
"'Il banchiere anarchico' è il resoconto di un semplice colloquio tra due uomini al tavolo di un ristorante, a fine pranzo. Un dialogo platonico, genere ricorrente nei manoscritti di Pessoa, ma che è ben diverso dalle imitationes rinascimentali, come, per esempio, per rimanere in area portoghese, i "Dialogos em Roma" di Francisco de Holanda o i più tardi quattro "Apologos dialogais" di Francisco Manuel de Melo. In Pessoa il dialogo non ha mai interlocutori reali. E nel nostro caso il banchiere, personaggio descritto come ricchissimo e monopolista, racconta come e perché sia sempre stato e ancora sia anarchico; mentre lo stupefatto e poco meno che muto spettatore è incapace di ergersi a convincente interlocutore." (Ugo Serani)
L'incontro con la grande arte di Cézanne ebbe una importanza fondamentale nell'evoluzione espressiva della poesia di Rilke, un'importanza che lo stesso Rilke ebbe più volte a riconoscere, fino a dichiarare di aver seguito, dopo la morte del Maestro, le sue tracce in ogni luogo. Le lettere alla moglie qui raccolte, scritte in margine alle reiterate visite che Rilke fece alla grande retrospettiva di Cézanne tenutasi a Parigi nel 1907, un anno dopo la sua morte, sono la testimonianza di un interesse che doveva sfociare in vera devozione; e basti pensare che il poeta arrivò a confessare, di fronte ad una Montagne Sainte-Victoire del pittore provenzale, che nessuno, dai tempi di Mosè, aveva saputo guardare una montagna in maniera tanto maestosa.
Novembre 1960: inaspettatamente un cattolico quarantatreenne ha battuto Richard Nixon nella corsa alla presidenza. Ma non sono tempi facili: la febbre anticomunista è al suo culmine, e la paura provocata dalla rivoluzione cubana si diffonde nel paese... Per la mafia, ansiosa di tornare ad avere mano libera sull'isola, Castro rappresenta un problema diverso, ma altrettanto grave; così d'accordo con la CIA, contatta Tom Jefferson, il più efficiente killer americano, per ucciderlo. Ma Jefferson ha segretamente un programma diverso che potrebbe cambiare il corso della storia. Adesso solo la mafia può fermarlo. Anche in questo libro di Philip Kerr fatti e personaggi reali si mescolano a personaggi e situazioni di invenzione.
Quando in un freddo pomeriggio invernale il principe Ludovico Ruspanti precipita, durante la celebrazione della Messa, dall'interno della cupola di San Pietro, per Aurelio Zen si apre tutta una serie di inquietanti interrogativi. Si tratta di un suicidio o di omicidio? Perché il principe si era rifugiato in Vaticano e perché era tenuto sotto sorveglianza? Le autorità vaticane premono perché il caso venga risolto al più presto con un verdetto di suicidio, ma, uno dopo l'altro, anche importanti testimoni vengono eliminati. Quale segreto si cela in Vaticano? E, soprattutto, cos'è e quali scopi si prefigge la Cabala, una società che ricorda da vicino la P2?
"Diverse centinaia di migliaia di spagnoli, forse diverse migliaia di migliaia, applicano le loro energie del lunedì, del martedì e del mercoledì a glossare le azioni della partita di calcio già passata, e le loro forze del giovedì, del venerdì e del sabato a predire gli avvenimenti della partita di calcio prossima ventura. La domenica riposano e vanno allo stadio: a soffrire o a sollazzarsi, onestamente, vedendo soffrire gli altri..."
Queste "Considerazioni", composte tra il 1917 e il 1918, vennero trascritte in bella copia e numerate dallo stesso Kafka su schede sciolte, e rappresentano un florilegio di pensieri tratti dai cosidetti "Quaderni in ottavo", la cui importanza si rivela sempre più evidente per una più profonda comprensione dell'opera del grande scrittore praghese.