
Il mondo dello spiritismo, del millenarismo, dell'ufologia e di tanti movimenti pseudoreligiosi viene ignorato dalla ragione che lo bolla come "luogo della superstizione" ma sta conquistando porzioni sempre più ampie della società senza trovare troppi ostacoli, nemmeno da parte degli uomini di religione. In perfetto equilibrio tra l'approccio "scientifico" e la divulgazione, questo libro racchiude gli scritti apparsi su una rubrica settimanale pubblicata da "Vita Apuana", organo della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, perché i suoi lettori potessero velocemente e precisamente capire cosa si intende quando si parla di esoterismo e spiritismo.
L'assunto alla base di questo libro è che il mutamento culturale da cui sono state investite le società industriali avanzate nel corso degli ultimi decenni riguarda non soltanto lo stato superficiale dei valori, delle credenze e degli stili di vita, ma anche quel nucleo profondo, presente in ogni cultura, costituito dai "fondamenti della validità". Norme, valori e credenze, così come le teorie scientifiche e le istituzioni politiche sono in costante mutamento. Le ragioni che motivano il nostro consenso a tali teorie mutano però assai meno di frequante, così "come il letto di un fiume, le cui acque sono in costante fluire e sempre diverse, raramente muta".
La rilettura di un classico del pensiero filosofico medievale e la ricostruzione critica della storia della sua redazione, aprono nuove possibilità teoriche al dibattito sul pluralismo. Questo libro nasce dall'interesse per i temi della tolleranza, del pluralismo, dei diritti umani, del multiculturalismo. In questa prospettiva il "Discorso" di Pico della Mirandola offre una posizione teorica, quella della "pluralità delle vie" che costituisce un interessante modello di pluralismo. Testo latino, versione italiana, apparato testuale a cura di Saverio Marchignoli.
La filosofia di Wittgenstein è stata ripetutamente accusata di essere una filosofia conservatrice e conformista. Senza voler fornire una risposta diretta a tale accusa, e al di là della difficilmente valutabile posizione politica dell'uomo, questo libro si propone di discutere le implicazioni etiche, sociali e politiche della filosofia della maturità dell'autore del "Tractatus".
L'infanzia è la sede della verità e il tempo è un processo di decadimento. Ma all'immagine dell'infanzia innocente se ne è sempre contrapposta un'altra: il bambino come essere ambiguo, potenzialmente malvagio, comunque misterioso. Dopo i bambini, i sogni: prima di essere interpretati dagli psicoanalisti come messaggi provenienti dal mondo interiore, per alcuni millenni sono stati letti come messaggi degli dei e dei demoni. Infine i furori, che sono stati variamente presentati come eroici, come bestiali, come collettivi. "Mandati dagli dei": questa espressione è stata usata molte volte, in epoche diverse, sia a proposito di bambini, sia a proposito di sogni, sia facendo riferimento ai furori.
La tragedia, Giobbe, Auschwitz, la violenza e la sofferenza. Il libro affronta il tema del male che abita l'esistenza umana, individuale e collettiva, attraverso l'analisi di eventi storico-sociali e attraverso l'analisi del "male di vivere" anche nella forma che assume in opere letterarie, filosofiche e artistiche.
Senza perdere la fede in una società migliore, in un'utopia ragionevole di un mondo più giusto, e senza dimenticare che bisogna prendere sul serio il mondo come è, le dieci lezioni qui raccolte accettano la sfida che il processo dilagante della globalizzazione lancia anche nell'ambito apparentemente astratto della filosofia politica, imponendole un ripensamento dei propri criteri di base e delle proprie nozioni. Il contributo di Veca al dibattito teorico internazionale sul tema della possibilità di una teoria della giustizia senza frontiere pone anche questioni che riguardano le sorti dell'agire politico, in particolare le sorti della tradizione di sinistra di cui si riconosce erede.
Storie e invenzioni raccolte per generi e tipologie, in una sorta di catalogo universale della bizzarria: Bizzarie dei potenti e antidoti degli intelligenti; Falsari o benefattori?; Stolti o troppo furbi?; Credenze fuori dal comune; Scienza non proprio ortodossa; Fortune e sfortune delle nuove tecnologie; Colti per caso; Storie di sesso (estremo?); Gola profonda; À la mode comme à la mode.
Un'analisi storica e sociologica dei meccanismi sociali che orientano la pratica scientifica, contraria alla relativizzazione della conoscenza e fautrice di una riappropriazione da parte degli scienziati della loro autonomia. "Il mestiere di scienziato" (uscito in Francia poche settimane prima della morte di Bourdieu con il titolo "Science de la science et réflexivité") compendia e rielabora le sue lezioni dell'ultimo corso al Collège de France.
Il volume raccoglie saggi, scritti negli ultimi quindici anni, che spaziano dalla polemica con altri grandi filosofi contemporanei (Davidson, Putnam, Habermas, Derrida, tra gli altri) alla storia della filosofia, alla relazione della filosofia con l'etica e la politica (toccando i temi del femminismo, del leninismo, dei diritti umani). Nel suo radicale scetticismo, Rorty ci invita a sbarazzarci, una volta per tutte, dell'idea di verità senza per questo rinunciare alla speranza nel progresso dell'umanità.

