
Un filosofo e un fisico a confronto. La verità, secondo Krishnamurti, è un territorio senza sentieri tracciati. Qualcosa che l'uomo può raggiungere solo attraverso l'osservazione, e non con l'introspezione analitica. Ma che cos'è, poi, la verità? Che ruolo occupa nella vita dell'uomo? Conflitti individuali e collettivi e la possibilità di superarli: di questo il filosofo discute con David Bohm, uno dei più grandi fisici del nostro secolo.
Verità: tema ineludibile, crocevia e chiave essenziale dell'essere uomini. Che cosa è la verità, quali metodi e atteggiamenti richiede la sua ricerca in filosofia, scienze, teologia? Nell'epoca del disincanto e della scepsi è ancora possibile che questi grandi ambiti riescano a dialogare nella ricerca del vero? Oppure sono destinati a non comprendersi e separarsi? In queste pagine si dispiega un'aereopago intellettuale della postmodernità: biologi, fisici, epistemologi, antropologi, filosofi, teologi, biblisti avanzano una lettura affascinante delle grandi opzioni epistemologiche con i loro guadagni, esitazioni, possibili chiusure.
corsi di lezione del 1955 e 1956 svolsero un tema che era largamente richiesto da tutta la speculazione del Moretti-Costanzi e che avrebbe costituito il fondamento di tutta l'indagine successiva: il tema "Dio". Eppure il loro contenuto, primario e decisivo, non ebbe poi un esito editoriale specifico, diversamente da quanto era solito accadere, e restò affidato solo alla parola. Perciò assume oggi tanto più rilievo la pubblicazione di questi "appunti" che fanno seguito a quelli relativi agli anni 1953 e 1954 gia pubblicati a cura di Marco Moschini.
Questo studio si pone all'incrocio tra la filosofia e la pedagogia religiosa. La spinta iniziale è venuta dalla pedagogia religiosa ispirata alla fede cristiana, e in particolare dalla sensazione che le difficoltà in cui essa si dibatte riguardino la sua stessa impostazione di fondo, che sembra non "tenere" sia in rapporto alla cultura attuale, sia in quanto cassa di risonanza della Rivelazione biblica. La sensazione si è trasformata in interrogativo: è possibile una via pedagogico-religiosa che esprima una radicale fedeltà alla rivelazione e allo stesso tempo al senso dell'umano?
Il dolore si presenta come un mistero, perché indica l'umanità della persona e la profondità della sua singolarità. È un argomento che mette alla prova la capacità di riflessione e coinvolge chi vi si avvicina, come si vede in questo volume, in cui sono raccolti i contributi di medici, filosofi e teologi, che guidano in modo interdisciplinare ad un'attenta riflessione sulla sofferenza.

