
Una giovane donna, uscita da un lungo periodo di oblio in seguito a un incidente misterioso, vuole riappropriarsi del suo passato, anche se sente tornare a galla paure dimenticate. Pezzo dopo pezzo, trepidando, ricostruisce la propria vita recente, dove si nasconde l'enigma di quello che le è successo. E decide di mettersi in viaggio per incontrare l'uomo di cui era innamorata, l'unico che sia a conoscenza di tutta la vicenda. Ma rintracciarlo è difficile, richiede la pazienza e il coraggio di immergersi nel ventre molle della quotidianità, nella vastità anonima dell'Italia dei grandi centri urbani. Città dove molti non sanno più usare le parole per comunicare, dove ognuno vuole vedere solo ciò che gli fa comodo, che lo rassicura. Quando finalmente la protagonista raggiungerà il suo antico amore, non dovrà fronteggiare solo la verità ma anche una travolgente e pericolosissima passione...
Clare incontra Henry per la prima volta quando ha sei anni e lui le appare come un adulto trentaseienne nel prato di casa. Lo incontra di nuovo quando lei ha vent'anni e lui ventotto. Sembra impossibile, ma è proprio così. Perché Henry DeTamble è il primo uomo affetto da cronoalterazione, uno strano disturbo per cui, a trentasei anni, comincia a viaggiare nel tempo. A volte sparisce per ritrovarsi catapultato nel suo passato o nel suo futuro. È così che incontra quella bambina destinata a diventare sua moglie quando di fatto l'ha già sposata, o sua figlia prima ancora che sia nata...
Due racconti uno dei quali inedito - scritti a quattro mani da Niccolo Ammaniti e Antonio Manzini, che mostrano al meglio la vena grottesca, divertente e allo stesso tempo intrisa di malinconia che caratterizza il grande autore di capolavori come "Io non ho paura" e "Come Dio comanda" (premio Strega 2007). La lettura degli autori rende questi testi due autentici piccoli capolavori teatrali.
Anno Domini 1553. Il Ducato di Milano è dominato dagli Asburgo di Spagna. Ludovico di Valois, arrogante e feroce, comandante della guarnigione della città, è l’uomo dal pugno di ferro. Ed è anche l’avversario contro il quale Fulvio Alciati, coraggioso guerriero errante, è fatalmente destinato a scontrarsi: nella gerarchia, nell’etica e forse fi no all’acciaio. Tra loro, Mariangela Comencini, donna dallo spirito indomabile sulla quale pesa un’accusa di stregoneria, impegnata in una fuga senza fi ne dalla persecuzione ossessiva di padre Guaraldo Giussani, un inquisitore con fi n troppi lividi sull’anima. Narrato con l’effi cacia di un thriller ma sostenuto da una rigorosa ricostruzione storica, I bastioni del coraggio è l’affresco crudo ma anche epico, a tratti addirittura poetico, di un’epoca in cui il potere è assoluto, la crudeltà è norma e la compassione è sempre troppo lontana.
Chi è lui? Chi lo ha generato davvero? Suo padre Alois Hitler, funzionario di dogana austriaco, se lo chiederà sempre. E senza risposta, perché nemmeno sul letto di morte la madre gli svelerà il segreto della sua nascita di illegittimo. E lo stesso ci chiediamo noi di Adolf Hitler: chi è? Chi lo ha generato? Da dove viene il lupo Fenrir che, nelle mitologie nordiche, a un certo punto del Tempo spezzerà la catena per irrompere schiumando di rabbia e annunciare la fine del mondo? Questo noi ci domandiamo, consapevoli che, se si comincia a spiegare, a rispondere alla domanda "perché?", si finisce per correre il rischio di giustificare. Il romanzo di Genna connette i fatti più risaputi con elementi poco noti. Dal labirinto familiare da cui fuoriesce il piccolo Hitler, con deliri di grandezza e improvvise abulie, all'esperienza limite dell'umanità disfatta nel gorgo di Männerheim, l'ostello per poveri e criminali dove passa anni da nullafacente; l'esposizione al fuoco e ai gas della Prima guerra mondiale al ricovero in ospedale; dal rapporto incestuoso con la nipote Geli Raubal al comporsi dell'abominevole, grottesca corte dei suoi scherani.
Rick Dockery, ex promessa del football americano, è un quarterback che non ha mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore. La sua carriera sembra ormai avviata verso una dignitosa mediocrità. Una sera, però, entrato in campo sul netto vantaggio della propria squadra, Rick riesce a rovinare la partita, e la propria vita, con quella che sarà descritta da tutti i media come la peggior performance nella storia del football professionistico. Quando, dopo un incidente in campo, Rick si sveglia in un letto d'ospedale, la sua squadra lo ha già licenziato. Ma giocare a football è l'unico mestiere che Rick conosce, e per questo prega il proprio agente di trovargli, nonostante la sua ormai pessima fama, un ingaggio qualsiasi che lo aiuti a superare la crisi. Dopo una disperata ricerca, un posto sembra rendersi finalmente disponibile. È in Italia, nella squadra dei Panthers Parma. Rick non sapeva nemmeno che in Italia il football fosse praticato e non ha nemmeno la più vaga idea di dove Parma si trovi. Tuttavia parte, deciso a superare questo momento di sciagura e tornare in America non appena gli sarà possibile. Ciò che Rick però non sa è che, nonostante i mille, comici equivoci che un americano che conosce solo la propria lingua può generare nella provincia italiana, a Parma troverà molte cose che la vita negli Stati Uniti non aveva saputo offrirgli: buon cibo e tempi rilassati, ma soprattutto degli amici, un amore e la riscoperta gioia di giocare.
Pubblicato nel 1840, "Un eroe del nostro tempo" è considerato una delle pietre miliari su cui si è fondata la grande costruzione del romanzo russo dell'Ottocento. Suddiviso in cinque storie, analizza con toni profondamente introspettivi la figura romantica e morbosa del giovane ufficiale Pecórin, personalità complessa nella quale si rispecchiano i tormenti esistenziali dell'autore, mirabile fusione di sangue caldo e mente fredda, tenerezza e brutalità, eleganza taciturna e spietata brama di dominio. Un eroe nel quale l'autore sostiene di aver racchiuso tutti i vizi della sua generazione, ma che è in realtà emblema della condizione eterna dell'uomo. E proprio in questo personaggio dai mille volti risiede il segreto del fascino di un romanzo dalla struttura straordinariamente innovativa, uno di quei libri da leggere e rileggere, che ha conquistato lettori di ogni nazione e secolo. Con uno scritto di Vladimir Nabokov.
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
Betti non è mai sparita così, quasi due giorni senza rispondere nemmeno ai messaggi sul cellulare. Delle tre è lei, la manager in carriera, quella sempre reperibile, e il problema per Guia e Lucia è semmai come arginare le sue chiacchiere. Perciò le amiche non possono fare a meno di preoccuparsi per Betti. Soprattutto da quando sanno che ha perso la testa per il misterioso Raul, da loro soprannominato il fecalomo: "la vera essenza del bastardo". E fanno bene a preoccuparsi: ancora non sanno che Betti sta per coinvolgerle nel grosso guaio in cui si è cacciata...
Nemmeno il commissario Pietro Lanzi, del resto, avrebbe mai pensato di trovarsi alle prese con un caso così complesso proprio nella cittadina di mare dove suo malgrado è appena stato trasferito: e invece gli stretti carruggi, i moli, la spiaggia di ciottoli rivelano la loro anima segreta proprio quando i turisti fanno i bagagli, le imposte verdi delle case di vacanza si chiudono e arriva l'inverno, con una nebbia salata che scende dai colli fitti di ulivi. Una serie di aggressioni orchestrate secondo una regia meticolosa che sembra alludere a un immaginario infantile turba la vita della piccola Chiavari in un crescendo inquietante e misterioso.
Come in un caleidoscopio, mille tessere trasparenti si accumulano sulla scrivania del commissario, ma la soluzione dell'enigma è visibile solo per chi sa scorgerne il disegno nascosto: e quando Guia, Lucia e Betti entrano negli spogli uffici della polizia tutto assume senso e colore. L'intuito femminile di Guia, con i suoi bimbi e la sua segreta sensibilità cromatica, di Lucia, che prende lezioni di taekwondo per mettere al tappeto la noia, e anche la sventatezza di Betti, che su internet cerca la felicità, saranno fondamentali per cogliere la chiave dell'odio e della disperazione annidati nell'animo di un uomo, per distinguere la sagoma di un coccodrillo sotto il pelo dell'acqua melmosa dell'esistenza.
Valeria Corciolani disegna una spirale sempre più veloce di sentimenti e personaggi pieni di vita: dal libraio Guido appollaiato tra gli scaffali del suo negozio all'agente scelto Maria Fiore, che sa consolarsi di molti dispiaceri divorando un'intera Viennetta, dalle risa dei piccoli Emma ed Elia ai giochi spregiudicati del torvo armatore van Lagen e di tutti i suoi emuli assetati di denaro. E con un'ironia nutrita di allegra saggezza racconta la storia di un mistero risolto grazie alla fantasia.
"Questo è un libro di sentimenti e di pensieri, che accompagna la vita che passa e il tempo che velocemente accorcia la mia distanza dal prevedibile tinaie. Urgono le domande cui non si può dare risposta, si sta voltati dall'altra parte, in una "distrazione vigilante", anche quando si leggono i giornali. No, non è più un'età di pacifica saggezza la nostra vecchiaia, ma per come va il mondo, gli affetti, il rendiconto generale, è un'età dell'ansia, della paura e dell'allarme. Tuttavia questo è anche il libro di una convalescenza, della "bella giornata sottratta al maltempo", di un ritorno alla vita dopo un bypass: con una scrittura anch'essa "a cuore aperto", ho cercato di raccontarlo." Raffaele La Capria
In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo/aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.
"Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi." Come si esce da una crisi, come si supera una perdita, un insuccesso, un fallimento? C'è chi ha avuto la forza di rimettersi in piedi dopo che l'azienda in cui lavorava ha chiuso, chi ha rifiutato di arrendersi dopo che la recessione lo aveva costretto a vendere la casa in cui viveva e a partire per chissà dove, chi ha ritrovato la forza di andare avanti dopo che un lutto sembrava avergli tolto una ragione per vivere. Due anni in viaggio attraverso l'America, trentasei Stati, l'elezione presidenziale più emozionante che si ricordi e tante vite di gente comune. Ma al centro di tutto questo per Mario Calabresi c'è una sola domanda: che cosa accade nel cuore di chi cade e trova la forza di rialzarsi? Magari con fatica, con dolore, ma con tenacia incrollabile e soprattutto senza aspettare la fortuna? Qual è il segreto di una nazione e della sua gente, capace da sempre - ma oggi più che mai - di reinventarsi da zero, di darsi una seconda chance, di eleggere un presidente nero contro ogni previsione, di rimettersi in cammino anche dopo che la più grave recessione del dopoguerra ha travolto la vita di milioni di persone?