
Nuova raccolta di preghiere per la liberazione composte dal Teologo Francesco Gastone Villetta
Una novena con breve introduzione teologica e testi rigorosamente inediti composta per la meditazione personale e la preghiera per intercessione di San Giuseppe.
"Dov'è la parola del Signore? Si compia finalmente! (Ger 17,15)'. Se è forte e qualche volta incomprensibile l'invadenza del diavolo nella nostra vita, è pure vero che Dio "è scudo per chi in lui si rifugia" (Sal 17,31) e che "non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele" (Sai 120,4). Una via di difesa, un addestramento divino alla battaglia (Sai 17,35), è allora sempre offerto alla nostra debolezza, poiché [... ] Dio colpisce 1 nostri nemici in svariatissimi modi(Sap 12,22) e mai ci abbandona a noi stessi.
La strada privilegiata che Dio stesso ci illustra per difenderei da Satana e dalle sue infatuazioni è quella dì restare costantemente alla sua presenza attraverso la relazione della preghiera, che è in grado non soltanto di "liberare" l'uomo dal turbamento del proprio male, ma addirittura di trasformare quello che in prima istanza sembra una grave imposizione di sofferenza in una proposta di purificazione [... ]".
Francesco G. SiUetta è dottore in Teologia dogmatica. Autore di diverse opere in ambito teologico e spirituale.
Con brevi introduzioni ad ogni preghiera, riferimenti magisteriali e una introduzione generale all’inizio della raccolta
L'analisi della propria fede nette in evidenza come sia possibile purificare un modo di porsi dinanzi a Dio esclusivamente fisso sull'oggetto estrinseco, sua male da cui si chiede di essere liberati, senza un previo discernimento del proprio limite ed al contempo dell'infinita potenza di Dio che la fede mette in luce. Il dono della fede ha perciò una fondamentale capacità di annullare un tipo di comprensione miracolistica della liberazione della male, fondata su una logica di senso del genere domanda- risposta immediata.
Francesco G. Silletta è Dottore di Telogia. É autore di molte opere di argomentazione teologica e spirituale, tra cui gli studi Amato perché amante. Il Discepolo Amato come personaggio in migrazione (2015) e Corso di Mariologia dell'intuizione (2018).
"Di per sé la pratica di una novena è un momento importante dello spirito umano, poiché costituisce una sorta di estensione di una medesima attualità di preghiera, come se il riferimento singolare della nostra orazione rimanesse a suo modo fisso per tutto il tempo dei nove giorni. Non si tratta solo di un pio esercizio devozionale, ma di un vero investimento spirituale dagli effetti spesso inimmaginabili, perché alle volte veniamo esauditi a motivo dell'insistenza nel chiedere (cfr. Lc 11,5)".
"Mi vergogno per quello che ho scritto, eppure quello che ho scritto è vero, è mio. Ho fatto tanto per tornare a scrivere cose profonde, positive, serene, entusiaste. Invece, sono ancora un vecchio Zaccheo, un pubblicano seduto sui banchi invece che accucciato dietro la colonna del tempio; un Giuda che tradisce quel tanto che basta per baciare senza impiccarsi; un pastore che ha attraversato il mondo in mezzo alle sue pecore. Io non so ancora come sono fatto oppure se sono fatto così male da credere angelico, rustico, paradisiaco, quello che gli altri credono a fatica cristiano o forse addirittura peccaminoso. Per me Dio è fame, è corpo, arriva prima della Parola." Giovanni, nel suo cantico iniziale, dice: "In principio era il Verbo" e non intendeva la parola ma la persona, il Cristo. Eppure dopo secoli, per noi il Verbo è parole, cerimonie, liturgie! Siamo fermi ai principi, ai precetti! Noi dovremmo essere quello che mangiamo, non quello che diciamo! Dio lo mangiamo! Il fratello se lo amiamo, lo mangiamo. Non voglio più essere predicatore, catechista, insegnante, prete. Cerco di essere un poeta. Le mie poesie non sono rivolte alla mente, sono rivolte al corpo. Parole da mangiare: Prendete, mangiate". Stavolta cambio registro. Sono da tempo, vergognosamente pessimista. E non so neanche perché. Tu me lo fai capire in tutti i modi, provo, tento, ma dopo rantolo. Beh! Stavolta ti prego."
Questo messale contiene tutti i testi ufficiali delle preghiere e delle letture della messa delle domeniche e delle solennità e feste del Signore in lingua latina e italiana. I testi latini e italiani sono collocati in pagine affiancate. Il testo è diviso secondo i tempi liturgici: Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Tempo Ordinario, Solennità e feste del Signore, che, quando cadono di domenica, tengono il posto della liturgia domenicale. Nella parte centrale riporta il rito della Messa con tutte le preghiere eucaristiche.
I testi italiani sono ricavati dalla seconda edizione del “Messale Romano” e dalla recente edizione del “Lezionario domenicale e festivo” promulgato dalla CEI. I testi eucologici latini sono presi dalla terza edizione tipica del “Missale Romanum”, mentre i testi delle letture sono ricavati dall’edizione tipica della “Nova Vulgata”, promulgata da Giovanni Paolo II.
Questo messale può essere usato quando la messa viene celebrata in lingua latina, ma può essere utile anche quando la messa è celebrata in italiano, sia per prepararsi alla celebrazione sia perché il confronto con i testi originali latini può a aiutare a comprendere meglio il pieno significato dottrinale della preghiera.
Caratteristiche:
Stampa a 2 colori su carta tipo India
Formato: cm 12 x 17,5
Rilegatura cartonata
Questo messale feriale riporta, nelle pagine in latino, i testi del “Missale Romanum” e delle letture ricavate secondo le indicazioni ufficiali dalla “Nova Vulgata”; nelle pagine affiancate in italiano, i testi del “Messale Romano” e del “Lezionario” approvati dalla CEI.
Questo messale feriale riporta, nelle pagine in latino, i testi del “Missale Romanum” e delle letture ricavate secondo le indicazioni ufficiali dalla “Nova Vulgata”; nelle pagine affiancate in italiano, i testi del “Messale Romano” e del “Lezionario” approvati dalla CEI.