga con il suo manto». (papa Benedetto XVI)
Sembrerebbe che negli ultimi anni la Vergine Maria si sia manifestata ai propri fedeli comunicando attraverso le lacrime: è il caso della Madonnina di Civitavecchia. La statuina piangente lacrime di sangue non si trova in un luogo di culto, ma nella casa di una normale famiglia, che il pomeriggio del lontano 2 febbraio 1995, ha assistito all'evento straordinario. Sembra che il fenomeno si sia verificato altre volte, numerosi fedeli e religiosi sono accorsi nel cortile di casa Gregori, la notizia fu diffusa rapidamente dai media, dividendo l'opinione pubblica tra diffidenti e credenti. Ma cosa è successo davvero quel pomeriggio? Una responsabilità troppo grande, la paura di parlare: "Il segreto delle lacrime" è una confessione che mostrerà senza filtri qual è la realtà dei fatti accaduti ad Ivano e Leandra, e come il loro destino si sia incrociato, anche solo per un istante, con quello di Jessica Gregori. Venticinque anni di ansie, tormento ed ingenuità che trovano sollievo in un'intervista inedita, redatta da due croniste appassionate. È la rivelazione di un segreto, che potrebbe dare alla Chiesa la prova del suo scetticismo.
A partire dal 1968, una folla ininterrotta di fedeli si reca a Santa Domenica di Placanica, in Calabria, per incontrare Cosimo Fragomeni, terziario francescano più conosciuto sotto il nome di Fratel Cosimo. Nel maggio di quello stesso anno, la Santa Vergine si è manifestata a lui domandogli di trasformare quel luogo deserto in un luogo di preghiera e di farvi costruire un santuario per accogliere i pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo.
Lo Scoglio accoglie i fedeli di tutto il mondo ed è stato ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa come luogo di culto. Nel 2013 papa Francesco ha benedetto le due prime pietre del santuario che sarà dedicato alla Madonna dello Scoglio.

