
Il terzo millenio sembra caratterizzarsi per la capacità e la forza di usurare tutto ciò che tocca. Sembra che l'evoluzione della specie umana abbia dato vita a una sorta di evoluzione anche in campo sentimentale. Sono rimaste inalterate le parole per dirli, come delle sterili etichette, ma sono cambiati i significati di riferimento. Con questo libro, alcuni amici scrittori si interrogano sul vuoto creato dalla scomparsa di sentimenti antichi e conosciuti, e sull'entità di nuovi sentimenti con cui l'uomo si sta confrontando.
Isole britanniche, 1600 a. C. Da giorni la tormenta non dava tregua, il gelo attanagliava le carni e la neve aveva trasformato il mondo in un deserto bianco. Presagi più infausti non potevano esserci nel giorno della nascita di Conan. Eppure quel bambino, appena nato e già orfano, è un predestinato. Lui, figlio di druidi, è l'uomo delle profezie celtiche, l'eroe che dovrà trovare la mitica stele di pietra, su cui sono incisi antichi segreti. Per il momento, però, Conan è ignaro di tutto e cresce come figlio adottivo di Erin la Bella, dissoluta moglie del capo di una delle tribù più sanguinarie d'Irlanda. Le sue origini sconosciute lo espongono a ogni umiliazione e gli valgono l'odioso soprannome di Straniero. Quel giogo non durerà a lungo.
Credeva di essersi lasciato alle spalle per sempre i giorni dell'arena, della folla urlante, dei gladiatori costretti a combattere come animali da spettacolo. Credeva di aver saldato il conto con il fato. Ma quando il suo mondo di pace viene distrutto e i suoi amici uccisi, comprende che alla violenza non si sfugge. Se un destino di sangue è ciò che gli dei vogliono per lui, sangue sarà, decide Valerio. E da quel giorno, gettata la bisaccia di medico, la spada diventa la sua compagna. Ma non è solo la voce della vendetta a guidarlo. È anche il richiamo di un simbolo, un oggetto che dona invincibiità a chi lo possiede: l'aquila della legione Augusta, scomparsa nella foresta di Teutoburgo nelle ore della disfatta e mai più ritrovata.
Alison Willets giace in un letto d'ospedale. Può vedere, sentire, persino comunicare con un lieve sbattere di palpebre, ma la sua vita dipende dalle macchine a cui è attaccata. Chi l'ha ridotta così è un killer spietato, che uccide le sue vittime con un'abile pressione delle dita sull'arteria vertebrale. Tre ragazze sono già morte e, per l'ispettore Tom Thorne, se Alison è viva significa che nella procedura del killer qualcosa è andato storto. Finché non scopre l'agghiacciante verità: non è lei l'errore, ma le tre vittime precedenti.

