
Medjugorje, in lingua bosniaca, significa "borgata fra le colline". E da oltre trent'anni, le folle di pellegrini, curiosi e scettici, che si arrampicano su quelle pendici irte di rocce e rovi, affermano di aver trovato qualcosa di speciale. Che cosa? Alcuni parlano di miracoli e visioni mariane, altri di guarigioni fisiche e psichiche, altri ancora di pace del cuore, speranza e gioia. Vicka Ivankovic, la più famosa e amata dei sei veggenti di quel piccolo paese, si rimette in tutto e per tutto al giudizio di papa Francesco e della Chiesa, ma non può fare a meno di narrare gli eventi straordinari di cui è stata protagonista, che hanno sconvolto la sua vita, quella della sua famiglia e della sua comunità. Per la prima volta Vicka racconta tutto di sé: della sua infanzia poverissima, dei nonni e dei genitori, della prima apparizione e di come la Regina della Pace le fa compagnia mostrandosi quotidianamente, alle 17.40, con messaggi per lei e per il mondo. Grazie alla penna dell'amico giornalista don Michele Barone, non tralascia nulla di sé, narrando episodi mai raccontati della sua quotidianità matrimoniale e di famiglia, dei figli e di come anche nella malattia che l'ha colpita non ha mai smesso di abbandonarsi al volere di Dio, affidandosi alle amorevoli mani della "signora dagli occhi celesti", la "Gospa".
Una donna ricca e influente che vende tutto per aiutare persone in difficoltà; un ex terrorista che diventa un convinto pacifista; una ballerina con la carriera interrotta da un incidente automobilistico, che trova la forza di superare l'autocommiserazione e ricominciare a camminare; un ragazzo paralizzato dall'età di 17 anni che recupera una certa mobilità; un malato di cancro allo stadio terminale che guarisce inspiegabilmente; un giovane in carriera che si lascia tutto alle spalle per farsi prete.
La lista potrebbe continuare, ma il messaggio che giunge forte e chiaro dai protagonisti di queste storie è: "Venite e vedrete".
Chi si reca a Medjugorje rimane toccato nel profondo. Niente è più come prima. L'invito alla conversione è misterioso e prepotente. La grazia di guarigione coinvolge il corpo e l'anima.
Quello che è successo a partire dal 1981 in questo povero villaggio - che pare scelto da Dio come segno per il mondo intero - è stato oggetto di indagini, documentari e articoli di scettici e credenti. Una commissione speciale del Vaticano, creata alcuni anni fa per investigare sui fatti, ha già presentato i suoi risultati, e anche se l'intera vicenda deve ancora essere chiarita, resta innegabile il flusso di milioni di pellegrini che sono tornati dal paesino della Bosnia-Erzegovina completamente trasformati: guariti, miracolati, convertiti.
In questo libro sono raccolte le storie più incredibili, da tutto il mondo, alcune delle quali incluse nel dossier consegnato a papa Francesco. Nessuna di queste avventure spirituali potrà lasciare indifferenti.
Con una testimonianza della veggente Marija.
Louise Hall
È una giornalista e scrittrice irlandese. Ha collaborato con vari quotidiani fra cui il Sunday Independent,...
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Quando si parla delle apparizioni di Medjugorje - in corso da oltre trent'anni nel villaggio della Bosnia-Erzegovina e meta di milioni di pellegrini da ogni parte del mondo - non si può fare a meno di trattare dei dieci segreti che la Regina della Pace ha affidato ai veggenti. Il rischio, come si intuisce, è quello di farne oggetto di curiosità o speculazione, senza coglierne il reale valore all'interno del piano di Maria che - da Fatima a Medjugorje - va ormai realizzandosi. Nel tempo dei dieci segreti l'umanità sarà messa alla prova come mai prima e dovrà attraversare eventi difficili, situazioni drammatiche. Come vivere la prospettiva di questo tempo di prova senza lasciarsi prendere dallo scoraggiamento, dalla paura o dalla disperazione? Bisogna ricorrere ai messaggi della Regina della Pace che, nel corso degli anni, ci ha svelato i mezzi per affrontare questo tempo di dolore. In ciò sta il "segreto" di Medjugorje, che fa da sfondo al fenomeno delle apparizioni che non cessano di stupire i credenti e non credenti.
Una ricostruzione giornalistica che a partire dai primi anni Ottanta rivela come i servizi segreti della ex Jugoslavia comunista e dell'allora "cortina di ferro sovietica" avessero attivato una poderosa macchina del fango per screditare, distruggere e annientare le apparizioni mariane con pugno deciso e indagini arbitrarie contro i veggenti, i francescani della provincia di Mostar e, per conseguenza, contro la chiesa di Medjugorje e le parrocchie circostanti. Al racconto si affianca un preciso resoconto sul lungo "filo celeste" che lega Fatima a Medjugorje fino alle misteriose e inspiegabili guarigioni, fra cui quelle straordinarie di fra Stefano sul monte Krizevac, di Raffaella che recupera la vista sul monte Podbrdo davanti a Brosio testimone oculare, del piccolo Giuseppe sanato istantaneamente da una grave neurodermite e di mamma Anna dopo il drammatico ritorno dal pellegrinaggio in Bosnia. Aggiornatissime sono le notizie sul lavoro dell'"inviato speciale" del papa, monsignor Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia-Praga, allo scopo di acquisire per la Santa Sede approfondite conoscenze sulla situazione pastorale a Medjugorje. Al Santo Padre, che sul volo di ritorno da Fatima espresse forti dubbi sulle apparizioni di oltre trent'anni dei sei veggenti, Brosio scrive in questo libro una lettera aperta in cui afferma con forza: «Ma come, papa Francesco, perché ti meravigli? Certo che la Madonna deve parlare e mandarci messaggi tutti i giorni. Certo, perché con la testa che abbiamo noi figli, con la cervice dura di questa umanità dal cuore di pietra, che cosa dovrebbe mai fare la Madonna? Stare zitta? Perché vogliamo imbavagliare la Vergine Santa e lasciare che la Chiesa, e quindi tutti noi, lentamente scivoliamo verso una deriva catastrofica?».
Sono passati cento anni da quel 13 maggio 1917, giorno della prima misteriosa manifestazione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima: Lucia, Francesco e Giacinta. Da quel giorno la Madonna del Rosario si mostrò sei volte ai bambini: tra il 13 maggio e il 13 ottobre. Ripercorrere oggi quella straordinaria vicenda significa essere inevitabilmente trasportati a Medjugorje, dove la Regina della Pace, dal 24 giugno 1981, è apparsa migliaia di volte a sei veggenti: Marija, Vicka, Ivanka, Mirjana, Ivan e Jakov. C'è dunque un legame che unisce le due epifanie mariane? In un messaggio del 25 agosto 1991, la Vergine Maria ha affermato esplicitamente di esser discesa dal Cielo nel piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina per realizzare quanto cominciato coi segreti di Fatima. C'è dunque un piano che va gradualmente compiendosi e che diventa chiave di lettura per comprendere il «secolo della prova» che intercorre nel centenario e che illumina il «tempo dei dieci segreti» di Medjugorje, ormai alle porte. Il direttore di Radio Maria dipana il filo rosso che lega le apparizioni del Portogallo a quelle della ex Jugoslavia e si chiede: «Siamo dunque alla vigilia del tempo dei dieci segreti?». Per quanto il soprannaturale faccia sempre irruzione nella storia dell'uomo in modo sorprendente, le domande sul futuro del mondo e della Chiesa sono interrogativi urgenti che ogni credente deve porsi nell'ottica della propria salvezza. E le risposte giungeranno solo dopo aver considerato con la dovuta serietà l'appello che continuamente la Madonna rivolge ai suoi figli da Medjugorje: «Affrettatevi a convertirvi».
"Questo libro si fonda sulla convinzione che a Medjugorje è davvero la Madonna a parlare e a gettare una luce nel buio dei nostri tempi. Esprime un'opinione personale e non vuole certo sostituirsi al giudizio dell'autorità ecclesiastica, che rimane al riguardo l'unico punto di riferimento indiscutibile e sicuro. In questo lungo arco di tempo la Chiesa si è mossa con grande saggezza pastorale, astenendosi dall'esprimere un giudizio definitivo sulla soprannaturalità delle apparizioni, ma lasciando liberi i pellegrini di accorrere nel paesino della Bosnia-Erzegovina, divenuto nel frattempo una fonte inesauribile di rinnovamento spirituale. La Chiesa ha permesso alla Regina della pace di realizzare il suo piano di misericordia e di salvezza, proteso a salvare le anime dalla rovina eterna e il mondo dalla folle corsa verso l'autodistruzione. Il tempo ha lavorato a favore di Medjugorje, portando a maturazione frutti straordinari. Il messaggio è divenuto sempre più attuale e la presenza di Maria, in questo passaggio storico drammatico, si rivela sempre più necessaria. Siamo di fronte al più grandioso intervento della Madre di Dio, come mai c'è stato prima e come mai più ci sarà in avvenire."
Da Rue du Bac a La Salette, da Fatima a Medjugorje. Un filo rosso lega i luoghi mariani e le profezie moderne dal 1830 a oggi attraverso un messaggio e un accorato invito alla conversione.
Cosa è davvero accaduto a Medjugorje fra il 1981 e il 1984? Un'indagine del direttore di Radio Maria svela i frutti di pace, guarigione e conversione di uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati al mondo. Cosa è davvero accaduto a Medjugorje fra il 1981 e il 1984? Cosa significarono i primi tempi delle apparizioni nel contesto di un paese comunista che mise a dura prova i veggenti? Aneddoti, testimonianze e curiosità si intrecciano, nel racconto di padre Livio, ai messaggi più significativi della Madonna nei primi tre anni: quelli sulla conversione, sul demonio, sul digiuno, sulla penitenza e la preghiera... messaggi che la "commissione Ruini" sembra aver riconosciuto nella loro autenticità. Dopo oltre 36 anni, la Regina della Pace continua ad apparire a Medjugorje. O, almeno, così asseriscono i sei veggenti che, dal 1981, hanno visto la Madonna decine di migliaia di volte e che, nel frattempo, sono cresciuti, si sono sposati, sono diventati genitori... Per esprimersi sul fenomeno nel suo complesso, padre Livio invita a guardare ai frutti e al seme di quest'albero miracoloso, che ormai ha esteso i suoi rami fino ai confini del mondo. E, per guardare al seme, occorre andare alle origini, individuando un periodo iniziale che possa essere oggetto di indagine approfondita. Se tale inchiesta condurrà a un esito positivo, vorrà dire che, oltre ai buoni frutti, anche il seme da cui quest'albero è sorto è in sé buono, e ciò permetterà, forse, di potersi ragionevolmente esprimere in maniera positiva sulla credibilità delle apparizioni di Medjugorje nel loro complesso.
« La pace del cuore è il messaggio fondamentale di Medjugorje: è la certezza che Dio ci ama». Il cuore desidera la pace, ma non sa dove cercarla e come conseguirla, quasi fosse una chimera irraggiungibile. Non mancano tuttavia persone che hanno scoperto questo tesoro prezioso e aiutano gli altri a trovarlo. Chi vive dentro di sé la pace sa che non vi è nulla di più desiderabile sulla terra. La Regina della pace, nei suoi materni messaggi, non si stanca di ripetere che non basta aspirare alla pace per ottenerla. Nessun uomo, per quanto si dia da fare, riesce a farla propria. La pace è un dono che viene da Dio, come una sorgente d'acqua viva alla quale ogni cuore può liberamente attingere. Dio è la fonte della pace, perché lui solo ci ama incondizionatamente e solo da lui può venire il perdono. Ciò che tormenta l'uomo è il rimorso per il male compiuto, il senso profondo di una responsabilità tradita verso il bene. È impossibile vivere in pace se si è complici del maligno. In questa appassionata meditazione sugli ultimi messaggi di Medjugorje, padre Livio suggerisce il primo passo verso una progressiva riconquista della pace del cuore: ritornare al Dio dell'amore con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Solo così si sperimenta la dolcezza di Dio, l'abbraccio della sua infinita tenerezza.
C'è un affascinante pellegrinaggio notturno che si svolge ancora oggi, a quarant'anni dalla sua invenzione, da Macerata al Santuario di Loreto, ed è il più partecipato tra quelli che si svolgono in Italia. Nel 1978 furono 300 i giovani che s'incamminarono verso il Santuario, dove è venerata la Santa Casa di Nazareth, aderendo all'invito di un giovane sacerdote, don Giancarlo Vecerrica, poi diventato vescovo. Oggi la lunga marcia aggrega oltre 100.000 persone. L'appassionata narrazione dei vaticanisti Agasso e Tornielli ripercorre le origini e la storia dell'evento, le attese dei pellegrini, i piccoli miracoli e le grazie ricevute, le tante testimonianze raccolte durante il cammino. La pratica del pellegrinaggio, che da Abramo si distende nei secoli, è il segno del più vasto e universale muoversi dell'umanità. L'uomo appare nella storia come homo viator, un viandante assetato di nuovi orizzonti, affamato di pace e di giustizia, indagatore di verità, desideroso di amore, aperto all'assoluto e al mistero. I tanti ragazzi e ragazze, uomini e donne, molti anche non credenti, che ancora oggi si avviano sulla strada verso Loreto insieme a vescovi, sacerdoti e religiosi, testimoniano a tutto il mondo la parabola inesauribile della speranza.
A Medjugorje, la Regina della Pace ha affermato che quelle avvenute nel villaggio della Bosnia Erzegovina sono le sue apparizioni finali sulla terra, perché è venuta a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta. L'umanità è ormai giunta a un bivio decisivo, a un punto di non ritorno: è chiamata a scegliere tra la vita e la morte, la luce e le tenebre, Gesù e l'anticristo. A decidere se fare del pianeta uno splendido giardino o un cumulo di macerie. Segni evidenti dell'avvicinarsi degli «ultimi tempi» - quelli del definitivo scatenamento del demonio contro gli esseri umani - sono le guerre, le persecuzioni, gli sconvolgimenti naturali causati dall'incuria degli uomini, ma soprattutto la dilagante impostura anticristica, cioè il rifiuto di Cristo, della sua divinità. La gravità della situazione presente però non deve farci dimenticare che la storia del mondo tende a un fine, a un compimento, che è una storia di salvezza. Nei messaggi che ci affida Maria assicura il trionfo del suo Cuore Immacolato, e mentre annuncia il periodo di prove per la fede più duro di sempre, promette anche un futuro di pace e di prosperità. Scendendo in campo contro le potenze delle tenebre e assicurando la sua materna assistenza alla Chiesa e all'umanità, ci chiede di impegnarci, di essere vigilanti: «Figli miei, siate pronti: questo tempo è un punto di svolta. Perciò io vi invito nuovamente alla fede e alla speranza, vi mostro la via per la quale dovete andare, ossia le parole del Vangelo».
Questa promessa, «Se siete miei, vincerete», è la preziosa rassicurazione che fa da sfondo alla conversazione di Diego Manetti con padre Livio, direttore di Radio Maria, sul tempo dei segreti: un periodo di dure prove per la Chiesa e la fede, ma anche di grazia e conversione, nel quale emerge la contrapposizione tra il desiderio della Madonna di salvare il maggior numero possibile di anime e l'intento satanico di condurre il mondo all'autodistruzione. L'opera del demonio è penetrata in profondità ormai, seminando l'inquietudine, la guerra, la paura per il futuro, e soprattutto indurendo i cuori. È così che si può diffondere fra gli uomini una religione materialistica ed edonistica che nega il peccato e i valori assoluti, che mette l'uomo al posto di Dio. In quattro decenni di apparizioni, la Regina della pace si è opposta all'azione del Maligno svelando in anticipo le sue trame, ed esortando instancabilmente i suoi figli a tornare a seguire la parola di Gesù, a mantenere viva la speranza, a pregare insieme a Lei perché possa compiersi il disegno di Dio per l'umanità, destinata alla vita eterna. Se l'esito dello scontro finale non è incerto, perché Maria stessa ci ha annunciato il trionfo del Suo Cuore Immacolato e il mondo nuovo della pace, è tuttavia necessario che ognuno faccia la sua parte nella battaglia, testimoniando la bellezza della fede con la preghiera, la ricerca della volontà di Dio, la disponibilità alla conversione del cuore.