
Con questo testo, Bernhard Waldenfels intende offrire al pubblico una via d'accesso facilitata a quello che può essere considerato il suo monumentale sforzo rivolto, nel corso dell'ultimo ventennio, all'indagine del fenomeno dell'estraneo. Questa sorta di introduzione al suo pensiero può rivelarsi, pertanto, utile soprattutto al lettore italiano, il quale troverà in essa un agevole strumento per avvicinarsi e familiarizzare con l'avvincente prospettiva di una filosofia che considera l'estraneità non un momento meramente accessorio dell'esperienza, bensì il suo carattere costitutivo.
Nessun libro finora aveva riunito i differenti sguardi dei filosofi sull’amore. Intermediario tra l’umano e il divino per Platone, in Lucrezio l’amore è una lusinga mortale. Sfida di tutta una vita per Kierkegaard, in Schopenhauer è una semplice astuzia dell’istinto sessuale.
Ma Aude Lancelin e Marie Lemonnier svelano anche alcuni aspetti poco noti della vita amorosa dei grandi pensatori. Il dongiovannismo frenetico di Sartre, la leggendaria assenza di ogni pulsione erotica in Kant, i fiaschi di Nietzsche con le ragazzine, episodi tragici o divertenti da cui ciascuno potrà trarre lezioni per la propria vita.
Inquinamento ambientale, riscaldamento climatico, minaccia nucleare: in un mondo ormai sull'orlo della catastrofe, la scienza è una malattia che deve fare i conti con gli incidenti di cui è responsabile. E con il paradosso di un disastro dovuto allo spettacolare successo della tecnoscienza e non al suo fallimento. Diventa allora necessaria, suggerisce Virilio, la creazione di un'Università del disastro, che possa misurare ma anche prevenire gli incidenti prodotti dal successo scientifico. Una specie di ospedale per la scienza e le sue tecniche, dove ripensare la portata devastatrice di un progresso che si rivela disastrosamente suicida.
L'educazione non può finire perché senza educazione non avremmo futuro. Ridiscuterne il senso è l'obiettivo di questo libro, che ne indaga le finalità, le radici filosofiche, pedagogiche ed etiche, alle quali va al più presto riconsegnata. L'educazione è più dell'istruzione, è una dimensione ineliminabile, invisibile e concreta, della vita di tutti. Per questo è indispensabile tornare a discutere delle mete irrinunciabili cui un'educazione interrogata in profondità è chiamata a ispirarsi. Duccio Demetrio insegna filosofia dell'educazione all'Università di Milano Bicocca. Nella collana Minima ha pubblicato, tra gli altri, "Filosofia del camminare" (2005) e "La vita schiva" (2007).
Come i Greci, Goethe era convinto della necessità di vivere nel presente, di cogliere la felicità nell'istante anziché perdersi nella nostalgia romantica del passato o nel vagheggiamento del futuro. Gran lettore di Goethe, Hadot analizza qui come il maestro tedesco si inserisca nella tradizione della filosofia greca. Una magnifica meditazione sull'epicureismo e sullo stoicismo antichi attraverso la poesia di Goethe che faceva dire a Faust: "Solo il presente è la nostra felicità".
Il libro
Il primo libro che prende in esame direttamente le questioni fondamentali che riguardano la mente nella prospettiva della fenomenologia.
Tra gli argomenti trattati figurano la coscienza e l’autocoscienza, incluse la percezione e l’azione, l’intenzionalità, la mente incarnata, la conoscenza delle altre menti. Un’introduzione ideale ai concetti chiave della fenomenologia, delle scienze cognitive e della filosofia della mente.
Gli autori
Shaun Gallagher è professore di Filosofia e Scienze cognitive alla University of Central Florida.
Dan Zahavi è professore di Filosofia e direttore del Center for Subjectivity Research alla University of Copenhagen.
Il libro
A cento anni dalla nascita di Gregory Bateson, studiosi di ambiti differenti si interrogano sulle molteplici sfaccettature del suo pensiero, affrontandone le varie dimensioni da più punti di vista. Il tema centrale è quanto sia possibile dare un’interpretazione “autentica” dell’opera di Bateson senza cadere nella copia o nella mistificazione.
Un testo di sicuro interesse per i molti appassionati lettori che gli scritti di Gregory Bateson hanno da sempre in Italia.
Contributi di P. Barbetta, M.C. Bateson, P. Bertrando, M. Bianciardi, L. Boscolo, C. Capello, W.F. Fry, G.M. Gilli, P. Harries-Jones, D. Lipset, G.O. Longo, G. Madonna, C. Maffei, S. Manghi, P.A. Rovatti, M. Schinco, B. Stagoll, D. Toffanetti, D. Zoletto
I curatori
Paolo Bertrando, psichiatra e psicoterapeuta sistemico, dirige il centro di psicoterapia sistemica Episteme di Torino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Terapia sistemica individuale (con L. Boscolo, 1996) e Storia della terapia familiare (con D. Toffanetti, 2000).
Marco Bianciardi, psicoterapeuta e formatore sistemico, è responsabile scientifico del centro Episteme di Torino.
In "Paradigmi per una metaforologia", una tra le sue opere più significative, Hans Blumenberg affronta la storia di alcune metafore fondamentali che hanno caratterizzato il pensiero occidentale. Esistono per Blumenberg metafore "assolute" in quanto originarie, radicate nel mondo della vita e irriducibili a un contenuto concettuale. La relazione della metaforologia con la storia dei concetti si definisce come una relazione di servizio: la metaforologia cerca di raggiungere la struttura sotterranea del pensiero, le sue fondamenta, ma si propone anche di evidenziare con quale "coraggio" lo spirito anticipa se stesso nelle sue immagini e come nell'audacia speculativa prenda forma la sua storia.
Heidegger e Jaspers, due giganti della filosofia del Novecento, si conobbero nella primavera del 1920 a casa di Husserl. Tennero poi uno scambio epistolare che ha il valore di un documento biografico, culturale e storico insostituibile.
La corrispondenza dei primi anni testimonia la comune speranza nutrita dai due pensatori di trovare nell’altro un amico e un alleato che partecipasse al rinnovamento del pensiero. Quanto più si rende chiaro però il contenuto della loro riflessione tanto più chiaramente si manifestano le differenze tra le loro distinte concezioni filosofiche. Di tale progressiva lontananza raccontano le lettere del dopoguerra, anche se permane da parte di entrambi la consapevolezza di essere l’un per l’altro il più degno interlocutore teorico.
Ceruti M.
Il vincolo e la possibilità
Presentazione di Heinz von Foerster
Il libro
Un classico della filosofia della scienza, tradotto in molte lingue e ora riproposto con una nuova introduzione dell’autore.
Il vincolo e la possibilità è il testo che più ha contribuito a riformulare i linguaggi di numerose scienze umane in una prospettiva sistemica e complessa: dalla psicologia alla psicoterapia, dalle scienze della formazione alla pedagogia, dalla bioetica alla biologia, dalla sociologia all’urbanistica.
L'autore
Mauro Ceruti, uno dei protagonisti del pensiero della complessità, è professore ordinario di Filosofia della scienza all’Università di Bergamo. Tra i suoi libri pubblicati nelle nostre edizioni, Solidarietà o barbarie (con G. Bocchi, 1994) e Educazione e globalizzazione (con G. Bocchi, 2004).
Il libro
Il sonno non ha mai interessato il pensiero se non come antitesi alla veglia. Jean-Luc Nancy rivolge invece lo sguardo e la riflessione al sonno e al dormiente a partire proprio dal “cadere nel sonno”, da quell’entrare nella notte che ci immerge nel respiro comune del mondo.
Ma le pagine filosofiche che si interrogano sull’”io che dorme” lasciano spesso il posto a splendide pagine poetiche: sulla notte, sulla ninnananna e il cullare, sul dormire insieme degli amanti.
L'autore
Jean-Luc Nancy, uno dei filosofi più innovativi nel panorama internazionale, ha insegnato Filosofia all’Università di Strasburgo. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Il ritratto e il suo sguardo (2002).
L’indifferenza che si accentua, giorno dopo giorno, tra gli amanti, senza che nemmeno se ne accorgano, e così pure le rivoluzioni che si rovesciano, senza clamore, in privilegi, o ancora il riscaldamento del pianeta: tutte modificazioni che si producono apertamente davanti a noi ma in maniera così continua che non le avvertiamo.
Attraverso il pensiero cinese, François Jullien getta luce su quelle “trasformazioni silenziose” che, sotto la risonanza dell’evento, rendono conto della fluidità della vita.
L'autore
François Jullien, filosofo e sinologo, insegna all’Université Paris 7-Denis Diderot. Nella collana Minima sono stati pubblicati Elogio dell’insapore (1999) e Nutrire la vita (2006).

