
Narratore e saggista, Carlo Mazzantini presenta la sua prima raccolta di versi, quarantadue componimenti liberi nel metro e nella struttura, ispirati a riflessioni e momenti fondamentali della sua vita: dalla scelta giovanile che lo portò al "vicolo cieco della storia", all'incontro con la donna divenuta sua compagna e musa ispiratrice, alla scoperta della natura, fino alle grandi domande sul destino dell'uomo. Una sorta di radiografia dell'anima che è nostalgia di luoghi e sentimenti ritrovati della memoria, ora dolente ora illuminata dalla gioia di una gioventù creduta perduta, e recuperata invece attraverso l'amore della sua donna, il prorompere di un sentimento che pensava cancellato, l'apparizione di un volto che riemerge dall'oblio.
Poeta e pittore, Rafael Alberti (Puerto Santa Maria di Cadice, 1902-1999) è stato l'ultimo dei grandi poeti spagnoli della cosiddetta generazione del '27, la generazione di alcuni dei maggiori protagonisti della poesia del Novecento - da Federico García Lorca a Pedro Salinas, da Vicente Aleixandre a Jorge Guillén, da Luis Cernuda a León Felipe - che restò segnata in maniera indelebile dalla tragedia della guerra civile. Dopo la vittoria dei franchisti e la caduta della repubblica, Alberti lasciò infatti la Spagna, rifugiandosi prima a Parigi e poi in Argentina. Nel 1963 si trasferi a Roma, dove visse a lungo, legandosi all'ambiente letterario e artistico della capitale. E a Roma, alla Roma popolare del Belli, alla città più segreta e affascinante, antiufficiale e antimonumentale, sono dedicate le poesie di Roma, peligro para caminantes, uscite per la prima volta nel 1972, poco dopo la scomparsa di un altro grande artefice di questa raccolta, Vittorio Bodini, che a Rafael Alberti fu particolarmente legato ed al quale il poeta spagnolo volle testimoniare la sua riconoscenza nel prologo da lui stesso scritto per l'edizione italiana: "Ora, in queste poesie, sento il respiro di Vittorio, il caldo palpito del suo profondo sangue di poeta. Fu questo forse uno degli lavori della sua vita. Sta qui la sua parola italiana a fronte della mia parola spagnola, che si guardano, si abbracciano, sul bianco volubile d'ogni pagina...".