
Una realtà lontana e differente dalla nostra, eppure plausibile in un mondo in cui la violenza fa da padrona e dove vige la legge del più forte. La città diventa una giungla urbana, che le due razze predatrici in lotta fra loro, sfruttano come personale riserva di caccia. L'umanità però qui è la stessa da secoli: accanto allo sfarzo dei potenti, vive il degrado e la paura costante di un mondo che non si capisce e che è governato da assurde regole di sangue. È proprio in questa ignoranza che crescono le nuove generazioni, prive della speranza in un futuro sempre più illusorio, immerse nel dolore e costrette ad affrontare, giorno dopo giorno, problemi troppo grandi. Attraverso questa sofferenza, alcuni riusciranno a maturare il coraggio di crescere, elevarsi dal male come fiori, ma segnati da cicatrici profonde, pallidi ed insani fantasmi di ciò che sarebbero potuti essere.
La Terra Nascosta pare destinata a lunghi cicli di pace: benché accecata dall'ambizione e priva di scrupoli, l'Eoîl ha infatti spazzato via ogni creatura del male con un potente sortilegio, la Stella del Giudizio. L'enorme potere così raccolto è racchiuso in un diamante, di cui i nani hanno prodotto numerose copie poi affidate ai sovrani della Terra Nascosta. La tranquillità non è però duratura: misteriose e orribili creature, per metà mezz'orchi e per metà albi, si mettono sulle tracce dei diamanti, aiutate da potenti magie, sebbene nella Terra Nascosta non debbano in teoria esistere più né nemici né maghi. Il mistero si infittisce quando, ai furti perpetrati da questi mostri, se ne aggiungono altri da parte di di misteriosi nani della Terra dell'Aldilà, i Sotterranei. Contemporaneamente, i Terzi riprendono le armi non solo contro gli odiati nani, ma contro tutti i popoli della Terra Nascosta, per vendicarsi della strage compiuta dal folle re Belletain. Attaccati da più parti e incapaci di districare il groviglio di alleanze e inimicizie dei loro avversari, i sovrani della Terra Nascosta ne subiscono l'iniziativa, indeboliti anche dalle diffidenze e dai sospetti che stanno riemergendo tra loro. Toccherà di nuovo a Tungdil Manodoro il compito di risolvere la crisi: il nano dovrà intraprendere un lungo e avventuroso viaggio nelle sconosciute Terre dell'Aldilà, dove si celano verità inimmaginabili...
George R.R. Martin è ormai universalmente riconosciuto, grazie alle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", come uno dei grandi maestri del fantasy. Ma la sua multiforme opera si estende ben al di là dei confini dei Sette Regni. Questa raccolta offre uno sguardo completo sul lavoro di uno scrittore che sa esplorare ogni genere, dall'horror alla fantascienza al racconto più classicamente fantastico, mantenendo il medesimo, personalissimo stile e riuscendo ad affrontare in modo originale e profondo tematiche sorprendentemente complesse. Oltre a "I Re della sabbia", racconto tra fantascienza e horror, gli appassionati di Martin troveranno in questa raccolta alcuni dei suoi più noti testi brevi: "Nelle terre perdute", favola nera che narra di un desiderio dalle conseguenze terribili, "I passeggeri della Night-flier", cronaca del lungo viaggio di un'astronave dal variegato e misterioso equipaggio, "Il fiore di vetro", quello donato a una fanciulla più vecchia del suo corpo, "II drago di ghiaccio", nel quale una bambina si trova a cavalcare la più potente tra le creature, e "II cavaliere errante", una sorta di prologo alle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" ambientato un secolo prima della celeberrima saga.
Dopo essere sfuggita alla Gilda degli Assassini, la giovane guerriera Dubhe deve liberarsi dalla maledizione che le è stata inflitta. L'unico che può salvarla è Sennar, il più potente tra i maghi, compagno e complice di Nihal, ritiratosi nelle Terre Ignote al di là del fiume. Intanto la sanguinaria setta ha trovato il modo per riportare in vita Thenaar, il Dio Nero, dopo lunghissimi anni di attesa. Manca soltanto la vittima sacrificale, il corpo che dovrà accoglierne la reincarnazione, e il prescelto è San, il nipote di Sennar e Nihal. Mentre Ido, lo gnomo, proteggerà San dalla caccia feroce della setta, Dubhe dovrà confrontarsi con il più spaventoso dei nemici: Rekla, la Guardia dei Veleni, colei che l'ha incatenata alla maledizione, ma anche colei che ha dovuto subire lo smacco e la vergogna della sua fuga.
In un bosco della Britannia, risuona il rumore di un duello. I due guerrieri non si conoscono. Uno dei due è Clothar il Franco. Dopo aver combattuto in patria, al fianco dell'amico Perceval, Clothar è sbarcato in Britannia su ordine del suo maestro, il vescovo Germano, che lo ha inviato ad aiutare l'amico Merlino, mago e cavaliere. Clothar, intenzionato a mettersi al servizio di Artù, si è imbattuto nel misterioso guerriero, che lo ha sfidato. Alla fine del duello è Clothar ad avere la meglio e il cavaliere sconfitto rivela la sua vera identità: Artù Pendragon, signore di Camelot. Udito quel nome, Clothar si inginocchia, e mette le sue armi e il suo coraggio a disposizione di quello che sarà il suo futuro re, e il più caro degli amici.
Il Signore degli Anelli è stato, dopo la Bibbia, il libro più letto del XX secolo. Diverse le ragioni di questo eccezionale successo. L’opera di Tolkien è un riconosciuto capolavoro e ha dato forma a un nuovo genere della letteratura moderna, destinato a una fortuna che sembra inesauribile. In essa si dispiega un universo affollato, complesso e di straordinaria suggestione, che cattura i lettori con la sua rappresentazione della virtù e dell’eroismo, della bellezza e dell’onore. Ma il vero segreto della sua irresistibile capacità di attrazione risiede nell’intensità spirituale e nella forza simbolica del suo messaggio profondamente cristiano.
La maggioranza dei lettori non è consapevole del fatto che Tolkien era un cattolico devoto e che la sua opera abbonda di riferimenti al cristianesimo e alle Sacre Scritture. Per molti, anzi, la sua visione della natura e la sua concezione della tecnica lo renderebbero il campione di un neopaganesimo tipicamente moderno.
Stratford Caldecott smonta elegantemente questo pregiudizio. Addentrandosi nella saga tolkieniana (e in molti scritti privati, rimasti a lungo inediti), svela i valori più autentici, e sorprendenti, di uno scrittore per il quale la religione di Cristo non ha affatto abolito la conoscenza poetica del mondo.
L'AUTORE
STRATFORD CALDECOTT dirige la sede di Oxford del G.K. Chesterton Institute for Faith and Culture di South Orange, in New Jersey. Componente del board direttivo di «Communio», la rivista fondata, tra gli altri, da Joseph Ratzinger, Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar, Caldecott scrive con regolarità su numerosi quotidiani inglesi e americani.
"Mi apro alla chiusura": è uno dei tanti enigmi lasciati da Silente con cui Harry Potter deve confrontarsi in questo ultimo, settimo libro. E la saga stessa, giunta alla sua conclusione, si apre a sorpresa su nuovi mondi, nel passato e nel futuro: getta la luce della meraviglia su dettagli, personaggi ed eventi che sembravano già noti, rivelandone segreti e significati profondi. Insieme a Harry, nella sua disperata ricerca della verità, un caleidoscopio di avventure apparentemente già vissute, piccoli fatti e grandi eventi, seguendo il filo della consapevolezza che si dipana e si acuisce in un crescendo di emozioni, colpi di scena, perdite e conquiste. La conclusione, piena di luce e vapore, sembra indurre a rileggere tutto dall'inizio, per arrivare a chiudere il cerchio. Mai gli interrogativi sono stati così tanti; mai come in questo ultimo volume si ha la piena soddisfazione di una risposta che vada oltre l'apparenza; mai come in questo episodio l'autrice dimostra la sua capacità di sorprendere i lettori, di alimentare un fuoco d'artificio che non cessa di ammaliare il lettore. Età di lettura: da 12 anni.
Húrin è un cavaliere, fraterno amico del suo re; è sposato con Morwen e ne ha avuto un primo figlio, Túrin. Quando Túrin è ancora un bambino, Húrin deve partire per combattere contro il perfido signore del male Morgoth, che prima lo cattura e poi lo tortura, per farsi rivelare dove si sono rifugiate le truppe superstiti. Poiché Húrin resiste, il signore del male lo minaccia: se non confesserà, a pagare sarà la sua famiglia. Per fortuna, nel frattempo, la saggia Morwen decide di allontanare Túrin, e lo manda da un re amico, Thingol. Túrin cresce e a diciassette anni si sente pronto per diventare cavaliere e andare alla ricerca di suo padre. Unendosi a una banda, Túrin si mette in viaggio e fra scorribande, assalti a tradimento e avventure di ogni genere, riesce a sfuggire agli uomini di Morgoth che lo inseguono, di regno in regno. Dopo essersi rifugiato presso un altro re, sotto falso nome, Túrin arriva allo scontro finale. La vicenda narrata è anteriore agli anni intorno al 1420 della Terza Era della Terra di Mezzo, in cui si collocano le storie del "Signore degli Anelli". Si sprofonda a ritroso nella preistoria, nel mito del mito. Un'edizione speciale con le illustrazioni di Alan Lee.
La Guerra dei Cinque Re è finalmente vicina alla conclusione: la Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita ... Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In tutto questo, volti sorprendenti alcuni noti, altri imprevedibili - emergono dalla sinistra penombra delle lotte e del caos appena conclusi, per affrontare le sfide a venire. Nobili e comunardi, soldati e stregoni, assassini e profeti, si alleano per mettere in gioco il loro fato ... e la loro vita.
Verso la fine degli anni '30 tre amici di Buenos Aires - Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares e sua moglie Silvina Ocampo - decidono di inventare una sorta di personalissima antologia dei propri autori preferiti. Nasce così, nel 1940, l'"Antologia della letteratura fantastica", una silloge di settantacinque racconti fantastici: da Niu Sengru a Martin Buber, da Lewis Carroll a Cocteau, da Chesterton a Joyce, da Kafka a Kipling. Naturalmente, il "fantastico" va inteso in senso borgesiano: una letteratura segnata dall'immaginario e da un nuovo modo di rappresentare la realtà, che determina una rottura con la tradizione realista in voga negli anni Trenta, e che nulla ha a che vedere con il genere "gotico".
Dubhe e Theana sono in marcia verso il Palazzo Reale della Terra del Sole, per uccidere Dohor, il tiranno corrotto alleato della Gilda, ma vengono fatte prigioniere dalle sue truppe. Messe in vendita come schiave vengono acquistate dal figlio dì Dohof, Learco, che decide di portarle con sé 9 a corte. In viaggio., verso Makrat, Dubhe e Learco cominciano a conoscersi e a innamorarsi. I tempi sono ormai maturi per l'omicidio di Dohor e anche Learco è pronto a rinnegare suo padre: con Dubhe, Theana e a alcuni nobili di Corte, ordisce un piano per destituirlo, ma i congiurati vengono scoperti e imprigionati. Il consiglio delle Terre Emerse si riunisce e decide di sferrare l'attacco decisivo alla Gilda e all'esercito di Dohor e Dubhe dovrà affrontare fino in fondo il suo destino, la sua missione, il suo amore. Un nuovo regno sorgerà dalle macerie della guerra e un nuovo uomo occuperà il trono.