
Il libro raccoglie 134 liriche di Idilio Dell'Era (Don Martino Ceccuzzi 1904-1988), in gran parte non conosciute, che furono pubblicate nel 'Giornale del Popolo di Lugano', nel periodo 1947-1967. Queste poesie sono dedicate in gran parte alla meraviglia del creato che si incarna: nelle montagne, negli alpeggi, nei torrenti ticinesi; nella natura e nei paesaggi campestri toscani; negli animali e nel mondo vegetale così armonioso e complesso.
Un derviscio elettrizzato, pazzo d'amore per Dio cercò nudi colli, luoghi dove nessuno aveva mai messo piede. Leopardi selvaggi tenevano compagnia al folle - il cuore invischiato in un'irrequieta estasi: visse in tale stato per venti giorni danzando e cantando inni: "Divisione non esiste, esistiamo soltanto noi due - il mondo della gioia e del dolore svanisce". Muori a te stesso - non essere più separato: l'uomo la cui felicità dipende da Lui rifugge dall'esistere, vive nell'oscuro. Rallegratevi sempre nell'Amico, gioite finché non sarete altro che una voce che prega. Farîd al-Dîn Attâr
Leggere questi Haiku di Emanuela Ghini è come inseguire una striscia di luce. Morbida e discreta ma che non permette più di allontanarsi dalla sua scia.
Alida Airaghi è nata a Verona nel 1953 e risiede a Garda. Dopo la laurea in Lettere Classiche a Milano, è vissuta e ha insegnato a Zurigo dal 1978 al 1992. Ha collaborato a diverse riviste e quotidiani italiani e svizzeri. Tra le sue pubblicazioni: "L'appartamento", in Nuovi Poeti Italiani, 3 (Einaudi 1984), "Rosa rosse rosa" (Bertani 1986), "Appuntamento con una mosca" (Stamperia dell'Arancio 1991), "Il peso del giorno" (La Luna - Grafiche Fioroni 2000), "Un diverso lontano" (Piero Manni 2003), "Frontiere del tempo" (Piero Manni 2006); inoltre, per le edizioni LietoColle, le plaquettes: "Il lago" (1996), "Sul pontile, nell'acqua" (1997), "Litania periferica" (1998), "Le mura di Verona" (1998).
L'azione catartica dei versi che improvvisamente nascono dal cuore si rivela, quasi sempre, non soltanto come un beneficio liberatorio personale, ma estende il suo "balsamo" anche sugli altri che, leggendo, sentono un coinvolgimento positivo del proprio io che si distende in quell'armonia. Da queste considerazioni nasce questa silloge: quattro persone che si sono sentite in comunione nell'arte poetica. Quattro modi di presentare l'emozione del cuore, che anche se espressa in modo differente, nell'essenzialità li accomuna nell'amore per la poesia.
"La cornice di questo libro è il tempo. Raffaela Fazio pensa il tempo come l'unica opportunità e, insieme, l'insuperabile limite dell'essere. In una nota anteposta al libro, l'autrice spiega che, secondo la tradizione ebraica, il giorno di Dio si divide in quattro parti e che nell'ultimo quarto l'Eterno gioca con il leviatano nel mare. Ma, per noi, qual è quest'ultimo quarto? È quello che riserviamo alle attività che coinvolgono la parte più vitale (e a volte più privata) della nostra personalità. La modalità in cui l'essere può più facilmente fluire da un suo manifestarsi all'altro è proprio il "gioco". Questa dimensione descrive e "canta" Raffaela Fazio. E in questa dimensione c'è l'amore, c'è lo studio e l'attenzione alle relazioni umane, c'è lei stessa, c'è la poesia; c'è, appunto, il leviatano, dominatore degli abissi, ovvero la vita nel suo mistero. Poiché il nostro abisso più profondo è l'inconscio, è con esso che dobbiamo fare i conti nell'ultimo quarto del giorno, imparando a giocarci. L'autrice si affida a un dettato sobrio ma forte, a una scansione decisa, fatta di versi scarni ed essenziali, diretti e precisi, nemmeno appesantiti dalla punteggiatura. È sua convinzione che la forma abbia un senso solo se serve a illuminare il contenuto; concentrare il verso significa quindi espandere il messaggio, arricchirlo. Tuttavia, questa preminenza del contenuto non è fine a se stessa, perché non sarebbe poesia se non fosse anche ritmo e canto." (dalla prefazione di Francesco Dalessandro)