
Un'indagine attenta e precisa di quattro pensatori contemporanei (Quine, Davidson, Rorty e Putnam) che si propone di inquadrare il dibattito su cio che significa pensare logicamente, e su dove un tale pensiero ci conduce. Partendo dalle opere di quattro tra i filosofi piu importanti degli ultimi 50 anni, l'autore mette in evidenza le conseguenze logiche delle loro riflessioni sulla conoscenza, concludendo che qualsiasi conoscenza vera deve essere fondata sul sapere di senso comune.
Ragione e linguaggio nella filosofia contemporanea.
Gli autori di questo saggio filosofico si propongono di ribadire, dal punto di vista della logica aletica, la razionalita' dell'atto di fede nella rivelazione cristiana.
Il trattato vuole stimolare a un rinnovato studio dei testi-fonte per recuperare la metafisica tradizionale nel suo realismo ben fondato. La critica moderna alla metafisica tradizionale, da Kant in poi, è connessa con il problema del realismo e con il pregiuizio che la metafisica parlerebbe del reale in modo ingenuo.In verità la metafisica è accompagnata da importanti riflessioni ignote in passato e le problematiche che tratta occupano i pensatori moderni e contemporanei nei vari indirizzi dop Kant. Dinanzi a tale situazione conflittuale la metafisica tradizionale guadagna una inaspettata attualità nel risolvere i problemi moderni e nel correggere il pregiudizio su di essa.
Questo testo offre un'esposizione sintetica delle tematiche principali che concernono l'etica filosofica.
L'avventura del rapporto educativo. Il testo illustra gli aspetti fondamentali di filosofia dell'educazione a partire da un approccio di tipo fenomenologico e una prospettiva concreta. L'autrice si sforza di delineare gli elementi basilari che caratterizzano la formazione e i percorsi educativi, dall'ascolto e la comprensione dell'altro all'utilizzo di linguaggi idonei, soffermandosi, in modo particolare, su quanto caratterizza la specificita' del rapporto educativo.
La mistica come il 'non' del pensiero.
Il rapporto tra la filosofia e la religione cristiana è un tema che è stato affrontato diverse volte. Una ‘filosofia cristiana’ risulta spesso essere il risultato della relazione tra ‘fides’ e ‘ratio’. Questa ‘filosofia cristiana’ non risulta però essere senza dissenso. Tale dualità prende però maggior significato una volta il dissenso entra all’interno della stessa religione cristiana.
Questo saggio “Sulla ‘vera’ filosofia – Un’archeologia della filosofia cristiana” propone una lettura diversa del tema, basata su due periodi specifici all’interno della storia cristiana che si qualificano per la loro contraddittorietà per quel che riguarda esattamente il tema della ‘filosofia cristiana’: le prime due generazioni di Padri della Chiesa e gli anni Trenta durante i quali si animò la discussione sulla filosofia cristiana.
Decisivo risulta, pertanto, il riferimento al pensiero filosofico contemporaneo, rappresentato in questa occasione da Michel Foucault e Jacques Derrida. Attraverso una rilettura di questi due periodi storici basata sul pensiero dei due filosofi francesi, il saggio propone una lettura originale che fa riflettere sulla possibilità di esprimersi circa l’eventuale esistenza di una filosofia definita cristiana.
Kristof K.P. Vanhoutte
ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Istituto Superiore di Filosofia dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e la specializzazione in Filosofia presso la Pontificia Università Antonianum. Ha svolto inoltre studi in Teologia Spirituale presso la Pontifica Università Gregoriana ed è stato Postdoctoral Reseach Fellow presso The institute for Advanced Studies in the Humanities dell’Università di Edimburgo.
Gustavo Bontadini (1903-1990) è stato tra i primi iscritti dell'Università Cattolica di Milano, alla quale ha legato la propria vita personale e intellettuale e con la quale ha mantenuto un rapporto di stretta collaborazione, insegnando fino al 1978. Egli si è reso protagonista di una originale sintesi filosofica tra neoscolastica e attualismo. Membro dell'Accademia di San Tommaso e socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, è stato un grande protagonista della filosofia italiana del Novecento. Il presente volume, articolato in tre diverse sezioni, si apre con un ritratto biografico; segue una seconda sezione dedicata all'analisi delle opere; infine, nella terza e più corposa sezione, viene offerta una presentazione dettagliata del pensiero bontadiniano, con particolare attenzione alla sua proposta storiografica, alle diverse prove offerte a sostegno dell'esistenza di Dio e alla sua visione etico-antropologica (tematiche solitamente poco affrontate dalla critica). Chiude il volume "Per una teoria del fondamento", che lo stesso Bontadini amava considerare come il suo testamento filosofico; una provocazione intellettuale che, a distanza di anni, mantiene intatta la propria freschezza e la propria attualità.
Il volume si sofferma sulle diverse componenti del pensiero di Armando Carlini, avendo cura di evidenziarne l’attenzione per la dimensione interiore dell’uomo e per quella religiosa. L’esame accurato del multiforme impegno intellettuale di Carlini è seguito da un’analisi minuziosa delle sue opere e da un’articolata esposizione dei temi fondamentali della sua filosofia. Egli si è confrontato con l’idealismo dei suoi maestri (Croce e Gentile), con la metafisica degli scolastici del suo tempo (Olgiati e Bontadini) e con le posizioni più affini degli altri spiritualisti cristiani (Guzzo e Sciacca). Emerge, così, uno spaccato oltremodo interessante del pensiero filosofico italiano nella prima metà del Novecento
Leonardo Messinese
è ordinario di Storia della filosofia moderna alla Pontificia Università Lateranense. È direttore della rivista internazionale di filosofia «Aquinas» e dell’Area di ricerca “Ritorno della metafisica e pensiero post-metafisico” della P.U.L. Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: Il cielo della metafisica. Filosofia e storia della filosofia in Gustavo Bontadini, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006; L’apparire del mondo. Dialogo con Emanuele Severino sulla “struttura originaria” del sapere, Mimesis, Milano 2008; Il paradiso della verità. Incontro con il pensiero di Emanuele Severino, ETS, Pisa 2010; Heidegger e la filosofia dell’epoca moderna. L’“inizio” della soggettività: Descartes, Lateran University Press, Roma 2010 (ristampa della seconda edizione); Metafisica, ETS, Pisa 2012.
Per costruire una giusta integrazione nella società intra-religiosa e intra-culturale occorre rinnovare il rapporto tra religione e politica, dunque il concetto di laicità.
L'autore
Vittorio V. Alberti, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, giornalista, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, collabora con il Cortile dei Gentili, con l'Istituto L. Sturzo e con La Civiltà Cattolica, è direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica.
L'opera di Wittgenstein ha individuato le regole di un linguaggio rigorosamente esatto, perché gran parte delle domande della filosofia sono state generate proprio da un suo uso inadeguato. Ma quanto più precisamente si definisce il dicibile, tanto più si comprende che ciò che è decisivo per l'uomo non è neppure sfiorato. È il silenzio ad esprimere la coscienza della creatura di fronte al Creatore. Wittgenstein ridimensiona le pretese dell'epistemologia scientifica delimitandone rigorosamente i confini ma indicando, al contempo, dall'interno, l'indicibile fondamento che è il Mistico.

