
"Ritengo un vero dono dello stesso Rinaldi l'aver potuto approfondire il suo pensiero e le sue convinzioni su un punto nodale della sua stessa vita: la trasmissione fedele del carisma di Don Bosco nonostante il forte dinamismo dei cambiamenti richiesto dai tempi. Lo studio coinvolgente e sistematico della periodica corrispondenza tenuta dal Beato con i salesiani sparsi nel mondo (le famose "lettere circolari" scritte da lui come Rettore Maggiore dal 1922 al 1931) mi ha fornito tutto un vasto patrimonio di notizie, di dati, di spiritualità vissuta, che ho ritenuto utile comunicare con questo libro anche agli altri" (dalla Prefazione).
Teresa di Lisieux (1873- 1897), carmelitana, morta ventiquattrenne, è stata definita da Pio XI la più grande santa dei tempi moderni. Ultima figlia di una famiglia benestante, subisce il trauma della perdita della madre ancora bambina. Ha inizio un periodo di incertezza e di ricerca che si conclude con l'ingresso nel Carmelo di Lisieux. E' questa la 'piccola via' che permette a Teresa di guarire da ogni ansia. I nove anni di vita claustrale di Teresa trascorrono nel nascondimento: è novizia e animatrice degli incontri comunitari. Sotto questa veste, la giovane carmelitana è la grande innamorata di Gesù. Vi è poi la malattia che la conduce alla morte precoce.
Questo profilo biografico nasce dalla volontà di due fratelli, entrambi sacerdoti, nei quali il ricordo dei genitori è rimasto talmente inciso da indurli a rivelare, anche al di fuori della cerchia familiare, il segreto di un amore vissuto nella dimensione della fede da una coppia di cristiani giustamente ritenuta esemplare. Lelia Cossidente (1893-1951) e Ulisse Amendolagine (1893-1969) fanno parte di quel filone di santità laicale che, dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha riproposto come modello ai fedeli, onde rivalutare il ruolo del laicato nella Chiesa. Angelo Montonati, nato a Varese nel 1931, è giornalista professionista dal 1958. Ha cominciato nel quotidiano locale La Prealpina, passando poi al radiogiornale della Radio Vaticana e quindi, dal 1969 al 1980, a Famiglia Cristiana come "vaticanista" e successivamente come redattore capo del mensile Jesus. Come esperto d'informazione religiosa si è particolarmente interessato alle vicende dei santi, soprattutto dei fondatori e delle fondatrici, cui ha dedicato diverse biografie.
Leader della lotta pacifista contro il razzismo negli Stati Uniti, Martin Luther King venne assassinato nel 1968. Col trascorrere degli anni egli è diventato un simbolo per quanti si impegnano a favore della pace e della coabitazione tra uomini di razza, cultura e religione diversa. Il suo discorso più famoso è un manifesto della speranza dell’uomo: «Ho sognato che sulle colline della Georgia i figli degli antichi schiavi e i figli di coloro che furono i loro padroni siederanno insieme alla tavola della fraternità e spezzeranno lo stesso pane… Ho sognato che i miei quattro figli potranno vivere in un paese dove non saranno giudicati dal colore della pelle ma dalle loro doti personali… Sogno il giorno in cui ogni valle sarà colmata, ogni montagna sarà spianata, ogni luogo impervio sarà reso agevole: allora i sentieri tortuosi verranno raddrizzati e si rivelerà la gloria di Dio».
José Luis Roig è giornalista e scrittore e ha lavorato in differenti media di comunicazione, pubblicando vari libri su personaggi illustri del XX secolo. Dopo aver risieduto per un anno negli Stati Uniti, accompagna il lavoro di giornalista alla radio e per la stampa con l’insegnamento universitario.
Carlota Coronado è studiosa di comunicazione audiovisiva e ha scritto e diretto vari documentari e cortometraggi. Recentemente ha vissuto in Italia ampliando la sua formazione presso l’Università degli Studi di Firenze.
Rosetta e Giovanni erano sposi di una normale famiglia, vissuti a Tronzano (Vercelli) per soli sei anni di matrimonio, dando la vita a tre figli. Rosetta muore di polmonite e di parto con due gemelli prematuri nel 1934 e Giovanni scompare nella “campagna” di Russia nel 1942, con un atto di eroismo che ricorda quello di San Massimiliano Kolbe ad Auschwitz. La Chiesa inizia la loro Causa di Ca noniz zazione per proporre due modelli di come si può vivere secondo il Vangelo il matrimonio e la famiglia. Nella loro semplicità e “ingenuità” evangelica, “questi santi genitori” emergono quando nessuno se l’aspettava (nemmeno i loro figli!): è una bella avventura di due vite nascoste, ordinarie, che improvvisamente diventano luminose, splendenti, esemplari.
Piero Gheddoè nato a Tronzano (Vercelli) ed ha due fratelli, Franco (1930-1997) e Mario (1931). Sacerdote del PIME nel 1953, è stato per 35 anni direttore di “Mondo e Missione”, di I.M. (Italia Missionaria) e fondatore dell’agenzia “Asia News”. Ha viaggiato molto nelle missioni di ogni continente, collabora con vari giornali, radio e televisioni; ha scritto più di 70 libri. Dal 1994 è direttore dell’Ufficio storico del PIME e postulatore di varie Cause di Canonizzazione; insegna nel seminario pre-teologico del PIME a Roma.
Il contesto è il quartiere Brancaccio di Palermo, segnato dall'insidia mafiosa, ma oggi reso famoso per la forza di antidoto ivi innescata dalla presenza di un prete silenzioso ma forte, che predica parole evangeliche, prega molto, sfida il male con chiarezza, vive poveramente, sa sorridere di sé e della vita. Ma soprattutto semina speranza. A cominciare dal cuore dei ragazzini. È Padre Pino Puglisi. Il famoso "3 P", come argutamente lo chiamavano i suoi collaboratori. Questo libro è scritto proprio da suor Carolina, che narra la storia di tanti di quei ragazzi. Con i loro nomi e le loro storie.
Il libro espone la vicenda terrena, e altamente spirituale, di Madre Maria Pierina De Micheli, suor Maria Pierina (1890-1945). Originaria di Milano e vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, suor Maria Pierina si dedicò alla propagazione della devozione del Santo Volto di Gesù. Nel giugno del 1938 la Madonna rivelò a Madre Pierina la medaglia del Santo Volto: nello stesso anno, il fotografo d’arte Giovanni Bruner di Trento fotografò la Sacra Sindone e donò l’immagine al cardinale Ildefonso Schuster, il quale, a sua volta, la donò a Madre Pierina che da questa fece ritrarre la Medaglia del Santo Volto. La religiosa si spense in provincia di Novara il 26 luglio 1945. Credette a Gesù, lo seguì professando i voti religiosi tra le Figlie dell’Immacolata Concezione, visse con Lui una stupenda avventura in cui sentì che Gesù solo è il Tutto che rende vera e degna di essere vissuta la propria vita.
LA VITA DI SUOR MARIA PIERINA, FONDATRICE DELLA CONGREGAZIONE DELLE FIGLIE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI BUENOS AIRES.
AUTORE
Paolo Risso, nato nel 1947 a Costigliole d’Asti, laureato in lettere all’Università di Torino e abilitato in filosofia e storia,è autore di vite di santi e di libri di catechesi,soprattutto diretti alla gioventù.Tra i suoi libri,ricordiamo: La Messa è la mia vita(Cantagalli, Siena 1999-2003); Rolando Rivi, un ragazzo per Gesù (Del Noce, Camposampiero, PD, 2004); Silvio Dissegna. Un ragazzo meraviglioso (LDC, Torino).
Don Giuseppe Puglisi, per tutti Pino, fu ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 nel quartiere palermitano di Brancaccio, dove era nato e cresciuto. L'impegno, il carisma, la vita esemplare fanno sì che "don Puglisi parli ancora alla coscienza del nostro tempo" come scrive il ministro Andrea Riccardi nella prefazione del volume. "Le pagine di questo volume" continua Riccardi, "danno al lettore un ritratto a tutto tondo del parroco di Brancaccio, un uomo pieno di vita, di sogni e di domande, un cristiano vero, un siciliano non autoreferenziale né complessato", una figura che merita di essere compresa ed emergere "in tutta la sua affascinante grandezza".
"Iride" è il racconto della vita e del percorso di fede di Annalisa Minetti, finalista di Miss Italia, cantante vincitrice del Festival di Sanremo, moglie, madre e atleta. Annalisa, nonostante la cecità da cui è affetta, è sempre stata una sportiva e il suo talento e la sua costanza le hanno permesso di qualificarsi e vincere la medaglia di bronzo nei 1500 metri ai Giochi Paralimpici di Londra 2012, bronzo che le è valso il record del mondo nella categoria T12 (non vedenti); un risultato straordinario ottenuto grazie anche all'aiuto di Andrea Giocondi, mezzofondista che prese parte alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, insieme al quale si allena e partecipa alle competizioni. Questo libro - composto da un capitolo per ciascun colore dell'arcobaleno non è quindi solo il racconto di una vita, ma soprattutto di un cammino costante di fede, di un affidarsi che permette di superare gli ostacoli che ci si parano dinanzi e di trasformare le difficoltà in opportunità.
«Io non ho paura». Lo ha detto chiaro, Francesca. Quasi ad alta voce, mentre tirava su la testa. «Raccogliendo le ultime forze», si dice in questi casi con una frase fatta. Invece è vero il contrario. Le forze, per lei, venivano tutte da quella certezza, ripetuta al marito poche ore prima di morire.
«Io non ho paura». Le stesse parole affidate ad un’amica, il giorno prima: «Ogni giorno è servito, perché in ogni giorno ho affidato alla Madonna tutti i miei cari... Il tempo è prezioso. Non ho paura, sono contenta». La stessa certezza che ha plasmato la vita e la morte, la gioia e il dolore, la salute e la malattia. La certezza di Cristo. La fede. La vicenda commovente e al tempo stesso piena di speranza di Francesca Pedrazzini, colpita da una malattia incurabile ma capace di trovare nella fede la risorsa per vivere anche questa prova nella serenità e nell’amore. Accompagnata dalla famiglia, il marito Vincenzo, i figli Cecilia, Carlo, Sofia, e dai molti amici di Comunione e Liberazione, Francesca affronta l’ultimo viaggio come la preparazione a una grande festa. La sua vita e la sua morte diventano così una fortissima testimonianza di fede.
La protagonista è una figura molto significativa per il movimento di Comunione e Liberazione che ne ha accompagnato il cammino di fede e la sua storia è un esempio per chi si trova ad affrontare la malattia propria o altrui.
L'AUTORE
Davide Perillo è il direttore di Tracce, mensile internazionale di Comunione e Liberazione. Nato a Roma quarantasei anni fa, Perillo si è laureato in filosofia alla Cattolica di Milano. Il suo percorso professionale inizia con un master vinto alla scuola di giornalismo della Rizzoli, che lo porta prima alla Gazzetta dello Sport e dopo all’Europeo. Nel ‘95 passa a Sette, settimanale del Corriere della Sera poi trasformato in Magazine, dove successivamente diventa vice caporedattore. Comincia a lavorare a Tracce nel settembre 2007 e ne assume la direzione sei mesi dopo. Ha curato la raccolta di scritti Caro don Giussani: dieci anni di lettere a un padre (Piemme 2006) ed è autore del volume La fede spiegata a mio figlio (Piemme 2007).
Nel tragico periodo precedente la fine del secondo conflitto mondiale, Rolando Rivi, un ragazzo di San Valentino (Castellarano, Reggio Emilia), buono e intelligente, di famiglia contadina, seminarista quattordicenne dalla vocazione precoce, reo unicamente di vestire l’abito sacerdotale e di manifestare con fierezza la sua appartenenza a Gesù e alla Chiesa, viene barbaramente percosso e ucciso in odio alla fede da partigiani comunisti. Di Rolando Rivi è stato riconosciuto il martirio e oggi il seminarista martire è beato. Una storia esemplare e commovente.
Il volume è arricchito da lettere e documenti del padre e dagli Atti del processo, inoltre il libro è interessante perché offre spunti di riflessione su un periodo storico italiano – la Resistenza – che necessita di ulteriori approfondimenti.
L'AUTORE
Paola Giovetti, curatrice del volume, è nata a Firenze ma risiede a Modena. Laureata in lettere presso l’Università di Bologna, da molti anni si dedica alla ricerca nel campo della psicologia e dei fenomeni mistici. Scrive su giornali e riviste. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo i seguenti libri: Teresa Neumann; Santa Rita da Cascia; Madri e mistiche: Anna Maria Taigi ed Elisabetta Canori Mora; Santa Clelia Barbieri; Le apparizioni della Vergine Maria; I fenomeni del paranormale; La monaca e il poeta: Anna Katharina Emmerick e Clemens Brentano.
"In queste pagine vediamo don Timoteo Giaccardo, fedelissimo del fondatore della Società San Paolo, impegnato in missioni complesse e difficili, che fanno di lui un 'maestro', un costruttore, un economo, ma soprattutto un interprete del geniale e coraggioso "apostolo" dell'evangelizzazione attraverso gli strumenti della comunicazione sociale: don Alberione diceva di fidarsi più di Giaccardo che di se stesso. L'immagine del beato, che viene qui ricostruita con amore, riporta certo i membri della famiglia paolina all'autenticità del loro carisma e alle originarie finalità della loro missione. Ma assume un valore più ampio, in un momento storico in cui si avverte particolarmente urgente il bisogno di uomini di Dio, di formatori di coscienze: ossia di 'profeti obbedienti'." (Giulio Nicolini)

