
Agrigento, 21 settembre 1990.
Il giudice Rosario Livatino muore sotto i colpi di arma da fuoco di due sciai mafiosi. Le sue ultime parole sono: "Cosa vi ho fatto, picciotti?" In questa domanda si rivela un uomo giusto, giusto sino alla fine.
Roma, 18 settembre 2015.
Politici, religiosi e operatori della giustizia so riuniscono al Convegno "25 anni dopo. Rosario Livatino: diritto, etica, fede".
Quella che emerge dagli Atti è la testimonianza di un uomo straordinario, di un giudice integerrimo, di un cristiano vero.
Alfonso Ugolini, nato in una misera famiglia di emigrati, passa l'infanzia e l'adolescenza nella povertà. Ben presto orfano, guidato dallo Spirito Santo e sostenuto dall'aiuto della Madonna, indirizza la sua giovinezza verso le mete della perfezione evangelica.
Consegue la laurea in Servizievolezza con una lunga tesi pratica al servizio dei fratelli e della Chiesa. Il successivo Dottorato in Teologia della Semplicità convince il Vescovo ad ordinarlo sacerdote all'età di 65 anni. L'abbraccio del suo Signore lo coglie a 91 anni sereno e pienamente realizzato perché si è donato, senza riserve, a Dio e all'uomo.
Una biografia di Giuseppe Castagnetti, sindaco "santo" servo di Dio.
Il servo di Dio padre Bernardino Maria Piccinelli (1905-1984) frate dell'Ordine dei Servi di Maria, ha sempre illuminato come un faro nella notte la vita cittadina e religiosa di Ancona, prima come parroco del Sacro Cuore e poi come Vescovo Ausiliare della Diocesi. Il suo sorriso sincero e la sua generosità senza limiti hanno lasciato in quanti lo hanno conosciuto un ricordo incancellabile. Di tutto questo e di tanto altro ci parla padre Girolamo M. Iotti, che oggi abita nello stesso convento anconetano che ha visto operare padre Bernardino; egli con l'ausilio degli scritti di padre Alfonso Baccarani - confratello per lunghi anni di padre Bernardino - consegna a tutti il ricordo vivo di un uomo che ha donato amore.
È il profilo di una donna che ha affrontato e vissuto, nella malattia, il mistero del dolore. In silenzio, lontana da qualsiasi protagonismo, alla luce del Cristo risorto. Cecilia Maria Cremonesi (1921-1965) non ha cercato la sofferenza. È stata la sofferenza, questa crudele e oscura realtà, ad impadronirsi di lei e a inchiodarla a un letto, per tredici anni della sua breve vita. Cecilia l'ha accolta. E, alla scuola del Crocifisso, ha maturato in solitudine una sapienza che, nel superare di gran lunga i limiti della ragione e del comune modo di pensare, ha investito in pieno le profondità insondabili del suo essere. Ad accompagnarla nel cammino, è stata la spiritualità di mons. Luigi Novarese (1914-1984), il fondatore del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce.
Ecco un piccolo volume divulgativo pubblicato in vista della prossima beatificazione del Venerabile Luigi Novarese (11 maggio 2013).
Curato dal giornalista Mauro Anselmo, il nuovo testo ripropone in una vivace e completa sintesi le tappe della vita e le opere di monsignor Novarese: dalle intuizioni sull’importanza della vita spirituale come sostegno terapeutico nel percorso di guarigione del malato, alle iniziative straordinarie realizzate con i pellegrinaggi a Lourdes, i laboratori professionali per i disabili, la fondazione delle associazioni: Lega Sacerdotale Mariana, Volontari della Sofferenza, Silenziosi Operai della Croce, Fratelli e Sorelle degli Ammalati.
Ricco di fotografie, molte delle quali inedite, il libro è agile, suddiviso in 13 capitoli, e presenta alcune significative novità. Ad esempio è indicato il percorso completo, con le date e gli episodi, del processo canonico che, iniziato il 17 settembre 1989, si è concluso ufficialmente il 19 dicembre 2011 quando, dopo l’inchiesta diocesana e la riunione plenaria dei cardinali, papa Benedetto XVI ha sottoscritto il decreto di riconoscimento del miracolo avvenuto per intercessione di don Luigi.
Il libro presenta in modo essenziale la vita, la vocazione e l'entrata al Carmelo di Digione di Elisabetta Catez conosciuta in seguito con il nome di Elisabetta della Trinità. Papa Francesco il 3 marzo 2016 ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare un decreto riguardante la santità della giovane Carmelitana Scalza e ad accelerare il processo che porterà alla sua canonizzazione presumibilmente entro la fine del 2016. La sua breve ma intensa vita si svolge a Digione in una famiglia di buon ceto, il padre era capitano dell'esercito, tra le sue doti spicca la propensione per la musica, studia pianoforte e a tredici anni, nel 1893,riceve il primo premio del Conservatorio di Digione. Entra nel Carmelo a 21 anni nel 1901 dove resterà per 5 anni fino alla morte avvenuta nel 1906 a soli 26 anni a causa di una grave malattia. Nella seconda parte del libro ci sono alcuni dei suoi scritti tra cui la preghiera Elevazione alla santissima Trinità del 1904 per cui è universalmente nota.
Qui viene presentata, chiara e luminosa, agli occhi dei fedeli la dolce figura di Edith Stein, cioè di suor Teresa Benedetta della Croce, santa dei nostri giorni, martire di Cristo: vergine prudente e sapiente; innamorata del suo popolo ebraico; fatto oggetto di particolare ferocia e persecuzione; diventata cristiana e consacrata interamente a Cristo.
Il beato Nunzio Sulprizio, abruzzese di nascita e napoletano di adozione, continuamente stende le ali della sua protezione sulle balze abruzzesi e sulle strade di Napoli, sui giovani e sull'interomondo cristiano. Ammirandolo il nostro cuore freme di gioia e diammirazione, è immediatamente portato alla sua imitazione, è subito invitato a chiedere la sua intercessione.
Il libro narra in modo accattivante e sintetico della vita e del culto dei due santi martiri Ciro e Giovanni, molto venerati in molti luoghi dai fedeli, e in particolare annoverati tra i protettori di Napoli.
Livia Pietrantoni (1864-1894) riceve il nome di Agostina divenendo Suora di Carità di S. Giovanna Antida Thouret. Dopo poco tempo il suo ingresso tra le Suore di Carità, fu mandata a servire Cristo nei malati, presso l'antico ospedale di S. Spirito, in Roma. Qui curò amorevolmente tutti i degenti, sin quando un ammalato violento e maleducato la aggredisce e la colpisce a morte.
Donato vede la luce a Roma sul finire del terzo secolo, quando il cristianesimo è fatto ancora oggetto di persecuzione. Accanto al prete Epimmenio Donato cresce in virtù e sapienza, si applica agli studi umani per metterli al servizio della fede. Nel 303 fugge da Roma e trova riparo ad Arezzo, dove comincia una vita povera e priva di tutto. In seguito divenne vescovo della città sin quando, sembra, subì il martirio per Cristo. Il Giubileo sia per noi un fatto dell'anima, un fatto del cuore, dell'amore, della salvezza; sia per tutti un risveglio spirituale.