
"E così fece quello che uno fa quando ha il cuore spezzato e una macchina del tempo: una stupidaggine." Anno 2016. La Terra è un'oasi di pace, progresso e benessere, grazie a un'invenzione tecnologica che ha risolto problemi come l'inquinamento, la povertà, le tensioni sociali. La gente va in vacanza sulla Luna e, ben presto, potrà anche viaggiare nel tempo. Tom Barren è nato in questo mondo, ma si sente fuori luogo. Trentenne senza arte né parte, figlio di uno scienziato che si vergogna della sua inettitudine, orfano della madre, che era l'unica ad amarlo, Tom è innamorato di una ragazza che non lo ricambia ma per la quale sarebbe disposto a tutto. Anche a sfidare le leggi della fisica pur di cancellare un errore fatale. Tornato indietro nel tempo per raddrizzare il corso degli eventi, Tom combina un guaio. E così, una volta catapultato di nuovo nel presente, si ritrova in un mondo disastroso che stenta a riconoscere. Incompetenza tecnologica, inquinamento, caos politico: è il nostro 2016, non il suo. Eppure, in questo oggi sbagliato, Tom scopre di avere una carriera invidiabile, un'intera famiglia che lo ama e forse, finalmente, un'anima gemella. E allora, meglio tentare di restituire all'umanità l'utopia perduta, o restare a godersi la felicità in questo mondo imperfetto?
Nel torrido agosto del 1963 viene trovata, barbaramente uccisa nel suo laboratorio tessile, Clelia Santi, una nota maglierista di Alessandria. Il commissario Piazzi è tra i primi a giungere sul luogo dell'efferato delitto, che scuote la provincia piemontese. Ma, come è suo costume, inizia a indagare con calma, forte di un antico e inesorabile intuito. Piazzi sa che la pista da seguire porta alla numerosissima e complicatissima famiglia dei Santi, ma il lavoro è tutt'altro che semplice: la famiglia gli appare sin da subito come un bel guazzabuglio di sentimenti repressi, gretti interessi e odi incrociati. Tutti, al suo interno, potrebbero essere colpevoli; tutti avrebbero un movente per uccidere Clelia Santi; e solo in pochi hanno un alibi di ferro. E tutto pare ruotare intorno a una favolosa eredità lasciata ai Santi da un parente emigrato in America. Soldi che fanno gola a parecchi.
1938. Nancy, una giovane e affascinante archeologa e cacciatrice di opere d'arte americana, scova un'antica pergamena di epoca romana che disegna un labirinto di grotte sotterranee. Anche i nazisti cercano la pergamena, che non deve assolutamente cadere nelle mani degli alleati: Hans Keller astuto e fanatico agente segreto di stanza a Genova ha il compito di recuperarla e uccidere chiunque ne conosca l'esistenza. Nancy, temendo che la pergamena possa esserle rubata, ne fa fare una copia, quindi, a bordo del transatlantico Rex salpa da Genova alla volta degli Stati Uniti. Sul Rex, in un luogo dove a nessuno verrebbe mai in mente di cercarlo, nasconde l'originale della pergamena. Hans Keller si impadronisce dunque della copia, non sospettando il trucco escogitato da Nancy. 1944. I nazisti scoprono lo stratagemma di Nancy e danno il via a una caccia affannosa che attira l'attenzione degli Alleati, i quali incaricano Martin Davies, agente segreto e storico dell'arte di padre inglese e madre italiana, di seguire le tracce di Nancy e capire dove la mappa si nasconde. Il nazista Hans Keller deve evitare lo stesso errore di sei anni prima, e entrare definitivamente in possesso della pergamena. Tra i vicoli quasi gotici di Genova, a bordo del leggendario transatlantico Rex, fino a Trieste Giulio Massobrio dà vita a una fulminante caccia al tesoro, un thriller dove l'onore, l'arte, l'archeologia, l'amore, la morte si sfidano senza esclusione di colpi.
1945. La Seconda guerra mondiale sta per terminare. Martin Davies, storico dell'arte e spia, che già abbiamo conosciuto in "Rex", è sulle tracce del Lupo, un nazista misterioso che diffonde il terrore dalle due parti del fronte. Ma da cacciatore diventa presto preda. Nelle strade di Lubecca, fra le vie e i canali di Copenhagen e nei boschi incontaminati della Germania, Martin ha l'impressione di muoversi fuori dal tempo. Contro di lui, oltre al Lupo, il capo dello spionaggio nazista Walter Schellenberg, le SS e soprattutto una realtà che sembra mutare di continuo. Nulla è ciò che sembra, nemmeno a Copenhagen, dove Elinor, una coraggiosa ragazza della Resistenza danese, beffa ripetutamente gli occupanti nazisti. Con il passare del tempo e l'avvicinarsi della sconfitta tedesca tutto si complica, e anche le poche certezze acquisite si tramutano in nuovi pericoli. Sullo sfondo la storia vera degli Autobus Bianchi svedesi e danesi del conte Bernadotte, i cui equipaggi sono in corsa per salvare quante più persone possibile dai lager nazisti. Le storie di Martin e dei suoi compagni incrociano le vicende del transatlantico tedesco Cap Arcona, affondato al largo della costa tedesca, della coraggiosa Wanda Heger, della splendida e imprevedibile Grete che da Roma conduce un gioco difficile e pericoloso.
Immaginato come un quaderno-diario di Sigmund Freud, questo affascinante romanzo – scritto da Stefano Massini in oltre sette anni di appunti e studi – è a tutti gli effetti un geniale clamoroso falso letterario. Perché nessuno ha osato origliare dentro i segreti di quel volume – L’interpretazione dei sogni – destinato a rivoluzionare la nostra percezione del mondo.
Cosa c’è oltre quel libro? E soprattutto chi c’è dietro? Per rispondere, Massini indaga l’animo dell’indagatore stesso e conduce il lettore all’esaltante scoperta di un Sigmund Freud reinventato, un personaggio meno scienziato e più Prometeo, intriso di un immenso fascino letterario: è come se il capolavoro di Freud venisse a sua volta sognato e riproposto in una forma anarchica, suggestiva e intensa.
Scorrono allora, pagina dopo pagina, decine di casi, decine di sogni, decine di pazienti e di umanissimi conflitti. Il tutto all’insegna di una grande domanda: come si legge un sogno?
In questa epopea, l’emozione di sentirsi coinvolti è fortissima fin dall’inizio, fin dal primo incubo infantile nel quale Freud veniva “derubato di se stesso”. Prende così forma un viaggio meraviglioso, in cui Massini ricostruisce passo per passo l’elaborazione di un metodo, usando i sogni come veri e propri “casi” che Freud risolve come se fosse Sherlock Holmes, con la capacità di deduzione e intuizione propria dei più grandi detective della storia. E in un susseguirsi di fallimenti e di trionfi, tutto si intreccia con il caso più difficile, quello dell’isterica Tessa W., il cui sogno cela inauditi traumi da far riaffiorare.
Dopo il successo eccezionale di Qualcosa sui Lehman (premio Selezione Campiello, salutato come un capolavoro dai principali giornali italiani e internazionali), Stefano Massini firma un’altra grande sfida letteraria: dopo il corpo a corpo con l’economia, il suo sguardo si ferma adesso sulla psicanalisi. E lo stile è inconfondibile, soprattutto se la lingua ritmica che aveva incantato i lettori di Qualcosa sui Lehman diviene qui la lingua del sogno, contrapposta alla prosa della riflessione e della vita quotidiana.
Con un nuovo libro straordinario, avvincente come un giallo e capace di rendere romanzo la teoria freudiana, Massini conferma di essere uno dei più originali e importanti scrittori contemporanei.
Questa incredibile storia inizia sul molo di un porto americano, con un giovane immigrato ebreo tedesco che respira a pieni polmoni l'entusiasmo dello sbarco. È il seme da cui nascerà il grande albero di una saga familiare ed economica capace di cambiare il mondo. Acuto e razionale, Henry Lehman si trasferisce nel Sud degli Stati Uniti, dove apre un negozio di stoffe. Ma il cotone degli schiavi è solo il primo banco di prova per l'astuzia commerciale targata Lehman Brothers (perché nel frattempo Henry si è fatto raggiungere dai fratelli Emanuel e Mayer). Con il tempo, al cotone si sostituiscono il caffè, lo zucchero, il carbone, e soprattutto la nuova frontiera di un'industria ferroviaria tutta da finanziare; ai padri subentrano i figli e i nipoti, in un mosaico di umanità diverse, assortite, contraddittorie. Spiazzante e pirotecnico, "Qualcosa sui Lehman" è un libro in cui non c'è più spazio per le tradizionali differenze fra generi: il romanzo si amalgama al saggio, l'epica al teatro, con continue incursioni nel cinema, nelle canzoni, e perfino nelle formule matematiche e nei fumetti. Una forma letteraria che, sfidando in un corpo a corpo artistico XIX e XX secolo, apre di fatto uno squarcio sul futuro.
Attacismo, caransèbico, quèstico, zeissiano... sono solo alcune delle parole che costellano questo dizionario. Ma non affrettatevi a cercarne altrove il significato: non lo troverete, per il semplice fatto che non esistono. Viceversa, esistono eccome gli stati d'animo che queste nuove parole definiscono: un catalogo di umanissime sfumature delle nostre emozioni. Ed è proprio per dar voce a questa variopinta tavolozza che Stefano Massini si è inventato un "Dizionario inesistente", che dalla A alla Z ci accompagna in un viaggio letterario, in un rincorrersi di racconti straordinari. Da una carrellata di personaggi reali Massini crea un ventaglio di nuovissimi sostantivi, verbi, aggettivi. Ed ecco dunque sfilare l'inventore della penna a sfera László Biró (da cui "birismo"), i tenaci guerriglieri cileni Mapuche (che porteranno al verbo "mapuchare"), ma anche mostri sacri come Leonardo e Galileo, Leopardi e Kafka, passando per nobili del Seicento e miniere sudafricane, instancabili bugiardi e scienziati camerieri.
Un diario di bordo per addentrarsi nella giungla della nostra epoca. Massini raccoglie e amplia i pensieri di due anni - raccolti nell'omonima rubrica del supplemento culturale «Robinson» di «Repubblica» - prima ispirati alle contraddizioni del nostro vivere, successivamente sollecitati dal dramma del virus di Wuhan, destinato a mutare non solo la percezione del presente ma il valore stesso del verbo sopravvivere. Parole come quarantena o coprifuoco diventano d'un tratto limiti reali del quotidiano di ognuno, entrando a far parte di un nuovo dizionario emotivo, tanto imprevisto quanto difficile da declinare. Massini tenta la sfida, stilando un sismografo del comune sentire: squarci esistenziali e letterari svolgono così il ruolo di periscopio sugli umori e le paure di un paese prima sconvolto, poi sempre più provato dal lungo tunnel della pandemia.
Mostri, streghe, fantasmi, vampiri: nella notte di Halloween, quando il Male esce per strada, l'unica salvezza è chiudersi in casa e restare svegli e all'erta, raccontandosi storie di orrori che si spera di non dover mai affrontare. Perché se sono solo storie, come mai ci inquietano a tal punto? Se sono pura invenzione, perché ci suonano profondamente vere? Da Poe a Bradbury, da Lovecraft a Matheson, passando per Benni, Cortázar, Buzzati e Moody, una raccolta dei racconti più spaventosi mai scritti, in cui l'unica costante è quel brivido, magnifico e insopportabile, che colpisce all'ultima riga, all'ultima parola.
Solo le donne possono raccontare le donne. Solo le donne possono rendere la fitta trama di pensieri della mente femminile, la complessa fabbrica di motivazioni che ne determinano scelte, sfide, sentimenti, sacrifici, capacità di amare e di lottare. Da Natalia Ginzburg a Franca Valeri, da Matilde Serao a Renata Vigano, da Sibilla Aleramo a Clara Sereni: una staffetta di scrittrici eccezionali celebra l'universo femminile e racconta la quotidianità dell'altra metà del cielo attraverso storie di donne impegnate, ognuna a suo modo, ognuna con la sua voce, in una battaglia: contro l'ipocrisia, il tradimento, le convenzioni, la guerra. O soltanto la paura. Donne che hanno deciso di non rinunciare a se stesse, di vivere con consapevolezza e autonomia i fondamentali ruoli di figlia, amante, madre, moglie
Pochi momenti restano impressi in ognuno di noi come quelli vissuti a scuola. È lì che per la prima volta si provano emozioni, passioni, delusioni e rancori che durano una settimana, ma così forti da restare indelebili nella memoria. È lì che, mentre impariamo a conoscere il mondo, il mondo impara a conoscere noi. È lì che nascono amicizie destinate a durare per sempre. Che li si ami o li si odi, gli incontri e gli scontri di quei giorni sono spesso destinati a cambiare una vita e per questo sono stati oggetto dell'attenzione di tanti scrittori, che hanno saputo raccontarli nei loro lati comici e in quelli tragici: gli imbarazzi e le risate, i piccoli drammi e i grandi amori, i misteri da risolvere e gli incubi paurosi. Da Edmondo De Amicis a Stefano Benni, da Edgar Allan Poe a Michael Crichton: un mosaico variopinto di storie su quel tempo che tutti vorremmo tornasse.
Il protagonista del romanzo è un simpatico trentenne che lavora in un sex-shop, il cui destino ha in serbo due grandi incontri. Una sera, all'improvviso, si trova di fronte Dio, che vuole diventargli amico. Dio non gli chiede niente in cambio, vuole solo parlare con lui, farsi conoscere. E, a essere sinceri, una spalla del genere serve sempre, soprattutto quando il ragazzo farà il secondo incontro fondamentale della sua vita: Alice, la donna dei sogni. Alice è una studentessa di psicologia alla Sorbona, che lo conquista subito. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa di speciale e raro. Unico. Come unico è il rapporto con Dio, perché Dio è affascinante, onnisciente, preoccupato per l'umanità, premuroso, con un senso dell'umorismo talvolta sorprendente. Come grandi amici, il ragazzo e Dio parlano, scherzano, discutono, ridono, litigano. Dio è un amico così formidabile da fargli quasi dimenticare chi è. E Dio c'è sempre, anche nei momenti più brutti della sua vita. Una domanda, tuttavia, richiede una risposta: perché lui? Perché, fra tutti gli uomini, Dio ha scelto proprio lui come suo migliore amico?