
Narratore e saggista, Carlo Mazzantini presenta la sua prima raccolta di versi, quarantadue componimenti liberi nel metro e nella struttura, ispirati a riflessioni e momenti fondamentali della sua vita: dalla scelta giovanile che lo portò al "vicolo cieco della storia", all'incontro con la donna divenuta sua compagna e musa ispiratrice, alla scoperta della natura, fino alle grandi domande sul destino dell'uomo. Una sorta di radiografia dell'anima che è nostalgia di luoghi e sentimenti ritrovati della memoria, ora dolente ora illuminata dalla gioia di una gioventù creduta perduta, e recuperata invece attraverso l'amore della sua donna, il prorompere di un sentimento che pensava cancellato, l'apparizione di un volto che riemerge dall'oblio.
"Il mio primo incontro con Hölderlin è avvenuto nel momento in cui stavo entrando all'università, avevo diciassette anni e iniziavo le frequenze a Padova. Un amico mi fece avere una vecchia edizione di Hölderlin in caratteri gotici, assicurandomi che avrei riconosciuto senza alcun dubbio un grande poeta, e io cominciai, col poco tedesco che avevo, a decifrarlo." dDall'introduzione di Andrea Zanzotto)
La raccolta che rivelò Pavese scrittore concentra e mette a fuoco un intero universo esistenziale, quello che sarà successivamente declinato nei romanzi e nei racconti. La Torino dei viali, dei corsi, dei prati, delle sponde del Po, delle strade in salita fra siepe e muro, popolata da creature sradicate e notturne; una campagna che non è solo e necessariamente Langa, ma tende a trasfigurarsi in una dimensione mitica e primordiale; un io che rimane distinguibile, nell'irredimibilità della propria solitudine e nell'anelito amoroso e fantastico, pur se mimetizzato nel racconto di vicende altrui. Prefazione di Vittorio Coletti.
Da una poetessa candidata al Premio Nobel, una nuova opera che evoca con straordinaria forza visionaria una delle figure più affascinanti della storia dell'umanità: Gesù. Ma chi era Gesù? Un folle, un visionario, un poeta, un sognatore? Figlio di Dio e dell'uomo, la sua figura è ancora oggi una delle più enigmatiche della storia.
Uscita in occasione del suo settantesimo compleanno, "Più leggeri dell'aria" è la nuova silloge poetica di Enzensberger. Leggeri sono i numeri, i dolori del passato, il nostro io, il fumo di una sigaretta che doveva essere l'ultima... Niente toni aspri ed estremi, niente lamentazioni profetiche e, soprattutto, nessuna oscurità di senso. Enzenberger tiene fede anche in questo caso alla lezione di Brecht, di cui riprende non solo l'impegno illuministico ma anche la capacità di stupore e commozione per le umili bellezze del quotidiano e i comportamenti umani.
Giuliana Morandini è nata a Udine e vive tra Venezia e Roma. Si è occupata del rapporto tra letteratura e psicoanalisi e di scrittura femminile con E allora mi hanno rinchiusa (1977) e La voce che in lei (1980). Ricordiamo poi i suoi romanzi di atmosfera mitteleuropea: I cristalli di Vienna (1978), Angelo a Berlino (1987), Sogno a Herrenberg (1991), Giocando a dama con la luna (1996); presso Marietti ha pubblicato Sospiri e palpiti (2001) Premio Speciale della Giuria -Premio Rapallo 2002.