
L'istituto del Sinodo dei vescovi fu creato da Paolo VI il 15 settembre 1965. Nel motu proprio Apostolica Sollicitudo egli specificava come l'idea scaturisse dal Vaticano II, affinché "anche dopo il concilio continuasse a giungere al popolo cristiano quella larga abbondanza di benefici, che durante il concilio felicemente si ebbe dalla viva unione nostra con i vescovi". Il Sinodo fu inoltre pensato quale strumento per dare ai vescovi "la possibilità di prendere parte in maniera più evidente e più efficace" alla sollecitudine del papa per la Chiesa universale. In più di quarant'anni il Sinodo si è riunito in assemblea generale - ordinaria o straordinaria -, trattando questioni rilevanti per l'intera Chiesa, nonché in assemblea speciale, per affrontare problematiche relative a specifiche aree. Dopo l'uscita del primo (2005) e del secondo tomo (2006), che coprivano rispettivamente i periodi 1965-1988 e 1989-1995, il terzo volume prende avvio col Sinodo speciale per l'America (1997) e con gli altri Sinodi continentali - Asia (1998), Oceania (1998), Europa (1999) - convocati da Giovanni Paolo II in vista del Grande Giubileo del 2000. Prosegue poi con l'Assemblea ordinaria sui vescovi (2001) e con quella sull'Eucaristia (2005), la prima che ha avuto luogo sotto il pontificato di Benedetto XVI. Di ogni Sinodo si riportano i testi chiave: lineamenta, instrumentum laboris, esortazione apostolica post-sinodale ed eventuali documenti accessori di attuazione.
Descrizione dell'opera
L’opera si prefigge di comunicare in forma organica l’esperienza vissuta dal Movimento per un Mondo Migliore nei suoi cinquant’anni di vita al servizio della spiritualità di comunione. I materiali sono divisi in cinque parti: la prima introduce al significato della spiritualità di comunione e ne chiarisce la portata nella vita della Chiesa; la seconda offre alcuni fondamenti dottrinali – teologici, biblici, spirituali e pastorali – che stanno alla base di quanto sperimentato nella vita del gruppo e nei progetti promossi; la terza mette in luce in che modo la comunione vada oggi vissuta sotto il segno della speranza; la quarta evidenzia le varie componenti della spiritualità di comunione e i requisiti indispensabili perché si realizzi; la quinta, infine, proietta la spiritualità di comunione nella pastorale.
Sommario
Prefazione (mons. L. Monari). Presentazione. I. L’ambito dell’esperienza. 2. Ispirazione fondante. 3. La comunione nel segno della speranza. 4. Le componenti della spiritualità di comunione. 5. La comunione si proietta nella pastorale: la pastorale di comunione. Epilogo: la Chiesa, movimento e profezia. Appendici.
Note sui curatori
Juan Bautista Cappellaro (Rivolto di Codroipo - UD, 27.1.1929), emigrato in Argentina all’età di otto anni, dal 1952 è sacerdote dell’arcidiocesi di Buenos Aires. Laureato in teologia alla Facoltà teologica di Buenos Aires (1953), nel 1969 fu chiamato a Roma da p. Riccardo Lombardi sj come direttore dell’Istituto internazionale di spiritualità postconciliare. Accanto a p. Lombardi e dopo la sua scomparsa (1979) è stato tra i primi protagonisti del Gruppo di animatori spirituali con sede al “Centro internazionale Pio XII per un Mondo Migliore” (Rocca di Papa). È autore di numerose pubblicazioni in spagnolo e italiano, tra cui Comunione di comunità. Progetto parrocchia 1990, Assisi 1980; Da massa a popolo di Dio, Assisi 21994; Catecumenato di popolo Assisi 22002; Evangelizzare: compito di alcuni o esperienza di tutti?, Città del Vaticano 1998; Edificare la Chiesa locale, Città del Vaticano 1999; Cristo è il nostro programma, Leumann (TO) 2002; Edificarsi insieme come popolo di Dio, Città del Vaticano 2003. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a E. Franchini, Le due anime della pastorale italiana.
Il Servizio di Animazione Comunitaria, che svolge attività di animazione ecclesiale e sociale nelle diocesi, è espressione del Movimento per un Mondo Migliore, nato alla fine della II guerra mondiale dall’ispirazione di p. Riccardo Lombardi sj e dalla volontà di Pio XII. Dopo il Vaticano II, il gruppo promotore del movimento concentrò la propria attenzione sull’elaborazione e la sperimentazione di modelli di Chiesa coerenti con la spiritualità conciliare. Attualmente si occupa soprattutto di promuovere e sostenere il rinnovamento della spiritualità e della prassi pastorale nelle Chiese locali.
Noto al pubblico semplicemente come "Denzinger", dal nome del suo ideatore, lo strumento raccoglie simboli di fede, decisioni conciliari, provvedimenti di sinodi provinciali, dichiarazioni e scritti dottrinali dei pontefici dalle origini del cristianesimo all'epoca contemporanea, mostrando così le tappe essenziali dello sviluppo dottrinale della Chiesa. La 43ª edizione del Denzinger-Hünermann bilingue comprende gli ultimi documenti del magistero relativi al pontificato di Giovanni Paolo II e alla prima parte di quello di Benedetto XVI fino al 2008.
Il volume contiene i canoni e i decreti sia dottrinali che disciplinari di tutti i ventuno concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa cattolica. Viene ora proposto in edizione in brossura, dal prezzo più contenuto.
Sommario
Prefazione (H. Jedin). Introduzione (G. Alberigo). Sigle e abbreviazioni. Abbreviazioni bibliche. Concilio Niceno I. Concilio Costantinopolitano I. Concilio di Efeso. Concilio di Calcedonia. Concilio Costantinopolitano II. Concilio Costantinopolitano III. Concilio Niceno II. Concilio Costantinopolitano IV. Concilio Lateranense I. Concilio Lateranense II. Concilio Lateranense III. Concilio Lateranense IV. Concilio di Lione I. Concilio di Lione II. Concilio di Vienne. Concilio di Costanza. Concilio di Basilea-Ferrara-Firenze-Roma. Concilio Lateranense V. Concilio di Trento. Concilio Vaticano I. Concilio Vaticano II. Indici. Citazioni bibliche. Citazioni di concili. Citazioni del magistero pontificio e di atti delle congregazioni romane. Citazioni della chiesa antica e dei padri. Citazioni dai libri liturgici. Citazioni del diritto canonico. Indice cronologico. Indice dei nomi. Indice degli autori citati. Indice tematico.
Noto al pubblico semplicemente come "Denzinger", dal nome del suo ideatore, lo strumento raccoglie simboli di fede, decisioni conciliari, provvedimenti di sinodi provinciali, dichiarazioni e scritti dottrinali dei pontefici dalle origini del cristianesimo all'epoca contemporanea, mostrando così le tappe essenziali dello sviluppo dottrinale della Chiesa. La 45esima edizione recepisce l'ultima parte del pontificato di Benedetto XVI e la prima di quello di papa Francesco, con la "Evangelii gaudium".
Nel 1986 Giovanni Paolo II riunì ad Assisi i rappresentanti di varie religioni provenienti da tutto il mondo per una grande giornata di Preghiera per la Pace. Al termine di quell'incontro auspicò che le religioni continuassero a propagare il messaggio della pace e a vivere lo spirito di Assisi. A partire dall'anno successivo, attraversando varie regioni del mondo, la Comunità di Sant'Egidio ha iniziato a diffondere quello «spirito» con annuali incontri internazionali di Preghiera per la Pace, coinvolgendo leader religiosi e personalità del mondo della cultura e delle istituzioni insieme a persone di buona volontà. Andrea Riccardi, autorevole e fedele interprete di tale percorso, ha sostenuto lo sviluppo di questo cammino. Vengono qui raccolti i suoi interventi tenuti in questi anni che delineano i principali momenti storici vissuti dalla comunità internazionale e indicano i nodi e le sfide per immaginare e dipingere un quadro di pace.
Nel proporre la dottrina della Chiesa sulla Sacra Scrittura, il primo numero della costituzione conciliare sulla divina rivelazione Dei Verbum suggerisce un itinerario: si prefigge di «seguire le orme dei concili tridentino e Vaticano I». In tal modo colloca la riflessione del Vaticano II come terza tappa di uno sviluppo teologico ed ecclesiale.
Riprendendo i vari capitoli della Dei Verbum, il volume ne sottolinea la forza o i punti che occorre approfondire e soprattutto si sofferma ad analizzare come le "pratiche di lettura" si siano modificate nel tempo che ci separa dal Vaticano II. Da teologo sistematico, l'autore riflette sulla Scrittura quale norma della Chiesa e sul contesto culturale in cui la Scrittura viene necessariamente letta.
Sommario
Introduzione. I. LA RIVELAZIONE «DEI VERBUM» QUARANT'ANNI DOPO. Leggere le Scritture. Accedere alla fede. La santità, mistero del mondo. Conclusione. II. «LA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONE DIVINA». A PROPOSITO DELLA RECEZIONE DEL CAPITOLO II DI «DEI VERBUM». Pregi e limiti del capitolo II di «Dei Verbum» nel contesto dell'opera conciliare. Una recezione handicappata di fronte a problemi nuovi. Per un nuovo sguardo sul capitolo II di «Dei Verbum». III. LA RECEZIONE DELLE SCRITTURE ISPIRATE. UNA RILETTURA DEL CAPITOLO III DI «DEI VERBUM». Un nuovo punto di partenza: la Bibbia, un «classico» fra gli altri. Differenza tra ispirazione e assistenza: un rilevante ostacolo «epistemologico». «…La verità per la nostra salvezza». Fare l'esperienza dell'ispirazione. IV. LA BIBBIA NELLA TEOLOGIA. La «scienza della fede» alle prese con la Bibbia come «oggetto culturale». «Le parole di Dio hanno assunto le sembianze del linguaggio degli uomini…». «Che lo studio della santa Scrittura sia l'anima della teologia». V. A QUALI CONDIZIONI UNA TEOLOGIA BIBLICA DELLA STORIA È POSSIBILE OGGI? «FOCALIZZARE DI NUOVO» IL CAPITOLO IV DI «DEI VERBUM». Un nuovo sistema di riferimento: il destino del «teologico» in una scrittura «laica» della storia di Israele. Il principio teologico: il rapporto intrinseco della fede con la storia. La teologia biblica della storia è una scrittura della storia. VI. ALLA CUOLA DI CRISTO INIZIATORE. «TRA TUTTE LE SCRITTURE, I VANGELI OCCUPANO UN POSTO PRIVILEGIATO» (DEI VERBUM, CAPITOLO V). La pedagogia di Cristo. Un percorso e tre tappe. «Prendi il largo» (Lc 5,4). Conclusione: avete detto «iniziazione»?. VII. LEGGERE LE SCRITTURE IN UN CONTESTO DI CAMBIAMENTO ECCLESIALE. A PROPOSITO DEL CAPITOLO VI DI «DEI VERBUM». I gruppi biblici. Il testo biblico e la sua forza di ispirazione. L'abbozzo di una nuova «figura» di Chiesa. Conclusione. Bibliografia. Fonti dei testi. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTOPH THEOBALD, gesuita, è nato a Colonia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica al Centre Sèvres di Parigi, è direttore di «Recherches de Science Religieuse». Tra le sue pubblicazioni: Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques, 1990; La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme, 1993; Histoire des dogmes. IV: La Parole du salut, 1996; Présences d'Evangile. Lire les Evangiles et l'Apocalypse en Algérie et ailleurs, 2003; Le péché originel. Heurs et malheurs d'un dogme, 2005. Presso le EDB ha pubblicato: La Rivelazione, 22009; Il cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernità (2 voll.), 2009, e Trasmettere un Vangelo di libertà, 2010.
L'autore pone una domanda circa l'identità del concilio Vaticano II come questione centrale della sua recezione. Il percorso che egli compie si svolge in due tempi. Con il titolo "Tornare alla sorgente", il primo volume tenta di rispondere a tre domande fondamentali sull'identità del Concilio: l'asse storico vi risulterà determinante e conduce a ripercorrere la fase preparatoria, lo sviluppo del Concilio stesso e la fase della recezione. Il secondo volume, intitolato La Chiesa nella storia e nella società, propone una lettura trasversale del corpus conciliare, partendo dalla presenza della Chiesa in un mondo plurale in cui cristiani, gente di altre fedi e non credenti vivono insieme.
A due mesi dagli eventi del maggio 1968, che avevano innescato, tra l'altro, la cosiddetta «rivoluzione sessuale», Paolo VI firma e promulga la sua settima e ultima lettera enciclica, conosciuta universalmente come "Humanae vitae". In quel testo papa Montini sintetizza la dottrina della Chiesa sulla genitorialità responsabile, sul valore della vita umana, sulla bontà dell'amore coniugale. La Lettera mette in guardia dai limiti della tecnica, che non può da sola risolvere i grandi problemi dell'uomo; ricorda la necessità della rinuncia nella vita morale e i pericoli dell'egoismo; smaschera il pericolo dell'aborto, cui porterebbe una mentalità anti-natalista a oltranza; fa intravvedere i grossi rischi indotti dal consumismo. Le tematiche poste dall'Humanae vitae vanno ben oltre le questioni della sessualità e del controllo della natalità. Nell'enciclica si affrontano due visioni del mondo, due concezioni della persona umana, del significato del corpo, della creazione, dell'autonomia della libertà umana. Sono due nozioni della coscienza e dell'autorità, e anche - per così dire - due visioni differenti di Dio. Nuova traduzione con testo latino a fronte.
Nel vivace dibattito suscitato dall'"Amoris laetitia", i più severi critici «conservatori» di papa Francesco finiscono per trovarsi d'accordo con i suoi più entusiasti sostenitori «progressisti»: entrambi, da punti di vista opposti, considerano infatti il papa argentino un rivoluzionario che ha modificato la dottrina tradizionale della Chiesa, introducendo la dirompente novità del primato della coscienza individuale sulle norme morali oggettive insegnate dal magistero ecclesiastico. Attraverso un'analisi teologico-morale dei passaggi più importanti del capitolo VIII del documento pontificio e delle principali interpretazioni che ne sono state date, questo saggio dimostra che non è così. L'"Amoris laetitia" è in piena continuità con il magistero dei papi precedenti, anche là dove apre la possibilità, «in certi casi», di ammettere i divorziati risposati ai sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia. Lo scopo di questo libro è dunque di mostrare che il pluralismo pastorale non sfocia, necessariamente, nel relativismo dottrinale e che la decisione di concedere i sacramenti a chi si trova in una situazione «oggettiva» di peccato non esclude che, in altri casi, si possa altrettanto legittimamente decidere di non concederli.
Il volume si presenta come un suggestivo percorso attraverso protagonisti, dibattiti e riflessioni che precedono, accompagnano e seguono la svolta liturgica voluta dal Vaticano II. Un affresco realizzato da un testimone insigne di quella stagione ecclesiale e insieme un ragionato ripensamento di uno studioso che da sempre si propone di approfondire la relazione della liturgia con la complessiva riflessione teologica e con il fenomeno artistico, nel quadro di una crescente valorizzazione della dimensione estetica che è propria della liturgia rinnovata.
Il testo è costituito di quattro sezioni, secondo una progressione di ordine cronologico. Nella I parte si delinea il profilo di sei protagonisti degli studi liturgici prima del Concilio (Vagaggini, Marsili, Nocent, Neunheuser, Schmidt e Pinell) e si evidenzia il rapporto che questi ebbero con l’istituzione a Roma del Pontificio Istituto Liturgico. Nella II parte vengono prese in esame la storia e le idee della Sacrosanctum Concilium, considerata in tutta la sua vicenda, dalla fase preparatoria alla stesura definitiva, attraverso i numerosi interventi in aula, tra l’11 ottobre 1962 e il 4 dicembre 1963. Nella III parte si rende disponibile una serie di articoli scritti per L’Osservatore Romano, volti a commemorare i 40 anni della Sacrosanctum Concilium attraverso un riesame di quelli che furono temi guida nella stesura del documento conciliare. Nella IV parte l’autore propone dodici interrogativi su altrettanti passaggi emblematici della nuova edizione tipica del Messale romano. Una chiave di lettura del volume offrono sia la prefazione di Cettina Militello che la postfazione di Juan Javier Flores.
Sommario
Prefazione (C. Militello). 4-6 gennaio 2004. I. Prima: da movimento liturgico a scienza teologica. II. Tra l’11 ottobre 1962 e il 4 dicembre 1963: messaggi di un testo. III. A quarant’anni: stessi e diversi.
IV. Dopo: contrappunto sull’oggi e sul domani. Postfazione (J.J. Flores).
Note sull'autore
Crispino Valenziano, laureatosi in filosofia all’Università Gregoriana e presso l’Università di Genova, con F.M. Sciacca di cui fu assistente, ha perfezionato gli studi teologici all’Università di Strasburgo e alla Sorbona, dove ha studiato, ponendosi in maniera critica, lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss. Dopo il Vaticano II, ha introdotto per primo l’insegnamento dell’antropologia culturale in contesto teologico presso i centri accademici romani dell’Alphonsianum, dell’Angelicum, dell’Anselmianum, del Claretianum e del Marianum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, Qiqajon 1993; Vegliando sul gregge. «Senso del pastore» e piani pastorali, Qiqajon 1994; Liturgia e antropologia, EDB 1997; Scritti di estetica e di poietica. Su l’arte di qualità liturgica e i beni culturali di qualità ecclesiale, EDB 2000.
Il dibattito sul significato del Vaticano II dimentica troppo spesso la Sacrosanctum concilium, testo fondamentale e chiave ermeneutica per la comprensione dell'evento conciliare e per la riforma che ne è seguita.
La costituzione sulla Sacra liturgia ha infatti stabilito una visione ecclesiologica che ha delineato l'agenda dei successivi documenti e della Chiesa cattolica negli ultimi cinquant'anni. Proprio per questo, nei molti attacchi alla riforma liturgica si annida una critica all'intera ecclesiologia conciliare.
«Un'analisi completa e documentata della Sacrosanctum concilium e della sua recezione da parte dello stesso Vaticano II. Emerge pienamente il legame del documento con l'ecclesiologia. Il libro fornisce così una profonda comprensione del Concilio nella sua dimensione liturgica e nel suo imprescindibile invito a riformare la Chiesa perché sia più fedele al Vangelo di Gesù Cristo» (E. Bianchi).
Sommario
I. La Sacrosanctum concilium e il significato del Vaticano II. II. La riforma liturgica e il ressourcement. III. La riforma liturgica e l'ecclesiologia. IV. Riforma liturgica e rapprochement. V. Riformare la liturgia - Riformare la Chiesa. VI. La liturgia del Vaticano II e i cinquant'anni della recezione conciliare. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice tematico.
Note sull'autore
Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, insegna Storia del cristianesimo nel dipartimento di Teologia della University of St. Thomas (a St. Paul-Minneapolis, in Minnesota). Tra le sue pubblicazioni: Il vescovo e il concilio. Modello episcopale e aggiornamento al Vaticano II (Il Mulino, 2005); Breve storia dei movimenti cattolici (Carocci, 2008; in lingua spagnola, PPC, 2011); True Reform. Liturgy and Ecclesiology in «Sacrosanctum Concilium» (Liturgical Press, 2012); Interpretare il Vaticano II. Storia di un dibattito (EDB, 2013).