
Descrizione dell'opera
«Scopo del libro non è quello di "rileggere" il concilio, quanto di farlo rivivere attraverso la voce dei suoi testimoni. Naturalmente il tempo non passa invano per nessuno e quindi anche le testimonianze si sono fatte più mature e serene, in una visione a cui la saggezza dell'età toglie forse qualche spigolo, ma non l'intensità del ricordo appassionato» (dalla Presentazione).
Un viaggio dietro le quinte del concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura, l'11 ottobre 1962. È la prospettiva attraverso cui viene raccontata l'esperienza conciliare di sedici testimoni, tra gli ultimi di quell'assise ecumenica, intervistati da un esperto giornalista. Affiorano così le emozioni e le aspettative di due giovani gesuiti biblisti, come Carlo Maria Martini e Albert Vanhoye; le critiche e gli scontri, ad esempio, attorno alla Gaudium et spes e alla Dignitatis humanae, rievocati dai futuri cardinali Tucci e Cottier. Il volume raccoglie le testimonianze di Giovanni Canestri e Luigi Bettazzi, due degli ultimi padri conciliari viventi, nonché del segretario di Giovanni XXIII, Loris Capovilla. Una carrellata di testimonianze e ricordi dei cardinali Poupard, Silvestrini, Etchegaray e di giornalisti sui «mancati scoop» del Vaticano II come Masina, La Valle e Benny Lai. Tra le curiosità, spunta anche la questione sull'uso corretto o meno del latino nella stesura di molti documenti, raccontato dal perito e oggi cardinale Giovanni Coppa.
Sommario
Presentazione (GP. Salvini, direttore emerito de La Civiltà Cattolica). Introduzione. 1. Loris Capovilla. 2. Georges-Marie Cottier. 3. Roger-Marie Etchegaray. 4. Paul Poupard. 5. Achille Silvestrini. 6. Roberto Tucci. 7. Carlo Maria Martini. 8. Albert Vanhoye. 9. Battista Mondin. 10. Luigi Bettazzi. 11. Giovanni Canestri. 12. Raniero La Valle. 13. Ettore Masina. 14. Benny Lai. 15. Giovanni Coppa. Il mio contributo e i miei ricordi attorno alla stesura del cap. VII della costituzione De Ecclesia (di P. Molinari). Bibliografia essenziale. Cronologia essenziale del concilio Vaticano II.
Note sull'autore
FILIPPO RIZZI, nato a Roma nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in lettere con una tesi in storia della Chiesa su «La spiritualità della Compagnia di Gesù nel 1600», lavora ad Avvenire dal 2001. Per le pagine culturali del quotidiano cattolico si è dedicato ad argomenti letterari, filosofici, teologici e storici con dei ritratti su grandi figure del Novecento cattolico come De Certeau, von Balthasar, De Lubac, Lonergan, Chenu, Congar, Hugo Rahner, Billot e Daniélou.
Descrizione dell'opera
Esiste un pensiero teologico sui problemi ambientali? A che cosa serve la teologia quando si riflette sull'inquinamento, la riduzione dei rifiuti, il cambiamento climatico e l'uso dell'acqua?
La fede cattolica è stata più volte accusata di sostenere un antropocentrismo distruttivo teso a giustificare lo sfruttamento dell'ambiente, ma il messaggio biblico va in direzione opposta, ricordando che il creato costituisce il luogo e il tempo dell'incontro tra l'uomo e Dio.
I testi raccolti nel volume, orientati ad approfondire modi e concetti utili a ripensare ed educare cristianamente la sensibilità nei confronti dei problemi ambientali, nascono da alcune iniziative del gruppo di studio "Custodia del creato", promosso presso la Segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana dall'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro assieme al Servizio nazionale per il progetto culturale.
Sommario
Introduzione (R. Presilla). Presentazione (R. Repole - S. Bastianel). DISEGNARE SPAZI EDUCATIVI. Educare alla custodia del creato (A. Casile). Confessare il Creatore, custodire il creato. Ripensare un percorso di ricerca (S. Morandini). PERCORRERE IL CREATO TRA ETICA E TEOLOGIA. «E Dio vide che ciò era buono» (A. Barbi). Una responsabilità filiale. Teologia della creazione e questione ambientale (F. Scanziani). Dottrina sociale della Chiesa e responsabilità per il creato (L. Lorenzetti). Una spiritualità ecologica dell'abitare, un'etica del custodire (G. Quaranta). Custodire la terra per il bene comune (P.D. Guenzi). LE BUONE PRATICHE DEL CUSTODIRE. Custodire il creato, rinnovare le pratiche. Prospettive per una pastorale del creato (L. Bressan). L'esperienza di pastorale del creato della diocesi di Brescia (G. Scalmana). Custodire il creato: rinnovare le pratiche (M. Mascia).
Note sugli autori
L'UFFICIO NAZIONALE DELLA CEI PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO è stato istituito dal Consiglio Episcopale Permanente nel 1975. Nel 1992 all'ambito del lavoro si sono aggiunti l'economia e la politica. Nel 2000, l'Ufficio si è arricchito degli ambiti "giustizia e pace" e "custodia del creato". Attraverso la propria Consulta assicura il collegamento con le regioni ecclesiastiche, le diocesi e altri soggetti ecclesiali di rilievo nazionale e usufruisce di una qualificata consulenza.
Il SERVIZIO NAZIONALE DELLA CEI PER IL PROGETTO CULTURALE è attivo dal 1997 come centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell'attuazione del progetto culturale, al fine di sviluppare l'aspetto culturale dell'evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa. Il Servizio svolge un'azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio e iniziative a carattere nazionale su temi di particolare rilievo. Dal 2000 EDB pubblica gli atti dei Forum del Progetto culturale.
Personalità della cultura e della Chiesa si confrontano, a partire da diversi ambiti disciplinari, su un mondo reso globale dalla caduta di antiche barriere e dallo sviluppo delle tecnologie. In questo teatro inedito e in movimento, che invita i credenti a un impegno originale e creativo, un'attenzione particolare è rivolta all'Europa e in generale all'intero Occidente, rapidamente passati da una condizione di centralità politica ed economica a una situazione più marginale. Un progressivo declassamento che non prefigura «scontri di civiltà», ma offre uno stimolo a trovare nel mutato panorama globale nuove opportunità di incontro e sviluppo. Si tratta di una sfida che rimette in discussione parametri non solo economici ma anche sociali, culturali ed esistenziali perché la globalizzazione è un fenomeno che esige di essere colto nella diversità e nella connessione di tutte le sue dimensioni, compresa quella teologica. E chiede una vera disponibilità a rimettersi fortemente in discussione.
In un quadro che evidenzia rischi e ambiguità nascoste negli odierni processi sovranazionali, la Chiesa si trova a suo agio in una visione del mondo inclusiva e globale poiché riconosce la propria vocazione a fare dell'umanità una sola famiglia, illuminata dalla piena verità sull'uomo e fondata sui valori della giustizia e della solidarietà.
Sommario
Premessa. Riflessioni introduttive. Globalizzare l'umano (A. Bagnasco). I mutamenti globali del contesto economico e finanziario: cause, effetti, rimedi (C. Secchi). Mondializzazione e cattolicità (F. D'Agostino). Rilievi antropologici della mondializzazione. Dalla mondializzazione un orizzonte inedito per l'ethos: verso una solidarietà globale? (R. Bollati). La violenza e la speranza (G. Dalmasso). Una prospettiva antropologica della mondializzazione: la mobilità delle culture (F. Facchini). Mondializzazione e universalismo cristiano (A. Ghisalberti). In un tempo di transizione (O. Grassi). Un senso della mondializzazione (M. Marassi). Mondializzazione e famiglia. Il caso italiano: anomalia e opportunità (L. Melina). Saperi umanistici e processi di mondializzazione (R. Presilla). Mondializzare la responsabilità (U. Regina). Rivalutare l'eros (G. Savagnone). Identità e globalizzazione (E. Scabini). Convertire la globalizzazione in una virtuosa mondializzazione (F. Totaro). Fede e cultura nel mondo globale. L'identità dei cattolici italiani nella mondializzazione (G. Betori). Sulla soggettività dei cattolici italiani (F. Bonini). Mondializzazione, globalizzazione e Chiesa Cattolica (V. Cesareo). Valore aggiunto e responsabilità culturale della teologia nel contesto dei processi di mondializzazione (P. Coda). Mondializzazione e cattolici (P. De Marco). Cristiani veri o di facciata? (F. Fatichenti). Il "grande compito" dei cattolici tra ospitalità dell'altro ed analisi critica (G. Ferretti). Mondo "glocal": spazi di manovra per conoscenza, fede e caritas (F. Miano). L'"interstizio globale". Note sulla responsabilità linguistico-culturale dei cattolici italiani nell'era dell'integrazione planetaria (E. Reggiani). Cultura cristiana: chance di dialogo fra credenti e non credenti (R. Righetto). Il ruolo della religione nella società pluralista (I. Sanna). Un nuovo concetto di territorio (F. Zanotti). Identità, diritti, nuove relazioni. Mondializzazione e identità culturale (S. Belardinelli). Popoli e mondializzazione: tutti ovunque? (G.C. Blangiardo). Persona e diritto, problematiche emergenti dai processi di mondializzazione (B. Bordignon). Globalizzazione e valori moderni (G.L. Brena). La riscoperta del patrimonio artistico: un'occasione per l'Italia nell'epoca della mondializzazione (A. Campodonico). Rischi della globalizzazione e solidarietà (C.C. Canta). Le dinamiche della globalizzazione (R. Cipriani). Una formazione europea e mondiale per studenti e docenti (L. Corradini). Sulla capacità d'incidenza laica e di evangelizzazione nei contesti culturali pluralistici e secolarizzati (L. Eusebi). Globalizzazione e comunicazione (A. Fabris). Globalizzazione e individualismo. Il progetto dei diritti umani alla prova (V. Possenti). Mondializzazione e pluralismo culturale (P. Ricci Sindoni). Il buon samaritano e la giustizia globale (S. Semplici). Identità e storicità: relazione dialettica nella globalizzazione (D. Veneruso). Politica, tecnologia e mercato globale. Mondializzazione e conoscenza: limiti e opportunità (L. Alessandrini). Stato, mercato e crisi finanziaria: la ragione 'larga' sfida la tecnocrazia (S. Beretta). Motivi d'incoraggiamento nella diffusione mondiale di scienza e tecnologia (G. Boffi). Globalizzazione e politica (F. Botturi). Un patto per il lavoro e contro la povertà (L. Caselli). Concorrenza e solidarietà (C. Dell'Aringa). La promozione della libertà responsabile nel processo di globalizzazione: assetti di welfare e sistemi d'impresa (G. Marseguerra). Il mercato del corpo umano al tempo della globalizzazione (A. Morresi). Mondializzazione: le positive opportunità di un processo (L. Ornaghi). Un'autorità mondiale per governare la globalizzazione? (M. Pennisi). Cultura, opere e sviluppo. Un esempio italiano in Uganda (A. Perrone). Tecnologie digitali e cultura della globalizzazione (A. Tomasi). Conclusione. Il cattolicesimo, miglior interprete del mondo globale (C. Ruini).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto Culturale: L'Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell'uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant'anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VII Forum, 2006), Il Mondo e noi. Forum dei giovani ricercatori (2007), La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà (VIII Forum, 2008), L'«emergenza educativa». Persona intelligenza libertà amore (IX Forum, 2010) e Nei 150 anni dell'Unità d'Italia. Tradizione e progetto. X Forum del Progetto Culturale (X Forum, 2011); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005), Ripensare la parrocchia (22005); insieme all'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione (2003); insieme all'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della CEI: Le sfide dell'educazione (2007) e La predicazione cristiana oggi (2008); insieme all'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI: Custodire il creato. Teologia, etica e pastorale (2013).
C'è spazio per la verità della fede in un tempo di relativismo? Quali sfide provengono dalla cultura scientista e tecnocratica? Come educare di fronte alla frantumazione dell'umano? Su questi temi si articolano le tre parti del volume, che raccoglie i testi del seminario di studio su fede, cultura ed educazione svoltosi nell'ottobre 2013 per iniziativa della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della CEI. Facendo tesoro delle riflessioni maturate nella prospettiva dell'Anno della fede, ma allungando lo sguardo al Convegno ecclesiale di metà decennio sul tema "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo" (Firenze, 9-13 novembre 2015), le riflessioni proposte hanno una rilevante ricaduta pastorale e toccano questioni centrali per il cammino decennale della Chiesa italiana. In particolare, vengono focalizzate questioni decisive per chi intende educare alla vita buona del Vangelo: il modo in cui va comunicata la verità cristiana in una "società liquida", che soffre di isolamento e di solitudine, e il modo in cui l'educazione alla fede e della fede è in grado di propiziare l'incontro della verità cristiana con l'accresciuta sensibilità per la libertà in tutti gli ambiti dell'esistenza. Introduzione di mons. Claudio Giuliodori. Proposte teologico-pastorali di mons. Antonio Staglianò.
Il volume raccoglie gli Atti della 47ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, svoltasi a Torino dal 12 al 15 settembre 2013 sul tema "La famiglia, speranza e futuro per la società italiana". Il percorso inizia da una riflessione sull'identità antropologica della famiglia e sulle sue criticità odierne, passando per le nuove sfide culturali e sociali che la politica deve affrontare. Si segnalano inoltre alcuni ambiti concreti di azione, prioritari e urgenti per il sistema Paese, e si conclude con una riflessione sul compito affidato alla comunità cristiana affinché la famiglia sappia e possa essere sempre di più "speranza e futuro per il Paese". La Settimana Sociale "si prefiggeva un obiettivo ambizioso che al tempo stesso comportava una sfida molteplice", scrive nell'introduzione monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato Scientifico Organizzatore: "far cogliere al nostro Paese che mettere al centro della vita culturale, sociale e politica la famiglia intesa così come da sempre insegnano l'esperienza umana e giuridica e anche la Chiesa, significa porre un fondamento indispensabile per la crescita del Paese, per un futuro di speranza per i giovani, per una società civile più libera, dove i diritti della persona possono essere maggiormente rispettati. Ci occupiamo della famiglia - prosegue Miglio - perché ci sta a cuore il bene di tutti, di tutto il nostro Paese".
L’imminenza del convegno ecclesiale di Verona («Testimoni di Gesù risorto, speranza nel mondo», 16-20.10.2006) invita a soffermare l’attenzione attorno ai temi e alle sfide di un appuntamento che, con cadenza decennale, ha sempre posto in evidenza il ruolo specifico dei laici cristiani e l’impatto della Chiesa sulla società italiana.
In occasione del suo 50°, la rivista Il Regno offre, attraverso le voci di Antonio Acerbi e Giordano Frosini, una ricostruzione storica del confronto Chiesa - Paese negli ultimi decenni e una lettura interna dei convegni ecclesiali di Roma, Loreto e Palermo.
La narrazione di A. Acerbi incrocia quattro distinti livelli: le vicende politiche e istituzionali, inerenti alla fine della Democrazia cristiana; il rapporto tra Giovanni Paolo II e la Chiesa italiana, identificando nel convegno nazionale di Loreto (1985) il punto di tensione e progressiva convergenza; la dialettica interna al corpo ecclesiale italiano che ha visto la compresenza e la prevalenza di una tendenza identitaria e disposta alla missione rispetto a quella della mediazione culturale e della testimonianza; infine un livello che attiene alle motivazioni profonde: il tratto del primo postconcilio era all’insegna dell’insufficienza della maturazione della fede, quello successivo denuncia piuttosto l’inadeguatezza della cultura cattolica rispetto all’evoluzione sociale.
Il contributo di G. Frosini è incentrato sulla serie dei tre precedenti convegni ecclesiali nazionali: Roma (1976), Loreto (1985), Palermo (1995), da considerarsi come «momenti emergenti della ricezione del concilio Vaticano II» nella Chiesa in Italia.
Sommario
Presentazione (p. L. Prezzi, direttore de Il Regno). 1. Dinamiche ecclesiali in Italia 1965-1978 (A. Acerbi). 2. La Chiesa italiana e Giovanni Paolo II (A. Acerbi). 3. I convegni ecclesiali della Chiesa italiana (G. Frosini). 4. Verso Verona (G. Frosini).
Note sugli autori
Mons. Antonio Acerbi (1936-2004) era docente di storia del cristianesimo all’Università Cattolica ed è stato uno dei più autorevoli studiosi della storia della Chiesa in Italia nel Novecento.
Mons. Giordano Frosini affianca l’attività pastorale (vicario generale di Pistoia) all’insegnamento della teologia (Facoltà teologica dell’Italia centrale): una teologia non fine a se stessa, ma come luogo dal quale si interpreta il presente della Chiesa. Presso le EDB ha pubblicato numerosi saggi teologici e pastorali.
"La missione di comunicare la fede cristiana oggi impone la competenza di saper rendere culturalmente appetibile e rilevante la salvezza evangelica, permettendo l’incontro degli uomini con Cristo, quale vera e autentica risposta alle eterne e sempre diverse domande del mondo che cambia. […] Ragionare allora sulla comunicazione della fede alla luce della missione evangelica dell’annuncio significa non tanto e non solo risolvere le domande sulle tecniche comunicative, ma andare alla radice dello stesso mistero di Dio che si è rivelato e comunicato all’umanità, al fine di realizzare una vera comunione" (dalla Prefazione).
In questo contesto, l’autore vuole offrire un contributo alla possibile assimilazione degli Orientamenti pastorali della Chiesa in Italia "Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia", alla luce della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Novo millennio ineunte. A tale scopo, le affermazioni del papa e dell’episcopato non vengono tanto ripetute, quanto accompagnate, conducendo in modo progressivo e convincente all’interno delle ragioni e delle opzioni che giustificano e rendono comprensibili alcuni principi pastorali di fondo e talune dinamiche ecclesiali.
Note sull’autore
Antonio Staglianò (Isola di Capo Rizzuto - KR, 1959) ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1986 e la laurea in Filosofia all'Università della Calabria nel 1995. Insegna Teologia sistematica (cristologia e teologia trinitaria) all'Istituto teologico calabro, della cui rivista di scienze teologiche Vivarium è direttore, ed è professore invitato nei corsi di specializzazione di Teologia fondamentale della Pontificia Università Gregoriana. Dal 1989 al 1995 membro del Consiglio nazionale dell'Associazione teologica italiana. Dal 1997 è teologo consulente del Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI. È parroco, nonché direttore dell'Ufficio catechistico e dell'Ufficio cultura nella diocesi di Crotone-S. Severina. Tra le sue pubblicazioni: La teologia secondo A. Rosmini. Sistematica-critica-interpretazione del rapporto fede e ragione, Brescia 1988; La teologia "che serve". Sul compito scientifico ecclesiale del teologo per una nuova evangelizzazione, Torino 1996; La mente umana alla prova di Dio. Filosofia e teologia nel dibattito contemporaneo sull'argomento di Anselmo d'Aosta, Bologna 1996; Il mistero del Dio vivente. Per una teologia dell'Assoluto trinitario, Bologna 1996.
Descrizione dell'opera
Si sente spesso affermare che negli ultimi quarant'anni la Chiesa di Francia è divenuta insignificante nella società. E l'osservazione implica una critica. Di fronte a questo giudizio, l'autore risponde dicendo che la sua Chiesa ha individuato una forma di presenza adatta alla contemporaneità: mutata la società, deve cambiare anche il modo in cui la Chiesa si fa presente.
Un vescovo italiano, mons. Giudici, pastore della Chiesa di Pavia, interloquisce col testo di mons. Dagens: è possibile un confronto tra le due Chiese? La situazione francese può insegnare qualcosa alla Chiesa italiana? Quali le differenze e le specificità nei due percorsi ecclesiali?
«Viviamo in una società fragile. Anche la nostra Chiesa è diventata fragile. E in questa società fragile con questa Chiesa fragile siamo tutti sollecitati ad andare in profondità» (mons. C. Dagens).
«Noi partiamo da una condizione di cultura cattolica diffusa, nella quale la stragrande maggioranza dei cattolici si riconosce. Per noi il rischio potrebbe essere quello di pensare che per testimoniare oggi il Vangelo sia sufficiente assicurare questa condizione di cattolicità convenzionale» (mons. G. Giudici).
Sommario
Presentazione. Claude Dagens: la mistica dell'ordinario (F. Strazzari). Prefazione. 1. Dall'apostolo Paolo ai vescovi di oggi. 2. Soffrire per la Chiesa e da parte della Chiesa. 3. Dal "civismo cristiano" al sacramento dell'Eucaristia. 4. Difesa di una evangelizzazione ordinaria e profonda. 5. Conversioni necessarie. 6. Ciò che comincia e ciò che avanza. 7. La vita spirituale non è un terreno di riserva. 8. Ore di prove e di rinascita. Preghiera per essere più liberi alla maniera degli apostoli. Varese Milano Pavia: Profilo di mons. Giovanni Giudici (L. Prezzi). Postfazione e discussione. Un contributo interessante alla riflessione sulla pastorale (G. Giudici).
Note sull'autore
Mons. Claude Dagens (Bordeaux 1940), accademico di Francia, dal 1993 è vescovodi Angoulême. Allievo della Scuola normale superiore e membro della Scuola francese di Roma, ha conseguito il dottorato in lettere e in teologia. Ordinato prete nel 1970, ha esercitato il proprio ministero dapprima a Parigi (1970-1972) e poi a Bordeaux (1977-1987), in parrocchia e presso il seminario interdiocesano, ove insegnava storia delle origini cristiane. Vescovo ausiliare di Poitiers dal 1987 al 1993, attualmente è membro della Commissione dottrinale dei vescovi di Francia e presidente del gruppo di lavoro sull'indifferenza religiosa e la visibilità della Chiesa cattolica.
Il volume dà ragione del IV Censimento nazionale dei servizi collegati alla Chiesa promosso dalla Consulta ecclesiale nazionale degli organismi socio-assistenziali. Rispetto alle precedenti rilevazioni, a cadenza decennale, l'ambito di studio è stato esteso anche ai servizi sanitari, attraverso il coinvolgimento dell'Ufficio nazionale per la pastorale della sanità della CEI. Il lavoro è volto ad avviare una riflessione approfondita sul ruolo che le istituzioni ecclesiali socio-assistenziali e sanitarie del nostro Paese possono ricoprire, nel promuovere una rete di assistenza più prossima ai bisogni delle persone, e a porre le basi per un dialogo con il servizio pubblico e con le pubbliche autorità nell'ottica della solidarietà e della sussidiarietà.
In occasione del quarto centenario della morte di san Francesco di Sales, papa Francesco gli dedica una lettera apostolica in cui ripercorre la sua vita e la sua missione. Il patrono dei giornalisti, festeggiato il 24 gennaio, è assunto dal papa come un «modello di dolcezza per i giovani», un esempio da seguire per la sua fede caratterizzata da umiltà e carità, una fede che è prima di tutto un atteggiamento del cuore.
A cinquant'anni dall'enciclica Divino afflante Spiritu di Pio XII, e a un secolo dalla Providentissimus Deus di Leone XII, si sono voluti raccogliere in un unico volume i testi originali e la traduzione italiana degli interventi del magistero sugli studi biblici e sulla Scrittura in generale. La serie di testi raccolti si apre con il Frammento Muratoriano del II secolo, che contiene il primo canone dei libri compresi nella Bibbia cristiana, per giungere sino alle ultime indicazioni contenute nel "Codice dei canoni delle chiese orientali".
La serie degli Enchiridion delle encicliche (epistole e lettere) si propone di censire tutti i documenti emanati con tale nome, dal Settecento fino ad oggi: sono scritti spesso di difficile reperimento, che contengono sempre messaggi di rilievo. Il testo viene presentato nella forma originale e in traduzione italiana, preceduto da una nota biografica sul papa e con un corredo di indici (generale, cronologico, per incipit, per autore, biblico delle fonti e analitico) per aiutare qualsiasi tipo di ricerca. Il presente volume include prevalentemente le encicliche di Benedetto XIV (26 su 42); gli altri pontefici del periodo firmarono infatti pochi documenti del genere.