
In questo libro si pubblicano i risultati prodotti dal lavoro svolto dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa sul tema della carità. In particolar modo i vescovi europei, nell'anno giubilare della Misericordia indetto da papa Francesco, hanno dedicato il loro sforzo e il loro impegno verso l'accoglienza dei migranti, che hanno dato vita negli ultimi anni a un esoso epico, per sfuggire dalle guerre, dalla povertà, dalle dittature. Nel libro risulta evidente quanto sia importante il ruolo della Chiesa europea verso coloro che soffrono e si rivolgono all’Europa per trovare una nuova vita.
Il cammino del Consiglio Presbiterale che qui è stato raccolto vorrebbe aiutare a sostenere la nostra trasformazione – personale e di presbiterio – nella Sposa bella dell’Agnello. Cioè a fare di noi dei preti nei quali possa risplendere la gloria di Dio.
"Approfondimenti" è la collana, a cura della Fondazione FAI CISL - Studi Ricerche, che raccoglie documenti, ricerche e e riflessioni in merito alle attività e agli argomenti che animano la vita associativa della FAI CISL. La Federazione agroalimentare e ambientale della CIS si contraddistingue per l'attiva e militante presenza sindacale nei territori e nell'ambito sociale, dalle relazioni industriali alla contrattazione, dalle tutele nel nuovo mercato del lavoro al contrasto ad ogni forma di sfruttamento, dal rapporto con le tradizioni alla sfida delle innovazioni e della sostenibilità. Di questa presenza, la collana "Approfondimenti" della Fondazione FAI CISL vuole promuovere la diffusione e custodirne la memoria, con la pazienza del contadino e la speranza del seme.
Vincenzo Conso è Presidente della Fondazione FAI CISL - Studi e Ricerche e, dal 2022, Presidente di Foragri, l'Ente bilaterale per la formazione continua in agricoltura. Giornalista professionista è Direttore Responsabile di FAIProposte, periodico della FAI CISL, e di Opinioni, trimestrale della stessa Fondazione. E' autore di pubblicazioni e di numerosi saggi e articoli.
«Camminare insieme» non è l'ennesimo slogan di una chiesa in cerca di parole e di titoli a effetto, ma la formula che meglio esprime la sua indole sinodale e il suo impegno missionario. La comunità ecclesiale ha una strada da percorrere, che da Gerusalemme conduce all'estremità della terra (Atti 1,8). È la via del vangelo che essa è chiamata a proclamare a ogni uomo, condividendone «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce» (Gaudium et spes 1). Il termine sinodo (alla lettera «cammino condiviso») non ricorre mai nella letteratura neotestamentaria; tuttavia, nel libro degli Atti degli Apostoli sono riportati alcuni episodi in cui la chiesa è chiamata a esercitare in forma comunitaria il discernimento della volontà divina. Dall'analisi dei brani esaminati emerge il profilo di una chiesa caratterizzata da un radicato stile sinodale. L'intento del presente volume è quello di offrire una solida base scritturistica perché i fedeli e i pastori possano lasciarsi ispirare dallo stile di ascolto, comunione e missione che ha caratterizzato le prime comunità cristiane.
II volume parte dall'idea che il problema ambientale e le soluzioni prospettate interpellano il pensiero non solo antropologico, ma anche teologico. Su questa base si innestano riflessioni che affrontano il tema ecologico dal punto di vista storico-filosofico, economico, politico, etico.
Interessante saggio sul concetto filosofico-scientifico che considera la natura come un libro scritto direttamente da Dio. Il testo considera tale immagine simbolica soprattutto cosi come e nata ed e stata sviluppata da Ramon Sibiuda (vissuto nel XV secolo). La scienza sperimentale moderna e ormai arrivata ad assumere un ruolo di primaria importanza in tutte le civilta della terra. Per quali ragioni? Perche e nata proprio in Europa tra il XVI e il XVII secolo? Quali dinamiche culturali hanno reso possibile la sua nascita? Alle radici della scienza moderna stanno sia le antiche concezioni dei Greci sia la metafora del libro della natura di Ramon Sibiuda. L'autore chiarisce con chiarezza e competenza tale tema, rileggendo l'opera di Sibiuda per far capire il grande contributo che il cristianesimo ha dato alla leggibilita scientifica del mondo.
GLI STUDI RACCOLTI IN QUESTO VOLUME NASCONO DA UN CONFRONTO TRA PERSONE IMPEGNATE NELL AMBITO DELLA COMUNICAZIONE, CHE PROVENGONO DA TRE AMBIENTI: IL MONDO ECCLESIASTICO, ACCADEMICO E PROFESSIONALE.
Viviamo nell'epoca che sta riscrivendo alcuni parametri della nostra vita. Tra gli ambiti che sono sottoposti a ridefinizione, alcuni riguardano la parte più personale e intima di noi stessi: la nostra identità e, in particolare, la nostra identità sessuale. Cosa significa, oggi, conoscere, accogliere, comprendere e sviluppare la nostra sessualità? Quali elementi ci definiscono come maschio e femmina? Quale atteggiamento costruttivo possiamo e dobbiamo assumere nei confronti dell'omosessualità? E di fronte a tutto questo: cosa significa, oggi, crescere da ragazzi, adolescenti, giovani e adulti nella nostra identità sessuale e nel vero rispetto di quella degli altri? Un libro fatto di risposte e di proposte concrete per l'educazione per i genitori e i formatori.
Mai, prima della Deus caritas est, un papa si era rivolto in modo così diretto e concreto agli operatori umanitari cristiani per incoraggiarli e guidarli nel loro lavoro. Ma cosa distingue la caritas cristiana da qualsiasi altra forma di assistenza sociale? E quali sono i suoi fini? Il messaggio di Benedetto XVI è chiaro: non può esserci vero aiuto senza Dio. È proprio nella sua specificità fondante - vedere un'immagine di Gesù nell'uomo che soffre e portare insieme al soccorso tempestivo la buona novella dell'amore di Dio - che l'aiuto cristiano risulta veramente efficace e si offre non come palliativo nel singolo bisogno contingente ma come cura a lungo termine rivolta all'uomo nella sua totalità. Il Cardinale Cordes esamina in profondità le parole della prima enciclica di Benedetto XVI per spiegare l'importanza del lavoro degli operatori umanitari cristiani ma anche le difficoltà incontrate da chi vorrebbe assistere il prossimo nel segno di Cristo, senza dover nascondere la radice del suo agire.
Rileggere e studiare testi di Eugenio Corecco sulla sinodalità esige la disponibilità a impegnarsi in un lavoro faticoso. Un lavoro mai completamente compiuto e che non è un puro esercizio accademico estraneo alla realtà o o alla vita ecclesiale attuale, ma rappresenta un percorso importante come antidoto contro la superficialità con cui oggi nella società e nella chiesa si discutono temi morali e dottrinali di grande rilevanza per la la vita cristiana, ma anche contro la tentazione sempre latente di democraticizzare aprioristicamente tutte le le strutture ecclesiali.
La strada aperta dai saggi di Corecco sulla sinodalità nella chiesa cattolica anticipa a livello scientifico l'insegnamento pastorale di papa Francesco proprio sulla necessità di riformare tutte le strutture giuridiche, curia romana compresa, secondo il principio della «fondamentale reciprocità» fra «sinodalità» e «camminare insieme». Una fondamentale reciprocità grazie alla quale «ciascuno ha qualcosa da imparare», sia il teologo più esperto, sia il semplice curioso guidato dal desiderio di capire meglio come «funziona» tutta l'organizzazione della chiesa cattolica.
Eugenio Corecco, studioso di Diritto canonico, amico di don Luigi Giussani e Giovanni Paolo I, fu anche l'iniziatore di Comunione e Liberazione in Svizzera, dove tenne la cattedra di Diritto canonico a Friburgo. Nominato consultore della commissione per l'interpretazione del CIC, tenne conferenze in tutto il mondo. Vescovo di Lugano dal 1986, vi fondò nel 1992 l'Istituto Accademico di Teologia.