
Il volume introduce il lettore a una delle opere più importanti del pensiero kantiano, attraverso la trattazione analitica delle tematiche fondamentali dell'opera e la ricostruzione della sua genesi e della sua fortuna.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento.
L'ignoranza è all'origine della filosofia occidentale e i problemi che essa pone la percorrono tutta, dall'ignoranza socratica a quella propugnata dagli scettici antichi e moderni, dalla dotta ignoranza della teologia negativa alle varie forme di non-sapere disseminate nella filosofia contemporanea. Ma l'ignoranza non è solo un tema da filosofi. Essa è in realtà l'emblema della vita: chi sapesse tutto non avrebbe più niente da conoscere o da esperire. Sarebbe morto. Questo libro percorre le forme che l'ignoranza ha assunto nella storia del pensiero.
Jullien insegna all'università di Paris-VIII e si occupa dello studio del pensiero e dell'estetica della Cina classica in una prospettiva interculturale. In questo volume analizza l'I Ching, il libro-non libro servito da testo fondamentale per tutta una civiltà, come strumento, mettendo a frutto il commento agli stessi Ching di uno dei grandi pensatori cinesi del XVII secolo, Wang Fuzhi.
La filosofia islamica si è qualificata originalmente come tale nel periodo che siamo soliti chiamare Medioevo. Questo libro non pretende di ricostruirne la storia, ma vuole restituirne il senso complessivo. Vuole cioè definire i modi e le tematiche fondamentali di una speculazione che non è rimasta chiusa nei confini del mondo islamico ma ha contribuito all'evoluzione di tutta la storia della filosofia con una sua peculiare originalità.
Crisi della ragione, perdita del centro, decadenza dei valori: il nichilismo si è presentato a volte con il proprio nome, a volte sotto altre sembianze. Ma che cos'è propriamente il nichilismo? Da dove viene quest'"ospite inquietante" - come Nietzsche lo definisce - che si aggira ormai ovunque in casa nostra e che nessuno può mettere alla porta? Attraverso un'analisi storico-concettuale, Volpi risale alle radici del fenomeno, ne illustra il manifestarsi nel pensiero del Novecento e prepara una prospettiva 'oltre il nichilismo'.
Perché non possiamo non dirci liberali. L'avventura delle libertà dell'uomo, da Locke a Kelsen, in una storia che analizza le origini culturali ed etico-politiche del liberalismo, le sue concezioni dei rapporti sociali e politici, la continuità delle sue istanze e delle sue proposte, il suo rapporto con la democrazia nel passato e nel presente.
Sempre più spesso si preferiscono, per lo studio della comunicazione, approcci che privilegiano l'analisi psicologica, sociologica, politica o economica. Il volume curato da Claudia Bianchi e Nicla Vassallo, invece, si concentra sull'approccio filosofico e presenta contributi di esperti autorevoli di diverse discipline filosofiche: sintassi, pragmatica, semiotica, ermeneutica, retorica, epistemiologia. In particolare, raccoglie interventi di Andrea Moro, Eva Picardi, Claudia Bianchi, Ugo Volli, Maurizio Ferraris, Frans van Eemeren e Peter Houtlosser, Nicla Vassallo.
I contributi del grande pensatore tedesco in difesa di un concetto di ragione scettico, ma non rinunciatario, contro i nuovi tentativi di ritornare a forme di pensiero metafisico. Il libro tratta gli sviluppi del concetto di ragione comunicativa nel contesto delle attuali teorie del significato e dell'azione; il problema dell'inesprimibilità dell'individuale; le ragioni per cui i testi filosofici, malgrado il loro carattere essenzialmente retorico, non possono essere completamente identificati con la letteratura.
Chi è stato, ieri, e chi è oggi Dostoevskij per noi: un'introduzione magistrale alla comprensione della sua opera che raccoglie la sfida alla filosofia che essa contiene. Sergio Givone è ordinario di Estetica all'Università di Firenze.
È tempo di riabilitare le ombre, queste vecchie - e inquietanti - compagne dell'umanità dalla dubbia reputazione e sulle quali sono fiorite le storie più bizzarre: si narra di ombre che vivono di vita propria, o di altre che si ribellano ai loro proprietari come nella favola di Andersen. Anche Platone, nel mito della caverna, sostiene che chi guarda solo le ombre non ottiene vera conoscenza. Eppure senza le ombre non avremmo compreso la forma della luna o la struttura del sistema solare, né avremmo individuato gli anelli di Saturno, e le immagini ci apparirebbero piatte e senza sostanza. I nostri occhi sono infatti programmati per vedere le ombre e siamo in grado di ricostruire le dimensioni tridimensionali di un oggetto a partire dal cono che proietta. Dagli astronomi greci a Galileo e Keplero, dai mosaici romani ai dipinti di Masaccio, dalle prime misure della terra ai laboratori di psicologia infantile di Harvard, le ombre si sono rivelate un prezioso strumento di conoscenza oltre che un inesauribile stimolo alla curiosità umana.