
I sei colloqui qui presentati tra Paul Ricoeur e Gabriel Marcel datano al 1968, qualche anno prima della morte di Marcel. L'oggetto di queste riflessioni è duplice. In primo luogo viene fatta luce sugli snodi fondamentali della filosofia di Marcel: la riflessione sul corpo e l'esistenza, la questione dell'interpersonalità, il problema della tecnica, la sua collocazione nel quadro filosofico del primo Novecento. In secondo luogo, la filosofia di Paul Ricoeur e il suo rapporto vivo con il pensiero del maestro e con il fenomeno europeo della filosofia esistenzialista.
I SAGGI RACCOLTI IN QUESTA PUBBBLICAZIONE INDICANO DEGLI ITINERARI PROBLEMATICI DELLA FILOSOFIA DELLA RELIGIONE EMERGENTI DA PROBLEMI TEORETICI E DA RIFLESSIONI STORIOGRAFICHE. Gia' disponibile i sag gi raccolti in questa pubblicazione indicano degli itinerari problematici della filosofia della religione emergenti da problemi teoretici e da riflessioni storiografiche. Si tratta in particolare di analisi paradigmatiche di alcuni aspetti significativi della riflessione sulla religione che assumono nel loro complesso un valore ed un significato di tipo eminentemente metodologico. Di fatto, la raccolta si concentra su tre ambiti problematici che, in ordine rappresentano, nei capitoli dall'i) al v), degli esempi teoretici di argomentazioni filosofiche che hano per oggetto la dimensione religiosa delal filosofia antropologica, nei capitoli dal vi) all' viii),vengono invece proposte delle considerazioni di natura storico-filosofica orientate allo scopo di approfondire il rapporto tra ragione e fede in una filosofia che dalla metafisica giunge all ermeneutica della metafora. L ultimo nodo, esemplificato negli ultimi capitoli, individua, in riferimento alla filosofia contemporanea, dei percorsi prevalentemente critici rispetto alle argomentazioni tradizionali della filosofia della religione.
"Si imprigiona chi ruba, si imprigiona chi violenta, si imprigiona anche chi uccide. Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni? Forse una vecchia eredità delle segrete medievali? Una nuova tecnologia, piuttosto: la messa a punto tra il XVI e il XIX secolo, di tutto un insieme di procedure per incasellare, controllare, misurare, addestrare gli individui, per renderli docili e utili nello stesso tempo. Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni. Un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze si era sviluppato nel corso dei secoli classici: la disciplina."
"La figura di Benjamin è di quelle che si prestano più difficilmente alla definizione e collocazione critica. Saggista e critico letterario, il significato e l'intenzione dell'opera trascendono tuttavia i limiti della critica, o della storia letteraria nella accezione corrente. La sua originalità di pensatore fu piuttosto tutt'uno con la sua attività d'interprete e di critico, e si costituisce fondamentalmente solo in essa... La presente raccolta comprende proprio quelle che si possono considerare le eccezioni dell'opera di Benjamin: come il saggio su diritto e violenza, quello sulla traduzione, o il manoscritto inedito sulla lingua." (Dall'introduzione di Renato Solmi).
La nostra epoca ha profondamente bisogno di una rinnovata filosofia dei valori. Non di una retorica sui valori, che associa la nozione di valore a quelle di tradizione, passato, memoria, religione o ideologia. C'è bisogno di pensiero vivo che faccia luce su un dato essenziale della nostra esperienza: i valori, come li incontriamo, attraverso la gamma della nostra vita emotiva e affettiva nei beni e nei mali di cui son fatte le nostre giornate, con le nostre decisioni, i comportamenti privati e pubblici. La filosofia, nata con Socrate per tradurre questa esperienza viva in conosenza vera, ha dato le dimissioni da questo suo compito. Eppure la sua anima migliore si era trasferita nel corpo di documenti e istituzioni che hanno cambiato la storia del mondo: dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo fino al sogno ragionevole di un'Europa unita in pace, libertà e giustizia. Ma dove lo spirito le abbandona, le istituzioni umane vanno in rovina. Questo libro interroga tutti noi, educatori e ricercatori, sulle cause di questo male dilagante. E conduce i llettore sulle tracce di una nuova cognizione del valore.