
Il presente volume, per la prima volta ed analiticamente, approfondisce la lettura fabriana dei tre più grandi Autori della Modernità filosofica.
Il problema dell'unità del sapere è stato sempre fortemente sentito nella nostra cultura scientifica che risale al progetto greco di sviluppo sistematico della razionalità. La scienza di per sé tende a ciò che è specifico, ma anche all'unità. Nonostante la crescente specializzazione e il pluralismo degli approcci epistemologici tipici dell'epoca contemporanea, il problema menzionato continua ad essere fondamentale, anzi è più che mai urgente e importante. Il lavoro di Valeria Ascheri entra perfettamente in questo quadro epistemologico. Il volume che il lettore ha in mano apre molti spazi di riflessione per avvicinarsi a questo ideale il che significa in definitiva la migliore comprensione di ciò che è la scienza in se stessa. L'unità del sapere è un progetto da perseguire, scrive l'autrice alla fine del libro. I lettori troveranno in queste pagine un contributo rilevante e uno stimolo efficace per perseguire questo compito.
Ognuno di noi è un'individualità irripetibile nel fluire del tempo. Ognuno è un universo in cui "dormono forze ignote come re mai nati". Nella nostra soggettività sono connaturate delle potenzialità che nel corso della nostra vita spesso rimangono nell'ombra: in uno stato oscuro, implicito, latente. "Noi non conosciamo nemmeno noi stessi - osserva Herder - e solo ad istanti, come in sogno, cogliamo qualche tratto della nostra vita profonda". "Ognuno solleva una grande o una piccola onda": la novità di ognuno nella sua unicità, nella sua profondità, nella sua libertà e capacità di scegliere e di decidere, di agire, di conoscere, di creare. "L'uomo è la sua anima". Vivere secondo natura significa "conoscere se stessi" ed "essere se stessi": significa ricercare la vita autentica. In questo orizzonte, definiamo la nostra unicità irripetibile in rapporto ai sentimenti, le intuizioni, le aspirazioni, le passioni, gli interessi, i desideri, le motivazioni, le imperfezioni, i bisogni, gli errori, i pregiudizi, le speranze, le delusioni, le paure, le situazioni-limite e tutto l'insieme delle emozioni umane. Siamo noi stessi, in ogni istante irripetibile della nostra vita, in ogni momento in cui facciamo delle scelte e diamo un senso profondo e autentico alla nostra esistenza nel fluire del tempo.
Il presente volume, il primo della collana Ricerche di storia della filosofia e teologia medioevali, in onore del professor Marco Arosio, offre agli esperti e ai cultori degli studi medievali i contributi che, secondo il giudizio della giuria e in accordo con quanto stabilito dal bando del Premio Marco Arosio, sono stati considerati meritevoli di essere pubblicati. Il libro, curato da Marco Martorana, Rafael Pascual e Veronica Regoli, presenta i saggi di otto autori, dei trentuno partecipanti alle edizioni del 2011 e del 2012 del Premio: Andrea Colli, Alfredo Gatto, Andrea Lami, Corrado Maria Malavolta, Lucia Pappalardo, Davide Riserbato, Giulia Sossi, Luca Vettorello.
"Tre testi di Kant leggo e commento, da un punto di vista etico, politico e da ultimo estetico: Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, Per la pace perpetua, se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio. Li leggo e commento per trovare la possibilità di esperire, ancora una volta, il legame tra l'identità personale e l'identità della Storia del genere umano."
Il presente volume, il secondo della collana Ricerche di Storia della Filosofia e Teologia Medioevali in onore del Professor Marco Arosio, offre agli esperti e ai cultori degli studi medievali i contributi che - secondo il giudizio della giuria e in accordo con quanto stabilito dal bando del Premio Marco Arosio - sono stati considerati meritevoli di essere pubblicati. Il libro, curato da Marco Martorana, Rafael Pascual e Veronica Regoli, presenta i saggi di otto autori dei diciassette partecipanti all’edizione 2013 del Premio: Gioacchino Curiello, Ernesto Dezza, Francesco Luigi Gallo, Antonio Gerace, Elisa Giordano, Emmanuel Montiel, Andrea Nannini, Giovanni Patriarca.
Non solo per resistere alle strumentalizzazioni o alle sfide del neoliberismo, ma anche per rispondere a una crisi economica, politica, sociale, ambientale che appare come il frutto avvelenato di una modernità costituitasi sulla rimozione della vulnerabilità e dell'interdipendenza sociale. E sulle quali paradigmaticamente continuano a insistere, e a persistere, le teorie femministe contemporanee, alle quali questo libro è dedicato. Brunella Casalini è professoressa associata in filosofia politica presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell'Università di Firenze.
Gli studi qui raccolti testimoniano una parte dell'attività di ricerca dell'Autore nell'ambito della filosofia e teologia medievali nell'arco di quasi un decennio. Dal trouvère, poi monaco cisterciense, Elinando di Froidmont, alla mistica e beghina Hadewijch di Anversa, fino ai maestri della Scolastica dei secoli XIII e XIV: Bonaventura da Bagnoregio, Ulrico di Strasburgo, Giovanni Duns Scoto, Gerardo da Bologna, Alessandro di Alessandria, Gerardo da Siena, Pietro Aureolo, Ugolino da Orvieto. I temi più ricorrenti sono quelli connessi alla teoria della conoscenza e alla metateologia. Si potranno, però, trovare anche delle divertite scorribande nell'ambito della mistica, dell'estetica e della teologia sacramentaria, alle quali si aggiunge l'edizione critica di due questioni del Prologo del Commento alle Sentenze del francescano Alessandro di Alessandria dedicate al problema della scientificità della teologia. Chiude il volume un saggio sulla figura del sapere teologico in Bonaventura negli scritti di Marco Arosio.
Il volume qui presentato costituisce una ricerca filosofica, con aperture alla teologia e all'esegesi biblica, sul Prologo di Alberto Magno al Vangelo di Giovanni. A partire dall'esperienza che secondo Alberto Magno ha reso possibile la rivelazione giovannea, l'autore affronta l'ermeneutica del testo per individuare i limiti epistemologici nella conoscenza dell'assoluta trascendenza divina e tracciare il confine tra filosofia e teologia. Allo studio teoretico, segue l'edizione critica del Prologo e la traduzione italiana. Chiude il volume un'appendice dedicata alla storia dei commenti al Vangelo di Giovanni dall'antichità al secolo XIII.
Meister Eckhart, il predicatore filosofo domenicano, riveste senza dubbio un interesse attuale soprattutto se, per capire la sua speculazione, si assume come fondamentale il concetto di "distacco", inteso come lasciare la presa dal mondo materiale e dalle passioni, o di "abbandono", come "lasciar andare" in un sereno allontanamento; questi sono i termini chiave della mistica speculativa che vede, nella filosofia medioevale renana e in Meister Eckhart in particolare, la massima espressione. In questo lavoro si sono ricercati possibili nessi tra alcuni costrutti teorici relativi a diverse elaborazioni teologiche di stampo meditativo-speculativo e l'esistenza di una linea di continuità che ha attraversato il pensiero filosofico dal periodo ellenistico alla contemporaneità. Prende corpo un messaggio che ci giunge come un'esortazione. Un messaggio al cui interno si intravede la necessità di una filosofia, di una pratica filosofica, che si renda idonea a fronteggiare nuovi ambiti esistenziali e di pensiero che vediamo emergere tra le pieghe di una postmodernità e che, avendo segnato indelebilmente la storia recente, sembrano avviare l'uomo verso una nuova posizione nel mondo.
Il presente testo è un sussidio alla studio dell'antropologia filosofica scaturito dalle lezioni tenute in questi anni presso la Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura. Esso non ha dunque il carattere del manuale ma semmai è uno strumento laboris che lo studente potrà adoperare per facilitare lo studio di una materia così affascinante e importante qual è l'antropologia filosofica. Molte volte, quindi, gli argomenti sono appena accennati con lo scopo di suscitare il dialogo durante la lezione poiché siamo consapevoli del fatto che suscitare domande è più importante che dare delle risposte. Lo scopo, non certo facile, delle pagine che seguono è quello di guidare, di spronare il pensiero, di incamminarsi insieme alla ricerca della "radice", che ogni uomo, in quanto persona, possiede in sé. Così, se lo studente, avrà la bontà di seguire il nostro percorso, capirà che tutte le questioni che riguardano l'uomo sono al centro di quell'antropologia adeguata che è via della Chiesa e che oggi rimane la strada privilegiata per riscoprire la verità sulla persona.
"Benedetto XVI nella Caritas in veritate osserva che è 'contrario al vero sviluppo considerare la natura più importante della stessa persona umana. Questa posizione induce ad atteggiamenti neopagani o di nuovo panteismo: dalla sola natura, intesa in senso puramente naturalistico, non può derivare la salvezza per l'uomo'. Ho, pertanto, avvertito l.urgenza di denunciare come l.influenza dell.impostazione panteista si stia espandendo a macchia d'olio, seppure spesso in modo mascherato, in numerosi ambiti della nostra cultura, della mentalità comune. Molti oggi subiscono, in maniera non sempre consapevole, il fascino di tale visione della realtà, che si trasmette da secoli sotto diversi nomi o scuole di pensiero dai contorni non sempre uguali, ma dalle radici comuni."

