
Il volume insiste, non soltanto in quello che la Bibbia ci dice sulla famiglia, ma anche sull'importanza che l'ambito familiare possiede per la lettura della Bibbia. Il volume è dedicato a esplorare questo rapporto tra Bibbia e famiglia, sia dal punto di vista del metodo esegetico e dei contenuti, che dell'importanza della famiglia come "metodo" per accostarsi alla Scrittura.
Oggi l'Asia ci sfida con le sue culture, le sue religioni, le sue sproporzioni, con la sua forte potenza economica in mezzo a molta povertà. Nel tracciare un grande affresco di luci e ombre di quello che è stato definito il "secolo asiatico", il volume pubblicato in occasione dell'anniversario dalla fondazione dell'Agenzia giornalistica AsiaNews ripercorre le tappe attraverso cui le pagine web di AsiaNews sono divenute sempre più una fonte indispensabile di informazione sulla vita sociale, politica, economica e religiosa in Asia. Con il messaggio di Papa Francesco ad AsiaNews.
È talmente connaturato nell'uomo il focolare, il vivere nella dimora dei genitori e degli avi, che per quanto soffocante possa essere la convivenza in famiglia o nella società, essa non è mai rinnegata dal singolo che, in genere, rimane nella casa e nella città. Dal focolare domestico e dalle mura antiche delle città sono scaturiti i sogni remoti dell'uomo, la più alta poesia, il germe di ogni educazione, la formazione delle coscienze, il riparo confortevole dai pericoli del mondo esterno, i luoghi del riposo, il sostegno alle minacce, alla debolezza o alla malattia. Della Dottrina sociale, allora, è necessario ricercare la fonte che, scaturita in Dio, forgia i Progenitori nell'Eden e si diffonde per tutta la storia. Sulla Dottrina sociale è stata costruita una civiltà, erede della Rivelazione e veicolata dal cristianesimo. E, tuttavia, la stessa civiltà d'Occidente è più volte implosa a causa di pervertimenti antisociali e anticristiani: socialismo, naturalismo, paternalismo, di cui è necessario parlare. Quando, infatti, si tratta delle fondamenta o delle fonti di un certo argomento, è imprudente tacere dei contrasti ai quali la verità è sempre stata coinvolta, in ogni tempo e in ogni luogo.
Gli osservatori sempre più adoperano l'espressione "modello cinese" per capire il presente e, ancor più, per prevedere il futuro. La Cina avrebbe realizzato un modello politico ed economico che viene proposto oltre i confini nazionali, in quanto ritenuto valido ed efficace a livello globale. L'elemento principale del modello cinese è la commistione tra centralismo totalitario e sviluppo economico e tecnologico. Contemporaneamente viene esercitato un controllo rigoroso della popolazione, comprese le convinzioni etiche e religiose. Questo nesso tra totalitarismo politico e tecnologie avanzate sembra essere destinato - ma non tutti concordano - a fare della Cina un colosso geopolitico che ridisegnerà le relazioni globali. Si dice che ci sia una incompatibilità di fondo tra il modello cinese e le democrazie occidentali ma, considerato l'appeal che esso esercita qui da noi e le debolezze dell'Occidente, si può pensare anche il contrario. Basti vedere il crescente accentramento di potere e degli strumenti di controllo sistemico nelle democrazie occidentali per motivi sanitari, fiscali, commerciali, burocratici, mass-mediali e così via. Anche nelle nostre democrazie c'è una oligarchia politica, un controllo sempre più minuzioso della vita dei cittadini, una sorveglianza sulla vita religiosa, una pianificazione familiare imposta dall'alto. Per molti versi il modello cinese è già qui. Con saggi di: Gianfranco Battisti, Riccardo Cascioli, Paolo Gulisano, Maurizio Milano, Steven Mosher, Daniele Onori, Gaetano Quagliariello, Aldo Rocco Vitale. E un intervento del Cardinale Joseph Zen. Il Rapporto è redatto dall'Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, in collaborazione con i seguenti Centri di ricerca: Centro Studi Rosario Livatino, Roma; CIES-Fundación Aletheia, Buenos Aires; Fondazione Magna Carta, Roma; Fondazione Osservatorio sociale, Wroclaw; Fundación Pablo VI, Madrid; Centro de Pensamento Social Católico dell'Universidad San Pablo, Arequipa.
In tempi di confusione e disorientamento, un tentativo di bilancio e una speranza... La sterilità della comunità ecclesiale contemporanea fa temere per la sopravvivenza (almeno nel mondo occidentale) del cristianesimo. L'autore esplora le cause di questa crisi, passando in rassegna i principali documenti emanati dalla Chiesa a partire dal Concilio. Tale rassegna è l'occasione per l'invito ad un esame di coscienza, dal quale emerge che la crisi dell'evangelizzazione è il frutto dell'infedeltà collettiva della Chiesa all'ascolto della Parola. L'autore intravede la speranza di un futuro in due recenti iniziative di Papa Francesco, che sono: 1) l'invito, rivolto alla Chiesa, di ritrovare la propria costituzionale «sinodalità»; 2) la sua raccomandazione di preparare i giovani al matrimonio attraverso la proposta di un catecumenato matrimoniale, che postula la reinvenzione del catecumenato battesimale (già invocata dal Vaticano II), e dell'intero processo di iniziazione cristiana degli adulti. L'autore conclude proponendo un progetto di plantatio Ecclesiae, radicato nel rilancio dell'ascolto della Parola.
Il diritto alla proprietà privata è sempre stato considerato di ordine naturale dalla dottrina sociale della Chiesa, quindi originario, vero, stabile, immodificabile. Oggi, però, esso viene messo in discussione dal nuovo globalismo del grande reset. Il World Economic Forum di Davos sogna una società globale priva di possessori di beni e fondata su uno sharing universalizzato: nessuno possiede nulla e tutti affittano servizi. Il principale elemento che caratterizza questo inedito attacco alla proprietà privata è la convergenza mostruosa tra pensiero liberale e comunismo. Nelle società occidentali sono ormai in atto forme di controllo e di dipendenza del cittadino dal potere molto simili, se non uguali, al modello cinese.
Con semplicità di linguaggio e lo sguardo fisso sul presente, assumendo come riferimento il prezioso Compendio redatto dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, nonché i più importanti documenti magisteriali dalla Rerum Novarum alla Fratelli tutti, l'autore presenta e ci introduce ai contenuti principali della Dottrina sociale della Chiesa. L'obiettivo non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e le riflessioni sui diversi argomenti dello stesso Compendio, ma soprattutto quello di stimolare molti a "rimboccarsi le maniche" affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società "alternativa", dove Dio e la vita dell'uomo, dal concepimento alla morte naturale, siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.
In vista della Seconda sessione Sinodale nell’Ottobre 2024 il cardinale Marc Ouellet, con questo straordinario saggio, cerca di comprendere e spiegare quali siano i rischi e le opportunità offerti dal Sinodo.
Cosa riserva il futuro di una Chiesa sinodale? Conversione missionaria o confusione? Queste sono le domande che tutti si pongono, mentre il popolo di Dio è chiamato a un appuntamento con la storia sotto la scomoda tenda della sinodalità. Forse siamo impegnati e preoccupati di trasformare o riformare questa Chiesa secondo le esigenze dei tempi, assecondando le critiche dei nostri avversari? Come scrisse von Balthasar: «Ma non stiamo forse perdendo di vista l’unico modello perfetto, l’archetipo? Non dovremmo, nelle nostre riforme, tenere costantemente lo sguardo fisso su Maria, non per moltiplicare nella nostra Chiesa feste, devozioni mariane, definizioni a fortiori, ma semplicemente per conoscere noi stessi, cosa sono veramente la Chiesa, lo spirito ecclesiale, il comportamento ecclesiale?». Il cardinale Marc Oullet risponde a queste domande che interrogano la Chiesa del XXI secolo sulle scelte che occorrerà fare in futuro.
Fra i diversi documenti del magistero pontificio, sono specialmente rilevanti le encicliche. Giovanni Paolo II ne ha scritte tante. Ma più ancora del numero, è l'importanza dei temi esposti ciò che colpisce. Senza rinunciare alle esigenze di un sostanziale rigore teologico, Graziano Borgonovo e Arturo Cattaneo rendono accessibile la profondità di questo straordinario magistero ad un vasto pubblico e aiutano i lettori a scoprire le ripercussioni di tali insegnamenti nella loro vita. In queste pagine non si trovano perciò semplici "riassunti" dei contenuti, ma ne vengono offerte le chiavi di lettura. Nell'introduzione viene esposta una visione complessiva degli aspetti salienti dell'insegnamento di GiovanniPaolo II dal punto di vista storico, teologico e antropologico. Le quattordici encicliche sono poi analizzate singolarmente da altrettanti specialisti. L'ordine seguito non è semplicemente quello cronologico. I temi affrontati permettono infatti di raggrupparle attorno a quattro triadi: le encicliche che si possono denominare "trinitarie" rivolgendo l'attenzione al Figlio (Redemptorhominis), al Padre (Dives in misericordia) e allo Spirito (Dominum et vivificantem); le encicliche sociali (Laboremexercens, Sollicitudo rei socialise Centesimusannus); quelle ecclesiologiche (Slavorum Apostoli, Redemptorismissio, Ut unum sint) e quelle antropologiche (Veritatis splendor, Evangelium vitae e Fides et ratio). Per ultimo sono esposte due encicliche che, per vari motivi, ben possono considerarsi specialmente "personali" di questo papa e costituiscono come un coronamento del suo variegato magistero: Ecclesia de Eucharistia e Redemptoris Mater. Prefazione di Rino Fisichella.
Per riuscire a salvare l'Europa bisogna cominciare col prendere atto che sta morendo per suicidio. Per trovare l'antidoto salvavita bisogna conoscere il virus che l'ha ridotta in questo stato. Il 16mo Rapporto dell'Osservatorio Card. Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo affida ad una ventina di specialisti, ecclesiastici e laici, l'analisi di questo stato di decomposizione al fine di far brillare, per contrasto, le possibili vie di guarigione. L'accoglienza di chi ci odia, la corsa all'estinzione tramite denatalità, aborto ed eutanasia, l'impoverimento delle risorse energetiche e la dipendenza da altri, la pedagogia forzata delle masse e un continente sotto controllo, l'appiattimento delle diversità nel superstato europeo, l'omologazione sulla pandemia e la sottomissione all'OMS, la guerra ecologista ai popoli europei, i pifferai di Davos e i danni per il Vecchio continente, l'allineamento degli episcopati cattolici alle nuove parole d'ordine dell'europeismo ideologico: questi i principali temi trattati. Il Rapporto è redatto dall'Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, in collaborazione con i seguenti Centri di ricerca: Centro Studi Rosario Livatino, Roma; CIES-FundaciónAletheia, Buenos Aires; Fondazione Osservatorio sociale, Wroclaw; Fundación Pablo VI, Madrid; Centro de Pensamento Social Católico dell'Universidad San Pablo, Arequipa.
Il volume è un contributo all'indagine teologica promossa dal sinodo sulla sinodalità, su molteplici temi: pensiero metafisico e storicismo dialettico, storicità e storicizzazione del dogma e delle norme morali, sinodalità e comunione ecclesiale, costellazione ecclesiologica e sacerdozio femminile, diaconato femminile, potestà d'ordine/di giurisdizione e nuove forme di ministerialità, celibato sacerdotale, sacerdozio ordinato/comune e laicato, differenza sessuale e ricadute ecclesiali, contributo della donna nella Chiesa. I diversi saggi sono accomunati dall'idea secondo cui l'accesso storico e dunque ermeneutico alla verità non conduce ineluttabilmente allo storicismo, che diluisce la conoscenza nella pluralità delle interpretazioni. Il profilo storico della conoscenza, che colloca la comprensione all'interno dell'interpretazione, non preclude l'accesso alla verità, ne dischiude piuttosto un'assimilazione progressiva. Questo è tanto più vero nella prospettiva cristiana, secondo cui la verità si è manifestata ed è accessibile tramite la mediazione della chiesa, preposta con l'ausilio dello spirito a raccordare essere e tempo, verità rivelata e sua interpretazione lungo la storia.
Il diciassettesimo rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa parla di "guerra demografica". La scelta del titolo sta a significare che il taglio è volutamente politico: la diminuzione della popolazione è in parte conseguenza di un'avversione, per non dire di un odio, nei confronti dell'uomo considerato creato "a immagine e somiglianza di Dio", e quindi dotato di una dignità superiore. Il calo demografico è il frutto di una strategia pianificata e utilizzata come strumento di guerra tra stati e tra centri di potere. Le sostituzioni demografiche a seguito delle migrazioni, la pianificazione centralizzata e ormai diffusa e spesso imposta dell'aborto come nuovo dogma politico generalizzato, le pratiche eutanasiche e del suicidio assistito, la concezione della vita umana come dannosa per l'ambiente, la convergenza sui temi dell'"estinzione" dei movimenti eco-terroristici e degli indirizzi dei centri di potere internazionali, sono indici di una pianificazione contro il genere umano. Il rapporto analizza questo macro-fenomeno soprattutto dal punto di vista geo-politico ed economico, ma anche culturale e giuridico. L'attacco alla vita umana produce povertà e le guerre demografiche mettono in pericolo l'indipendenza delle nazioni. In molte parti del mondo - si pensi all'Estremo Oriente ma anche all'Europa occidentale - il crollo demografico è il primo problema sociale. La riflessione è arricchita dall'analisi di alcuni casi particolari: Russia, Francia, Estremo Oriente, Inghilterra, Europa, Ungheria, fino al piccolo El Salvador.

