
Il 26 dicembre 1890 Heinrich Schliemann, l'archeologo noto in tutto il mondo per aver scoperto a Hissarlik, in Turchia i resti della città di Troia, muore a Napoli in circostanze misteriose. Più di un secolo dopo, un giovane giornalista s'imbatte casualmente in una lettera dell'archeologo, scritta appena due giorni prima di morire, e mai spedita. È indirizzata a una donna, il suo grande amore di gioventù. La donna con cui Schliemann non aveva mai smesso di condividere i suoi sogni, i suoi progetti e forse un ultimo, straordinario segreto: quello di essere sulle tracce della mitica Atlantide. Il giornalista, come un archeologo, scava nella biografia di Schliemann per riportare alla luce un segreto affascinante ma anche pericoloso. Che potrebbe spiegare la sua morte. E continuare a uccidere chiunque si metta sulle sue tracce.
Provincia di Caserta, giorni nostri. Il pit bull di Slator, clandestino albanese che si fa chiamare Salvatore, attacca il figlio del macellaio del paese. La vendetta seguirà i complessi codici del territorio, andando a sfiorare la vita di Carmine, che gestisce quattro campi da calcetto lungo la tangenziale Aversa-Napoli e che anni prima, per colpa di un pit bull, ha perso il figlio. Romanzo d'esordio di Paolo Piccirillo, finalista al premio Flaiano e al premio John Fante.
Nella Parigi d'inizio Novecento, il matrimonio tra Léon Reinach e Béatrice de Camondo unisce le sorti di una stirpe di banchieri di origine tedesca con quelle dei nobili Camondo. Eredi di questo mondo in declino, i figli di Béatrice e Léon - l'inquieto Bertrand e Fanny elegante cavallerizza - si ritrovano a vivere tempi funesti, trascinati infine insieme ai genitori nell'abisso della follia nazista. Investigando tra documenti d'archivio e i ricordi fumosi di chi è stato testimone, uno scrittore ripercorre la vicenda dei Reinach, mosso anche dalla ricerca di una sonata perduta di Léon Reinach ritrovata ottant'anni dopo la sua prima esecuzione (e che grazie a questo libro è tornata in repertorio). Con Le variazioni Reinach Tuena compone un grande romanzo sul Novecento che è al tempo stesso un libro sui padri e i figli, sul senso dell'eredità e della memoria o, come scrive l'autore, "un libro sulla nostalgia e sul conflitto tra il presente e il passato che giace e che però fortemente desidera ritornare in vita".
Una catena di efferati delitti si snoda a Coyoacán, un quartiere di Città del Messico. Dopo una misteriosa strage familiare, nella chiesa del Gesù viene profanata la tomba di Hernán Cortés, e le ossa del celebre conquistador scompaiono nel nulla. Segue, a breve distanza, l’assassinio del parroco, pugnalato e privato del cuore secondo il barbaro rituale dei sacrifici umani praticati dagli Aztechi. La scia di sangue si allunga e sembra scorrere intorno a un documento d’inestimabile valore che testimonierebbe la storicità dell’apparizione della Madonna di Guadalupe, avversata dalla potente loggia segreta dei “guadalupes”. Sulle tracce dell’assassino si muove, anticipando la polizia, un bizzarro studioso spagnolo, il señor Mendieta. Lo affiancano Carmen Villalba, una simpatica libraia, e Dolores Miranda, un’attraente ricercatrice dell’Università. Con una vertiginosa accelerazione, passato e presente finiranno per saldarsi nella soluzione dell’enigma legato al “codice Juan Diego”..
Sorano di Efeso fu uno dei più grandi medici dell'antichità, autore di un fondamentale trattato di ginecologia ricomparso solo nell'Ottocento. Fondendo lo studio di questo documento con la sua impareggiabile competenza di storico della medicina e con il talento del narratore, Forleo racconta in chiave romanzesca la vita di Sorano: dall'infanzia in Asia Minore all'apprendistato presso la scuola di Alessandria, fino all'approdo nella Roma imperiale di Traiano e Adriano, dove, tra brucianti passioni amorose, esercitò con successo una professione volta a migliorare le tecniche del parto. Entro una cornice storicamente realistica si inquadrano – come nei romanzi di V.M. Manfredi – vicende e personaggi immaginari, che risucchiano il lettore in un passato dal fascino irresistibile.
Quattro amici, due uomini e due donne, riuniti in un momento cruciale della loro esistenza. Quattro vite che si ritrovano dopo molti anni, solo apparentemente per caso. Che cosa può intrecciare i destini di un noto giornalista televisivo, di una celebre stilista di moda, di un affermato imprenditore, di una monaca di clausura? Trent’anni prima avevano condiviso un momento speciale: due ragazzi e due ragazze attorno a un fuoco acceso sull’Appennino dell’Italia centrale a parlare di loro, dei loro desideri e del loro futuro. Uno strano gioco chiamato dagli stessi “Un Sogno per te”. Un’esperienza che avrebbe legato e segnato per tutta la vita ciascuno di loro. Beatrice, la stilista di moda; Cristiano, il giornalista televisivo; Dimitri, l’amministratore delegato; Aurora, la monaca di clausura. E sarà proprio Aurora a fare sì che i suoi amici di sempre, costretti a compiere un bilancio del prezzo pagato per raggiungere il loro obiettivo, sappiano ritrovare se stessi. Quarantotto incredibili ore in cui si rincorrono e si incrociano, quasi misteriosamente, una madre disperata che ha perso l’amore della figlia; una donna inglese emersa dal passato che cerca di scoprire il vero padre; una ragazza salvata da una coppia di anziani… Il tutto con un susseguirsi incalzante deciso dal destino, per ritrovare, insieme, la forza di comprendere davvero quel sogno tanto desiderato. Un racconto dei giorni nostri che parla di amore, amicizia e, perché no, anche di fede.
Due amici bloccati in un aeroporto a causa di una forte nevicata... Una giovane donna in una notte lunga una vita... Storie diverse che si intrecciano sino al compimento del destino che unisce tutti. Buon Dio, spero che questa notte non finisca mai. Ho aiutato tanto gli altri, voglio continuare a farlo. Ma questa notte aiuta me stessa, aiutami a capire qualcosa di me. Te ne prego." Così, una giovane donna in una notte lunga una vita. La decisione, la più importante da prendere in solitudine in una casa che è ancora il suo rifugio. Un grande dolore che la blocca e rischia di farle fare un grande sbaglio... E nella stessa notte uno psichiatra ed un professore grandi amici, a cui il desitno fa uno strano scherzo. Li costringe a passare una notte all'aeroporto di Torino bloccati per una grande nevicata. Passeggeri involontari che raccontano le proprie esistenze. Perché avviene tutto questo? Ce lo racconta un vto imprevedibile e consapevole che aleggia e trasporta sentimenti e domande. "
Viaggio e perdono, viaggio e ritrovamento del proprio sé sono il filo conduttore di questo romanzo, dove emerge la metafora della vita come un cammino continuo che richiede, ogni volta, di mettersi in discussione per ritrovarsi.
A ventitré anni, nel 1841, Giuseppe Rovani manda alle stampe il suo primo romanzo, "Eleonora da Toledo o una vendetta medicea". Il volumetto, privo di indicazioni relative all'autore, è corredato di un sottotitolo stereotipato ma efficace (Cronaca fiorentina trovata nei manoscritti di M.A. Buonaccorsi) e di una mediocre illustrazione che rappresenta il protagonista Vittorio Adimari in ginocchio di fronte all'amata, nella stanza di lei. Eleonora posa le braccia sulle spalle dell'uomo come a fermarlo, mentre getta uno sguardo furtivo verso la porta, temendo che uno degli scherani del marito, il crudele Pietro de' Medici, possa fare irruzione. Anche se non si conosce il seguito della storia risulta evidente che la giovane è sul punto di cedere a quella seduzione, che finirà con condurre entrambi «ad una morte» - una rievocazione in sede di antiporta del destino di Paolo e Francesca la cui ombra si estende sulle pagine del romanzo a partire dal terzo capitolo. [...] Il risultato di tale tentativo di misurarsi con il romanzo è un'opera pienamente godibile, nonostante alcune ingenuità. La costruzione dell'intreccio, per quanto semplice, non è priva d'efficacia, il ritmo della narrazione è serrato, i dialoghi riusciti. Come nel caso dei primi romanzi del Verga, l'esordio di Rovani ci restituisce l'immagine di uno scrittore in erba travolto dalla frenesia di pubblicare, a tratti impacciato ma allo stesso tempo, in molti casi, istintivamente felice. Con un'introduzione di Lorenzo Geri.
Due amici in bicicletta da Tblisi a Yerevan, percorrono il tratto armeno dell'antica Via della Seta. Un itinerario a volte docile, ma spesso duro e aspro. L'incanto delle valli e delle montagne fanno da sfondo ad ogni pedalata fino all'arrivo. Il viaggio acquista il lussureggiante fiorire di situazioni negli incontri con persone e luoghi visitati che lasciano il segno nel cuore e nei sentimenti dei due cicloturisti. Dietro ogni pedalata sorge un'intima conoscenza di un Paese e di un popolo a conferma che le "storie quando passano attraverso le gambe assumono un significato di grande umanità". Fotografie, mappa e descrizione dei luoghi visitati rendono il libro una possibile guida.
Chi c'è dietro i programmi televisivi che ogni giorno incessantemente entrano nelle nostre case? Chi decide di quali sensazioni, stati d'animo, argomenti si devono nutrire i telespettatori? È tutto frutto del caso o c'è qualcosa di più? Sullo fondo di questi interrogativi il romanzo si popola di eroi inconsapevoli del nostro tempo: un direttore giornalistico, una ragazzina hacker di poco più di 18 anni, un cardinale presso la Santa Sede, una giovane cronista e una guida palestinese cristiana, tutti coinvolti all'interno di un grande mosaico mediatico, una battaglia senza esclusioni di colpi. L'eterna lotta tra il bene e il male, silenziosa, invisibile ma profondamente reale sarà combattuta ai nostri giorni: i trenta denari tornano a comprare quanto di più prezioso uomini e donne possiedono: l'anima. Il romanzo pone una semplice domanda al lettore: "...e se fosse tutto vero?".